La zia acquisita...fantasia realizzata!
di
Singlecute89
genere
incesti
Questo racconto risale a qualche mese, mi ero iscritto nuovamente al sito d'incontri dopo anni e mi concedevo qualche avventura con singole o coppie, come faccio adesso...userò dei nomi di fantasia essendo che questi sono racconti realmente accaduti.
Era una sera di giugno, festa di quartiere con musica, cibo e fiumi di birra, ero con diversi amici coi quali stavamo bevendo seduti su quelle panche da sagra. Dopo circa un paio di giri offerti, tocca a me alzarmi per andare ad uno dei chioschi e ricambiare il favore, mi metto in fila in quello che sembrava esse il più veloce a rifornire gli assetati e comincio a pensare a come riportare tutte quelle birre al tavolo.
Mentre aspetto mi sento chiamare da una voce femminile che, successivamente, mi tocca delicatamente la spalla chiedendomi "Massimo?! Ma sei tu?"
Mi volto immediatamente e mi trovo davanti Gianna, una mia zia acquisita che non vedevo da anni dopo che l'ex marito (fratello del marito di mia zia) era scappato con una giovane moldava, quindi si era allontanata dalla nostra famiglia.
Fino a quando avevo 18 anni, le nostre famiglie prendevano la palma per la stagione estiva assieme, e ricordo di aver avuto sempre un debole per il suo bel seno prosperoso che mi limitavo ad osservare come un adolescente allupato, Gianna è una donna di 53 anni, alta, bionda con capelli corti, un seno ancora sodo e grosso e due chiappe di marmo, non dimentichiamoci delle belle gambe anche...
Tornando a noi, vedendola non nascosi lo stupore e subito la salutai:
M - Ciao Zia Gianna, come stai?-
G - Massimo caro, vieni qui fatti abbracciare è tanto che non ci vediamo-
E mi strinse a se dandomi due baci sulle guance, io ricambiai e mi presentò al suo attuale compagno, Ernesto, e ad i loro due amici. Ernesto è un uomo sulla sessantina, alto, magro e con una faccia simpatica. Cominciammo a parlare del più e del meno e ,nel mentre, venne il mio turno di ordinare e ritirare le birre. Essendo dietro di me, zia Gianna, sentì la richiesta delle mie 6 birre e mi chiese:
G - Vuoi che ti dia una mano a portarle? Ernesto fa la fila per noi ed io ti aiuto-
M - Grazie zia ma non vorrei disturbare...- e mi zittì sussurrandomi mentre il compagno era impegnato in una conversazione con i loro amici: G - fammi riprendere aria 5 minuti che non li sopporto quei due- sorrisi e accettai l'aiuto.
Durante il tragitto pensai che non era cambiata molto negli ultimi 15 anni...di colpo mi disse:
G - Sia, sei cresciuto tanto, se diventato proprio un bell'uomo - e sorrise
M - Grazie zia, anche tu sei rimasta la bellissima donna di sempre, soprattutto in forma...cucini ancora quelle ottime pietanze e dolci che portavi al mare ed alle feste?-
G - Così mi fai arrossire...certamente, tra mio figlio e le sue feste con gli amici e le feste che ultimamente organizza Ernesto, quando non lavoro sono ai fornelli. Ma davvero ti piacevano così tanto?
M - Caspita zia, le tue lasagne erano imbattibili, per non parlare delle crostate e dei muffin...se ci ripenso mi lecco i baffi, pagherei oro per poter riassaggiare qualcosa -
G - Mi lusinga molto..- il suo sguardo si fece serio ma aveva un che di provocante: - che ne dici se un giorno di questi, passi da me e ti preparo una bella crosta al cioccolato?-
M - ma no dai zia non vorrei disturbare -
G - facciamo così, scambiamoci i numeri di telefono che può tornare sempre utile e, quando ho tempo, te ne preparo una senza impegno e ti chiamo per venirla a prendere-
Accettai senza remore, arrivammo al mio tavolo e ci salutammo di nuovo con due baci sullle guance, ma prima di andar via mi disse, sottovoce, all'orecchio:
G - a presto - e senza darmi modo di replicare andò via.
Ripensai spesso a quell'incontro nei giorni successivi, passò un mese e non ricevetti nessuna chiamata. Poi, alle 11 di una calda mattina di luglio, ricevetti un messaggio dalla zia: "la crostata è pronta (bacio con occhiolino). Torno da lavoro per le 20, puoi passare per le 21 a prenderla se non hai impegni"
Pensai qualche minuto a cosa avrei potuto rispondere e alla fine le scrissi : "Ciao Zia, innanzitutto grazie mille. Per questa sera va benissimo, porto un liquore che fa un mio amico, così ci mangiamo un pezzo insieme a te ed Ernesto allora"
La sua risposta mi lasciò perplesso: "Ernesto è via per lavoro, mio figlio dorme dalla fidanzata ed io sono a casa sola soletta...se ti va di farmi compagnia, porta tutto quello che vuoi (bacio con occhiolino)"
Risposi "ottimo, allora a questa sera"
Passai il resto della giornata lavorativa ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere la sera...ma alla fine mi convinsi che, non sarebbe accaduto nulla oltre mangiare la crostata sorseggiando quel buon liquore, tosto ma buono.
Alle 20:30 mi arrivò un messaggio da zia: "tra mezz'ora sono pronta, ti aspetto" seguito dalla posizione di casa sua.
Alle 21 ero già sotto casa, ma aspettai qualche minuto prima di suonare al citofono. Suonai, salì al terzo piano della palazzina e mi ritrovai sul pianerottolo davanti la porta socchiusa, bussai aprendo ed entrato dissi "Buonasera, è permesso?" udì una voce provenire da quella che immaginai essere la sala "chiudi la porta e vieni avanti".
Chiusa la porta, mi avviai verso la luce che proveniva da un'unica stanza, percorsi il lungo corridoio superando cucina camere e bagno ed arrivai in sala, una bella grande sala. La zia era accovacciata al tavolino mentre sistemava dei bicchieri, aveva una lunga vestaglia semitrasparente dal quale potevo scorgere il suo intimo, ai piedi aveva dei tacchi e mi fermai ad ammirarli per quanto erano belli...non dissi niente e rimasi con la bocca aperta e lo sguardo rivolto verso di lei.
G - ecco qua il mio nipotino- e si avvicinò a me salutandomi con i suoi soliti baci sulle guance, le diedi la bottiglia di liquore, la mise sul tavolo e mi fece accomodare sul suo bellissimo e gigantesco divano di pelle.
G - allora Massimo, che mi racconti di bello? com'è andata la giornata?- e restando in piedi riempì i bicchierini di liquore.
M - bè a dire il vero è stata una durissima giornata a lavoro...quest'accoglienza però, ha fatto andar via ogni tipo di stanchezza, proprio bella questa casa- cercai di sembrare il più naturale possibile.
G - oh caro, mi fa piacere (sorrise), mangiamo un pezzo di crostata e brindiamo al nostro incontro...poi magari ti faccio vedere il resto della casa- fece un occhiolino e sedendosi mi passò un pezzo di crostata e il liquore.
Passammo una buona mezz'ora seduti a parlare (non facevo altro però che passare lo sguardo dai suoi piedi a ciò che potevo scorgere dalla vestaglia) e, dopo due pezzi di crostata e diversi bicchierini mi disse:
G - senti, bè che ne dici di fare un tour della casa?- si alzò mi prese per le mani e fece alzare anche me...ci ritrovammo vicinissimi, guardandoci negli occhi...sorridemmo entrambi.
M - fammi strada e vediamo questa casa -
Uscimmo dalla sala, e mi fece vedere il resto della casa, compresa la loro camera da letto dove, al centro, c'era un letto gigantesco, in ultimo mi portò in cucina. Appena entrati esclamò:
G - uhh che distratta! Ho dimenticato di vuotare la lavastoviglie- mi fece accomodare su una sedia che posizionò davanti la lavastoviglie, si mise di spalle aprì la lavastoviglie e parlandomi si accovacciò
G - allora, era buona o no la crostata?-
Io rimasi senza parole...potevo vedere quel suo bel culo e riuscivo a scorgere anche le labbra della sua grande figa.
G - Massimo ci sei?- e senza preoccuparsi di nulla continuava ad alzarsi e ad accovacciarsi.
M - eh...si zia...scusa ma forse è meglio che mi sposti da qui...non vorrei che rientrasse qualcuno e...- si girò di scatto e disse:
G - Ti ho già detto che non rientrerà nessuno, piuttosto aiutami a sistemare questi piatti in alto-
Accettai senza replicare, mi alzai e mi avvicinai a lei, presi i piatti e lei girandosi mi poggio il culo sulla patta...ovviamente stavo già avendo un'erezione da un pò...se ne accorse
G - cosa c'è? ti ha fatto effetto la crostata? -
M - eh zia, se ti metti così...altro che crostata-
Si girò, ci guardammo nuovamente negli occhi e ci lasciammo andare ad un lunghissimo bacio passionale...la sua lingua mi entrava in bocca con foga ed io facevo altrettanto...di colpo si scostò da me, si avvicinò al tavolo e si sedette sopra, si sfilò le mutandine, aprì le gambe e disse: G -adesso voglio la ricompensa per la crostata- e mi fece cenno di mettere la mia lingua tra le sue gambe.
Mi avvicinai piano piano, cominciai a baciarla dalle cosce, e lentamente mi avvicinavo al centro, mi prese la testa e mi schiacciò il viso contro la sua figa bagnata...cominciai a leccarla come un forsennato. Sentivo i suoi gemiti di piacere, con una mano si toccava il seno, con l'altra mi teneva la testa, non mi lasciava respirare a momenti, io continuavo a leccare...dopo una decina di minuti passata così, mi staccò continuando a tenermi la testa dai capelli, un fiume di liquido del piacere uscì dalla sua figa e mi inzuppò, viso, petto, maglia...completamente zuppo. Lei urlò e mi rimise con la testa tra le gambe intimandomi di pulire tutto quanto...mi piace essere sottomesso in questo modo.
Mi spostò, si rimise le mutandine e mi baciò come aveva fatto anche prima.
G - sei stato fantastico...adesso tocca a me-
Senza che potessi dire nemmeno "ah", mi sfilò la cinta e fece scendere pantaloni e mutande, mi buttò sulla sedia e inginocchiandosi lo prese in bocca senza far restare nemmeno un lembo di pelle fuori dalle sue labbra. Mi fece uno dei pompini più belli che abbia mai ricevuto, ma prima che potessi venire si alzò e si mise sopra di me:
G - prendo la pillola da anni, voglio sentire una bella ondata di sborra entrarmi nella figa- e cominciò a cavalcarmi come una pazza...io ribattevo ai suoi colpi e senza rendermene conto, dopo un paio di minuti, la riempì di un fiotto di sperma caldissimo e sentì che anche lei in quel momento stava venendo...restammo fermi per qualche secondo, ansimando. Mi guardò con degli occhi da porca, si sfilo alzandosi da me facendo uscire i nostri liquidi dalla sua figa ormai fradicia, si distese di nuovo sul tavolo a gambe aperte e mi invitò a ripulire tutto...non me lo feci ripetere due volte, raccolsi con la lingua quelli che erano i nostri umori, mi avvicinai a lei e ci lasciammo andare all'ennesimo bacio.
Dopo esserci ripuliti e rivestiti, mi feci prestare una maglia ed una felpa del figlio, ci fumammo una sigaretta nel terrazzo della sua camera, poi ci salutammo con un bacio a stampo..
G - è stato fantastico non potevo proprio immaginare...magari tra qualche mese potrei preparati una lasagna...così nel tempo che si cuoce potremmo replicare -
M - sarebbe meraviglioso zia, aspetto un tuo messaggio allora- le diedi un altro bacio e la salutai.
Ho ricevuto un suo messaggio qualche giorno fa...settimana prossima dovrei andare da lei...magari avrò un altro racconto per voi.
Era una sera di giugno, festa di quartiere con musica, cibo e fiumi di birra, ero con diversi amici coi quali stavamo bevendo seduti su quelle panche da sagra. Dopo circa un paio di giri offerti, tocca a me alzarmi per andare ad uno dei chioschi e ricambiare il favore, mi metto in fila in quello che sembrava esse il più veloce a rifornire gli assetati e comincio a pensare a come riportare tutte quelle birre al tavolo.
Mentre aspetto mi sento chiamare da una voce femminile che, successivamente, mi tocca delicatamente la spalla chiedendomi "Massimo?! Ma sei tu?"
Mi volto immediatamente e mi trovo davanti Gianna, una mia zia acquisita che non vedevo da anni dopo che l'ex marito (fratello del marito di mia zia) era scappato con una giovane moldava, quindi si era allontanata dalla nostra famiglia.
Fino a quando avevo 18 anni, le nostre famiglie prendevano la palma per la stagione estiva assieme, e ricordo di aver avuto sempre un debole per il suo bel seno prosperoso che mi limitavo ad osservare come un adolescente allupato, Gianna è una donna di 53 anni, alta, bionda con capelli corti, un seno ancora sodo e grosso e due chiappe di marmo, non dimentichiamoci delle belle gambe anche...
Tornando a noi, vedendola non nascosi lo stupore e subito la salutai:
M - Ciao Zia Gianna, come stai?-
G - Massimo caro, vieni qui fatti abbracciare è tanto che non ci vediamo-
E mi strinse a se dandomi due baci sulle guance, io ricambiai e mi presentò al suo attuale compagno, Ernesto, e ad i loro due amici. Ernesto è un uomo sulla sessantina, alto, magro e con una faccia simpatica. Cominciammo a parlare del più e del meno e ,nel mentre, venne il mio turno di ordinare e ritirare le birre. Essendo dietro di me, zia Gianna, sentì la richiesta delle mie 6 birre e mi chiese:
G - Vuoi che ti dia una mano a portarle? Ernesto fa la fila per noi ed io ti aiuto-
M - Grazie zia ma non vorrei disturbare...- e mi zittì sussurrandomi mentre il compagno era impegnato in una conversazione con i loro amici: G - fammi riprendere aria 5 minuti che non li sopporto quei due- sorrisi e accettai l'aiuto.
Durante il tragitto pensai che non era cambiata molto negli ultimi 15 anni...di colpo mi disse:
G - Sia, sei cresciuto tanto, se diventato proprio un bell'uomo - e sorrise
M - Grazie zia, anche tu sei rimasta la bellissima donna di sempre, soprattutto in forma...cucini ancora quelle ottime pietanze e dolci che portavi al mare ed alle feste?-
G - Così mi fai arrossire...certamente, tra mio figlio e le sue feste con gli amici e le feste che ultimamente organizza Ernesto, quando non lavoro sono ai fornelli. Ma davvero ti piacevano così tanto?
M - Caspita zia, le tue lasagne erano imbattibili, per non parlare delle crostate e dei muffin...se ci ripenso mi lecco i baffi, pagherei oro per poter riassaggiare qualcosa -
G - Mi lusinga molto..- il suo sguardo si fece serio ma aveva un che di provocante: - che ne dici se un giorno di questi, passi da me e ti preparo una bella crosta al cioccolato?-
M - ma no dai zia non vorrei disturbare -
G - facciamo così, scambiamoci i numeri di telefono che può tornare sempre utile e, quando ho tempo, te ne preparo una senza impegno e ti chiamo per venirla a prendere-
Accettai senza remore, arrivammo al mio tavolo e ci salutammo di nuovo con due baci sullle guance, ma prima di andar via mi disse, sottovoce, all'orecchio:
G - a presto - e senza darmi modo di replicare andò via.
Ripensai spesso a quell'incontro nei giorni successivi, passò un mese e non ricevetti nessuna chiamata. Poi, alle 11 di una calda mattina di luglio, ricevetti un messaggio dalla zia: "la crostata è pronta (bacio con occhiolino). Torno da lavoro per le 20, puoi passare per le 21 a prenderla se non hai impegni"
Pensai qualche minuto a cosa avrei potuto rispondere e alla fine le scrissi : "Ciao Zia, innanzitutto grazie mille. Per questa sera va benissimo, porto un liquore che fa un mio amico, così ci mangiamo un pezzo insieme a te ed Ernesto allora"
La sua risposta mi lasciò perplesso: "Ernesto è via per lavoro, mio figlio dorme dalla fidanzata ed io sono a casa sola soletta...se ti va di farmi compagnia, porta tutto quello che vuoi (bacio con occhiolino)"
Risposi "ottimo, allora a questa sera"
Passai il resto della giornata lavorativa ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere la sera...ma alla fine mi convinsi che, non sarebbe accaduto nulla oltre mangiare la crostata sorseggiando quel buon liquore, tosto ma buono.
Alle 20:30 mi arrivò un messaggio da zia: "tra mezz'ora sono pronta, ti aspetto" seguito dalla posizione di casa sua.
Alle 21 ero già sotto casa, ma aspettai qualche minuto prima di suonare al citofono. Suonai, salì al terzo piano della palazzina e mi ritrovai sul pianerottolo davanti la porta socchiusa, bussai aprendo ed entrato dissi "Buonasera, è permesso?" udì una voce provenire da quella che immaginai essere la sala "chiudi la porta e vieni avanti".
Chiusa la porta, mi avviai verso la luce che proveniva da un'unica stanza, percorsi il lungo corridoio superando cucina camere e bagno ed arrivai in sala, una bella grande sala. La zia era accovacciata al tavolino mentre sistemava dei bicchieri, aveva una lunga vestaglia semitrasparente dal quale potevo scorgere il suo intimo, ai piedi aveva dei tacchi e mi fermai ad ammirarli per quanto erano belli...non dissi niente e rimasi con la bocca aperta e lo sguardo rivolto verso di lei.
G - ecco qua il mio nipotino- e si avvicinò a me salutandomi con i suoi soliti baci sulle guance, le diedi la bottiglia di liquore, la mise sul tavolo e mi fece accomodare sul suo bellissimo e gigantesco divano di pelle.
G - allora Massimo, che mi racconti di bello? com'è andata la giornata?- e restando in piedi riempì i bicchierini di liquore.
M - bè a dire il vero è stata una durissima giornata a lavoro...quest'accoglienza però, ha fatto andar via ogni tipo di stanchezza, proprio bella questa casa- cercai di sembrare il più naturale possibile.
G - oh caro, mi fa piacere (sorrise), mangiamo un pezzo di crostata e brindiamo al nostro incontro...poi magari ti faccio vedere il resto della casa- fece un occhiolino e sedendosi mi passò un pezzo di crostata e il liquore.
Passammo una buona mezz'ora seduti a parlare (non facevo altro però che passare lo sguardo dai suoi piedi a ciò che potevo scorgere dalla vestaglia) e, dopo due pezzi di crostata e diversi bicchierini mi disse:
G - senti, bè che ne dici di fare un tour della casa?- si alzò mi prese per le mani e fece alzare anche me...ci ritrovammo vicinissimi, guardandoci negli occhi...sorridemmo entrambi.
M - fammi strada e vediamo questa casa -
Uscimmo dalla sala, e mi fece vedere il resto della casa, compresa la loro camera da letto dove, al centro, c'era un letto gigantesco, in ultimo mi portò in cucina. Appena entrati esclamò:
G - uhh che distratta! Ho dimenticato di vuotare la lavastoviglie- mi fece accomodare su una sedia che posizionò davanti la lavastoviglie, si mise di spalle aprì la lavastoviglie e parlandomi si accovacciò
G - allora, era buona o no la crostata?-
Io rimasi senza parole...potevo vedere quel suo bel culo e riuscivo a scorgere anche le labbra della sua grande figa.
G - Massimo ci sei?- e senza preoccuparsi di nulla continuava ad alzarsi e ad accovacciarsi.
M - eh...si zia...scusa ma forse è meglio che mi sposti da qui...non vorrei che rientrasse qualcuno e...- si girò di scatto e disse:
G - Ti ho già detto che non rientrerà nessuno, piuttosto aiutami a sistemare questi piatti in alto-
Accettai senza replicare, mi alzai e mi avvicinai a lei, presi i piatti e lei girandosi mi poggio il culo sulla patta...ovviamente stavo già avendo un'erezione da un pò...se ne accorse
G - cosa c'è? ti ha fatto effetto la crostata? -
M - eh zia, se ti metti così...altro che crostata-
Si girò, ci guardammo nuovamente negli occhi e ci lasciammo andare ad un lunghissimo bacio passionale...la sua lingua mi entrava in bocca con foga ed io facevo altrettanto...di colpo si scostò da me, si avvicinò al tavolo e si sedette sopra, si sfilò le mutandine, aprì le gambe e disse: G -adesso voglio la ricompensa per la crostata- e mi fece cenno di mettere la mia lingua tra le sue gambe.
Mi avvicinai piano piano, cominciai a baciarla dalle cosce, e lentamente mi avvicinavo al centro, mi prese la testa e mi schiacciò il viso contro la sua figa bagnata...cominciai a leccarla come un forsennato. Sentivo i suoi gemiti di piacere, con una mano si toccava il seno, con l'altra mi teneva la testa, non mi lasciava respirare a momenti, io continuavo a leccare...dopo una decina di minuti passata così, mi staccò continuando a tenermi la testa dai capelli, un fiume di liquido del piacere uscì dalla sua figa e mi inzuppò, viso, petto, maglia...completamente zuppo. Lei urlò e mi rimise con la testa tra le gambe intimandomi di pulire tutto quanto...mi piace essere sottomesso in questo modo.
Mi spostò, si rimise le mutandine e mi baciò come aveva fatto anche prima.
G - sei stato fantastico...adesso tocca a me-
Senza che potessi dire nemmeno "ah", mi sfilò la cinta e fece scendere pantaloni e mutande, mi buttò sulla sedia e inginocchiandosi lo prese in bocca senza far restare nemmeno un lembo di pelle fuori dalle sue labbra. Mi fece uno dei pompini più belli che abbia mai ricevuto, ma prima che potessi venire si alzò e si mise sopra di me:
G - prendo la pillola da anni, voglio sentire una bella ondata di sborra entrarmi nella figa- e cominciò a cavalcarmi come una pazza...io ribattevo ai suoi colpi e senza rendermene conto, dopo un paio di minuti, la riempì di un fiotto di sperma caldissimo e sentì che anche lei in quel momento stava venendo...restammo fermi per qualche secondo, ansimando. Mi guardò con degli occhi da porca, si sfilo alzandosi da me facendo uscire i nostri liquidi dalla sua figa ormai fradicia, si distese di nuovo sul tavolo a gambe aperte e mi invitò a ripulire tutto...non me lo feci ripetere due volte, raccolsi con la lingua quelli che erano i nostri umori, mi avvicinai a lei e ci lasciammo andare all'ennesimo bacio.
Dopo esserci ripuliti e rivestiti, mi feci prestare una maglia ed una felpa del figlio, ci fumammo una sigaretta nel terrazzo della sua camera, poi ci salutammo con un bacio a stampo..
G - è stato fantastico non potevo proprio immaginare...magari tra qualche mese potrei preparati una lasagna...così nel tempo che si cuoce potremmo replicare -
M - sarebbe meraviglioso zia, aspetto un tuo messaggio allora- le diedi un altro bacio e la salutai.
Ho ricevuto un suo messaggio qualche giorno fa...settimana prossima dovrei andare da lei...magari avrò un altro racconto per voi.
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