Chiara la cagna

di
genere
zoofilia

Era una notte calda e tranquilla di ottobre del duemilauno e la luna piena risplendeva alta nel cielo, illuminando con il suo chiarore il giardino davanti casa mia in un paesino in provincia di Napoli. Il mio giardino era piccolo, con all'interno qualche albero di limone e si estende per una decina di metri fino alla strada. Decisi di tendere un imboscata per riuscire ad acchiappare chi si permetteva tutte le notti di venire a pisciare in un angolo del giardino sotto un albero di limone. Eh si, perché era circa un mese che ogni matina trovavo una chiazza di piscio sempre nel solito punto.
Mentre mi muovevo silenziosamente tra gli alberi di limone insieme al mio fedele cane, un Alano di nome Roky, un cane imponente, sulla settantina di chili con un manto nero lucido e occhi intelligenti, notai una figura familiare che si muoveva furtivamente tra i cespugli. Con mio stupore vidi che era la mia ex fidanzata, Chiara, una ragazza di venti anni dai capelli castani e gli occhi verdi, sul metro e settantacinque, sempre vestita con un'eleganza casual, e quella notte indossava una t-shirt rosa su una minigonna nera e scarpe da jogging . La sua presenza lì mi sorprese e mi fece pensare: "Vuoi vedere che è proprio lei che viene a pisciare ogni notte sotto l'albero di limone?".
Restai calmo con Roky al guinzaglio e aspettai dietro il muretto della fontana del mio giardino, che Chiara si muovesse a pisciare per sorprenderla sul fatto.
Chiara lesta si tirò un pò su la minigonna, era senza mutandina, si accovacciò dietro l'albero e si mise a pisciare. Aveva studiato bene la tecnica, veniva con una minigonna e senza intimo, così da poter fare presto, pisciare e scappare, senza che nessuno la sentisse o la vedesse, che stronza!
Mentre la guardavo pisciare, pensai di avvicinarmi a lei e dirgliene quattro, ma poi pensai che, con il suo solito modo di fare, mi avrebbe implorato di perdonarla inginocchiandosi davanti a me e, nel mentre, visto che già stava in posizione pronta, di convincermi a metterglielo prima in bocca e poi di scoparla seduta stante.
Eh no! Decisi che stavolta non se la sarebbe cavata così a buon mercato. Andava punita in qualche modo! Così mi venne l'idea di lasciare il da farsi a Roky, se la sarebbe vista lui con quella cagna di Chiara. E così feci, mentre Chiara era accovacciata intenta nella sua lunga pisciata, sguinzagliai Roky che subito si indirizzò verso Chiara fiutando l'odore della sua urina.
Roky le arrivò silenziosamente da dietro, fermandosi ad annusarle il sedere, la ragazza dapprima ebbe uno spavento, ma poi riconoscendo che era Roky, il mio cane, che lei conosceva benissimo, si rassicurò e si lasciò cadere in avanti fermandosi a quattro zampe, porgendo culo e figa davanti al muso del mio cane. Giusto il tempo di qualche istante e Roky le fiondò il muso tra le cosce, annusandole il buco del culo e poi la figa fradicia di pipì, Roky cominciò a leccare tutto, figa e buco del culo con la sua lingua vellutata. Chiara dapprima ebbe un brivido, ma poi si lasciò andare al piacere che le leccate del mio fedele cane gli stava dando e si abbandonò completamente al piacere raggiungendo l'orgasmo, vidi infatti gocciolare la sua fica mentre Roky leccava e beveva tutto.
Con Chiara ormai immobile a quattro zampe immersa nel piacere, Roky ne approfittò per montarla, si alzò sulle zampe posteriori e poggiò il suo corpo sulla schiena della ragazza ed io vidi che la copriva bene con la sua stazza possente, bloccandola in quella posizione con le sue zampe anteriori e cominciando a muoversi dietro di lei in modo un pò scoordinato, giusto il tempo di far uscire il suo grosso pene rosso dal fodero.
Senza mai dire una sola parola, Chiara, forse per paura di essere scoperta e per non far abbaiare Roky, si lasciò completamente soppraffare dal mio cane, il quale iniziò così a centrare con il suo pene appuntito e gonfio, la figa umida della ragazza, e dopo qualche secondo riuscì a infilare il pene completamente nell'utero di Chiara e a montarla con forza e velocità come fosse una vera cagna in calore.
Che spettacolo, il mio fedele alano Roky che montava, scopava con agilità, la mia ex fidanzata nel mio giardino. Il silenzio della notte era rotto solo dai lievi gemiti di Chiara soffocati in gola per non farsi scoprire mentre Roky la montava indisturbato. Ad un certo punto, mentre Roky continuava con velocità a penetrare quella cagna di Chiara, vidi zampillare gocce di sperma canino, mischiati agli umori della fica di Chiara, ai lati dei fianchi della mia ex fidanzata, stavolta la cagna era arrivata all'orgasmo insieme al mio cane. Roky le arrivò in fica spruzzando tutto il suo sperma nell'utero di Chiara come un idrante, le si attaccò con il pene e il nodo nella fica e finì di eiacularle tutto il suo sperma dentro. Roky le rimase attaccato per qualche minuto, Chiara immobile a quattro zampe, godette come una vera cagna!
Finita la monta, Roky, si staccò da Chiara e dandole un ultima annusata al buco del culo, si diresse verso il mio nascondiglio improvvisato, dal quale continuai ad osservare la mia ex fidanzata che piano piano si alzò da terra, si sistemò la minigonna coprendo il suo culo e la sua fica fradicia dello sperma di Roky e fece qualche passo barcollando, ancora stordita dall'amplesso avuto con il mio cane. Lentamente si riprese camminando verso la strada e aumentando di poco i suoi passi girò l'angolo e si diresse verso casa sua.
Io e Roky ce ne tornammo in casa soddisfatti entrambi, lo eloggiai fino al rientro, "bravo e buono Roky, hai fatto il tuo dovere!".
Misi Roky a cuccia e me ne andai a dormire ripensando a ciò che era appena successo in giardino, e dicendo in mente mia, "Chiara da cagna si era comportata venendo a pisciare di notte nel mio giardino e da vera cagna è stata trattata!".
In seguito a quella notte non ho mai più trovato pisciate di Chiara nel mio giardino.
scritto il
2024-11-07
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