Racconti di H - 2
di
la_salope
genere
dominazione
Continuano i racconti delle mie avventure con H
*** 3
Ho prolungato la mia trasferta di lavoro con un giorno e un paio di notti da passare a casa di H in Francia.
So che mi attende con molta impazienza e ha detto di aver preparato un sacco di cose per me… e sicuramente non si riferiva alla cena… sento un brivido salirmi lungo la schiena tutte le volte che ci penso.
Arrivo da lei che è già piuttosto tardi… seguo le indicazioni per arrivare al suo appartamento. La porta è socchiusa… entro e mi aspetta con indosso un completo nero effetto pelle, aperto sul cavallo e con le tette libere… ha i tacchi neri che mi piacciono tanto. Ha un frustino in mano. Quest’ultimo dettaglio mi preoccupa un po’…
Ci baciamo, ma per poco… “Cambiati e vestiti come la mia salope” mi vuole vestito da troia e prontamente eseguo. Calze a rete aperte, intimo rosso e tacchi rossi.
Mentre mi sto cambiando prende il plug, lo lubrifica per bene e me lo infila in culo.
“Siediti lì a terra, vicino al termosifone”. Strana decisione ma eseguo.
Mi viene vicina… il suo corpo pigiato sul mio… le lecco il capezzolo che ho davanti, intanto mi solleva il braccio e con una fascetta mi blocca il polso al termosifone.
La guardo stupita mentre ripete l’operazione con l’altro braccio. Ora che sono bloccato mi bacia a lungo mentre con la mano mi tocca il cazzo già duro e ben eretto.
Poi si stacca da me, prende un dildo e si penetra la figa davanti a me, in modo che possa vedere bene il cazzo entrare ed uscire… ho una voglia di lei folle e guardarla che si diverte così è un tormento inenarrabile…
Viene da me e mi porge il dildo, umido dei suoi succhi. “Assaggialo bene”, mi impegno con la lingua a percorrerne ogni centimetro. Poi me lo spinge più a fondo in bocca fino alla gola “Ti piace quando ti succhio tutto il cazzo vero? Prova tu adesso!” Oddio è terribile, mi sembra di essere sul punto di vomitare ogni volta che lei arriva fino in fondo.
Si volta e chiede che le lecchi il culo… eseguo prontamente… infilo la lingua nel suo buchino e lo inumidisco bene. Poi si infila il dildo nel culo a pochi centimetri dal mio viso. E’ dannatamente eccitante… il mio cazzo tira così tanto che mi sembra si stia staccando dal corpo…
Si allontana, prende un secondo dildo e se lo mette nella figa… ora la vedo impegnata nella doppia penetrazione lì vicino a me… mi guarda con uno sguardo furbo e voglioso che mi fa impazzire…
Quando smette mi porge da succhiare il dildo che si è tolta dal culo, obbedisco prontamente e lo lecco tutto.
Mi stringe le guance con una mano e mi fa alzare la testa verso di lei “Sei proprio una brava troia” e mi fa colare della saliva sul viso. Apro la bocca per catturarne il più possibile.
“Ti piace, eh?” “Sì padrona” “Allora ho una sorpresa per te…”
Sul mobile c’è un bicchiere, pieno per un quarto di quella che scopro non essere acqua “Durante la giornata ho messo da parte un po’ di saliva pensando a te… su apri la boccuccia”
Una cosa che mi farebbe uno schifo immenso con lei diventa una prelibatezza e così mentre mi versa in bocca quel liquido denso provo un piacere enorme e il mio desiderio di lei cresce ancora, anche se pensavo fosse già al massimo.
“Piaciuta la mia saliva?” “Buonissima” le rispondo con entusiasmo.
Sono sempre lì legato al termosifone quando lei si china su di me, in modo da mettere la sua figa davanti alla mia bocca. Lecco con piacere, vorrei toccarla con le mani, ma non è possibile. Mentre la lecco lei inizia a fare un poco di pipì… riesco a berne una parte, il resto mi cola addosso e mi bagna… Finalmente, quando ha finito, si siede su di me e in un colpo solo si pianta il mio cazzo nella figa. Mi bacia appassionatamente mentre mi scopa con un ritmo frenetico… ogni tanto si stacca e riesco a baciarle il collo o le tette.
Infine arriva all’orgasmo. Io non riesco perché la posizione in cui mi trovo non è particolarmente confortevole… però la cavalcata mi è piaciuta parecchio.
Prende le forbici, taglia le fascette e mi libera… anche se, come scoprirò tra poco, non è proprio la libertà che mi aspetta.
H mi porge una gonna, piuttosto corta e una maglia e me le fa indossare sopra il mio intimo. Poi, colpo di scena, tira fuori una parrucca e me la mette. E’ nera, a caschetto… mi guardo allo specchio, inizio a sembrare una discreta gnocca. Non è finita: mi applica sommariamente del fondotinta, che aiuta a nascondere la crescita serale della barba e infine col rossetto mi disegna due labbra da gran zoccola.
Ovviamente durante questi preparativi chiedo spiegazioni che non ricevo… ma una volta terminato tutto mi viene spiegato cosa mi attende: “Esci!”
Uscire? Così?? E dove vado???
“Attraversa la strada e passeggia sul marciapiede di fronte… Io ti controllo dalla finestra, forse, non ti preoccupare: è passata mezzanotte, non ci sarà in giro nessuno… e poi c’è poca luce… e nessuno ti conosce”
Provo ad avanzare qualche obiezione ma la padrona si spazientisce e brandisce di nuovo il frustino. Scendo.
Mi chiude subito la porta alle spalle. Ora sono vestito da zoccola sulle scale di una palazzina in una cittadina francese… questa non me la sarei mai aspettata… e sto pure per uscire in strada.
Non è facile fare le scale coi tacchi ma con cautela e il corrimano ce la faccio. Apro il portone e sbircio fuori… nessuno… Esco, il portone con uno scatto si richiude tagliandomi ogni possibile via di fuga. Faccio due passi sul marciapiede per trovare il giusto equilibrio sui tacchi, che finora ho usato solo negli spazi ridotti di appartamenti e camere di albergo.
Mi decido ad attraversare la strada.
Arrivo di là, guardo verso casa e mi sembra di vedere H alla finestra (dannazione, sono uscito senza occhiali!) poi stringo meglio gli occhi e non la vedo più.
Passa il tempo… mi sembra infinito… io faccio avanti e indietro sul marciapiede. Ogni tanto un’auto passa sulla strada, un paio di loro rallentano come per guardarmi meglio… Dio santo in che casino mi ha messo… Però è la prima volta in cui sono all’aperto vestito da donna… e pure truccato… un bel risultato.
Un signore che porta a spasso il cane arriva lungo il marciapiede. Non mi degna di uno sguardo, solo il cane si ferma ad annusarmi per un attimo ma lui lo tira via.
Finalmente vedo il portone che si apre e H che attraversa la strada. Non è più vestita da padrona ma indossa solo jeans, maglia e scarpe da ginnastica. Mi bacia e, dall’alto del mio tacco 12, mi devo chinare per baciarla e permettere alle nostre lingue di giocare assieme.
Restiamo lì a lungo, anche mentre passa una coppia di ragazzi che si lasciano andare a commenti che non capisco ma che non devono essere molto gentili verso queste due “donne” che si baciano per la strada. H si rifiuta di tradurre.
H mi invita a seguirla nella passeggiata. Camminiamo un po’, ci accompagna il rumore dei tacchi sul marciapiede, sempre più regolare man mano che la mia camminata migliora. Dalla strada si diparte una passeggiata in un piccolo parco pubblico. Entriamo nel parco, la luna splende in cielo e riusciamo a vedere abbastanza bene. A un certo punto prendiamo un sentiero che si infila in mezzo al verde, raggiungiamo uno slargo con una panchina. E’ evidente che H ha studiato bene il posto, siamo molto nascosti.
Ci baciamo di nuovo, poi lei posa sulla panchina lo zainetto e ne estrae lubrificante e strap-on! Mi sembra chiaro cosa abbia in mente, in fin dei conti già altre volte mi aveva detto che sognava di far l’amore all’aperto…
Indossa lo strap-on sopra i pantaloni. Mi fa inginocchiare sulla panchina con le braccia sullo schienale, mi alza la gonna e mi toglie di colpo il plug… fa un po’ male ma non ho tempo di pensarci perché subito il cazzo spinge sul mio sfintere e si fa strada dentro di me. Mi sento subito ben pieno… la situazione è pericolosa ma questo la rende più eccitante… H mi scopa molto bene, ora lenta, ora veloce… a volte con dei colpi ravvicinati, a volte facendo scorrere tutto il cazzo dentro di me fino quasi a farlo uscire… sento un livello di eccitazione e di piacere che non ho mai provato e mi rendo conto che la sborra sta colando dal mio cazzo…
“Padrona, credo di essere venuto”
“Sei proprio una salope… ti farei leccare la sborra dalla panchina ma per stavolta mi limiterò a incularti più forte!”
Continua per qualche minuto, tenendo fede all’impegno preso e facendomi gemere più volte. Poi un movimento in mezzo ai cespugli…
Mi tiro su in parte “C’è qualcuno!” le dico. Ma lei non sembra preoccuparsene molto e si rivolge alla figura nella vegetazione “Viens ici, ne t’inquiète pas!”.
Dalle piante esce un ragazzo, non lo vedo benissimo… lei gli dice qualcosa in francese che non capisco… capisco bene la parola “salope” però. E quando lui si avvicina al mio viso abbassandosi i pantaloni e tirando fuori un cazzo già eretto capisco cosa H gli ha detto…
“Succhia tesoro, datti da fare” rimarca H, mentre continua a stantuffare il mio culo.
Inizio a leccare il cazzo del ragazzo, cominciando dalla cappella e poi andando più giù. Lo infilo in bocca e lo succhio e lo lecco alternatamente. Con una mano gli carezzo le palle e con l’altra afferro il suo cazzo alla base, mentre gli succhio solo la cappella inizio a fare su e giù con la mano lungo l’asta.
Non devo sforzarmi molto… sento un cambio nella respirazione del ragazzo, lo vedo tremare e lui arriva all’orgasmo. Per qualche motivo tolgo la cappella dalla mia bocca prima che lui venga e quindi il primo schizzo mi prende in viso, mentre i successivi si depositano sulla mia lingua.
Non ho mai assaggiato altra sborra che la mia, sono indeciso sul da farsi ma H non lascia spazio a dubbi “Ingoia tutto!” accompagnando l’ordine con una spinta ulteriore del cazzo nel mio culo.
Eseguo e lascio scivolare in gola lo sperma del ragazzo che si tira su velocemente i pantaloni e bofonchia un “Merci” allontanandosi tra i cespugli. “Merci a vous” risponde H.
Mi incula ancora un poco, poi decide che possiamo rientrare. Sono un po’ frastornato da quanto accaduto mentre lei non batte ciglio, come se fosse la cosa più naturale del mondo andare a scopare nel parco di notte e fare un pompino a uno sconosciuto. H mi confessa di essersi ingelosita parecchio ma ha pensato fosse un buon modo per maltrattare la sua salope preferita. Mi bacia, ma prima con le dita raccoglie la sborra che cola sul mio viso, poi me le infila in bocca per farsele ripulire per bene.
Sono ormai passate le due di notte quando rientriamo nel suo appartamento.
“Adesso non posso più venire a dormire coi tacchi, dopo aver camminato per strada e nel parco… sono tutti sporchi” mi lamento io.
“Domani li puliamo, ora spogliati completamente e vieni a letto nudo. Ho bisogno di un uomo nel mio letto stanotte. Sei pronto?”
“Prontissimo chérie!”
E la notte prosegue… 😉
*** 3
Ho prolungato la mia trasferta di lavoro con un giorno e un paio di notti da passare a casa di H in Francia.
So che mi attende con molta impazienza e ha detto di aver preparato un sacco di cose per me… e sicuramente non si riferiva alla cena… sento un brivido salirmi lungo la schiena tutte le volte che ci penso.
Arrivo da lei che è già piuttosto tardi… seguo le indicazioni per arrivare al suo appartamento. La porta è socchiusa… entro e mi aspetta con indosso un completo nero effetto pelle, aperto sul cavallo e con le tette libere… ha i tacchi neri che mi piacciono tanto. Ha un frustino in mano. Quest’ultimo dettaglio mi preoccupa un po’…
Ci baciamo, ma per poco… “Cambiati e vestiti come la mia salope” mi vuole vestito da troia e prontamente eseguo. Calze a rete aperte, intimo rosso e tacchi rossi.
Mentre mi sto cambiando prende il plug, lo lubrifica per bene e me lo infila in culo.
“Siediti lì a terra, vicino al termosifone”. Strana decisione ma eseguo.
Mi viene vicina… il suo corpo pigiato sul mio… le lecco il capezzolo che ho davanti, intanto mi solleva il braccio e con una fascetta mi blocca il polso al termosifone.
La guardo stupita mentre ripete l’operazione con l’altro braccio. Ora che sono bloccato mi bacia a lungo mentre con la mano mi tocca il cazzo già duro e ben eretto.
Poi si stacca da me, prende un dildo e si penetra la figa davanti a me, in modo che possa vedere bene il cazzo entrare ed uscire… ho una voglia di lei folle e guardarla che si diverte così è un tormento inenarrabile…
Viene da me e mi porge il dildo, umido dei suoi succhi. “Assaggialo bene”, mi impegno con la lingua a percorrerne ogni centimetro. Poi me lo spinge più a fondo in bocca fino alla gola “Ti piace quando ti succhio tutto il cazzo vero? Prova tu adesso!” Oddio è terribile, mi sembra di essere sul punto di vomitare ogni volta che lei arriva fino in fondo.
Si volta e chiede che le lecchi il culo… eseguo prontamente… infilo la lingua nel suo buchino e lo inumidisco bene. Poi si infila il dildo nel culo a pochi centimetri dal mio viso. E’ dannatamente eccitante… il mio cazzo tira così tanto che mi sembra si stia staccando dal corpo…
Si allontana, prende un secondo dildo e se lo mette nella figa… ora la vedo impegnata nella doppia penetrazione lì vicino a me… mi guarda con uno sguardo furbo e voglioso che mi fa impazzire…
Quando smette mi porge da succhiare il dildo che si è tolta dal culo, obbedisco prontamente e lo lecco tutto.
Mi stringe le guance con una mano e mi fa alzare la testa verso di lei “Sei proprio una brava troia” e mi fa colare della saliva sul viso. Apro la bocca per catturarne il più possibile.
“Ti piace, eh?” “Sì padrona” “Allora ho una sorpresa per te…”
Sul mobile c’è un bicchiere, pieno per un quarto di quella che scopro non essere acqua “Durante la giornata ho messo da parte un po’ di saliva pensando a te… su apri la boccuccia”
Una cosa che mi farebbe uno schifo immenso con lei diventa una prelibatezza e così mentre mi versa in bocca quel liquido denso provo un piacere enorme e il mio desiderio di lei cresce ancora, anche se pensavo fosse già al massimo.
“Piaciuta la mia saliva?” “Buonissima” le rispondo con entusiasmo.
Sono sempre lì legato al termosifone quando lei si china su di me, in modo da mettere la sua figa davanti alla mia bocca. Lecco con piacere, vorrei toccarla con le mani, ma non è possibile. Mentre la lecco lei inizia a fare un poco di pipì… riesco a berne una parte, il resto mi cola addosso e mi bagna… Finalmente, quando ha finito, si siede su di me e in un colpo solo si pianta il mio cazzo nella figa. Mi bacia appassionatamente mentre mi scopa con un ritmo frenetico… ogni tanto si stacca e riesco a baciarle il collo o le tette.
Infine arriva all’orgasmo. Io non riesco perché la posizione in cui mi trovo non è particolarmente confortevole… però la cavalcata mi è piaciuta parecchio.
Prende le forbici, taglia le fascette e mi libera… anche se, come scoprirò tra poco, non è proprio la libertà che mi aspetta.
H mi porge una gonna, piuttosto corta e una maglia e me le fa indossare sopra il mio intimo. Poi, colpo di scena, tira fuori una parrucca e me la mette. E’ nera, a caschetto… mi guardo allo specchio, inizio a sembrare una discreta gnocca. Non è finita: mi applica sommariamente del fondotinta, che aiuta a nascondere la crescita serale della barba e infine col rossetto mi disegna due labbra da gran zoccola.
Ovviamente durante questi preparativi chiedo spiegazioni che non ricevo… ma una volta terminato tutto mi viene spiegato cosa mi attende: “Esci!”
Uscire? Così?? E dove vado???
“Attraversa la strada e passeggia sul marciapiede di fronte… Io ti controllo dalla finestra, forse, non ti preoccupare: è passata mezzanotte, non ci sarà in giro nessuno… e poi c’è poca luce… e nessuno ti conosce”
Provo ad avanzare qualche obiezione ma la padrona si spazientisce e brandisce di nuovo il frustino. Scendo.
Mi chiude subito la porta alle spalle. Ora sono vestito da zoccola sulle scale di una palazzina in una cittadina francese… questa non me la sarei mai aspettata… e sto pure per uscire in strada.
Non è facile fare le scale coi tacchi ma con cautela e il corrimano ce la faccio. Apro il portone e sbircio fuori… nessuno… Esco, il portone con uno scatto si richiude tagliandomi ogni possibile via di fuga. Faccio due passi sul marciapiede per trovare il giusto equilibrio sui tacchi, che finora ho usato solo negli spazi ridotti di appartamenti e camere di albergo.
Mi decido ad attraversare la strada.
Arrivo di là, guardo verso casa e mi sembra di vedere H alla finestra (dannazione, sono uscito senza occhiali!) poi stringo meglio gli occhi e non la vedo più.
Passa il tempo… mi sembra infinito… io faccio avanti e indietro sul marciapiede. Ogni tanto un’auto passa sulla strada, un paio di loro rallentano come per guardarmi meglio… Dio santo in che casino mi ha messo… Però è la prima volta in cui sono all’aperto vestito da donna… e pure truccato… un bel risultato.
Un signore che porta a spasso il cane arriva lungo il marciapiede. Non mi degna di uno sguardo, solo il cane si ferma ad annusarmi per un attimo ma lui lo tira via.
Finalmente vedo il portone che si apre e H che attraversa la strada. Non è più vestita da padrona ma indossa solo jeans, maglia e scarpe da ginnastica. Mi bacia e, dall’alto del mio tacco 12, mi devo chinare per baciarla e permettere alle nostre lingue di giocare assieme.
Restiamo lì a lungo, anche mentre passa una coppia di ragazzi che si lasciano andare a commenti che non capisco ma che non devono essere molto gentili verso queste due “donne” che si baciano per la strada. H si rifiuta di tradurre.
H mi invita a seguirla nella passeggiata. Camminiamo un po’, ci accompagna il rumore dei tacchi sul marciapiede, sempre più regolare man mano che la mia camminata migliora. Dalla strada si diparte una passeggiata in un piccolo parco pubblico. Entriamo nel parco, la luna splende in cielo e riusciamo a vedere abbastanza bene. A un certo punto prendiamo un sentiero che si infila in mezzo al verde, raggiungiamo uno slargo con una panchina. E’ evidente che H ha studiato bene il posto, siamo molto nascosti.
Ci baciamo di nuovo, poi lei posa sulla panchina lo zainetto e ne estrae lubrificante e strap-on! Mi sembra chiaro cosa abbia in mente, in fin dei conti già altre volte mi aveva detto che sognava di far l’amore all’aperto…
Indossa lo strap-on sopra i pantaloni. Mi fa inginocchiare sulla panchina con le braccia sullo schienale, mi alza la gonna e mi toglie di colpo il plug… fa un po’ male ma non ho tempo di pensarci perché subito il cazzo spinge sul mio sfintere e si fa strada dentro di me. Mi sento subito ben pieno… la situazione è pericolosa ma questo la rende più eccitante… H mi scopa molto bene, ora lenta, ora veloce… a volte con dei colpi ravvicinati, a volte facendo scorrere tutto il cazzo dentro di me fino quasi a farlo uscire… sento un livello di eccitazione e di piacere che non ho mai provato e mi rendo conto che la sborra sta colando dal mio cazzo…
“Padrona, credo di essere venuto”
“Sei proprio una salope… ti farei leccare la sborra dalla panchina ma per stavolta mi limiterò a incularti più forte!”
Continua per qualche minuto, tenendo fede all’impegno preso e facendomi gemere più volte. Poi un movimento in mezzo ai cespugli…
Mi tiro su in parte “C’è qualcuno!” le dico. Ma lei non sembra preoccuparsene molto e si rivolge alla figura nella vegetazione “Viens ici, ne t’inquiète pas!”.
Dalle piante esce un ragazzo, non lo vedo benissimo… lei gli dice qualcosa in francese che non capisco… capisco bene la parola “salope” però. E quando lui si avvicina al mio viso abbassandosi i pantaloni e tirando fuori un cazzo già eretto capisco cosa H gli ha detto…
“Succhia tesoro, datti da fare” rimarca H, mentre continua a stantuffare il mio culo.
Inizio a leccare il cazzo del ragazzo, cominciando dalla cappella e poi andando più giù. Lo infilo in bocca e lo succhio e lo lecco alternatamente. Con una mano gli carezzo le palle e con l’altra afferro il suo cazzo alla base, mentre gli succhio solo la cappella inizio a fare su e giù con la mano lungo l’asta.
Non devo sforzarmi molto… sento un cambio nella respirazione del ragazzo, lo vedo tremare e lui arriva all’orgasmo. Per qualche motivo tolgo la cappella dalla mia bocca prima che lui venga e quindi il primo schizzo mi prende in viso, mentre i successivi si depositano sulla mia lingua.
Non ho mai assaggiato altra sborra che la mia, sono indeciso sul da farsi ma H non lascia spazio a dubbi “Ingoia tutto!” accompagnando l’ordine con una spinta ulteriore del cazzo nel mio culo.
Eseguo e lascio scivolare in gola lo sperma del ragazzo che si tira su velocemente i pantaloni e bofonchia un “Merci” allontanandosi tra i cespugli. “Merci a vous” risponde H.
Mi incula ancora un poco, poi decide che possiamo rientrare. Sono un po’ frastornato da quanto accaduto mentre lei non batte ciglio, come se fosse la cosa più naturale del mondo andare a scopare nel parco di notte e fare un pompino a uno sconosciuto. H mi confessa di essersi ingelosita parecchio ma ha pensato fosse un buon modo per maltrattare la sua salope preferita. Mi bacia, ma prima con le dita raccoglie la sborra che cola sul mio viso, poi me le infila in bocca per farsele ripulire per bene.
Sono ormai passate le due di notte quando rientriamo nel suo appartamento.
“Adesso non posso più venire a dormire coi tacchi, dopo aver camminato per strada e nel parco… sono tutti sporchi” mi lamento io.
“Domani li puliamo, ora spogliati completamente e vieni a letto nudo. Ho bisogno di un uomo nel mio letto stanotte. Sei pronto?”
“Prontissimo chérie!”
E la notte prosegue… 😉
6
voti
voti
valutazione
4.5
4.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Racconti di H - 1
Commenti dei lettori al racconto erotico