Dopo cena con Greta e Maria
di
Alessia tvagain
genere
dominazione
Ciao a tutti dalla vostra Alessia tvagain.
Riprendo la storia della "cena con Greta e Maria".
Io ero rimasta legata, sfinita dopo aver preso il cazzone di Maria che mi aveva appagata nel migliore dei modi lasciandomi sbrodolante e slargata dietro.
Le gambe aperte che mi facevano male per la posizione e il culo aperto in maniera oscena alla mercè di chiunque si fosse presentato li in quel momento.
Sul mento ancora avevo dei rimasugli di sperma che era fuoriuscito e il sapore agrodolce in bocca.
Sulle cosce sentivo dei rivoli di liquido lubrificante che usciva libero dall'ano e che colavano internamente fino a dietro le ginocchia.
Fortunatamente mi avevavo lubrificata per benino e ora stava uscendo tutto spinto dalle pulsazioni dello sfintere slabbrato che ancora pulsava dopo le spinte possenti di Maria e il suo enorme cazzo.
La testa mi girava ed ero sfinita e nemmeno il tempo di riaprire gli occhi sento un rumore di tacchi che si avvicina verso di me.
Mi giro e apro gli occhi e una figura si avvicinava nel chiarore delle candele.
Si era fatta notte nel frattempo e Greta, dopo essersi congedata, si era sistemata indossando un pantalone nero di pelle attillato con con un body sempre nero dentro che faceva svettare i suoi turgidi seni.
Il profumo era inebriante che iniziò a girarmi la testa per quanto era penetrante.
Una cosa attirò di più la mia attenzione e cioè i suoi occhi a dir poco famelici come quando una tigre avvista la sua preda.
Ed io ero li, incapace di muovermi e di scappare perchè impossibilitata nei movimenti.
Potevo solamente ancheggiare o spingere in avanti o dietro il culetto aperto.
Iniziai a sentire le sue mani che mi palpavano i fianchi poi i capezzoli e il viso per scendere sulla schiena dopo spingendomi in avanti.
Il sangue ormai mi era arrivato al cervello dato che ero legata e piegata con la testa in giù su quella specie di materasso a cuneo e, in quella posizione, provai a rilasciare le gambe poggiando il peso sulla pancia per rilassarmi un poco.
Sentivo le sue mani che mi esploravano tutto il corpo per fare capolino sul mio culetto pronunciato e farsi spazio all'interno.
Iniziai a gemere dal piacere nuovamente e Greta mi disse: " ti è piaciuto tantissimo essere penetrata da Maria ma ora devo farti godere io e godere io di te che sei la mia troietta per la notte.
Continuò: " avrei voluto slegarti e farti indossare della lingerie sexy e truccarti da cagna in calore, ma questa sarà per un'altra volta, magari si va a trovare altri amici".
Le sue mani erano calde e lubrificate; manipolavanp i miei glutei strizzandoli e lisciandoli, per poi con le dita penetrarmi pian piano.
Le dita scomparivano dentro per poi fuoriuscire e velocemente entrare ad uno ad uno.
Due dita poi tre, quattro e poi cinque.
La mano era dentro iniziando a rovistare l'ampolla rettale che ormai era abituata a misure extra.
Dopo un pò, ormai aperta Greta tirava fuori la mano chiusa e subito con una pressione continua, sempre di pugno iniziava a fistarmi.
Avevo provato cazzi veri enormi e dildo di grosse dimensioni, ma essere fistata in questo modo mi dava un piacere indescrivibile.
Ad ogni affondo gemevo e per non urlare spingevo la bocca sul materassino.
La pregavo di accelerare il ritmo per sentirmi piena del suo pugno dentro di me.
Era come se con quella mano facessi parte di lei e mi sentivo sua oltre a sentirmi troia.
Ad un tratto iniziò a mettere la mano come un cuneo e piano piano guadagnava centimetri dentro di me.
La pressione la sentivo sulla pancia e un formicolio iniziò a camminare sull'intestino.
Era arrivata quasi fino al gomito e rimanevo bloccata e impalata dal suo braccio.
Lo sperma usciva dal mio cazzo ma per la pressione dentro non riusciva a schizzare ma colava copiosamente sporcando il pavimento.
"Stai godendo come una vacca Alessia, vedo che ti piacciono le grandi misure" rispose Greta; e io gemendo e lacrimando di piacere cercavo di annuire mugolando e accennando dei sempilci "si" e " non ti fermare".
Lei stava godendo pure perchè si era infilato un vibratore nella fica e dopo una buona oretta di quella piacevole tortura gridò bagnando tutto il pavimento.
Tirata fuori la mano iniziò a baciarmi e mi slegò.
"Sei fantastica Alessia e tra qualche giorno vorrei organizzare qualcosa con altri amici trans e donne; se a te va, il tempo di rintracciare alcune persone".
Io dissi di si.
Fatta la doccia insieme andammo a dormire abbracciati con le labbra attaccate per dormire e riposare.
Alessia tvagain
Riprendo la storia della "cena con Greta e Maria".
Io ero rimasta legata, sfinita dopo aver preso il cazzone di Maria che mi aveva appagata nel migliore dei modi lasciandomi sbrodolante e slargata dietro.
Le gambe aperte che mi facevano male per la posizione e il culo aperto in maniera oscena alla mercè di chiunque si fosse presentato li in quel momento.
Sul mento ancora avevo dei rimasugli di sperma che era fuoriuscito e il sapore agrodolce in bocca.
Sulle cosce sentivo dei rivoli di liquido lubrificante che usciva libero dall'ano e che colavano internamente fino a dietro le ginocchia.
Fortunatamente mi avevavo lubrificata per benino e ora stava uscendo tutto spinto dalle pulsazioni dello sfintere slabbrato che ancora pulsava dopo le spinte possenti di Maria e il suo enorme cazzo.
La testa mi girava ed ero sfinita e nemmeno il tempo di riaprire gli occhi sento un rumore di tacchi che si avvicina verso di me.
Mi giro e apro gli occhi e una figura si avvicinava nel chiarore delle candele.
Si era fatta notte nel frattempo e Greta, dopo essersi congedata, si era sistemata indossando un pantalone nero di pelle attillato con con un body sempre nero dentro che faceva svettare i suoi turgidi seni.
Il profumo era inebriante che iniziò a girarmi la testa per quanto era penetrante.
Una cosa attirò di più la mia attenzione e cioè i suoi occhi a dir poco famelici come quando una tigre avvista la sua preda.
Ed io ero li, incapace di muovermi e di scappare perchè impossibilitata nei movimenti.
Potevo solamente ancheggiare o spingere in avanti o dietro il culetto aperto.
Iniziai a sentire le sue mani che mi palpavano i fianchi poi i capezzoli e il viso per scendere sulla schiena dopo spingendomi in avanti.
Il sangue ormai mi era arrivato al cervello dato che ero legata e piegata con la testa in giù su quella specie di materasso a cuneo e, in quella posizione, provai a rilasciare le gambe poggiando il peso sulla pancia per rilassarmi un poco.
Sentivo le sue mani che mi esploravano tutto il corpo per fare capolino sul mio culetto pronunciato e farsi spazio all'interno.
Iniziai a gemere dal piacere nuovamente e Greta mi disse: " ti è piaciuto tantissimo essere penetrata da Maria ma ora devo farti godere io e godere io di te che sei la mia troietta per la notte.
Continuò: " avrei voluto slegarti e farti indossare della lingerie sexy e truccarti da cagna in calore, ma questa sarà per un'altra volta, magari si va a trovare altri amici".
Le sue mani erano calde e lubrificate; manipolavanp i miei glutei strizzandoli e lisciandoli, per poi con le dita penetrarmi pian piano.
Le dita scomparivano dentro per poi fuoriuscire e velocemente entrare ad uno ad uno.
Due dita poi tre, quattro e poi cinque.
La mano era dentro iniziando a rovistare l'ampolla rettale che ormai era abituata a misure extra.
Dopo un pò, ormai aperta Greta tirava fuori la mano chiusa e subito con una pressione continua, sempre di pugno iniziava a fistarmi.
Avevo provato cazzi veri enormi e dildo di grosse dimensioni, ma essere fistata in questo modo mi dava un piacere indescrivibile.
Ad ogni affondo gemevo e per non urlare spingevo la bocca sul materassino.
La pregavo di accelerare il ritmo per sentirmi piena del suo pugno dentro di me.
Era come se con quella mano facessi parte di lei e mi sentivo sua oltre a sentirmi troia.
Ad un tratto iniziò a mettere la mano come un cuneo e piano piano guadagnava centimetri dentro di me.
La pressione la sentivo sulla pancia e un formicolio iniziò a camminare sull'intestino.
Era arrivata quasi fino al gomito e rimanevo bloccata e impalata dal suo braccio.
Lo sperma usciva dal mio cazzo ma per la pressione dentro non riusciva a schizzare ma colava copiosamente sporcando il pavimento.
"Stai godendo come una vacca Alessia, vedo che ti piacciono le grandi misure" rispose Greta; e io gemendo e lacrimando di piacere cercavo di annuire mugolando e accennando dei sempilci "si" e " non ti fermare".
Lei stava godendo pure perchè si era infilato un vibratore nella fica e dopo una buona oretta di quella piacevole tortura gridò bagnando tutto il pavimento.
Tirata fuori la mano iniziò a baciarmi e mi slegò.
"Sei fantastica Alessia e tra qualche giorno vorrei organizzare qualcosa con altri amici trans e donne; se a te va, il tempo di rintracciare alcune persone".
Io dissi di si.
Fatta la doccia insieme andammo a dormire abbracciati con le labbra attaccate per dormire e riposare.
Alessia tvagain
9
voti
voti
valutazione
3.6
3.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Palestra all'esteroracconto sucessivo
Plug anale prima esperienza
Commenti dei lettori al racconto erotico