Di nuovo tua Pt. 3 - il segreto rivelato

di
genere
dominazione

- forse sarebbe più facile se iniziassi con Valeria. Stanotte ci hai pensato?
La sua frase, totalmente fuori contesto e caduta dal nulla, mentre il massaggio nella vasca da bagno è diventato un bacio di pura passione che è diventato un massaggio erotico a cui mi abbandono scivolando nella vasca. La testa galleggia fra le sue cosce e ho le dita intrecciate sul suo cazzo mentre lui mi fa impazzire tormentandomi delicatamente i capezzoli e impastandomi i seni. I miei gemiti non lasciano spazio a interpretazioni, e lui sa benissimo che posso arrivare a venire anche in quel modo, soprattutto quando è qualche giorno che aspetto. Non smette di giocare per pronunciare quella frase, e sicuramente gli sta dando un po' fastidio che le mie mani non si muovano più. Apro gli occhi e incrocio i suoi, che mi stanno interrogando silenziosamente.
- continua o mi fermo anche io. E rispondi.
Il mio lento scivolare verso il piacere si è arenato in una secca sbucata all'improvviso, e spero solo di riuscire a riprenderne la navigazione, e riprendo la sua masturbazione, meno voluttuosa ed istintiva che qualche attimo prima ma pur sempre soddisfacente per lui.
- ho pensato tante cose. Di noi, di me...
Anche le sue dita mi toccano in un altro modo. Concentrato sui capezzoli, li stringe con più insistenza tirandoli verso l'alto e ruotandoli come se stesse caricando un orologio meccanico, alternando movimenti in senso orario e antiorario.
- ti avevo chiesto di pensare al come diventare la schiava che dici di voler essere.
La navigazione é ripresa al solo sentire quella parola. Piú che certa che il mio sospiro e lo stringersi della mia presa lo rendano partecipe di quello che sto provando, mi legge nel pensiero e mi incalza.
- é normale avere paura. Ma é un passo che ti voglio far compiere.
Valeria in questi mesi ha assistito alla mia trasformazione. Ha saputo del mio tradimento quasi in tempo reale, quando sentendomi estremamente turbata al telefono ha voluto incontrarmi in un bar a metà strada fra le nostre case, e non le ho risparmiato il minimo dettaglio. Lei si aspettava che cedessi a Fabio e mi aveva detto fino a stancarsi e stancarmi che avrei dovuto smettere di incontrarlo prima di inguaiarmi, inascoltata. Come spesso accadeva da anni, ora era lì ad ascoltarmi e aiutarmi a raccogliere i cocci.
- e adesso che fai? Pensi di dirglielo e accettare qualsiasi conseguenza?
Confessai quella sera stessa il tradimento, ignara di quello che significasse per il mio futuro, limitandomi a spiegare a Valeria che lui mi stava perdonando, ma il processo avrebbe richiesto tanta buona volontà e comprensione, e senza scendere nei dettagli delle condizioni poste da mio marito le avevo detto che anche nell'intimità c'erano stati degli importanti sviluppi. Aveva notato anche i cambiamenti nel mio guardaroba ufficiale, complimentandosi per le scelte molto più femminili, anche se un po' troppo audaci per i suoi gusti, e le avevo spiegato quanto a lui piacesse vedermi indossare capi del genere. Ora invece avrei dovuto confessarle davvero tutto. O peggio.
- vuoi che le racconti di quando mi trasformo allora?
Potrebbe essere anche interessante. Raccontarle di come abbiamo reso piccante il nostro menage con giochetti un po' più trasgressivi.
- pensavo a una cosa più elaborata - e mentre lo dice lo sento indurirsi, come se l'idea che sta per illustrarmi lo ecciti enormemente. Fa una piccola pausa prima di riprendere a parlare - la invitiamo a cena, poi fai la tua comparsa come ogni sera e le dici chi sei davvero. E magari le mostriamo anche qualcosa, senza esagerare ma che faccia capire molto chiaramente che è una cosa seria.
- quindi vuoi torturarmi davanti a lei?
- dopo che le avrai confessato tutto quello che non sa. Che da quasi 7 mesi non sei più solo mia moglie ma qualcosa in più.
O qualcosa in meno, penso sentendo le contrazioni che precedevano la sua eiaculazione. Senza pensarci faccio scendere la mia mano sinistra lungo il corpo sfiorando la sua mano stretta sul seno ormai piacevolmente dolorante, e raggiungo il clitoride. Con gli occhi della mente mi vedo vista davanti a Valeria, umiliata ma al tempo stesso eccitata dalla situazione paradossale. L'avrei scandalizzata? L'avrei persa? O avrebbe considerato questa prova come una dimostrazione di fiducia estrema, una prova della nostra amicizia e dell'amore fraterno che nutro per lei? Nell'eccitazione mi vedo inginocchiata davanti a lei che mi bacia la fronte e mi abbracciava, e voltandosi verso mio marito gli chiede silenziosamente di procedere per lei. Vengo inarcando la schiena, e la mia stretta, o forse fu la vista di me a farlo, porta anche lui oltre il punto di non ritorno. I primi tre schizzi mi finiscono in faccia, e continuo a stimolarlo finché non finisce. Si sfila da sotto di me, come se si fosse di un appuntamento urgente.
- non muoverti, soprattutto non pulirti. Lo aspetto lì, continuando ad accarezzarmi pigramente, sorridendo e al tempo stesso vergognandomi della mia perversione. Lo vedo tornare armeggiando con il telefonino. Mi scatta una foto, la controlla, mi porge una mano per aiutarmi a mettermi seduta, mi inquadra di nuovo, scatta ripetutamente. Sorrido come faccio sempre quando mi inquadra, a volte persino mentre mi sta torturando.
- non me le fai vedere?
- no. Sono solo per me, almeno per ora. Ma sei bellissima come sempre. Le riguarderò tutto il giorno. Solo io. Come sempre.
- davvero nessuno ha mai visto una mia foto?
La collezione di mie immagini è enorme, e non le ho nemmeno viste tutte. Le conserva in un archivio criptato, di cui non posseggo la password, ma ogni tanto me ne mostra qualcuna che gli piace particolarmente.
- finora no. Tu vorresti?
- no. Potrebbero finire davanti agli occhi di qualcuno che mi conosce...
- infatti. Nel caso, a suo tempo, potrò comunque mostrarle senza diffonderle.
- se volessi potresti ricattarmi all'infinito
- non credo di averne bisogno
- no, infatti. Mi sento già abbastanza compromessa, e abbastanza tua.
- vero. Ora però esci da lì e datti una sistemata. Accompagno te e la piccola.
Tornata nuovamente la moglie e madre, non riesco a dimenticare la nuova prova che mi si prospetta. In auto mi trovo a pensare allo scenario, e mi chiedo se lui davvero pensi di metterlo in pratica.
- ma...devo chiamare io Vale per invitarla o vuoi pensarci tu?
Ci pensa un attimo, poi sorride.
- chiamala tu, anche per stasera se ce la fa. Ma non dirle niente di specifico.
- solo che devo dirle una cosa di persona e vorrei che ci fossi anche tu. Può andare?
- sì, va bene così
Ci baciamo prima che io scenda dall'auto e mi avvio verso l'ufficio. A metà mattina le mando un messaggio, a cui lei risponde dopo quasi un'ora. A cena non riesce ad esserci, ma se é importante può passare dopo le 21. Scrivo a lui per sapere se gli va bene, oppure dobbiamo rimandare, e per lui non ci sono problemi.
Arrivo a casa, marito e figlia sono già tornati e lui é sotto la doccia. Sul letto in camera trovo il mio abbigliamento da schiava sparso disordinatamente, e mi domando se sarò io a scegliere come presentarmi o lo ha già fatto lui. Nel dubbio vado a giocare un po' con la bimba, che mi manca tantissimo durante il giorno. Lui ci raggiunge in accappatoio e lo vedo molto carico. Io non sono ancora in preda al panico ma inizio a sentire un po' di agitazione che mi artiglia lo stomaco.
- ho visto il casino che hai lasciato di là - protesto dopo un bacio - hai già deciso per qualcosa o posso farlo io?
- già deciso, non preoccuparti - taglia corto, e si unisce a noi da bravo padre. Ricevo un messaggio che legge lui.
- Valeria arriva intorno alle 10.
- quindi si troverà già davanti al fatto compiuto?
Lo vedo soppesare la cosa prima di rispondermi.
- no, ti metti quello che ho scelto sotto una camicetta o un abitino, poi vai un attimo in camera. Oppure ti togli l'abito davanti a lei. Vedremo sul momento. Tanto prima di quello avrai già iniziato a raccontarle qualcosa, e vedremo come la prende.
- ah quindi magari non arriveremo nemmeno al resto.
- non credo. Me la ricordo come una ragazza abbastanza aperta.
- scoprirò quanto lo sarà dopo aver conosciuto questo mio lato.
- infatti. Devi farti una doccia anche tu? Resto io con la piccola
scritto il
2024-10-27
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