Sedotto e tentato dal demonio: mia figlia Simona annichilisce OGNI mia volontà in una sera di settembre (parte 1)
di
papino maiale e schiavo della figlia
genere
incesti
Chi è che crede ancora al diavolo, a Satana? Superstizioni, cazzate da prete, si dice, paure inutili per esseri inesistenti. Noi dell'età moderna non possiamo credere che esistà un'entità del genere: siamo razionali, siamo avanti rispetto alle follie di quelli che vanno in chiesa e via dicendo...
Eppure vi dico, amici miei, che nel mio piccolo ho sperimentato quanto ciò che ho appena detto sia falso e cioè che il diavolo ESISTE ed è molto potente. Anche se prende la forma di una creatura apparentemente innocente, dolce, delicata...non lo diresti mai perché...perché è tua figlia. Sì, il diavolo esiste e per me non è altro che la mia incantevole Simona: mia figlia, la mia principessa, la mia dea, la regina dell'inferno. 23 anni di seduzione immensa a cui, suo padre, ho ceduto ormai da tempo. Sono il suo amante, il suo schiavo fedele e laido verme leccapiedi. Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi nello specifico. Ne ho scritti tanti di resoconti in questi anni sul nostro rapporto e sulle nostre sessioni e scopate meravigliose: li trovate su questo sito (es. vedete questo se vi va....https://www.eroticiracconti.it/racconto/85175-la-tua-debolezza-e-la-mia-forza-non-posso-dir-di-no-alla-pedicure-color-carta-da-zucchero-di-mia-figlia-simona).
E di cosa voglio parlarvi oggi, nello specifico, per farvi capire l'incredibile e straordinario potere di TENTAZIONE che la mia fata ha su di me? Vi voglio parlare di cosa è successo giusto due sere fa...Ah, quel viaggio a Londra per lavoro a cui tenevo da tempo...prima della pensione! Ah, non l'avessi mai programmato, o forse sì...chi lo sa, col senno di poi...
Allora, la storia è questa. Non so come, forse origliando alla porta mentre parlavo con mia moglie o - molto più probabilmente - leggendo le chat sul telefono con i colleghi, Simona aveva scoperto di questo viaggio che da ieri fino al 22 settembre mi avrebbe tenuto lontano da lei, in Inghilterra. Lei mi voleva con sé, per sé, non voleva lasciarmi andare. E come ha fatto a convincermi, direte voi, a farmi cambiare idea? Andiamo con ordine.
Dunque, avrei voluto parlargliene quanto prima ma sapevo che ci sarebbe rimasta male, che avrebbe fatto di tutto per farmi desistere ecc. ma quel che non avevo immaginato era fino a che punto si sarebbe spinta.
E' la sera del 13 settembre. Sto ultimando la valigia, il giorno dopo ho l'aereo molto presto. Mia moglie è a una cena di lavoro, Simona - almeno credo - è in camera sua. La sento muoversi, sbattere delicatamente ante di armadio e dello specchio del bagno dove tiene i trucchi. Per il resto, silenzio assoluto in casa. Sono molto pensieroso, teso, e credo che rinviare il confronto con la mia principessa non possa che portarmi altra ansia. Devo affrontarla, probabilmente si incazzerà, probabilmente si metterà a piangere pregandomi di portarla con me (le piace molto Londra, c'è stata varie volte e spesso anche per shopping/con i miei soldi, naturalmente)...insomma, dovrò consolarla come posso e devo, essendo il suo papi fuffi-slave.
Mi decido, sospirando. In casa silenzio assoluto, ripeto. Vado in camera sua ma non la trovo. Busso e vado in bagno ma non c'è neanche lì. In compenso, nelle due stanze e nel corridoio che le collega, un intenso profumo erotico riempie l'aria. Forse Simona si sta preparando per uscire: la serata è fresca ma magari vuole farsi un giro con un'amica. Un dettaglio, però, mi colpisce e mi dà brivido. Avrei dovuto capirlo da quel segnale che c'era qualcosa che non andava, qualcosa che avrebbe anticipato ciò che sarebbe successo. Sul lavandino c'è una boccetta di smalto per unghie: uno smalto color BIANCO. Vuol dire una sola cosa, nel nostro linguaggio erotico da amanti tra padre e figlia (ormai dopo anni di rapporto...): Simona si è appena fatta la PEDICURE. E, dovete sapere, lei non si mette MAI lo smalto sui piedi quando esce...la pedicure, beh, è riservata alle nostre sessioni fetish sadomaso e alle nostre notti l'uno nella carne dell'altra. Cosa non indifferente: il BIANCO è il mio colore preferito, quello che quando è sui suoi piedi non capisco più un cazzo e persino un'ameba avrebbe più neuroni di me. Ingoio a fatica un bolo di saliva e inizio a tremare. Dove si sarà cacciata, la principessa? Ho bisogno di parlarle urgentemente e stavolta non ci sarà nulla che potrà fare per convincermi a rinunciare a un viaggio troppo importante per me, per la mia carriera, la mia vita.
Illuso. POVERO ILLUSO.
''Simo, dove sei?''...inizio a chiamarla per casa...alla fine raggiungo il salone dove, beh, quello che sto per dire può apparirvi incredibile ma è la verità...
Una strana luce rossastra, che non capisco da dove venga (il caminetto deve essere ancora abbondantemente spento, O NO?), è diffusa per la stanza. Una luce strana, di un rosso oscuro e crudele, quasi appartenente a un altro mondo...una luce che ora come ora non posso che definire INFERNALE. Il suo profumo erotico è nella stanza, mi entra nelle narici, mi stordisce, mi muove qualcosa nel basso ventre. A un tratto ho paura, immensamente paura, e tutto questo MI PIACE. Nelle mutande, l'amichetto maturo ma ancora di qualità si sveglia all'improvviso.
''Simo, principessa, ma dove...?'' Sto per terminare la domanda ma non ce n'è bisogno. No. No. Perché lei è esattamente lì, davanti a me. Bellissima, perfetta, divina. Il mio cuore scoppia, il mio pene squarcia il tessuto delle mutande. Capisco subito come andrà a finire, il mio inconscio lo capisce, ma ormai è troppo tardi...se non fossi entrato nel salone, se non l'avessi cercata, se fossi uscito a prendere una boccata d'aria o a farmi un giro fino all'alba, quando sarei tornato a prendere la valigia, ora non sarei qui a raccontarvi questa storia. Lei era lì. Le parole non bastano a descrivervela. Appena l'ho vista in quelle condizioni, ho pensato che era un angelo e un diavolo insieme, paradiso e inferno allo stesso tempo. Lei era lì. Per me. SOLO PER ME. Solo per TENTARMI. Sdraiata sul divano come una splendida odalisca. Un vestito ROSSO fiamma, molto semplice. E per questo tanto più tremendo. Un paio di orecchini giallo oro, non troppo vistosi. All'avanbraccio destro un bracciale sempre d'oro. Un bracciale intrecciato, a forma di SERPENTE. E...per concludere, abbasso lo sguardo e vedo ciò che temevo/desideravo...i suoi piedi di fata, splendidi e delicati, con lo smalto bianco ACCECANTE sulle unghie. Le pedicure è chiaramente fresca. Simona mi sorride. Mi sorride civettuola e dolce e muovendo sinuosamente le indescrivibili ditina dei piedi mi dice ''ciao, papi...''
Basterebbe raggiungere la porta, fare marcia indietro, eliminare quella visione a cui perdutamente mi sento avvinghiato...sarebbe così semplice, ma non lo è. Perché mia figlia Simona è molto più di una principessa, di un'amante incestuosa tra le mura domestiche, di una ragazza splendida e seducente. Mia figlia è tutta la mia vita.
Se ci ripenso ancora, mentre scrivo queste righe in un grigio pomeriggio di settembre, rischio un infarto e il cazzo è enorme e voglioso della mia strega.
Muove ancora le dita dallo smalto bianco. Mi mancano le parole, resto a bocca aperta. Il sudore doveva essere evidente anche per lei che stava relativamente lontano...di sicuro era evidente il gonfiore nella patta dei pantaloni. Non so che dire...posso dire solo, balbettando e tremando di emozione e stordimento estatico: ''Simona...''
Fu solo l'inizio. Quel che accadde nei minuti e nelle ore successive ve lo racconterò successivamente. Perchè una storia del genere merita di essere assaporata pian piano, a piccoli pezzi. La storia di un padre preda d'amore (preda anche in senso letterale, lo vedrete) della sua figlia, carne della sua carne.
Voglio ululare a te, mia Simona, mia regina e mistress. Sono il tuo lupo, il tuo cane, il tuo cucciolo. Tutti devono saperlo. Tutti devono sapere cosa sono diventato, cosa è diventato un rispettabile professionista e padre di famiglia, cattolico peraltro, per amore di sua figlia. Un uomo senza volontà e dignità. Una larva. Uno slave.
Eppure vi dico, amici miei, che nel mio piccolo ho sperimentato quanto ciò che ho appena detto sia falso e cioè che il diavolo ESISTE ed è molto potente. Anche se prende la forma di una creatura apparentemente innocente, dolce, delicata...non lo diresti mai perché...perché è tua figlia. Sì, il diavolo esiste e per me non è altro che la mia incantevole Simona: mia figlia, la mia principessa, la mia dea, la regina dell'inferno. 23 anni di seduzione immensa a cui, suo padre, ho ceduto ormai da tempo. Sono il suo amante, il suo schiavo fedele e laido verme leccapiedi. Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi nello specifico. Ne ho scritti tanti di resoconti in questi anni sul nostro rapporto e sulle nostre sessioni e scopate meravigliose: li trovate su questo sito (es. vedete questo se vi va....https://www.eroticiracconti.it/racconto/85175-la-tua-debolezza-e-la-mia-forza-non-posso-dir-di-no-alla-pedicure-color-carta-da-zucchero-di-mia-figlia-simona).
E di cosa voglio parlarvi oggi, nello specifico, per farvi capire l'incredibile e straordinario potere di TENTAZIONE che la mia fata ha su di me? Vi voglio parlare di cosa è successo giusto due sere fa...Ah, quel viaggio a Londra per lavoro a cui tenevo da tempo...prima della pensione! Ah, non l'avessi mai programmato, o forse sì...chi lo sa, col senno di poi...
Allora, la storia è questa. Non so come, forse origliando alla porta mentre parlavo con mia moglie o - molto più probabilmente - leggendo le chat sul telefono con i colleghi, Simona aveva scoperto di questo viaggio che da ieri fino al 22 settembre mi avrebbe tenuto lontano da lei, in Inghilterra. Lei mi voleva con sé, per sé, non voleva lasciarmi andare. E come ha fatto a convincermi, direte voi, a farmi cambiare idea? Andiamo con ordine.
Dunque, avrei voluto parlargliene quanto prima ma sapevo che ci sarebbe rimasta male, che avrebbe fatto di tutto per farmi desistere ecc. ma quel che non avevo immaginato era fino a che punto si sarebbe spinta.
E' la sera del 13 settembre. Sto ultimando la valigia, il giorno dopo ho l'aereo molto presto. Mia moglie è a una cena di lavoro, Simona - almeno credo - è in camera sua. La sento muoversi, sbattere delicatamente ante di armadio e dello specchio del bagno dove tiene i trucchi. Per il resto, silenzio assoluto in casa. Sono molto pensieroso, teso, e credo che rinviare il confronto con la mia principessa non possa che portarmi altra ansia. Devo affrontarla, probabilmente si incazzerà, probabilmente si metterà a piangere pregandomi di portarla con me (le piace molto Londra, c'è stata varie volte e spesso anche per shopping/con i miei soldi, naturalmente)...insomma, dovrò consolarla come posso e devo, essendo il suo papi fuffi-slave.
Mi decido, sospirando. In casa silenzio assoluto, ripeto. Vado in camera sua ma non la trovo. Busso e vado in bagno ma non c'è neanche lì. In compenso, nelle due stanze e nel corridoio che le collega, un intenso profumo erotico riempie l'aria. Forse Simona si sta preparando per uscire: la serata è fresca ma magari vuole farsi un giro con un'amica. Un dettaglio, però, mi colpisce e mi dà brivido. Avrei dovuto capirlo da quel segnale che c'era qualcosa che non andava, qualcosa che avrebbe anticipato ciò che sarebbe successo. Sul lavandino c'è una boccetta di smalto per unghie: uno smalto color BIANCO. Vuol dire una sola cosa, nel nostro linguaggio erotico da amanti tra padre e figlia (ormai dopo anni di rapporto...): Simona si è appena fatta la PEDICURE. E, dovete sapere, lei non si mette MAI lo smalto sui piedi quando esce...la pedicure, beh, è riservata alle nostre sessioni fetish sadomaso e alle nostre notti l'uno nella carne dell'altra. Cosa non indifferente: il BIANCO è il mio colore preferito, quello che quando è sui suoi piedi non capisco più un cazzo e persino un'ameba avrebbe più neuroni di me. Ingoio a fatica un bolo di saliva e inizio a tremare. Dove si sarà cacciata, la principessa? Ho bisogno di parlarle urgentemente e stavolta non ci sarà nulla che potrà fare per convincermi a rinunciare a un viaggio troppo importante per me, per la mia carriera, la mia vita.
Illuso. POVERO ILLUSO.
''Simo, dove sei?''...inizio a chiamarla per casa...alla fine raggiungo il salone dove, beh, quello che sto per dire può apparirvi incredibile ma è la verità...
Una strana luce rossastra, che non capisco da dove venga (il caminetto deve essere ancora abbondantemente spento, O NO?), è diffusa per la stanza. Una luce strana, di un rosso oscuro e crudele, quasi appartenente a un altro mondo...una luce che ora come ora non posso che definire INFERNALE. Il suo profumo erotico è nella stanza, mi entra nelle narici, mi stordisce, mi muove qualcosa nel basso ventre. A un tratto ho paura, immensamente paura, e tutto questo MI PIACE. Nelle mutande, l'amichetto maturo ma ancora di qualità si sveglia all'improvviso.
''Simo, principessa, ma dove...?'' Sto per terminare la domanda ma non ce n'è bisogno. No. No. Perché lei è esattamente lì, davanti a me. Bellissima, perfetta, divina. Il mio cuore scoppia, il mio pene squarcia il tessuto delle mutande. Capisco subito come andrà a finire, il mio inconscio lo capisce, ma ormai è troppo tardi...se non fossi entrato nel salone, se non l'avessi cercata, se fossi uscito a prendere una boccata d'aria o a farmi un giro fino all'alba, quando sarei tornato a prendere la valigia, ora non sarei qui a raccontarvi questa storia. Lei era lì. Le parole non bastano a descrivervela. Appena l'ho vista in quelle condizioni, ho pensato che era un angelo e un diavolo insieme, paradiso e inferno allo stesso tempo. Lei era lì. Per me. SOLO PER ME. Solo per TENTARMI. Sdraiata sul divano come una splendida odalisca. Un vestito ROSSO fiamma, molto semplice. E per questo tanto più tremendo. Un paio di orecchini giallo oro, non troppo vistosi. All'avanbraccio destro un bracciale sempre d'oro. Un bracciale intrecciato, a forma di SERPENTE. E...per concludere, abbasso lo sguardo e vedo ciò che temevo/desideravo...i suoi piedi di fata, splendidi e delicati, con lo smalto bianco ACCECANTE sulle unghie. Le pedicure è chiaramente fresca. Simona mi sorride. Mi sorride civettuola e dolce e muovendo sinuosamente le indescrivibili ditina dei piedi mi dice ''ciao, papi...''
Basterebbe raggiungere la porta, fare marcia indietro, eliminare quella visione a cui perdutamente mi sento avvinghiato...sarebbe così semplice, ma non lo è. Perché mia figlia Simona è molto più di una principessa, di un'amante incestuosa tra le mura domestiche, di una ragazza splendida e seducente. Mia figlia è tutta la mia vita.
Se ci ripenso ancora, mentre scrivo queste righe in un grigio pomeriggio di settembre, rischio un infarto e il cazzo è enorme e voglioso della mia strega.
Muove ancora le dita dallo smalto bianco. Mi mancano le parole, resto a bocca aperta. Il sudore doveva essere evidente anche per lei che stava relativamente lontano...di sicuro era evidente il gonfiore nella patta dei pantaloni. Non so che dire...posso dire solo, balbettando e tremando di emozione e stordimento estatico: ''Simona...''
Fu solo l'inizio. Quel che accadde nei minuti e nelle ore successive ve lo racconterò successivamente. Perchè una storia del genere merita di essere assaporata pian piano, a piccoli pezzi. La storia di un padre preda d'amore (preda anche in senso letterale, lo vedrete) della sua figlia, carne della sua carne.
Voglio ululare a te, mia Simona, mia regina e mistress. Sono il tuo lupo, il tuo cane, il tuo cucciolo. Tutti devono saperlo. Tutti devono sapere cosa sono diventato, cosa è diventato un rispettabile professionista e padre di famiglia, cattolico peraltro, per amore di sua figlia. Un uomo senza volontà e dignità. Una larva. Uno slave.
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Commenti dei lettori al racconto erotico