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Venerdì
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tradimenti
Il brevissimo racconto di un velocissimo incontro.
Da quando io ed il mio storico amico Fabrizio siamo diventati "amanti", cerchiamo di cogliere ogni occasione per vederci velocemente. Siamo entrambi molto impegnati lavorativamente, e per il resto ci dedichiamo alle nostre rispettive famiglie. Quindi vien da sè che il tempo è poco e dobbiamo sfruttarlo al meglio.
Erano giorni che Fabrizio mi supplicava di trovare 5 minuti, aveva voglia di me e anche se non me l'avesse esplicitato...si intuiva molto bene dai suoi messaggi ormai monotematici. Quando possiamo ci dedichiamo una cena tutta per noi, quando i nostri partner hanno impegni fissi. In realtà ceniamo raramente in quell'occasione, di solito facciamo una scorpacciata l'uno dell'altra. Era ormai da tempo che purtroppo per un motivo o per l'altro non riuscivamo a concederci quel momento.
Una mattina, così di sorpresa, Fabrizio si presenta nel mio ufficio con due croissant e due caffè da asporto.
Un pensiero molto dolce. Sa bene che io arrivo in ufficio molto presto per mettermi avanti con il lavoro quando ancora non ci sono i colleghi lamentosi e chiacchieroni e posso godermi la mia tazza di the bollente leggendo le mie email. A volte arrivo anche prima delle 7, mentre i più mattinieri iniziano ad arrivare per le 8:30.
Fabrizio quella mattina alle 8 suona alla porta esterna. Nessun preavviso, nessun messaggio. Scoppio in un sorriso quando lo vedo al videocitofono, lo riconosco subito, tutto avvolto nel suo sciarpone, giacca e cuffia con quel sacchetto in mano.
Vado ad aprire quasi correndo e lo abbraccio non appena aperta la porta. È passata qualche settimana dall'ultima volta che ci siamo visti.
"Facciamo colazione?" Dice.
"Che carino che sei"
"Non ne potevo più Giulia. E se Maometto non va alla montagna..." dice, mentre si toglie qualche strato di dosso e appoggia il sacchetto e i bicchieri sulla scrivania.
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che mi afferra per i fianchi e mi bacia dolcemente. Mi spinge a sedere sulla scrivania e mentre continua a baciarmi, mi sbottona lentamente la camicetta.
Gli sussurro "Fabri.. tra poco iniziano ad arrivare i colleghi..."
"Allora mi devo sbrigare a mangiare"
Afferra i miei pantaloni e con un solo movimento li fa scendere sotto al ginocchio, alzando le mie gambe verso l'alto. Affonda il suo viso sulle mie mutandine e inspira profondamente.
"Mi sveglia più del profumo del caffè", dice ad occhi chiusi.
Sfila anche quelle fino a sotto al ginocchio e si fionda sulla mia fica, iniziando a leccare lentamente. Non sono pronta, non me l'aspettavo questo insolito incontro non programmato, ma devo dire che non mi dispiace affatto.. gemo forte, non mi trattengo, poi mi ricordo dove sono ed alzo lo sguardo verso l'orologio di fronte alla scrivania... 8:15.
Il piacere della sua lingua mi distrae subito dal pensiero dell'orario, facendomi perdere nuovamente il controllo. Fabrizio mi succhia il clitoride con forza, arrecandomi quel mix perfetto di piacere e dolore che mi fa volare via. Ormai ho perso la cognizione del momento intorno a me e in men che con si dica, mi lascio andare ad un profondo orgasmo che esplode dentro la sua bocca, mentre lui mi guarda negli occhi e lo vedo compiaciuto.
Mentre riprendo la frequenza del respiro mi bacia la fica con tenerezza, poi mi fa scendere dalla scrivania e mi tira su mutandine e pantaloni. Il tutto mentre continua ad avere un'aria compiaciuta ed un sorriso beffardo. Mentre mi ricompongo e mi guardo allo specchietto, lui zucchera i caffè e mi dice "che buona colazione, stamattina"
Sorrido, beviamo il caffè e ci mangiamo i croissant chiacchierando dei nostri programmi dei prossimi giorni, come se fossimo in un bar qualsiasi e non mi avesse provocato un orgasmo mattutino incredibile 3 minuti prima.
Siamo i soliti, il feeling tra noi è il solito.
8:33. Mentre si rimette sciarpa e giacca, Fabrizio dice "Devo andare, se no arrivo tardi al lavoro. Grazie per la colazione sostanziosa, è il pasto più importante della giornata!". Ride divertito. Fingo, sorridendo, di dargli un ceffone dietro la testa, accennandolo con la mano, ma mentre lo faccio in realtà lo bacio sulle labbra. Per fortuna non è ancora arrivato nessuno, ma per sicurezza lo faccio uscire dalla porta sul retro.
Meglio assicurarci che nessuno ci veda, se voglio continuare a farmi consegnare la colazione in futuro.
Da quando io ed il mio storico amico Fabrizio siamo diventati "amanti", cerchiamo di cogliere ogni occasione per vederci velocemente. Siamo entrambi molto impegnati lavorativamente, e per il resto ci dedichiamo alle nostre rispettive famiglie. Quindi vien da sè che il tempo è poco e dobbiamo sfruttarlo al meglio.
Erano giorni che Fabrizio mi supplicava di trovare 5 minuti, aveva voglia di me e anche se non me l'avesse esplicitato...si intuiva molto bene dai suoi messaggi ormai monotematici. Quando possiamo ci dedichiamo una cena tutta per noi, quando i nostri partner hanno impegni fissi. In realtà ceniamo raramente in quell'occasione, di solito facciamo una scorpacciata l'uno dell'altra. Era ormai da tempo che purtroppo per un motivo o per l'altro non riuscivamo a concederci quel momento.
Una mattina, così di sorpresa, Fabrizio si presenta nel mio ufficio con due croissant e due caffè da asporto.
Un pensiero molto dolce. Sa bene che io arrivo in ufficio molto presto per mettermi avanti con il lavoro quando ancora non ci sono i colleghi lamentosi e chiacchieroni e posso godermi la mia tazza di the bollente leggendo le mie email. A volte arrivo anche prima delle 7, mentre i più mattinieri iniziano ad arrivare per le 8:30.
Fabrizio quella mattina alle 8 suona alla porta esterna. Nessun preavviso, nessun messaggio. Scoppio in un sorriso quando lo vedo al videocitofono, lo riconosco subito, tutto avvolto nel suo sciarpone, giacca e cuffia con quel sacchetto in mano.
Vado ad aprire quasi correndo e lo abbraccio non appena aperta la porta. È passata qualche settimana dall'ultima volta che ci siamo visti.
"Facciamo colazione?" Dice.
"Che carino che sei"
"Non ne potevo più Giulia. E se Maometto non va alla montagna..." dice, mentre si toglie qualche strato di dosso e appoggia il sacchetto e i bicchieri sulla scrivania.
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che mi afferra per i fianchi e mi bacia dolcemente. Mi spinge a sedere sulla scrivania e mentre continua a baciarmi, mi sbottona lentamente la camicetta.
Gli sussurro "Fabri.. tra poco iniziano ad arrivare i colleghi..."
"Allora mi devo sbrigare a mangiare"
Afferra i miei pantaloni e con un solo movimento li fa scendere sotto al ginocchio, alzando le mie gambe verso l'alto. Affonda il suo viso sulle mie mutandine e inspira profondamente.
"Mi sveglia più del profumo del caffè", dice ad occhi chiusi.
Sfila anche quelle fino a sotto al ginocchio e si fionda sulla mia fica, iniziando a leccare lentamente. Non sono pronta, non me l'aspettavo questo insolito incontro non programmato, ma devo dire che non mi dispiace affatto.. gemo forte, non mi trattengo, poi mi ricordo dove sono ed alzo lo sguardo verso l'orologio di fronte alla scrivania... 8:15.
Il piacere della sua lingua mi distrae subito dal pensiero dell'orario, facendomi perdere nuovamente il controllo. Fabrizio mi succhia il clitoride con forza, arrecandomi quel mix perfetto di piacere e dolore che mi fa volare via. Ormai ho perso la cognizione del momento intorno a me e in men che con si dica, mi lascio andare ad un profondo orgasmo che esplode dentro la sua bocca, mentre lui mi guarda negli occhi e lo vedo compiaciuto.
Mentre riprendo la frequenza del respiro mi bacia la fica con tenerezza, poi mi fa scendere dalla scrivania e mi tira su mutandine e pantaloni. Il tutto mentre continua ad avere un'aria compiaciuta ed un sorriso beffardo. Mentre mi ricompongo e mi guardo allo specchietto, lui zucchera i caffè e mi dice "che buona colazione, stamattina"
Sorrido, beviamo il caffè e ci mangiamo i croissant chiacchierando dei nostri programmi dei prossimi giorni, come se fossimo in un bar qualsiasi e non mi avesse provocato un orgasmo mattutino incredibile 3 minuti prima.
Siamo i soliti, il feeling tra noi è il solito.
8:33. Mentre si rimette sciarpa e giacca, Fabrizio dice "Devo andare, se no arrivo tardi al lavoro. Grazie per la colazione sostanziosa, è il pasto più importante della giornata!". Ride divertito. Fingo, sorridendo, di dargli un ceffone dietro la testa, accennandolo con la mano, ma mentre lo faccio in realtà lo bacio sulle labbra. Per fortuna non è ancora arrivato nessuno, ma per sicurezza lo faccio uscire dalla porta sul retro.
Meglio assicurarci che nessuno ci veda, se voglio continuare a farmi consegnare la colazione in futuro.
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