L'uomo del treno
di
M. McD
genere
esibizionismo
Non sei solita indossare queste cose. Ma a volte, solo a volte, ti piace sentirti sexy e mettere su qualcosa di più... vivace diciamo. Non è niente di che, la gonna arriva al ginocchio e il golfino di cashmere copre il resto, ma la biancheria intima provocante vintage, anche se nascosta, ti fa correre brividi di desiderio proibito lungo la schiena fino ai lombi, scuotendoti i fianchi. Gli altri potranno non avere idea che sotto il trench e i vestiti hai il reggicalze, le culotte e la canotta tutto rigorosamente in pizzo, ma ti senti comunque esposta, vulnerabile e incredibilmente eccitata.
Oggi non hai lezione e quindi hai colto l'occasione per concederti questo brivido. Sapendo che ci sarebbe stato LUI. La vostra "relazione a distanza" dura, a periodi alterni, solo da un paio di settimane, ma tanto è bastato per farti perdere un battito non appena l'hai visto, seduto al suo solito posto, quasi ti stesse aspettando. E tu ti sei seduta al tuo solito posto, con le mani sudate e stringendoti addosso i vestiti, quasi rimpiangendo di aver voluto osare quel passo così audace, mentre lui abbozzava un cenno di saluto con la testa. Ma hai raccolto tutto il tuo coraggio e sei rimasta seduta finché il treno non è partito. Siete seduti l'uno davanti all'altra da appena cinque minuti, ma senti già uno scomodo formicolio tra le gambe. Hai paura di accavallarle rischiando di mostrare qualcosa di troppo, ma anche tenerle strette sta diventando difficile. Fai finta di leggere un libro, ma senti il suo sguardo, sempre quello sguardo, fisso su di te.
Se non fossi così assuefatta dalla sensazione potresti quasi lamentarti per molestie, ma sai che ti sentiresti un'ipocrita visto che continui a sederti davanti a lui, tutti i giorni, nonostante i suoi occhi ti scrutino ogni volta con tanta insistenza. Ma alla fine del viaggio non ha mai tentato nessun approccio, quindi ti senti relativamente tranquilla.
Hai ipotizzato che sia sulla trentina, veste casual ma ordinato, talvolta, come oggi, con una felpa, giacca di pelle e un paio di jeans, ma è capitato, un paio di volte, che indossasse un completo giacca e camicia, niente cravatta. Non hai idea del lavoro che faccia. Non è particolarmente bello, ha un aspetto comune. Capelli scuri brizzolati alle tempie, a volte con la barba di un paio di giorni, a volte rasata di fresco. Ma quello che ti cattura, ogni volta, è il suo sguardo. Caldo, intenso, di quelli che fanno bagnare subito le mutandine. E tu le stai già sentendo umide. La gonna che fa passare l'aria non aiuta.
Ti sistemi meglio sul sedile, sistemandoti la borsa sulle cosce in modo che tenga fermi gonna e trench e senti il suo sguardo seguire ogni movimento. Alzi gli occhi e lo cogli, per una frazione di secondo guardarti le gambe. Si vede davvero poco, tra gli stivali e l'orlo della gonna, ma tu ti senti nuda per colpa dell'intimo e di quello sguardo bruciante. Dura solo un attimo, perché subito i suoi occhi salgono a intercettare i tuoi... e ti inchiodano al sedile. Non vi siete mai rivolti la parola, ma quel gioco di sguardi che va avanti da due settimane vale più di qualsiasi discussione impegnata di letteratura o filosofia. L'intensità di quell'occhiata ti mette i brividi,la paura ti eccita, ti senti sciogliere.
Distogli lo sguardo per pudicizia, per imbarazzo... oppure perché ti senti talmente sopraffatta dalle emozioni che quasi ti sfugge un gemito.
Rinizi a leggere... a far finta di leggere. Percepisci il fuoco che ti colora la faccia, ti lecchi nervosamente le labbra secche, ti trattieni dal morderle per non dare l'impressione sbagliata.
Quando dai un'altra sbirciata davanti a te, lui ti sta ancora guardando. Non ti fissa direttamente negli occhi, percorre tutto il tuo corpo, con discrezione, nessuna emozione traspare dalla faccia. Solo l'attenzione ostinata negli occhi rende evidente che prova interesse per quello che vede. Non ti illudi che sia desiderio. Il massimo del tuo ottimismo ti concede che potrebbe trattarsi di curiosità. Che tipo di attrazione potrebbe provare un uomo del genere per un'anonima ragazza di 24 anni, fuori corso da una vita all'università di lettere? Eppure ti senti nuda sotto il suo esame, come se ti stesse "scannerizzando" con i raggi x. E per qualche motivo sei trepidante, vuoi superare quell'esame. Speri che possa davvero vedere che, sotto gli abiti ordinari, indossi trasparenze erotiche, che hai scelto anche, se non solo, per lui. Perché speravi di incontrarlo anche oggi, che il timore di mostrare qualcosa accidentalmente ti regalasse qualche brivido di desiderio. E te ne sta donando, anche più dei tuoi sogni più audaci.
Chiudi gli occhi, umidi per le sensazioni di piacere represse. Hai caldo, il corpo in fiamme. Guardi l'orologio e ti rendi conto che presto la corsa finirà e anche l'"appuntamento" di oggi con il tuo "uomo del treno". Non conosci neanche il suo nome, né il suono della sua voce, ma vorresti stare seduta davanti a lui per ore, coccolata e minacciata dal suo cipiglio concentrato, come un topo in balia di un gatto che ha voglia di giocare con la preda. Non sai come il gioco finirà, ma ti culli nel piacere del momento.
L'altoparlante annuncia la prossima fermata. La vostra. Anche oggi il vostro tempo insieme sta per scadere.
Rimetti il libro in borsa, ti dai una sistemata veloce e ti alzi in piedi. Sei consapevole di mostrarti in maniera ancora più evidente ed è per questo che ti sei alzata, forse un po' troppo presto. Ma la sensazione è meravigliosa. La gonna, con i movimenti del treno, accarezza ad intervalli la pelle nuda della parte superiore delle cosce e tu immagini che sia lui ad accarezzarti, mentre gli lanci una nuova occhiata e vedi che ti fissa con intensità, con i suoi occhi scuri e ardenti.
Si alza a sua volta, pronto per scendere. Si avvicina alla porta, a pochi centimetri di distanza da te. Lo senti sospirare e immagini il suo respiro sulle pelle del tuo collo.
Rabbrividisci mentre il treno si ferma e le porte si aprono. Mentre scendete vi sfiorate per un momento ed è tutto quello che ti serve per fantasticare più tardi, una volta tornata a casa, chiusa in camera, mentre ti accarezzerai attraverso il pizzo della biancheria intima, sdraiata sul letto. Aspettando con ansia di rivederlo domani. Il tuo "uomo del treno".
Hel88
Oggi non hai lezione e quindi hai colto l'occasione per concederti questo brivido. Sapendo che ci sarebbe stato LUI. La vostra "relazione a distanza" dura, a periodi alterni, solo da un paio di settimane, ma tanto è bastato per farti perdere un battito non appena l'hai visto, seduto al suo solito posto, quasi ti stesse aspettando. E tu ti sei seduta al tuo solito posto, con le mani sudate e stringendoti addosso i vestiti, quasi rimpiangendo di aver voluto osare quel passo così audace, mentre lui abbozzava un cenno di saluto con la testa. Ma hai raccolto tutto il tuo coraggio e sei rimasta seduta finché il treno non è partito. Siete seduti l'uno davanti all'altra da appena cinque minuti, ma senti già uno scomodo formicolio tra le gambe. Hai paura di accavallarle rischiando di mostrare qualcosa di troppo, ma anche tenerle strette sta diventando difficile. Fai finta di leggere un libro, ma senti il suo sguardo, sempre quello sguardo, fisso su di te.
Se non fossi così assuefatta dalla sensazione potresti quasi lamentarti per molestie, ma sai che ti sentiresti un'ipocrita visto che continui a sederti davanti a lui, tutti i giorni, nonostante i suoi occhi ti scrutino ogni volta con tanta insistenza. Ma alla fine del viaggio non ha mai tentato nessun approccio, quindi ti senti relativamente tranquilla.
Hai ipotizzato che sia sulla trentina, veste casual ma ordinato, talvolta, come oggi, con una felpa, giacca di pelle e un paio di jeans, ma è capitato, un paio di volte, che indossasse un completo giacca e camicia, niente cravatta. Non hai idea del lavoro che faccia. Non è particolarmente bello, ha un aspetto comune. Capelli scuri brizzolati alle tempie, a volte con la barba di un paio di giorni, a volte rasata di fresco. Ma quello che ti cattura, ogni volta, è il suo sguardo. Caldo, intenso, di quelli che fanno bagnare subito le mutandine. E tu le stai già sentendo umide. La gonna che fa passare l'aria non aiuta.
Ti sistemi meglio sul sedile, sistemandoti la borsa sulle cosce in modo che tenga fermi gonna e trench e senti il suo sguardo seguire ogni movimento. Alzi gli occhi e lo cogli, per una frazione di secondo guardarti le gambe. Si vede davvero poco, tra gli stivali e l'orlo della gonna, ma tu ti senti nuda per colpa dell'intimo e di quello sguardo bruciante. Dura solo un attimo, perché subito i suoi occhi salgono a intercettare i tuoi... e ti inchiodano al sedile. Non vi siete mai rivolti la parola, ma quel gioco di sguardi che va avanti da due settimane vale più di qualsiasi discussione impegnata di letteratura o filosofia. L'intensità di quell'occhiata ti mette i brividi,la paura ti eccita, ti senti sciogliere.
Distogli lo sguardo per pudicizia, per imbarazzo... oppure perché ti senti talmente sopraffatta dalle emozioni che quasi ti sfugge un gemito.
Rinizi a leggere... a far finta di leggere. Percepisci il fuoco che ti colora la faccia, ti lecchi nervosamente le labbra secche, ti trattieni dal morderle per non dare l'impressione sbagliata.
Quando dai un'altra sbirciata davanti a te, lui ti sta ancora guardando. Non ti fissa direttamente negli occhi, percorre tutto il tuo corpo, con discrezione, nessuna emozione traspare dalla faccia. Solo l'attenzione ostinata negli occhi rende evidente che prova interesse per quello che vede. Non ti illudi che sia desiderio. Il massimo del tuo ottimismo ti concede che potrebbe trattarsi di curiosità. Che tipo di attrazione potrebbe provare un uomo del genere per un'anonima ragazza di 24 anni, fuori corso da una vita all'università di lettere? Eppure ti senti nuda sotto il suo esame, come se ti stesse "scannerizzando" con i raggi x. E per qualche motivo sei trepidante, vuoi superare quell'esame. Speri che possa davvero vedere che, sotto gli abiti ordinari, indossi trasparenze erotiche, che hai scelto anche, se non solo, per lui. Perché speravi di incontrarlo anche oggi, che il timore di mostrare qualcosa accidentalmente ti regalasse qualche brivido di desiderio. E te ne sta donando, anche più dei tuoi sogni più audaci.
Chiudi gli occhi, umidi per le sensazioni di piacere represse. Hai caldo, il corpo in fiamme. Guardi l'orologio e ti rendi conto che presto la corsa finirà e anche l'"appuntamento" di oggi con il tuo "uomo del treno". Non conosci neanche il suo nome, né il suono della sua voce, ma vorresti stare seduta davanti a lui per ore, coccolata e minacciata dal suo cipiglio concentrato, come un topo in balia di un gatto che ha voglia di giocare con la preda. Non sai come il gioco finirà, ma ti culli nel piacere del momento.
L'altoparlante annuncia la prossima fermata. La vostra. Anche oggi il vostro tempo insieme sta per scadere.
Rimetti il libro in borsa, ti dai una sistemata veloce e ti alzi in piedi. Sei consapevole di mostrarti in maniera ancora più evidente ed è per questo che ti sei alzata, forse un po' troppo presto. Ma la sensazione è meravigliosa. La gonna, con i movimenti del treno, accarezza ad intervalli la pelle nuda della parte superiore delle cosce e tu immagini che sia lui ad accarezzarti, mentre gli lanci una nuova occhiata e vedi che ti fissa con intensità, con i suoi occhi scuri e ardenti.
Si alza a sua volta, pronto per scendere. Si avvicina alla porta, a pochi centimetri di distanza da te. Lo senti sospirare e immagini il suo respiro sulle pelle del tuo collo.
Rabbrividisci mentre il treno si ferma e le porte si aprono. Mentre scendete vi sfiorate per un momento ed è tutto quello che ti serve per fantasticare più tardi, una volta tornata a casa, chiusa in camera, mentre ti accarezzerai attraverso il pizzo della biancheria intima, sdraiata sul letto. Aspettando con ansia di rivederlo domani. Il tuo "uomo del treno".
Hel88
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