Sesso dopo i cinquanta cap. 1
di
mogliemamma
genere
confessioni
Sono una femmina, mamma, moglie. Ho cinquantacinque anni.
Sono come tante, e non faccio nulla per nascondere i miei anni. Capelli corti, occhi scuri.
Altezza sui centosessantacinque, peso sessantadue. Insomma al market o in metropolitana nessuno si scapicolla per guardarmi. Una cosa di cui sono molto fiera sono le gambe. Non lunghe come quelle delle famose gemellone, ma ben tornite. Non ho cellulite. Le tette… beh un tempo vincevano la gravità. Ora combattono.
Se non vi ho troppo annoiato con la mia descrizione vi dico di me.
Fino a cinque anni fa lavoravo in una ditta artigianale come amministrativa. Insomma fatture, ordini, fiscalità. Poi la figlia del principale si è diplomata e….mi hanno licenziato.
Mio marito Paolo, a proposito io mi chiamo Franca, è ingegnere e lavora per una grossa impresa di costruzioni. Hanno cantieri in tutta italia, e viaggia molto per controllare avanzamenti lavori, e cose economiche. Mia figlia Marta, ha trenta anni. Ha un compagno ed un figlio. Ha la sua vita.
Allora, dicevamo...cinque anni fa passo dall’avere poco tempo per me, ad averne anche troppo. Al principio si apprezza la libertà degli orari, andare a fare la spesa tranquilli. Poi a casa libri, tv. Ma col tempo ci si annoia. Anche perché Paolo viaggia molto, alle volte si assentava per un paio di giorni e rimanevo sola a casa. Scopro le chat. Certo ne conoscevo l’esistenza, ma ora ne frequento alcune che mi hanno cambiato la vita. All’inizio timidamente. Mi contattano uomini, ragazzi, donne. Alle volte sono espliciti. Alle volte timidi come me. Scopro il sesso virtuale. Prima solo scritto. Molti sono noiosi, ripetono sempre le solite cose. Altri sono più intriganti. Ricordo il primo orgasmo virtuale. Dopo descrizioni di preliminari che mi avevano provocato una certa umidità vaginale, lui mi dice di alzarmi, di poggiare la mano sinistra sul tavolo e di masturbarmi con la destra. Lo ho fatto e mentre me lo diceva sentivo il suo cazzo che si faceva strada fra le mia grandi labbra. Lui descriveva al pc ed io lo sentivo nitidamente. Quando mi ha detto che stava venendo, ho avuto un orgasmo che da tempo non avevo più. Poi sono passata alla cam. La mettevo sotto il tavolo, in modo che inquadrasse le mie gambe sia accavallate sia aperte quando mi masturbavo. Mi piaceva vedere uomini sborrare per me. Poi le proposte di incontri. Pensavo che non avrei mai accettato. Invece mi resi conto che potevo scegliere. Avevo libertà tempo, ed ora anche molta voglia.
Per primo ho scelto un uomo maturo. Anche lui sulla cinquantina, sposato. Soliti approcci, ed appuntamento un pomeriggio di ottobre in un bar. Mentre mi vesto mi rendo conto che ho molta curiosità, ma anche timore. E se mi chiederà di avere un rapporto subito? E se non mi piacerà, come posso tirarmi indietro? E tanti altri se. Mi aspetta al tavolino del bar. Come concordato. È un bell’uomo, forse qualche anno in più del dichiarato. Chiacchieriamo, anzi lui. Si lamenta della moglie. Cominciamo male, penso… Mi propone un b&b in zona. Sono tentata ma non mi sento ancora pronta. Propongo una passeggiata nel vicino parco. Gli racconto dei miei progressi nel virtuale e confesso che dal vero... sono verginella, che ho bisogno di un approccio soft.
Ci sediamo su una panchina. Non c’è quasi nessuno in giro. Mi prende la mano. La sento calda, mi rincuora. Avvicina il suo al mio viso. Mi bacia sulle labbra. Poi più profodamente, sento la sua lingua sulla mia, sento la sua saliva. Non mi dispiace. La sua mano si intrufola sotto il mio piumino sulle tette, le circonda con la mano, le stringe leggermente. Ho i capezzoli duri. Forse li sente perchè ho un reggiseno molto sottile. Anche io infilo la mano sotto il suo soprabito. Capisce il mio imbarazzo e la conduce sul pene. E’ duro ma non durissimo. Continuiamo a baciarci come scolaretti. Muovo la mano sul pene. Lui apre la cerniera e conduce la mia mano dentro, i pantaloni e dentro gli slip. Sento la sua pelle, calda, i suoi peli folti. Penso che da quando mi sono messa con mio marito Paolo, questo è il primo cazzo che tocco dopo il suo. Certo quando mi sono fidanzata con lui non ero vergine. Alcune esperienze di sesso completo le avevo avute con fidanzatini. Ma ora sono adulta, ho in mano un cazzo adulto, sono fuori casa, in una panchina, all’imbrunire, con un uomo di cui conosco a malapena il nome, e forse non è neppure il vero nome. Stringo il suo cazzo, ne apprezzo la grossezza, ne muovo la pelle, ne sento la cappella. Ci passo il dito sopra e si bagna della gocciolina. Mi sento un po' puttana. Lui mi ha messo la mano fra le cosce. Rimpiango di aver scelto i pantaloni. Sento il suo massaggio sulla clitoride. Se avessi messo una gonna….
Sono come tante, e non faccio nulla per nascondere i miei anni. Capelli corti, occhi scuri.
Altezza sui centosessantacinque, peso sessantadue. Insomma al market o in metropolitana nessuno si scapicolla per guardarmi. Una cosa di cui sono molto fiera sono le gambe. Non lunghe come quelle delle famose gemellone, ma ben tornite. Non ho cellulite. Le tette… beh un tempo vincevano la gravità. Ora combattono.
Se non vi ho troppo annoiato con la mia descrizione vi dico di me.
Fino a cinque anni fa lavoravo in una ditta artigianale come amministrativa. Insomma fatture, ordini, fiscalità. Poi la figlia del principale si è diplomata e….mi hanno licenziato.
Mio marito Paolo, a proposito io mi chiamo Franca, è ingegnere e lavora per una grossa impresa di costruzioni. Hanno cantieri in tutta italia, e viaggia molto per controllare avanzamenti lavori, e cose economiche. Mia figlia Marta, ha trenta anni. Ha un compagno ed un figlio. Ha la sua vita.
Allora, dicevamo...cinque anni fa passo dall’avere poco tempo per me, ad averne anche troppo. Al principio si apprezza la libertà degli orari, andare a fare la spesa tranquilli. Poi a casa libri, tv. Ma col tempo ci si annoia. Anche perché Paolo viaggia molto, alle volte si assentava per un paio di giorni e rimanevo sola a casa. Scopro le chat. Certo ne conoscevo l’esistenza, ma ora ne frequento alcune che mi hanno cambiato la vita. All’inizio timidamente. Mi contattano uomini, ragazzi, donne. Alle volte sono espliciti. Alle volte timidi come me. Scopro il sesso virtuale. Prima solo scritto. Molti sono noiosi, ripetono sempre le solite cose. Altri sono più intriganti. Ricordo il primo orgasmo virtuale. Dopo descrizioni di preliminari che mi avevano provocato una certa umidità vaginale, lui mi dice di alzarmi, di poggiare la mano sinistra sul tavolo e di masturbarmi con la destra. Lo ho fatto e mentre me lo diceva sentivo il suo cazzo che si faceva strada fra le mia grandi labbra. Lui descriveva al pc ed io lo sentivo nitidamente. Quando mi ha detto che stava venendo, ho avuto un orgasmo che da tempo non avevo più. Poi sono passata alla cam. La mettevo sotto il tavolo, in modo che inquadrasse le mie gambe sia accavallate sia aperte quando mi masturbavo. Mi piaceva vedere uomini sborrare per me. Poi le proposte di incontri. Pensavo che non avrei mai accettato. Invece mi resi conto che potevo scegliere. Avevo libertà tempo, ed ora anche molta voglia.
Per primo ho scelto un uomo maturo. Anche lui sulla cinquantina, sposato. Soliti approcci, ed appuntamento un pomeriggio di ottobre in un bar. Mentre mi vesto mi rendo conto che ho molta curiosità, ma anche timore. E se mi chiederà di avere un rapporto subito? E se non mi piacerà, come posso tirarmi indietro? E tanti altri se. Mi aspetta al tavolino del bar. Come concordato. È un bell’uomo, forse qualche anno in più del dichiarato. Chiacchieriamo, anzi lui. Si lamenta della moglie. Cominciamo male, penso… Mi propone un b&b in zona. Sono tentata ma non mi sento ancora pronta. Propongo una passeggiata nel vicino parco. Gli racconto dei miei progressi nel virtuale e confesso che dal vero... sono verginella, che ho bisogno di un approccio soft.
Ci sediamo su una panchina. Non c’è quasi nessuno in giro. Mi prende la mano. La sento calda, mi rincuora. Avvicina il suo al mio viso. Mi bacia sulle labbra. Poi più profodamente, sento la sua lingua sulla mia, sento la sua saliva. Non mi dispiace. La sua mano si intrufola sotto il mio piumino sulle tette, le circonda con la mano, le stringe leggermente. Ho i capezzoli duri. Forse li sente perchè ho un reggiseno molto sottile. Anche io infilo la mano sotto il suo soprabito. Capisce il mio imbarazzo e la conduce sul pene. E’ duro ma non durissimo. Continuiamo a baciarci come scolaretti. Muovo la mano sul pene. Lui apre la cerniera e conduce la mia mano dentro, i pantaloni e dentro gli slip. Sento la sua pelle, calda, i suoi peli folti. Penso che da quando mi sono messa con mio marito Paolo, questo è il primo cazzo che tocco dopo il suo. Certo quando mi sono fidanzata con lui non ero vergine. Alcune esperienze di sesso completo le avevo avute con fidanzatini. Ma ora sono adulta, ho in mano un cazzo adulto, sono fuori casa, in una panchina, all’imbrunire, con un uomo di cui conosco a malapena il nome, e forse non è neppure il vero nome. Stringo il suo cazzo, ne apprezzo la grossezza, ne muovo la pelle, ne sento la cappella. Ci passo il dito sopra e si bagna della gocciolina. Mi sento un po' puttana. Lui mi ha messo la mano fra le cosce. Rimpiango di aver scelto i pantaloni. Sento il suo massaggio sulla clitoride. Se avessi messo una gonna….
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