Amici con benefici...parte 2

di
genere
etero

Dopo aver avuto quella fantastica esperienza di coppia, il rapporto tra me e la mia amica Giò era rimasto lo stesso. Sapevamo di aver alzato il livello della nostra intesa sessuale ma non eravamo sentimentalmente coinvolti.
Passarono le settimane e, a causa di impegni lavorativi e familiari, passò più di un mese prima di riuscirci ad incontrare.
Era una mattina di fine marzo 2017 quando mi arrivò un suo messaggio, non ci sentivamo da un paio di giorni, dicendomi che in serata aveva disdetto una cena tra amiche e mi chiese se lo fossi anche io. Risposi positivamente e la invitai ad andarci a mangiare una pizza.
Era una richiesta insolita la mia poiché, escluse cene ed eventuali uscite con altre persone, eravamo restii a farci vedere da soli in qualsiasi occasione. Ci piaceva che il nostro rapporto restasse in qualche modo "segreto", eravamo molto discreti. D'altronde nessuno mai ci aveva "scoperti".
Però volevo almeno per una volta, uscire e passare una serata diversa dalle solite che ci vedevamo sempre e solo coinvolti sessualmente.
Lei mi rispose facendomi una battuta, accettò l'invito e le dissi che la sarei passata a prende per le 21.
Successivamente mi rivelò che passò il pomeriggio a pensare al perché di quell'invito...eravamo stati chiari che tra noi sarebbe rimasto sempre e solo sesso...pensava volessi chiederle di tornare insieme, poi si convinse che non c'era nulla di male se due amici, per una volta, uscivano a cena.

Arrivò sera, tornai da lavoro e mi feci una bella doccia rigenerante, mi vestì molto comodo con sneakers, jeans, t-shirt e felpa perché, nonostante le giornate fossero già calde di sera scendeva sempre un pò di umidità e faceva ancora fresco. Le mandai un messaggio che stavo uscendo di casa e mi avviai.
La trovai già sotto casa, indossava delle scarpe con tacco passo, dei jeans strettissimi che risaltavano il suo bel culo, un top a maniche lunghe aperto dietro che lasciava intuire l'assenza di reggiseno, una borsetta a tracolla e d in mano una giacchetta di jeans.
Salì in macchina, ci salutammo con due baci sulla guancia e ci dirigemmo verso il ristorante.

Avevo prenotato in una delle storiche pizzerie della città, una delle migliori tra l'altro, un locale non tanto grande avendo a disposizione una quarantina di posti ma rinomato per la sua ottima pizza.
Entrammo e ci accolse il proprietario, nella sala principale erano occupati un paio di tavoli con delle famiglie e ci chiese se volessimo accomodarci nella stanza adiacente, dicendo che era più appartata e riservata, ci lasciammo guidare. Arrivammo nella saletta dove vi erano solo 3 tavoli da 2 posti, qui la luce era molto più bassa e non si sentiva la confusione delle famiglie nella sala vicina, il che rendeva tutto molto più piacevole.
All'inizio sembravamo un pò imbarazzati, erano anni che non ci trovavamo da soli a cena, al massimo ci si era visti al volo per un caffè o per passare notti insonni a scopare. Ci portarono da bere e, per sciogliere un pò la "tensione" , brindai a questa nostra amicizia speciale. Lei si fece una risata e da lì cominciammo ad affrontare vari discorsi, dai nostri amici, al lavoro, agli impegni parrocchiali per arrivare, al momento del dolce, al nostro ultimo incontro...quando facemmo sesso con una coppia.
Da quel giorno avevamo visitato il sito poche volte, avevamo talmente tanti impegni che il sesso era l'ultimo dei pensieri. Però quella sera non decidemmo di cercare altre coppie. Volevamo stare da soli noi due. Ormai però l'argomento sesso era uscito fuori, quindi la situazione cominciò anche a riscaldarsi, a me si stava facendo duro, Giò cominciava a toccarsi e si intravedevano i capezzoli sporgere dal suo top, e decisi di chiamare il cameriere per portarci due amari ed il conto.
Sarà stata la location, le due birre, gli argomenti che affrontammo, fatto sta che uscimmo dal locale leggermente esaltati. Decidemmo quindi di andarci a prendere un'altra birra in un locale vicino, facemmo qualche passo a piedi, ed entrammo in un altro locale. La musica lì era forte, quindi bevemmo velocemente la nostra birra ed uscimmo infastiditi. Non riuscivamo nemmeno a continuare i nostri discorsi, perciò le proposi se le andasse di venire da me dove avevo una vodka particolare che mi avevano regalato a Natale, lei rispose positivamente come se non aspettasse altro. Tornammo alla macchina, le aprì la portiera per farla salire e mi diede un bacio a stampo. Mi si fece durissimo, e partimmo subito per casa mia.

Quando fummo da me, misi una luce molto bassa, una musica leggera da compagnia, presi la vodka dal congelatore con due bicchierini e ci accomodammo sul divano. All'epoca ne avevo due in sala, uno due posti ed uno più grande ma con uno schienale reclinabile, ci sedemmo sul secondo.
Ci facemmo un paio di cicchetti, eravamo ancora lucidi ma sempre un pò esaltati.
M- "Dovremmo farlo più spesso, alla fine se ogni tanto facciamo un'uscita così non c'è nulla di male"-
G- "Certo, sono stata bene, non abbiamo mai modo se non per telefono, per parlarci e stare insieme...oltre al sesso"
Sorridemmo entrambi, posammo i bicchieri sul tavolino, e ci lasciammo andare ad un intensissimo bacio.

Restammo attaccati incrociando le nostre lingue per almeno 10 minuti, nel mentre le nostre mani si erano allungate l'uno sull'altra, io le avevo tolto il top lasciandola con il suo seno scoperto che toccavo delicatamente, lei mi aveva sfilato la t-shirt e mi accarezzava le spalle e piano piano scendeva verso i pantaloni.
La feci alzare, abbassai il divano che diventò come un materasso due piazze, la stesi, le tolsi le scarpe e poi le sfilai i pantaloni, mi tolsi anche i miei e mi stesi sopra riprendendo a baciarla. Ci accarezzavamo, con le mie le sfioravo le gambe e salivo fino al suo seno, le lo stesso ma si soffermava sul mio cazzo che ormai era contenuto a fatica dagli slip.
Mi staccai, le sfilai lentamente le mutandine e, aprendole le gambe, cominciai a baciarla dai piedi...salivo piano piano sulle sue gambe e mi alternavo tra destra e sinistra...fuori e dentro...fino ad arrivare alle cosce...
Cominciò ad avere dei piccoli brividi e ad emettere dei leggerissimi gemiti...arrivai infine sulla sua vulva...era bagnata...presi a leccarla lentamente, con una mano sul senso...godeva, lo sentivo. Aumentavo gradualmente i giri della mia lingua che si muoveva dentro la sua figa...più aumentavo più godeva, misi anche un dito, poi due...cominciò a farsi sentire. Sapeva quello che volevo e mi accontento con un leggero schizzo di liquido trasparente che mi arrivò dritto in faccia. Ripulito tutto come se fossi un'assetato davanti una sorgente d'acqua, mi allungai e mi diede anche lei piacere con la bocca. Le dissi che volevo venire, ma lei si rifiutò dicendomi:
-"Sto prendendo la pillola...mi devi riempire come si deve"- e mi guardava con degli occhi assatanati, io nel mentre avevo perso la testa perciò la presi di forza, la alzai prendendola dalle gambe e impalai sul mio cazzo che si era fatto durissimo, la cappella pulsava talmente tanto da ingrandirsi e cominciai a sbatterla forte facendola urlare.
Sapeva benissimo quanto mi piacesse venire dentro una figa ma non avevamo mai avuto occasione di farlo. Dopo qualche minuto, mi girai e la stesi sul divano, infilai di nuovo il cazzo nella sua figa e, tenendola sempre dai fianchi, ripresi a sbatterla fortissimo. Era già venuta diverse volte perché la sua figa era fradicia. Ma io continuai ancora un pò fino quando la avvisai che stavo arrivando, si avvinghiò a me con braccia e gambe e le sparai dentro tutto il mio piacere che la sua figa non riuscì a, contenere riversando tutto sul divano.
Restammo attaccati così per qualche altro minuto.
Mi staccai, scesi giù e raccolsi tutto con la lingua, lo passai nella sua bocca e ci baciammo.
Avevamo ancora voglia.

Mentre la baciavo, infilai di nuovo il cazzo dentro e le diedi qualche altra botta intensa, alternato a qualche colpo più dolce, questo la stimolò parecchio. Mi spostai, mi fece cenno di avvinare il viso e cominciai a leccarla...tempo 10 secondi e un altro getto di liquido trasparente, questa volta molto intenso di prima, mi prese in pieno. La agirai, la misi a pecora, leccai un pò il suo ano e poi la sua figa , e la scopai fortissimo. Sbattevo talmente tanto che le mie palle la colpivano sul pube, con una mano si toccava il clitoride e mi chiese una cosa che non mi aspettavo:
-"Rompimi il culo, questa sera, o mai più-" e si abbassò per permettermi di penetrarla meglio allargandosi il culo con le mani. Sputai su quel buco candido e quasi vergine, le sue esperienze anali si potevano contare sulle dita di una mano, e leccai per un pò umidendo il più possibile.
Entrai con non poca fatica ma una volta entrato, mi feci strada tranquillamente e cominciai a spingere sentendo i suoi gemiti di piacere farsi sempre più forti.
-"Si cazzo sì, sfondami ti prego, così così-" era completamente andata.
Io spingevo e godevo, con un mano andavi verso la sua figa ma lei già aveva due dita dentro, ne misi dentro 2 anche io e, nel giro di poco, squirtò ancora una volta, facendomi fermare mentre la inculavo. Poi mi diede un colpo facendomi capire di dover riprendere.
Squirtò altre due volte così, fin quando non mi accorsi di dover venire. A quel punto cominciai a spingere ancora più forte, le sue grida erano un misto tra piacere e dolore, e le esplosi un'altra scarica di sperma dentro al culo. Di nuovo raccolsi tutto e la baciai.

Eravamo stremati. Stavamo scopando da ore. Il divano ormai era tutto zuppo, noi bagnati dal sudore e dai nostri umori e liquidi corporei...decidemmo di andarci a fare una doccia.
La feci accomodare, le dissi di restare in piedi e mi allungai con il viso sotto la sua figa. Capì subito cosa volevo. Così lasciò andare tutta la sua pioggia dorata su di me.
Mi alzai e notai con stupore che si inginocchiò e mi disse:
-"Non sono solita fare queste cose lo sai ma, per questa volta, voglio lasciarmi andare completamente"- ed aprì la bocca. Per quasi un minuto, si fece bagnare e bevve in parte la mia pioggia, poi si alzò, ci baciammo e ci lavammo.
Ci rivestimmo a fatica per la stanchezza. Prendemmo un caffè e la riaccompagnai a casa.

Il mattino dopo, al mio risveglio, trovai un suo messaggio-
-"Ieri sera è stato qualcosa di unico...speriamo di rivederci presto... amico mio."
La mia risposta fu:
-"Vediamo cosa riesco ad inventarmi per la prossima volta allora"


Passò un altro mese prima che ci potessimo vedere di nuovo.
Ma questa, è un'altra storia.
scritto il
2024-10-09
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