La trasferta per lavoro

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Domenica sera, è tutta la giornata che soo seduto su un sedile. Non ho grandi incombenze nella mia vita, perciò il mio capo qualche giorno fa mi ha preso da parte e detto:

"Abbiamo questa nuova azienda, ha bisogno di varie installazioni in una delle sue sedi. Il tuo compito sarebbe andare li in da loro per il tempo che servirà", mi spiegò in seguito che le spese del viaggio e del hotel sarebbero state rimborsate.
Siccome er un cliente importante il mio capo mi disse pure di non badare a spese, anzi, di comprare qualcosa di elegante da mettere.

Quindi, dopo una giornata di viaggio in treno sono arrivato.
Alla stazione il servizio navetta del hotel è li ad aspettarmi, una cosa molto professionale in un'auto di lusso. In pochi minuti mi trovo davanti al hotel, valige prese dall'autista e io che mi reco nella sala di ricevimento.

Essendo tarda sera la sala è quasi disabitata, ad eccezione per la centralinista che è li ad accogliermi con un sorriso.
Lei inizia la conversazione in una lingua che non mastico, e dopo un breve balbettio: "Italian please", passa immediatamente all'italiano.

In modo del tutto professionale mi spiega la regola d'oro del hotel:
"Il cliente pagate avrà ciò che chiederà". In breve mi spiega questo servizio centralino operativo 24 ore.

"Vede, tutti i telefoni dell'edificio sono collegati con noi, deve solo alzare la cornetta e parlare".

Passa altri minuti dove controlla documenti e prenotazione, e infine mi da la chiave magnetica della mia stanza.

Al mio arrivo le valigie sono già dentro, sul letto trovo il menu della cena.
Strabuzzo gli occhi, la stanza è abbastanza grossa da poter contenere due volte tutto il mio appartamento.

Do un'occhiata al manu per capire cosa poter prendere da mangiare. Alcuni piatti sono cose molto semplici, altri più ricercati tanto che faccio fatica a leggerli.
Vicino al mio letto trovo uno di quei telefoni che mi ha citato la ragazza prima, alzo la cornetta e ordino un paio di cose.

Mentre attendo guardo un secondo foglio che trovo sul letto.
Questo foglio è raffinato come il menu di prima, indica vari servizi offerti dal hotel. Non posso fare a meno di notare la voce "Svaghi sessuali".

Nuovamente uso il telefono, con voce un po più timida chiedo informazioni su quella voce. Con professionalità mi sento dare una lista di svaghi tra cui scegliere.

"Hanno suonato per la mia cena, la richiamo tra poco", dico in preda al paradosso della scelta.

Mentre consumo il mio pasto caldo, richiamo il centralino.

"Desidererei prenotare per due ore lo svuota palle"
"Attrezzature e le ragazza da lei richiesti saranno li ad aspettarla quando vorrà andare".

Consumo il mio pasto con una sorta di tik nervoso, nella mia testa un pensiero fisso: " Ma sarà tutto legale? Una cosa così non la avevo mai sentita altrove.."
Mi vesto e prendo l'ascensore che avevo usato per salire, nella cabina premo il tasto meno due.

Il viaggio sembra interminabile, in sottofondo una musichetta jazz per spezzare l'attesa.

Si aprono le porte, e loro sono li che mi aspettano. Si vedono solo i buchi delle ragazze, sopra di esse una loro foto.
L'altra parete ha una serie di buchi in cui inserire il pene, dall'altra parte una ragazza ad accoglierlo.

Davanti a me ci sono altri tre uomini, come mi aveva anticipato la centralinista sono tutti interessati ad avere un basso profilo. Nessuno mi guarda, io faccio altrettanto, per rispettare la cosa e un po per vergogna.

Mi avvicino ad una parete con un buco. Riesco a vedere la ragazza dall'altro lato, sembra una bella ragazza. Una di quelle che ti farebbero rallentare il passo per strada, vederle così poco sarebbe un peccato.

Inserisco il pene nella fessura, sento un leggero fresco, viene immediatamente cancellato dal calore della sua bocca.
"Emozionato come sono non mi ci vorrà molto" penso tra me e me.

La sua bocca fa movimenti lenti e regolari, non lasciando mai scoperto il mio pene. La sua lingua rotea formando dei cerchi intorno al mio glande.
Quel tripudio di emozioni mi fa arrivare all'estasi in un'attimo.
La ragazza dopo aver pulito da un bacio e mi fa un sorriso.

Mentre torno in camera per riposare penso che anche domani mattina tornerò li.

Il racconto è di fantasia, per poter parlare con me: DaIlDom@proton.me
scritto il
2022-10-04
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