Quell'amore di mamma parte 2

di
genere
incesti

PROSEGUO EPISODIO PRECEDENTE......
La mattina seguente, mi svegliai, ero ancora nel letto di mamma, ma ero solo. Mi alzai, mi feci subito una doccia, e poi mi recai in cucina per fare colazione e dove sicuramente l'avrei incontrata. Infatti era lì a sistemare le sue cose. Mi rispose al mio buongiorno senza proferire altra parola. Notai che evitava di incrociare il mio sguardo, probabilmente aveva dei sensi di colpa nei miei confronti per ciò che avevamo fatto la sera precedente. Questa situazione durò per tutta la settimana, allorchè deciso di affrontare a viso aperto la questione.
- Dimmi mamma perché ti comporti così, perché non mi guardi negl'occhi, perché non mi parli -
Alzando il volto si abbracciò a me e si mise a piangere.
- Abbiamo fatto una cosa ignobile, figlio mio, non degna di una famiglia per bene -
Gli risposi:
- Non dire così, non abbiamo colpa, abbiamo fatto solo cose che ci sentivamo di fare, senza costrizione -
- Tu sei mio figlio e certe cose le madri non dovrebbero farle -
Accolsi il capo tra le mani e guardandola in volto gli dissi:
- Guardami mamma quello che abbiamo fatto è il gesto d'amore più grande che si possa fare. Donare e ricevere tanto piacere non è cosa da poco. -
- D'accordo, ma il nostro non è stato un rapporto normale, bensì un rapporto ............., ho pure vergogna a nominarlo.-
- Incestuoso vuoi dire, mamma! Sono definizioni per le persone frustate e bigotte, si tratta solo di amore e nient'altro -.
- Sì ma l'amore tra madre e figlio deve essere puro, e in questo momento mi sento sporca -
- Non è così mamma, fino all'altro giorno anch'io pensavo la stessa cosa, ma ora sono convinto che non sia così, e sono convinto che anche tu sia del mio stesso parere. Sai ho sentito il tuo coinvolgimento durante il rapporto, di come tremavi dal piacere, dei tuoi gemiti e soprattutto ho avvertito il tuo orgasmo intenso. Per cui goditi di tutto ciò che ti da piacere -.
A quel punto la strinsi nuovamente a me, la sentivo tremare come una foglia, le accarezzavo la schiena per tranquillizzarla. Il contatto con lei mi procurava le stesse sensazioni di quella sera, accompagnato da uno-due-tre baci sul collo e uno in bocca, ma intenso.
-Lasciati andare mamma, voglio regalarti un'altra notte d'amore, di quelle speciali -.
La presi tra le braccia, come si fa nei bei romanzi, e la portai in camera da letto.
Io:
- Lasciati spogliare mamma , voglio ammirare la tua bellezza -
Ripeteva:
- No! Amore non possiamo farlo! -
- Perché nò mamma! -
- Io ti amo mamma, il mio più grande desiderio è renderti felice -
Sì, amore mio, lo sono stata, ma ho avuto vergogna -
Liberati da ogni pregiudizio mamma, lasciati guidare dall'istinto-
Un attimo dopo anche io ero nudo. La visione del mio pene non le rimase indifferente, lo prese tra le mani e mentre lo menava mi praticava un pompino.
- Oh mamma, quanto sei brava, prendilo tutto in bocca, solo tu riesci a farmi sentire uomo -
Ad un certo punto le chiesi di smettere, altrimenti sarei venuto. Non potevo non ricambiare il favore.
Sollevai le sue gambe a bordo letto. Davanti a me appariva la sua dolce fighetta, quindi mi avvicinai e con la lingua iniziai a leccarla. Aveva il clitoride abbastanza pronunciato tanto da poter prenderlo in bocca e succhiarlo.
- Si, figlio mio continua a succhiami il clito, è meraviglioso -
I suoi inarcamenti continui dimostravano quanto le piacesse e quanto gli procurava goduria.
- Sei pronta a riceverlo nella tua figa? -
- Si, sono pronta -
- Niente sensi di colpa, mamma? -
- D'accordo, figlio mio, niente sensi di colpa, voglio essere tua -
Appena appoggiai il pene sulla figa, fece un gesto che fino ad un attimo primo sembrava impossibile. Mi prese dai fianchi e mi tirò a se, lasciandomi solo le palle fuori.
Oh cazzo sto scopando mia madre in figa, esclamai!
I miei affondi si sincronizzavano con i movimenti di quelle magnifiche tette, che cercavo di tenere a bado con le mani. Con la lingua ruotavo intorno ai capezzoli, ben eretti e voluminosi, ed ancora baci in bocca per suggellare il nostro momento intimo. Quasi un ora per sperimentare nuove posizioni, per regalargli momenti che da tempo erano andati persi nel cassetto dei ricordi.
Si era liberata dai pregiudizi, gridava:
- "Ancora, così ancora" "Scopami, fammi godere figlio mio". -
Il respiro si faceva affannoso, il ritmo degli affondi aumentava, l'orgasmo era in procinto di venire, quando sentii una voce che mi implorava:
- Vienimi dentro, fammi sentire il calore del tuo sperma -
Era mamma che me lo chiedeva, e come si può dire no ad una mamma. Sentii i testicoli svuotarsi completamente e le contrazioni della vagina catturare tutto il seme che proferivo.
Era stato ancora più bello della prima volta, più coinvolgente. Penso di essere stato un ragazzo fortunato.
di
scritto il
2024-09-04
4 . 6 K
visite
4 2
voti
valutazione
5.4
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.