Il figlio della colpa.
di
nibbio
genere
incesti
Sono sempre stato un ragazzo riservato, forse timido, godevo della mia solitudine, i miei silenzi erano stralci di tempo in cui rilassavo il mio corpo e la mia mente, quello che pensavano gli altri di me non mi interessava affatto, i miei genitori sapevano, cercavano di non interferire. Un episodio insignificante ha dato una svolta alla mia vita. Sentivo dei guaiti provenire da un cespuglio, ho cercato di capire ed ho visto un cagnolino di taglia piccola con due piccoli cagnolini appena nati, forse il parto era avvenuto qualche minuto prima. Ho richiamato l’attenzione di un signore che ha messo tutto in una scatola portandoli a casa sua. Dopo qualche giorno mi ha avvicinato una ragazza, Alessandra la figlia della persona che aveva preso i cagnolini. Senza dilungarmi Alessandra è diventata mia moglie. Prima di lei non avevo mai avuto una ragazza, la masturbazione per me era lo sfogo sessuale giornaliero, ne godevo in maniera eccezionale. Dopo tre mesi di frequentazioni in cui la fase sessuale più acuta è stata una sborrata sulle sue mutandine mi comunica che aspettava un bambino. Prendevo tutto per buono, accettavo tutto da
lei, la mancanza di esperienza mi portava a fidarmi di tutti. Giancarlo è nato, la mia prima vera gioia mi ha portato a sottovalutare qualsiasi cosa. Abbiamo formato una vera famiglia. Dal momento in cui mi sono assunto tutte le responsabilità ho scoperto la vera natura di Alessandra, lei poteva vivere di solo sesso, era una continuazione, i suoi orgasmi multipli mi coinvolgevano totalmente, lo facevamo in qualsiasi momento ed in qualsiasi posizione, il bambino era piccolo, in casa eravamo sempre nudi, scopavamo in modo animalesco. Impossibile paragonare il piacere delle mie masturbazioni col sesso che mi imprimeva Alessandra, ero nel paradiso terrestre. Giancarlo cresceva, in casa però il sistema era sempre lo stesso, con Alessandra ingovernabile sessualmente, impossibile modificare le abitudini. Le riflessioni me le tenevo per me, la mia carnagione scura, i miei occhi marroni, i miei capelli neri, erano un marchio di fabbrica della nostra famiglia, Giancarlo era bellissimo, non mi somigliava affatto, aveva i capelli biondi, gli occhi celesti, la carnagione chiara, non somigliava neanche ad Alessandra. Pensavo e ripensavo, al punto di essere felicissimo di avere un ragazzo così bello, se fosse nato con qualche problema? Meravigliosa natura. Giancarlo dalla sua nascita ha dormito sempre nel nostro letto, il suo posto ideale era tra me e la mamma, ricordo che noi eravamo sempre nudi, quindi per lui non è mai stata una cosa strana. In seguito però non c’è stata alternativa, all’età giusta ha avuto la sua camera, il suo letto, il suo tutto. La camera era adiacente alla nostra divisa da una leggerissima parete, le porte erano sempre aperte, quindi gli orgasmi rumorosi che prima erano solo di Alessandra, ora erano anche i miei, mi stava portando anche alla volgarità, lo diceva chiaramente -Voglio il cazzo, sfondami la figa, rompimi, fammi godere- Giancarlo sentiva tutto. Forse Giancarlo non l’avevo concepito io, mi sorprendeva che aveva il mio stesso carattere, riservato, silenzioso, solitario, queste cose ci univano in modo particolare. Una sera nel nostro
solito trantran sessuale, è apparso tutto nudo, con il cazzo eretto sulla porta della nostra camera, chiedendoci di stare con noi, di assistere alle nostre evoluzioni sessuali come quando era piccolo. Ci siamo sentiti di accoglierlo fra noi, è stato bellissimo averlo tra noi come quando era piccolo, ora aveva diciott’anni, il cazzo aveva le stesse dimensioni del mio Abbiamo cominciato a baciarlo, a leccarlo in tutte le parti del corpo, siamo arrivati al suo meraviglioso cazzo, non è stato un problema prenderlo in bocca ne per me ne per Alessandra. L’abbiamo portato all’orgasmo, urlava il suo godimento come la madre. Ora vedevo Giancarlo non come figlio ma come terzo nei nostri rapporti sessuali, ero arrivato al punto che mentre scopavo con Alessandra volevo il suo cazzo in bocca, il suo corpo chiaro, i suoi capelli lunghi e biondi, i suoi occhi celesti, non aveva un pelo sul corpo, da godere solo con la sua visione, figuriamoci averlo nudo tra noi. Anche Alessandra godeva tantissimo, lei più di noi perché la scopavamo in due, insomma la nostra casa era diventata “la casa del sesso” quello che prima facevamo solo io ed Alessandra, ora avevamo il nostro adorato Giancarlo che metteva il suo insostituibile contributo. La verità è venuta a galla quando Alessandra in un momento di fervore ha confessato che Giancarlo non era mio figlio, questa notizia ci ha legato ancora di più.
lei, la mancanza di esperienza mi portava a fidarmi di tutti. Giancarlo è nato, la mia prima vera gioia mi ha portato a sottovalutare qualsiasi cosa. Abbiamo formato una vera famiglia. Dal momento in cui mi sono assunto tutte le responsabilità ho scoperto la vera natura di Alessandra, lei poteva vivere di solo sesso, era una continuazione, i suoi orgasmi multipli mi coinvolgevano totalmente, lo facevamo in qualsiasi momento ed in qualsiasi posizione, il bambino era piccolo, in casa eravamo sempre nudi, scopavamo in modo animalesco. Impossibile paragonare il piacere delle mie masturbazioni col sesso che mi imprimeva Alessandra, ero nel paradiso terrestre. Giancarlo cresceva, in casa però il sistema era sempre lo stesso, con Alessandra ingovernabile sessualmente, impossibile modificare le abitudini. Le riflessioni me le tenevo per me, la mia carnagione scura, i miei occhi marroni, i miei capelli neri, erano un marchio di fabbrica della nostra famiglia, Giancarlo era bellissimo, non mi somigliava affatto, aveva i capelli biondi, gli occhi celesti, la carnagione chiara, non somigliava neanche ad Alessandra. Pensavo e ripensavo, al punto di essere felicissimo di avere un ragazzo così bello, se fosse nato con qualche problema? Meravigliosa natura. Giancarlo dalla sua nascita ha dormito sempre nel nostro letto, il suo posto ideale era tra me e la mamma, ricordo che noi eravamo sempre nudi, quindi per lui non è mai stata una cosa strana. In seguito però non c’è stata alternativa, all’età giusta ha avuto la sua camera, il suo letto, il suo tutto. La camera era adiacente alla nostra divisa da una leggerissima parete, le porte erano sempre aperte, quindi gli orgasmi rumorosi che prima erano solo di Alessandra, ora erano anche i miei, mi stava portando anche alla volgarità, lo diceva chiaramente -Voglio il cazzo, sfondami la figa, rompimi, fammi godere- Giancarlo sentiva tutto. Forse Giancarlo non l’avevo concepito io, mi sorprendeva che aveva il mio stesso carattere, riservato, silenzioso, solitario, queste cose ci univano in modo particolare. Una sera nel nostro
solito trantran sessuale, è apparso tutto nudo, con il cazzo eretto sulla porta della nostra camera, chiedendoci di stare con noi, di assistere alle nostre evoluzioni sessuali come quando era piccolo. Ci siamo sentiti di accoglierlo fra noi, è stato bellissimo averlo tra noi come quando era piccolo, ora aveva diciott’anni, il cazzo aveva le stesse dimensioni del mio Abbiamo cominciato a baciarlo, a leccarlo in tutte le parti del corpo, siamo arrivati al suo meraviglioso cazzo, non è stato un problema prenderlo in bocca ne per me ne per Alessandra. L’abbiamo portato all’orgasmo, urlava il suo godimento come la madre. Ora vedevo Giancarlo non come figlio ma come terzo nei nostri rapporti sessuali, ero arrivato al punto che mentre scopavo con Alessandra volevo il suo cazzo in bocca, il suo corpo chiaro, i suoi capelli lunghi e biondi, i suoi occhi celesti, non aveva un pelo sul corpo, da godere solo con la sua visione, figuriamoci averlo nudo tra noi. Anche Alessandra godeva tantissimo, lei più di noi perché la scopavamo in due, insomma la nostra casa era diventata “la casa del sesso” quello che prima facevamo solo io ed Alessandra, ora avevamo il nostro adorato Giancarlo che metteva il suo insostituibile contributo. La verità è venuta a galla quando Alessandra in un momento di fervore ha confessato che Giancarlo non era mio figlio, questa notizia ci ha legato ancora di più.
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