Una giornata di pioggia

di
genere
saffico

Un rapporto inizia esattamente come la pioggia.
Si devono verificare i requisiti, il posto e i giusti protagonisti.

A poco a poco quelle che prima erano delle nuvole innocue ora si uniscono.
Grige, altre nere, alcune ancora per poco bianche.

Questa situazione solitamente viene ignorata. D'altronde, delle nuvole grige si vedono spesso.
Tutto cambia però quando iniziano a venire le prime gocce.

Apparentemente solitarie, quelle gocce fanno strada ad altre.
In questa situazione la nostra storia prende luogo, lei sta guardando fuori dalla finestra.

Una goccia, due gocce, bagnano il manto stradale visibile dalla finestra.
Passati pochi minuti di quiete, dal letto si sente uno scrosciare sempre più intenso.

La coglie un'idea per la mente un po' malsana, qualcosa di nuovo.
In quella situazione così comune arriva l'ispirazione per una nuova scommessa.
La faccia si dipinge di un'espressione soddisfatta.

La sua compagna, ignara della situazione la guarda con una faccia curiosa.
Ignorare quella faccia maligna è dura, il libro che stava leggendo passa in secondo piano.

"Si?", chiede lei per carpire cosa le stia passando per la mente.

"Ho una proposta per te, se sarai fortunata questa sera mi dedicherò a renderti felice".
Quella frase, come una freccia che cogliendo il bersaglio, aveva fatto centro.

"E in cosa dovrebbe consistere questa fortuna?", ora la curiosità non è più solo abbozzata, la sua voce traspare brama di conoscenza.

"Fuori dalla finestra, vinci se nessuna goccia d'acqua entrerà nei tuoi occhi entro cinque secondi".

"Tutto qui?"
"Ovviamente, occhi aperti e guardando in alto"

Il guanto di sfida era stato lanciato, una volta raccolto nessuna delle due avrebbe saputo chi ne sarebbe uscita vincitrice.

Accolta la sfida lei si alzo da letto e fece strada aprendo la finestra.
Una folata di freddo entrò nella stanza calda, facendo venire un brivido a entrambe.

Sporta la testa fuori una miriade di piccole gocce la colpì in pieno viso.
Tante piccole gocce simili a spilli la pungolano agli zigomi.

"Uno", tuono la voce di chi in quel momento era asciutta.

Le gocce erano casuali, ma ancora nessuna aveva colpito uno dei due occhi.

"Due", disse lei con calma e sicurezza di non dover andare più avanti.

Gli occhi si ritrassero lievemente, l'acqua non era entrata.
Tuttavia, l'umidità fuori dalla finestra era tale da rendere difficile tenerli aperti.

"Tre", questo sarebbe stato quello che avrebbe detto se fosse andata avanti.
Tuttavia, non finì di pronunciare la parola che la testa si ritirò dentro casa.

Una mano fasciava l'occhio colpito, espressione di sdegno sul resto del volto.
Abbastanza imbronciata si dirisse verso il bagno per asciugare il volto scolo.

Una camminata come di una bambina che va a dormire contro voglia.

Con un fare lamentoso disse:
"Fai sempre delle sfide che sono...", rientrando in stanza interruppe la frase.
Lei era li nuda con un sorriso sulle labbra.

"Via via, non hai vinto ma possiamo sempre raggiungere un piccolo compromesso".

Il racconto è di fantasia, per poter parlare con me: DaIlDom@proton.me
scritto il
2024-08-25
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