La caduta dell' alpha- parte 1
di
Puttanella.milanese
genere
dominazione
Mi chiamo Alberto,32 anni, Bell uomo, 1,78 di altezza,capelli corti sbarazzini, occhi marroni, muscoloso,atletico e campione nazionale di arti marziali miste.
Vivo con la mia bellissima ragazza, Cristina, 1.65 di altezza, magra, pel di carota,un culo perfetto da fare girare la testa a maschi e femmine, occhi verdi, occhiali e una quinta di seno con aureole belle grandi. Viviamo in una Milano cambiata, dove si è instaurata una sorta di gerarchia ove i maschi alpha hanno il dominio, solo loro infatti possono scopare con le donne, le donne, libere di fare qualsiasi cosa ed infine al gradino più basso di questa scala gerarchica si trovano gli schiavi, chiamati con diversi nomi un più dispregiativo dell altro. Al di sopra degli alpha vi sono unicamente le dee, che sono le donne che riescono con la seduzione,inganno o con l uso della forza a sottomettere,dominare e sodomizzare i maschi, sono essere quindi a definire l ubicazione degli uomini all interno della scala gerarchica. Questa Milano è oltretutto divisa in fazioni,divise in quartieri per razze, ognuna razzista nei confronti delle altre e conquistano importanza politica e potere attraverso combattimenti di varie discipline.
Gli italiani hanno da sempre il controllo totale sulle altre razze, anche se da breve tempo i quartieri africani stanno conquistando sempre più vittorie ed importanza.
Io come prima anticipato sono il campione nazionale di arti marziali miste e considerato il re degli alpha,fra tre giorni è stato programmato il combattimento più importante dell anno contro il più forte dei combattenti del quartiere africano,io da tempo consapevole della mia importanza ho iniziato a percorrere le mie quotidiane "ronde" per i vari quartieri, dove quasi nessuno ha il coraggio di guardarmi in faccia ne di sfidare il mio sguardo, durante i miei giri mi diverto molto a vedere e deridere i vari schiavi che si vedono in giro per le strade di Milano, completamente nudi, senza avere il diritto di parlare se non con il permesso delle padrone che li hanno sottomessi, al guinzaglio come animale, umiliati ed infelici, costretti a farsi scopare ed umiliare ovunque per strada, davanti a tutti, talvolta da donne con giganteschi strap on, altre volte da transessuali ed altre volte ancora da altri uomini, quello che non ho ancora avuto modo di spiegare è che un uomo diventato schiavo per la dominazione di una dea è costretto a restare schiavo per un intero anno prima di poter essere liberato dalla sua padrona ma ogni volta che viene scopato nel culo da un altro uomo del proprio quartiere il suo periodo di schiavitù si allunga di un mese, e se dovesse per malaugurato caso essere scopato nel culo da un uomo di una fazione rivale, sarà costretto ad essere schiavo per la vita.
Con lo schifo negli occhi per quei patetici schiavi passo le mie giornate scopando le mogli e fidanzate di coloro diventati schiavi, spesso davanti a loro per umiliarlo ancora di più potendo solo noi alpha scopare le donne della città.
Ad un certo punto della mia ronda quotidiana ricevo una telefonato da una vecchia amica, Manuela.
Manuela era agli inizi della mia carriera da combattente la mia responsabile nel bar dove lavoravo per raccimolare i soldi per permettermi gli allenamenti, ovviamente me la scopavo e nonostante non l avessi lasciata nel migliore dei modi,rimanemmo in buoni rapporti.
Risposi al telefono e la salutai;
Io: ciao manu! Come stai?
Manuela:ciao albi, tutto bene, tu?
Ho saputo del tuo combattimento co l africano fra tre giorni, io ed i tuoi vecchi colleghi volevamo organizzare una rimpatriata stasera a cena per augurarti buona fortuna.
Io: ma certamente, con piacere, ci vediamo stasera per le 20.00?
Manuela: per le 20.00 è perfetto, ci vediamo stasera
Io: ok, allora a stasera.
Alle 20.00 spaccate mi presento a casa di Manuela e busso alla porta, mi apre lei, proprio come me la ricordavo, 45 anni, alta, bionda,occhi azzurri, una 5 abbondante di seno.
Era vestita con una camicetta bianca, palesemente senza reggiseno,una minigonna in LaTeX, abbinata a stivali sempre in LaTeX con tacco 12.
Mi abbraccia per salutarmi e le consegno la bottiglia di vino che le avevo portato per non arrivare a mani vuote, mi fa accomodare e le chiedo per che ora arrivassero gli altri, lei improvvisamente cambio espressione.. e da sorridente si fece tutta seria e disse: chi doveva arrivare è già arrivato, la tua festa inizia adesso!
Improvvisamente a queste parole 3 persone mi afferrarono alle spalle, mi immobilizzarono con le braccia dietro la schiena e mi sbattono sul tavolo a 90.
Erano tre africani, uno di loro mi si avvicino al mio orecchio e mi sussurrò: caro il mio campione, stai per diventare la più grande puttana di questa città.
Io cercai di dimenarmi ma tutti e 3 erano alti il doppio di me e più muscoloso e mi veniva impossibile liberarmi, uno di loro mi strappo i pantaloni da dietro ad altezza dell ano, e straccio anche le mutande, mentre gli altri due mi tenevano la testa schiacciata contro il tavolo, tenendomi le mani bloccate, girai gli occhi e vidi Manuela, alzando la gonna mi mostrò l enorme strap on di 26 cm che aveva già addosso e mi disse:
Adesso ti farò pentire di come mi hai lasciata anni fa.
Si posizionò dietro di me, mi sputò sul culo ed appoggiò la punta di quel gigantesco cazzo di gomma sul mio ano stretto ed inviolato, improvvisamente mi sentii impotente e terrorizzato, io... Campione nazionale mi ritrovai ad implorare:
Manu,ti prego non farlo!
Manu: non ti azzardare mai più a pronunciare il mio nome, io per te da oggi sarò "PADRONA" E DIVENTERÒ UNA DEA SCOPANDO IL CULO DEL RE DEGLI ALPHA E NON POTRAI NEANCHE PARLARE SENZA IL MIO PERMESSO! ORA ZITTO E PRENDI QUESTO CAZZO GIGANTE!
Detto questo spinse con rabbia e forza quel gigantesco cazzo dentro il mio culo vergine in un solo colpo ed io gridai forte per il dolore, i miei occhi si inumidirono velocemente e grossi lacrimoni iniziarono a solcarmi il viso, Manuela, appena diventata con questo gesto la mia padrona si fermò con ognuno di quei 26 cm di cazzo dentro il mio culo, osservo il rivolo di sangue denso colarmi dal culo all interno delle mie cosce e disse:
Guarda davanti a te puttana! Mostra il tuo viso alla telecamera che sta riprendendo l evento del secolo, guardai davanti a me e nonostante il terribile dolore al culo sentì il dolore della vergogna ancora più forte quando vidi la telecamera.
Senza preavviso e per niente dolcemente iniziò subito a muoversi velocemente e con grande forza avanti e indietro iniziando a scoparmi il culo freneticamente, io continuavo a piangere ininterrottamente mentre il mio culo veniva sta tuffato e lacerato da quel cazzone gigante e sentì la manu rivolgersi ai tre africani dicendogli: ora potete anche lasciarlo, tanto ormai è ufficialmente uno schiavo, una troia e non andrà da nessuna parte.
Lasciarono la presa ed io per le leggi della gerarchia rimasi immobile, frignante a farmi scopare senza poter fare nulla sapendo ormai di dover obbedire ad ogni ordine della mia padrona per il prossimo intero anno.
Manuela inizio a deridermi dicendomi quanto non volessi un cazzo e che da oggi sarei stato buono solo a prenderlo nel culo, mi intimò di allargarmi le chiappe con le mani, in modo che quel cazzo potessi sentirlo fino all ultimo centimetro dentro di me ad ogni colpo che assestava, ed io lo feci, proprio come una puttanella ubbidiente.
Mi scopo per più di un ora prima di smettere e quando estrasse quel cazzo dal mio culo ormai rotto e sanguinante, io svenni, li sul suo tavolo tra le risate della mia padrona e dei tre africani che assistettero alla scena, con la consapevolezza che quando sarei rinvenuto mi sarebbe aspettata una nuova vita piena di umiliazioni.
Fine prima parte.
Vivo con la mia bellissima ragazza, Cristina, 1.65 di altezza, magra, pel di carota,un culo perfetto da fare girare la testa a maschi e femmine, occhi verdi, occhiali e una quinta di seno con aureole belle grandi. Viviamo in una Milano cambiata, dove si è instaurata una sorta di gerarchia ove i maschi alpha hanno il dominio, solo loro infatti possono scopare con le donne, le donne, libere di fare qualsiasi cosa ed infine al gradino più basso di questa scala gerarchica si trovano gli schiavi, chiamati con diversi nomi un più dispregiativo dell altro. Al di sopra degli alpha vi sono unicamente le dee, che sono le donne che riescono con la seduzione,inganno o con l uso della forza a sottomettere,dominare e sodomizzare i maschi, sono essere quindi a definire l ubicazione degli uomini all interno della scala gerarchica. Questa Milano è oltretutto divisa in fazioni,divise in quartieri per razze, ognuna razzista nei confronti delle altre e conquistano importanza politica e potere attraverso combattimenti di varie discipline.
Gli italiani hanno da sempre il controllo totale sulle altre razze, anche se da breve tempo i quartieri africani stanno conquistando sempre più vittorie ed importanza.
Io come prima anticipato sono il campione nazionale di arti marziali miste e considerato il re degli alpha,fra tre giorni è stato programmato il combattimento più importante dell anno contro il più forte dei combattenti del quartiere africano,io da tempo consapevole della mia importanza ho iniziato a percorrere le mie quotidiane "ronde" per i vari quartieri, dove quasi nessuno ha il coraggio di guardarmi in faccia ne di sfidare il mio sguardo, durante i miei giri mi diverto molto a vedere e deridere i vari schiavi che si vedono in giro per le strade di Milano, completamente nudi, senza avere il diritto di parlare se non con il permesso delle padrone che li hanno sottomessi, al guinzaglio come animale, umiliati ed infelici, costretti a farsi scopare ed umiliare ovunque per strada, davanti a tutti, talvolta da donne con giganteschi strap on, altre volte da transessuali ed altre volte ancora da altri uomini, quello che non ho ancora avuto modo di spiegare è che un uomo diventato schiavo per la dominazione di una dea è costretto a restare schiavo per un intero anno prima di poter essere liberato dalla sua padrona ma ogni volta che viene scopato nel culo da un altro uomo del proprio quartiere il suo periodo di schiavitù si allunga di un mese, e se dovesse per malaugurato caso essere scopato nel culo da un uomo di una fazione rivale, sarà costretto ad essere schiavo per la vita.
Con lo schifo negli occhi per quei patetici schiavi passo le mie giornate scopando le mogli e fidanzate di coloro diventati schiavi, spesso davanti a loro per umiliarlo ancora di più potendo solo noi alpha scopare le donne della città.
Ad un certo punto della mia ronda quotidiana ricevo una telefonato da una vecchia amica, Manuela.
Manuela era agli inizi della mia carriera da combattente la mia responsabile nel bar dove lavoravo per raccimolare i soldi per permettermi gli allenamenti, ovviamente me la scopavo e nonostante non l avessi lasciata nel migliore dei modi,rimanemmo in buoni rapporti.
Risposi al telefono e la salutai;
Io: ciao manu! Come stai?
Manuela:ciao albi, tutto bene, tu?
Ho saputo del tuo combattimento co l africano fra tre giorni, io ed i tuoi vecchi colleghi volevamo organizzare una rimpatriata stasera a cena per augurarti buona fortuna.
Io: ma certamente, con piacere, ci vediamo stasera per le 20.00?
Manuela: per le 20.00 è perfetto, ci vediamo stasera
Io: ok, allora a stasera.
Alle 20.00 spaccate mi presento a casa di Manuela e busso alla porta, mi apre lei, proprio come me la ricordavo, 45 anni, alta, bionda,occhi azzurri, una 5 abbondante di seno.
Era vestita con una camicetta bianca, palesemente senza reggiseno,una minigonna in LaTeX, abbinata a stivali sempre in LaTeX con tacco 12.
Mi abbraccia per salutarmi e le consegno la bottiglia di vino che le avevo portato per non arrivare a mani vuote, mi fa accomodare e le chiedo per che ora arrivassero gli altri, lei improvvisamente cambio espressione.. e da sorridente si fece tutta seria e disse: chi doveva arrivare è già arrivato, la tua festa inizia adesso!
Improvvisamente a queste parole 3 persone mi afferrarono alle spalle, mi immobilizzarono con le braccia dietro la schiena e mi sbattono sul tavolo a 90.
Erano tre africani, uno di loro mi si avvicino al mio orecchio e mi sussurrò: caro il mio campione, stai per diventare la più grande puttana di questa città.
Io cercai di dimenarmi ma tutti e 3 erano alti il doppio di me e più muscoloso e mi veniva impossibile liberarmi, uno di loro mi strappo i pantaloni da dietro ad altezza dell ano, e straccio anche le mutande, mentre gli altri due mi tenevano la testa schiacciata contro il tavolo, tenendomi le mani bloccate, girai gli occhi e vidi Manuela, alzando la gonna mi mostrò l enorme strap on di 26 cm che aveva già addosso e mi disse:
Adesso ti farò pentire di come mi hai lasciata anni fa.
Si posizionò dietro di me, mi sputò sul culo ed appoggiò la punta di quel gigantesco cazzo di gomma sul mio ano stretto ed inviolato, improvvisamente mi sentii impotente e terrorizzato, io... Campione nazionale mi ritrovai ad implorare:
Manu,ti prego non farlo!
Manu: non ti azzardare mai più a pronunciare il mio nome, io per te da oggi sarò "PADRONA" E DIVENTERÒ UNA DEA SCOPANDO IL CULO DEL RE DEGLI ALPHA E NON POTRAI NEANCHE PARLARE SENZA IL MIO PERMESSO! ORA ZITTO E PRENDI QUESTO CAZZO GIGANTE!
Detto questo spinse con rabbia e forza quel gigantesco cazzo dentro il mio culo vergine in un solo colpo ed io gridai forte per il dolore, i miei occhi si inumidirono velocemente e grossi lacrimoni iniziarono a solcarmi il viso, Manuela, appena diventata con questo gesto la mia padrona si fermò con ognuno di quei 26 cm di cazzo dentro il mio culo, osservo il rivolo di sangue denso colarmi dal culo all interno delle mie cosce e disse:
Guarda davanti a te puttana! Mostra il tuo viso alla telecamera che sta riprendendo l evento del secolo, guardai davanti a me e nonostante il terribile dolore al culo sentì il dolore della vergogna ancora più forte quando vidi la telecamera.
Senza preavviso e per niente dolcemente iniziò subito a muoversi velocemente e con grande forza avanti e indietro iniziando a scoparmi il culo freneticamente, io continuavo a piangere ininterrottamente mentre il mio culo veniva sta tuffato e lacerato da quel cazzone gigante e sentì la manu rivolgersi ai tre africani dicendogli: ora potete anche lasciarlo, tanto ormai è ufficialmente uno schiavo, una troia e non andrà da nessuna parte.
Lasciarono la presa ed io per le leggi della gerarchia rimasi immobile, frignante a farmi scopare senza poter fare nulla sapendo ormai di dover obbedire ad ogni ordine della mia padrona per il prossimo intero anno.
Manuela inizio a deridermi dicendomi quanto non volessi un cazzo e che da oggi sarei stato buono solo a prenderlo nel culo, mi intimò di allargarmi le chiappe con le mani, in modo che quel cazzo potessi sentirlo fino all ultimo centimetro dentro di me ad ogni colpo che assestava, ed io lo feci, proprio come una puttanella ubbidiente.
Mi scopo per più di un ora prima di smettere e quando estrasse quel cazzo dal mio culo ormai rotto e sanguinante, io svenni, li sul suo tavolo tra le risate della mia padrona e dei tre africani che assistettero alla scena, con la consapevolezza che quando sarei rinvenuto mi sarebbe aspettata una nuova vita piena di umiliazioni.
Fine prima parte.
2
0
voti
voti
valutazione
5.8
5.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
La caduta dell' alpha- parte 2- un brutto risveglio
Commenti dei lettori al racconto erotico