Per tutti ero troia

di
genere
confessioni

Mi chiamo Erika, ho 33 anni e non ho mai fatto l’amore.
L’amore quello vero, fatto di carezze e di passione, di trasporto e di dolcezza. L’amore fatto con amore.
Nella mia vita ho fatto solo sesso. Anzi sono stata una serva del sesso. Certo all’inizio non me ne accorgevo, non capivo la differenza. Sono sempre stata vogliosa, fino dall’adolescenza. Mi è sempre piaciuto il cazzo e da ragazza quel che cercavo era proprio quello. Non pensavo che un maschio si potesse eccitare per me, perché gli facevo sangue. Anche perché il primo cazzo che ho succhiato è stato quello di mio fratello.
Sono cresciuta in un ambiente dove la donna è ancora una femmina, in cui la violenza è un modo di risolvere le questioni. Un mondo dove la donna è una bocca, una fica e un culo, per gli uomini, ma spesso anche per le donne stesse.
Senza accorgermene sono entrata anche io in questo vortice, ma per motivazioni mie. Come ho già detto mi piaceva il cazzo duro. Anche quello di mio fratello che entrava nudo in camera mia e me lo sventolava davanti, perché la donna è bocca, fica e culo anche se è tua sorella. Non chiudeva neanche la porta, tanto loro sapevano, i miei genitori. Anzi quando capitava che lo vedevano entrare ridevano e facevano battute maschiliste: sta andando a farsi svuotare le palle… povero, anche lui ha ragione, i maschi hanno bisogno…
Era più piccolo di me di tre anni e quando il suo cazzo ha cominciato a indurirsi e a schizzare durante il sonno ha cominciato a farmelo vedere in erezione.
Nonostante avessi già diciotto anni l’unico cazzo che avevo visto fino allora era quello di mio padre, che si lasciava spiare nudo. Questo perché nel mio ambiente fino a una certa età la donna è rispettata e deve stare vergine. Nessuno si era permesso di toccarmi e così sarebbe stato per altri due anni.
L’incesto non era un problema a casa mia. Mio padre e mia madre si raccontavano spesso storie di sesso dei loro parenti e conoscenti. “Sai che Paolo ha scoperto che il figlio si scopa sua moglie, la mamma”, “Oggi Maria mi ha detto che suo papà si vanta di essersi fatto fare un pompino dalla cognata", "Daniela mi ha detto che suo figlio si incula sua cugina e forse anche suo cugino" e tante altre..
A me piaceva quel cazzo duro e quando la prima volta mi ha chiesto di succhiarglielo ho pensato che era quello che volevo. Lui era in piedi e io mi sono inginocchiata per averlo davanti alla bocca. L'ho preso in mano e ho sentito quanto era duro. Vederlo non rendeva, toccarlo faceva capire molto di più. Era il primo cazzo che prendevo in mano, ma sapevo bene come era fatto.
Visto che i miei genitori non mi facevano uscire perché per loro prima dei diciotto anni una ragazza deve stare a casa, avevo sfogato la mia voglia di sesso guardando filmati pornorafici la sera a letto e infilandomi nella fica le dita o il manico della spazzola.
Ho accarezzato il cazzo duro poi l'ho stretto un po' e ho tirato fuori la cappella gonfia. L'ho messo in bocca e ho sentito un piacere profondo. Mi piaceva sentirlo dentro la bocca e con la lingua gli giravo intorno alla cappella. Con gli occhi chiusi ero in uno stato di estasi. Non so quanto durò quel momento, ma a un tratto mi sono sentita riempire la bocca di sperma. Mai potevo immaginare qualcosa di più bello. Era dolce, era calda e densa. L'ho ingoiata subito e ho continuato a leccare il cazzo ancora duro, ma lui, soddisfatto, me lo tolse e andò via senza dire nulla. Quello fu l'inizio della mia vita da donna bocca, fica e culo, ma ero eccitata e contenta.
Dopo due ore è tornato in camera. I miei già dormivano. Io mi ero tolta tutto da sotto e sotto le lenzuola guardavo un filmato di sesso prima di toccarmi. Lui accese la luce e lo vidi, era vestito. Subito si è abbassato il pantalone del pigiama e i boxer. Aveva di nuovo il cazzo duro. Pensando che fosse un regalo per me sono uscita dal letto senza pensare che avevo addosso solo una maglietta. Come prima gli ho spogliato la cappella e mi sono messa in bocca quel cazzo così duro e saporito. Lui era ancora più eccitato di prima e
mi muoveva ii cazzo in bocca come per scopare. Mi eccitava tutto. Il cazzo sulla lingua e dentro la mia bocca. Sentirlo muoversi senza la mia volontà. Mi piaceva anche che mi prendeva la testa con le mani per riuscire a spingerlo più in fondo. Mi piaceva sentirlo dentro fino a farmi tossire. Mi piaceva sentire la cappella ingrossarsi mentre lo muoveva più veloce, ancora più veloce... e poi quel sapore sublime di sperma caldo.
Questa volta non lo ingoiai subito. Me lo tenni in bocca e gli feci uscire il cazzo. Andò via mentre si tirava su i vestiti.
Con il suo sperma in bocca tornai a letto. Sul telefono c'erano ancora le immagini di sesso. Feci ripartire il video e cominciai a masturbarmi con le dita. Come raggiunsi l'orgasmo ho ingoiato lo sperma.
Durante la notte ne volle un altro. Questa volta mi fece andare in camera sua. Un messaggio mi ha svegliato e diceva di andare da lui. Avevo voglia di succhiarlo ancora e mi presentai da lui come prima, con una maglietta solamente addosso. Lui era sdraiato sul letto e l'aveva duro. Sicuramente gli era salito durante il sonno. Senza che mi dicesse niente mi sono avvicinata e gli ho tirato giù i boxer. Questa volta la cappella era già nuda. L’ho masturbato un po’ per farglielo ancora più duro e poi l’ho messo in bocca. Non potevo desiderare cosa migliore. Quel bastone vivo in bocca mi trasmetteva sensazioni mai provate prima. Era come una droga che mi trasportava in un mondo di gioia. Visto che lui era sdraiato sono stata io a simulare la penetrazione. Muovendo la testa a dondolo, facevo entrare e uscire il cazzo dalla mia bocca. Fino a che mi ha preso nuovamente la testa con le mani e me la spingeva forte per farmelo entrare tutto in bocca. Più si avvicinava all’orgasmo, più mi spingeva la testa e io non riuscivo più a muovermi. Gli passavo la lingua intorno e lo stringevo con le labbra.
Ad un certo punto, con la testa schiacciata sul suo basso ventre, ha alzato il bacino facendomi arrivare il cazzo in gola e mi ha sborrato in fondo alla bocca facendomi tossire. Lo sperma mi è scivolato fuori dalla bocca finendo sui suoi peli neri. Allora con ho messo quella foresta in bocca e con le labbra gli ho pulito il pelo, poi ho ingoiato.
- Sei proprio una troia!!!
Non mi poteva fare un complimento migliore. Fin da bambina avevo desiderato essere una troia. Lo sentivo dire a mio padre quando parlava di donne con gli amici: "A me piace la donna troia, quella che sa cosa deve fare, che sa cosa vuole un uomo. Una che ti apre la braghetta. Non quelle femminucce che gli devi dire anche di togliersi le mutande...". Certo quando avevo cinque o sei anni non capivo tutto, non capivo che andava con altre donne, ma il desiderio di essere una troia che apre la braghetta, come il suo modello, mi è rimasto fino a pochi anni fa. Certo la mia ossessione per il cazzo mi reso il compito più facile.
L'ho lasciato a letto con i boxer abbassati e sono andata via. Per tutta la notte mi ha lasciato dormire, ma la mattina presto mi è arrivato un altro messaggio sul telefono: "prima che si svegliano....". Mi sono alzata e sono andata da lui. Questa volta avevo il perizoma senza la maglietta. Come sono arrivata era nudo e non lo aveva duro, ma guardandomi le tette gli è salito subito. Ero contenta di trovarlo ancora duro e ho cominciato a leccarlo come le altre volte. Glielo sentivo più duro delle altre volte e mi eccitavo anche io di più. Di sicuro lo eccitava vedere le mie tette ballare e i miei capezzoli duri. Ancora mi prese la testa con le mani e spingendo con forza il cazzo in bocca me la riempì di sborra, che riuscì a trattenere e che ingoiai.
Finito il mio lavoro da troia me ne stavo andando quando ho visto mia madre tornare dal bagno in camera sua. Mi salutò normalmente, ma temevo che mi avesse vista succhiare il cazzo di mio fratello. Così ho origliato alla porta per sentire se ne parlava con mio padre "Glielo ha succhiato almeno quattro volte stanotte, l'ultima poco fa", "Li hai visti?" "Sì" "E dimmi.... com'è?" “Brava, molto brava." "Ahahah brava la mia dolce figliola"....
Mi sentivo imbarazzata per come considerassero normale quella mia voglia di cazzo. Non avevo fatto solo quattro pompini, avevo viaggiato nel mondo dei sensi estremi, della fisicità senza pudore. Eppure il fatto di ridurre il mio bisogno a un semplice incontro tra una bocca e un cazzo, anche se fratelli, mi dava la possibilità di dare sfogo alla mia passione.
Per una settimana siamo andati avanti con cinque o sei pompini al giorno. Lui mi chiamava e io subito arrivavo a succhiare un bel cazzo duro, oppure si presentava in camera mia. Sempre quando aveva voglia lui, perché la donna è troia e deve soddisfare le voglie dell'uomo, ma non deve avere voglie sue e non deve chiedere mai. Ci provai una volta sola e mi cacciò via.
Dopo una settimana di sborrate continue gli è venuta la febbre. Da allora i nostri incontri si sono fatti rari, ma così è cresciuta la mia voglia.
Questo è stato l'inizio della mia vita da donna bocca, fica e culo.
scritto il
2024-09-20
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