Il Gran Finale 1

di
genere
incesti

La storia è iniziata per caso.
Avevo in testa una nuova avventura per il mio alter ego letterario, il mio detective che mi stava dando tante soddisfazioni. Pur avendo una vaga idea della trama ero ancora incerto sulla location. Volevo una grande città, antica, piena di passaggi e sotterranei che avrebbero arricchito le mie scene d’azione. In Italia non mancano ovviamente, c’era solo l’imbarazzo della scelta. Alla fine decisi per Roma.
Così, visto che, era un posto che non avevo mai bazzicato più di tanto, nulla di meglio che prendersi due mesi e fare il turista nella città eterna.
Potevo scendere in qualche hotel ma mi pareva più adatto un appartamento, magari fuori città, in qualche paesino tranquillo e così, grazie al buon vecchio internet trovai in affitto un bell’alloggio di quattro stanze con un bel balcone in cui avrei passato i prossimi due mesi. Il prezzo era più che accettabile e dalle foto sembrava un posto ben tenuto in più mi garantivano la pulizia e la lavanderia nel prezzo. Perfetto.

Contatto la signora Marì, la locataria, c’era anche il numero di telefono così chiamo direttamente.
Mi risponde un uomo: “pronto”.
“Si, salve buon giorno cercavo la signora Marì”.
“A sei uno nuovo”.
“Si, nuovo, mai stato a Roma”.
“A, viene a dartela in trasferta?”.
Confuso ribatto “Scusi io cercavo la Marì che affitta l’appartamento…”.
Un mezzo sbuffo suo “a si, certo. Scusi non avevo capito con tutti i maschi che chiamano”.
“Si, si certo ovvio” rispondo anche se non ci ho capito un gran che.
“Aspetti un attimo” dice il tizio.
Dopo un attimo una voce gentile con un accento del sud mi dice “pronto”.
Le rispiego la situazione, lei mi spiega più o meno quello che ho letto nell’annuncio, mi conferma il prezzo e ci mettiamo d’accordo per due mesi a partire da lunedì. “Le faccio un bonifico oggi”.
“Sarebbe meglio in contanti quando ci vediamo, le spiace?”.
“No, no -dico- allora a lunedì”.
“Si caro ci vediamo lunedì” sussurra con voce più bassa e cavernosa.
Gente strana penso ma non ci faccio nemmeno troppo caso, ho visto di peggio.

Il lunedì sono sul posto. Il palazzo pare bello e ha anche un bel giardino. Venti chilometri dalla città in mezzo al verde e ha il bel balcone che mi ispira. Perfetto per mettermi lì a vergare il mio capolavoro hahahaha.
Salgo i due piani senza ascensore, suono. Mi accoglie una signora sui sessant’anni alta, magra tette molto grosse che sembrano uscirle dalla scollatura del vestito a fiori.
“La signora Marì?”.
“No, io sono Magda, la madre”.
“A, capisco”.
“Gli appartamenti li affittiamo e li puliamo assieme mia figlia e io” dice mentre mi fa accomodare.
“A ne avete parecchi?”.
“Sette, ma questo è il più bello. Vuoi vedere la casa?”.
“Grazie”.
Una veloce ispezione. Salotto unito alla cucina, camera da letto matrimoniale con letto in ottone e mobilio della nonna, altra camera con un letto a castello “questa sarebbe per i bambini”.
“Io sono solo”.
“Un bel ragazzo come te tutto solo?”.
“Mia moglie sta avviando un business in Sud America. Non tonerà prima di sei mesi. Così ne approfitto per questa diciamo vacanza di lavoro. Sa io scrivo e ho bisogno di documentarmi sulla città di Roma”.
“Ma povero…avrai le palle gonfie”.
Sorrido e sto zitto.
Ci sediamo sul divano. Quando mette il culone sul divano le tette hanno un sussulto in avanti e quasi le saltano fuori. Solleva la gonna per stare comoda e mi mostra una bella fetta di coscia. Mica male la mammetta penso guardando le gambe ancora belle e provocanti.
Tiro fuori una busta coi soldi “due mesi di pigione cash”.
Avida la vecchia li prende e li conta poi sorride “bravo, non si trova sempre gente che paga subito”.
“Ma si figuri. Senta, per gli extra come ci regoliamo?”.
Mi studia un attimo “Guarda io di solito prendo 20 euro per un pompino con ingoio, se no ci si mette d’accordo, 50 per un ora culo compreso. Mia figlia prende qualcosa in più, dipende da te. Da come guardi mi pare che la gallina vecchia non ti dispiaccia”.
“Signora io stavo chiedendo per i servizi di pulizia e lavanderia”.
Sbianca “Oooo mi sa che ho fatto una goffa”.
“Si dice gaffè veramente”.
“È ma non sò l’inglese. Senti la pulizia la facciamo due volte a settimana con cambio lenzuola e se lasci la tua roba nel cesto la laviamo. Tutto compreso”.
“A perfetto” continuo a fissarla.
“Altre domande
“Venti euro per una pompa…deve essere una pompa della madonna” sorrido.
“A quindi ti interessa?”.
“Visto che ne ha parlato lei” rispondo tirandomi fuori il cazzo dai panataloni.
“Ossignore mio ma cosa è una clava?”.
“Si è un po’ grosso” annuisco.
“Un po’? Guarda io mi passo un sacco di Negri ma tu li batti fidati” e allunga la mano afferrando l’asta a mezza altezza come a volerne saggiare la consistenza.
Si apre il vestito. Non ha reggiseno e le borracce schizzano fuori grosse, morbide e coi capezzoli belli tesi. Ne afferro una. “Gran belle tettone”.
Lei mi scivola sopra “dai mettilo in mezzo che ti faccio vedere il paradiso”.
“Ottima idea”.
In un attimo sono lì semi sdraiato con questa vecchia ciabatta assatanata che ciuccia come una idrovora strizzandomelo fra le poppe. Si vede che ne ha fatte tante.
Con un dito mi massaggia piano piano le palle, con l’altra mano lo strizza mentre con i gomiti si schiaccia le poppe sul mio attrezzo. La bocca aperta aspira, la lingua umida mi lecca il prepuzio.
Una tecnica da ammirare…
Eccitato mi viene da accarezzarle le cosce, il piacere aumenta. La mano, teleguidata sale.
Cristo non ha nemmeno le mutande!
Sento il pelo setoso sotto la mano, mi eccita, la accarezzo, inizio a giocare con le dita in cerca del suo clito. Sento un bel ciccetto caldo umido e un po’ sporgente.
Le ficco un dito dentro. Lei sgrana gli occhi!
“A saperlo ti davo subito i cinquanta” dico.
Lei molla la presa dal cazzo di marmo “Tesoro a un uccello così gliela dò gratis” sorride.
La mia mano si insinua ancor di più nella sua fica bagnata. Lei slaccia gli ultimi bottoni del vestito intero e se lo sfila in un colpo solo dalla testa restando completamente nuda a parte le ciabatte col tacco. Ha un bel pelazzo grigio. Mi piace, mi ricorda la fica di mia nonna.
Infantili ricordi delle mie prime scopate incestuose che ho ogni volta che vedo una bella patata dal però argenteo.
Si alza in piedi esibendo tutto il suo corpo cicciotto e un po’ smagliato ai fianchi ma per me è stupenda. Mi prende direttamente per l’uccello, nemmeno fosse un manico.
“Vieni caro andiamo a letto…”

Me la faccio a pecorina. Gode, urla, bestemmia mentre pompo e le do dei sonori schiaffi sul culo. Sborro, le faccio il pieno.
Sono così in tiro che passo subito alla seconda senza nemmeno una pausa.
Lei sotto con le gambe tese in aria io sopra con una mano per tetta a strizzare forte e l’uccello che pompa a tutto spiano. Stavolta faccio in tempo a tirarlo fuori e le sborro su quel mare di tette soddisfatto. Ne sparo così tanta che le imbianco anche la faccia. Alla vecchia bagascia non spiace anzi ne lecca un po’ dalle labbra.
“Dai girati voglio il culo!”.
“Oi piano caro ho la mia età. Fammi almeno pisciare prima” e lentamente si alza dal letto per espletare.
Io ne approfitto per dare una occhiata al bagno visto che ancora non c’ero entrato. Niente male, tutto pulito, una bella doccia col termostato.
Intanto Magda a gambe spalancate si fa la sua bella pisciata. Sembra un tubo aperto per quanto cola.
E come si fa a resistere. Una bella maiala che piscia nuda come mia nonna. Inizio a toccarmi.
“Ti piace la piscia caro?”.
“Mi piaci tu” rispondo avvicinandomi. Le afferro deciso una tetta mentre lei, capita la cosa, me lo prende in bocca.
Ormai è al massimo tra un po’ esplodo “dai che ti vengo nel culo” dico e lei obbediente si alza poggiandosi al lavandino col culo un po’ peloso bello teso in alto.
La afferro deciso ai fianchi e vado…SPROK!
Un colpo secco e glielo pianto nel culo sfondato.
“Cristo con quel magnum mi hai sverginata una seconda volta”.
“E aspetta il meglio” ribatto stringendola più forte alle maniglie dell’amore mentre spingo per infilarlo fino alle palle…
“Ti sfondo puttana!” urlo godendo.
Per un attimo non posso far a meno di pensare che grave errore sarebbe stato andare ad alloggiare nel solito banalissimo Hotel.

Per commenti badwriter2017@icloud.com
scritto il
2024-08-12
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