Un bicchiere di bianco

di
genere
confessioni



Caro amore mio,
certo che la sera, quando appoggio il mio notebook, sulla scrivania e non sento che sei in cucina a preparare qualcosa di delizioso per noi, mi prende un vuoto nello stomaco. Cerco di scappargli per la stanze dell'appartamento, passo tra salotto e bagno, vado in ciucina, ma quel buco che hai lasciato mi segue, come una triste ombra scura.

PRIMO BICCHIERE DI VINO BIANCO:
Se metto un CD, mi torna sempre in mente, il momento o il periodo in cui lo ascoltavamo assieme, quando il colore del sole non era opaco e traslucido come oggi, come quando eri qui. Poi mangio, meglio dire mi nutro, per restare in piedi, non serve più che ti aiuto a tagliare le verdure, soffriggere qualcosa, tu non ci sei e stai facendo tutte queste cose con lei, con Valentina. Quando siedo al tavolo della, fino ad un mese fa 'nostra' cucina; immagino voi in casa sua, apparecchiare, sento il profumo del sugo, e suo lento ribollire, e vedo i vapori dell'acqua salata che aspetta la pasta.
Io aspetto te, che non tornerai mai più; con una scatoletta di tonno, un po' di verdure, un pacco di grissini, pronta, struccata con il pigiamone per il divano e la TV. Poi vado a letto, prendo un libro, comincio a leggere, lo ripongo nel cassettino in parte e guardo la tua zona del letto vuota, morta. Ma sono io quella ad essere morta, non tu che respiri nuove emozioni, riscopri nuovi sentimenti.

SECONDO BICCHIERE DI VINO BIANCO:
La solitudine è peggio di una malattia, ti squarcia dentro, ti lascia la ferita sanguinare nel tempo, senza anticoagulante senza punti di sutura. E per assurdo, so che non possa biasimarti per la tua scelta, ho sbagliato io, ho peccato e non dovevo farlo, non dovevo dirti che non mi piaceva... Le scelte che facciamo a volte sono figlie di attimi, di istanti. Quando cammino a piedi per il centro città, e so che per arrivare in un determinato posto ci sono due strade, con circa la stessa distanza, ne prendi una o l'altra senza un motivo particolare, ma non incontrerai mai chi transita nell'altra. Un treno perso, un treno preso ci pone di fronte a persone completamente diverse, e io ho sbagliato strada e perso il treno.

TERZO BICCHIERE DI VINO BIANCO:
Ma anch'io, forse, posso cercare dentro me qualche possibile scusa per il mio ignobile e impuro comportamento. Ho iniziato a sognare un rapporto erotico diverso, ero stufa del tuo scoparmi da gladiatore romano, sembrava sempre dovessi affrontare un combattimento, non riuscivo più a godere, non hai considerato la mia sfera intima, quello che in realtà cercavo: le carezze, i baci, un po' di coccole. E' anche vero che non ho mai considerato il sesso così importante, non mi è mai piaciuto, mi sa di sporco, di animalesco. Credo che se mi fossi vista da fuori, con te in mezzo alle gambe o alla pecorina, mi sarebbe venuto in mente un documentario sui babbuini, che per segnalare la loro dominanza agli altri maschi penetrano rapidi le femmine, solo pochi colpetti e poi via con un'altra.

QUARTO BICCHIERE DI VINO BIANCO:
Ti ho perdonato quando mi ha 'prestata' al tuo capo ufficio, e mentre guardavi che mi sbatteva, con un ghigno di soddisfazione io mi sentivo la più troia del mondo, come hai potuto fare una cosa del genere? L'orgoglio dove ce l'hai? Ma io ti amavo, ti amo e ho cercato di capirti, anche se non ci sono riuscita. Dopo la decima volta ti ho detto che non lo avrei fatto più, vedere te con l'uccellino in mano che te lo menavi, con aria da capo, mentre io dovevo succhiarglielo e prenderlo dovunque, schiavizzata da un deviato sessuale come te... dona gli organi, invertebrato. E per questo te ne sei andato.

FINE BOTTIGLIA DI VINO BIANCO:
Ipocrita, credi di bastare a una come Valentina, quella ti sbuccia come una banana e ti getta nel cassonetto dell'umido dove devi stare. Mi hai anche tradita con quell'obesa di Maria, me lo ha detto lei, una sera che avevamo bevuto. In che posizione l'hai messa? Con la tua 'suppostina' difficile che ti abbia sentito. Credi di essere un macho, mio fratello a 12 era più sviluppato di te, razza di sfigato. E tornami tutti i soldi che ti ho prestato sennò chiamo un amico e ti faccio spaccare le corna, a scusa non le corna, tu godi a vedere quello che non sei capace di fare con la tua ragazza. Fallito cazzomoscio. Il tuo capoufficio comunque aveva un bel cazzo, forse era quello che volevi, sei frocio e non riesci a fare coming-out? Ho sprecato occasioni su occasioni per stare con un parassita come te. Dovresti baciare la terra sotto i miei piedi, che praticamente ti ho vestito, sfamato e accudito neanche fossi quella povera di tua madre, povera per avere un coglione di figlio come te. Da domani ricomincerò la mia vita, brutto saprofita e spero ti vada tutto male, e chiamo Franco, il tuo capoufficio a me lo scopo, se vuoi ti mando un video, razza di eunuco, uomo senza palle. Spero solo che Valentina non perda troppo tempo con un'ameba come te, ma lei non è pia e misericordiosa come me, quella ti prende a calci nel tuo culo sfondato. Addio"
scritto il
2024-11-26
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