Metti(li) una sera a cena
di
The Raven
genere
trio
Stasera la casa risuonava di un silenzio carico di promesse. L'aria era impregnata di un profumo inebriante, un mix di candele profumate e di un afrodisiaco che avevo scelto con cura. Mi guardavo allo specchio, ammirando il mio corpo che, sotto la luce soffusa, sembrava quasi incandescente. Capelli biondi sciolti, un filo di trucco appena accennato e un abito rosso fuoco che fasciava le mie curve, mettendo in risalto il mio piccolo seno e il mio fondoschiena tonico. Ero pronta.
Stasera avrei ospitato "Le Aquile", una coppia che avevo conosciuto su un sito per scambisti e libertini. Lui, un moro alto e muscoloso, e lei, una castana dal fisico asciutto e un'energia contagiosa. Avevamo già passato momenti on line indimenticabili insieme, ma stasera eravamo insieme finalmente e volevamo spingerci oltre.
Il campanello suonò, interrompendo i miei pensieri. Aprii la porta e li trovai lì, davanti a me, ancora più affascinanti dal vivo. Ci scambiammo un bacio appassionato, un modo per salutarci e allo stesso tempo per anticipare ciò che sarebbe successo.
La cena fu un preludio perfetto. Ci siamo seduti a tavola, chiacchierando e ridendo, ma i nostri sguardi si incrociavano di continuo, carichi di desiderio. Ad un certo punto, mentre mi chinavo per versare il vino, sentii lo sguardo dell’aquila femmina su di me. Alzai gli occhi e le nostre labbra si incontrarono in un bacio lento e profondo.
Dopo cena, ci siamo spostati in salotto. Accendemmo il camino e ci sedemmo sul divano, stretti l'uno all'altra. Le nostre mani si sfioravano, esploravano, provocavano. La lei si fece sempre più decisa e audace, sentivo il suo corpo contro il mio, caldo e pulsante. I nostri baci diventavano sempre più appassionati, le nostre lingue si intrecciavano in un vortice di sensazioni.
"Vorrei assaggiarti," mi sussurrò all'orecchio
Un brivido mi percorse la schiena. Non avevo mai provato nulla di simile. L'idea di essere desiderata da entrambe “le aquile”mi eccitava al punto da farmi tremare le gambe.
Ci spogliammo tutti lentamente, ammirando i nostri corpi sotto la luce soffusa. Lei, con i suoi capelli corti e i suoi occhi verdi penetranti, era una vera gatta selvaggia. Io, con i miei capelli biondi e le mie curve morbide, ero più dolce, ma non meno provocante.Lui nudo era ancora più in grado di catturarmi col suo sguardo e non solo con quello. Il suo cazzo era ormai in tiro ed era uno spettacolo: leggermente ricurvo verso il basso, una lunghezza non eccezionale ma accettabile. Era la circonferenza però che già in cam mi aveva colpito: mai visto un cazzo così grosso, largo: sarei riuscita a prenderlo? Dovevo provare assolutamente!
Ci sedemmo sul pavimento, a gambe incrociate. Lei iniziò a baciarmi il collo, lasciando un sentiero di baci umidi che scendeva fino al seno. Intanto, il suo compagno mi massaggiava le gambe, facendo scorrere le sue mani lungo le mie cosce.
"Voglio leccarti," disse con decisione.
Annuii, chiudendo gli occhi. Sentii la sua lingua calda e umida sulla mia pelle. Era un'esperienza indescrivibile, un mix di piacere e vergogna.
La situazione si fece sempre più intensa. Ci leccammo a vicenda, ci mordemmo i capezzoli, ci sfiorammo con le dita. I nostri gemiti riempivano la stanza.
"Voglio il mio cazzo dentro la tua bocca” mi sussurrò all'orecchio l’aquila maschio.
Annuii di nuovo. Mi inginocchiai davanti a lui e lo presi in bocca. Il suo membro era caldo e duro, e io lo accolsi con avidità. Lo succhiai con passione, sentendolo pulsare dentro di me.
Nel frattempo, lui e lei si scambiarono un'occhiata complice. Lui si inginocchiò davanti a lei e iniziò a leccarle le labbra aperte della sua fica, mentre io continuavo a succhiare il suo cazzo . Era una scena di una sensualità travolgente e non riuscii a trattenermi, venendo con un rantolo mentre ancora succhiavo forte.
Quando raggiunsi l'orgasmo, lui venne a sua volta e mi riempì la bocca di sperma. Lo ingoiai tutto, gustandomene ogni goccia: era buono, non mi ero mai nutrita di una sborra così, ne volevo ancora, ma non era il momento. Dovevo occuparmi del mio clitoride che ancora pulsava: una leggera pressione e un altro orgasmo mi portò in uno stato di totale e assoluta beatitudine.
Ma la serata era appena iniziata. Mi voltai verso lei, i nostri occhi si incontrarono e un'ondata di eccitazione mi travolse. Ci avvicinammo lentamente, i nostri corpi si sfiorarono. Iniziammo a baciarci appassionatamente, le nostre lingue si intrecciavano in un gioco sensuale.
"Voglio farti mia," sussurrai al suo orecchio.
Lei sorrise, i suoi occhi brillavano di desiderio. Mi sollevò di peso e mi adagiò sul letto. Si inginocchiò tra le mie gambe e iniziò a leccarmi la vulva. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle, la sua lingua esperta che mi esplorava.
In poco tempo raggiunsi l'orgasmo, un'esplosione di piacere che mi fece urlare. Uno squirt caldo e abbondante mi inondò le cosce. Lei continuò a leccarmi, raccogliendo con la lingua ogni goccia del mio liquido. Mi alzai e mi versai un calice di bollicine.
Poco dopo, lui si alzò e mi prese tra le sue braccia. Mi depose nuovamente sul letto, le gambe aperte. Mi guardò negli occhi, i suoi brillavano di desiderio. Con un dito, iniziò a massaggiarmi il forellino , preparandomi lentamente. Non provavo alcun dolore, solo una piacevole eccitazione.
Quando fui pronta, lui si posizionò dietro di me e si infilò in me lentamente. Sentii il suo membro caldo e duro scivolare dentro il mio culo, riempendomi di una sensazione di pienezza. Muoveva i fianchi con lentezza, sincronizzando i suoi movimenti con i miei respiri.
Mentre il suo ritmo aumentava, sentii un urlo straziante provenire dall'altra stanza. Era lei, che aveva raggiunto l'orgasmo con un grido selvaggio, simile al verso di un animale ferito. Il suo grido mi eccitò ancora di più, facendomi sentire parte di qualcosa di primordiale e selvaggio.
Continuai a muovermi, incontrando il suo ritmo con il mio bacino. Ogni spinta era un invito, ogni pausa un'attesa. Il piacere cresceva dentro di me, un'onda che mi travolgeva completamente. Quando raggiunsi l'apice, il mio corpo si irrigidì e un gemito mi sfuggì dalle labbra.
Lui mi strinse forte a sé, sussurrandomi parole dolci all'orecchio. Sentivo il suo cuore battere forte contro la mia schiena. Insieme, ci lasciammo andare al piacere, perdendoci in un vortice di sensazioni.*
La notte proseguì in un vortice di sesso sfrenato, in cui tutti e tre provammo posizioni sempre nuove, ci abbandonammo al piacere senza freni. C'erano momenti di dolcezza, ma anche di estrema violenza. Ci mordemmo, ci graffiammo, ci lasciammo dei segni sul corpo.
Al mattino ci svegliammo abbracciati, esausti ma felici. Ci guardammo negli occhi, sorridendo. Era stata una notte indimenticabile.
Ma c'era qualcosa che non andava. Mentre mi preparavo il caffè, sentii un rumore strano provenire dalla camera da letto. Mi avvicinai cautamente e spiai. La porta era socchiusa e attraverso la fessura intravidi una scena che mi lasciò senza parole...
Stasera avrei ospitato "Le Aquile", una coppia che avevo conosciuto su un sito per scambisti e libertini. Lui, un moro alto e muscoloso, e lei, una castana dal fisico asciutto e un'energia contagiosa. Avevamo già passato momenti on line indimenticabili insieme, ma stasera eravamo insieme finalmente e volevamo spingerci oltre.
Il campanello suonò, interrompendo i miei pensieri. Aprii la porta e li trovai lì, davanti a me, ancora più affascinanti dal vivo. Ci scambiammo un bacio appassionato, un modo per salutarci e allo stesso tempo per anticipare ciò che sarebbe successo.
La cena fu un preludio perfetto. Ci siamo seduti a tavola, chiacchierando e ridendo, ma i nostri sguardi si incrociavano di continuo, carichi di desiderio. Ad un certo punto, mentre mi chinavo per versare il vino, sentii lo sguardo dell’aquila femmina su di me. Alzai gli occhi e le nostre labbra si incontrarono in un bacio lento e profondo.
Dopo cena, ci siamo spostati in salotto. Accendemmo il camino e ci sedemmo sul divano, stretti l'uno all'altra. Le nostre mani si sfioravano, esploravano, provocavano. La lei si fece sempre più decisa e audace, sentivo il suo corpo contro il mio, caldo e pulsante. I nostri baci diventavano sempre più appassionati, le nostre lingue si intrecciavano in un vortice di sensazioni.
"Vorrei assaggiarti," mi sussurrò all'orecchio
Un brivido mi percorse la schiena. Non avevo mai provato nulla di simile. L'idea di essere desiderata da entrambe “le aquile”mi eccitava al punto da farmi tremare le gambe.
Ci spogliammo tutti lentamente, ammirando i nostri corpi sotto la luce soffusa. Lei, con i suoi capelli corti e i suoi occhi verdi penetranti, era una vera gatta selvaggia. Io, con i miei capelli biondi e le mie curve morbide, ero più dolce, ma non meno provocante.Lui nudo era ancora più in grado di catturarmi col suo sguardo e non solo con quello. Il suo cazzo era ormai in tiro ed era uno spettacolo: leggermente ricurvo verso il basso, una lunghezza non eccezionale ma accettabile. Era la circonferenza però che già in cam mi aveva colpito: mai visto un cazzo così grosso, largo: sarei riuscita a prenderlo? Dovevo provare assolutamente!
Ci sedemmo sul pavimento, a gambe incrociate. Lei iniziò a baciarmi il collo, lasciando un sentiero di baci umidi che scendeva fino al seno. Intanto, il suo compagno mi massaggiava le gambe, facendo scorrere le sue mani lungo le mie cosce.
"Voglio leccarti," disse con decisione.
Annuii, chiudendo gli occhi. Sentii la sua lingua calda e umida sulla mia pelle. Era un'esperienza indescrivibile, un mix di piacere e vergogna.
La situazione si fece sempre più intensa. Ci leccammo a vicenda, ci mordemmo i capezzoli, ci sfiorammo con le dita. I nostri gemiti riempivano la stanza.
"Voglio il mio cazzo dentro la tua bocca” mi sussurrò all'orecchio l’aquila maschio.
Annuii di nuovo. Mi inginocchiai davanti a lui e lo presi in bocca. Il suo membro era caldo e duro, e io lo accolsi con avidità. Lo succhiai con passione, sentendolo pulsare dentro di me.
Nel frattempo, lui e lei si scambiarono un'occhiata complice. Lui si inginocchiò davanti a lei e iniziò a leccarle le labbra aperte della sua fica, mentre io continuavo a succhiare il suo cazzo . Era una scena di una sensualità travolgente e non riuscii a trattenermi, venendo con un rantolo mentre ancora succhiavo forte.
Quando raggiunsi l'orgasmo, lui venne a sua volta e mi riempì la bocca di sperma. Lo ingoiai tutto, gustandomene ogni goccia: era buono, non mi ero mai nutrita di una sborra così, ne volevo ancora, ma non era il momento. Dovevo occuparmi del mio clitoride che ancora pulsava: una leggera pressione e un altro orgasmo mi portò in uno stato di totale e assoluta beatitudine.
Ma la serata era appena iniziata. Mi voltai verso lei, i nostri occhi si incontrarono e un'ondata di eccitazione mi travolse. Ci avvicinammo lentamente, i nostri corpi si sfiorarono. Iniziammo a baciarci appassionatamente, le nostre lingue si intrecciavano in un gioco sensuale.
"Voglio farti mia," sussurrai al suo orecchio.
Lei sorrise, i suoi occhi brillavano di desiderio. Mi sollevò di peso e mi adagiò sul letto. Si inginocchiò tra le mie gambe e iniziò a leccarmi la vulva. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia pelle, la sua lingua esperta che mi esplorava.
In poco tempo raggiunsi l'orgasmo, un'esplosione di piacere che mi fece urlare. Uno squirt caldo e abbondante mi inondò le cosce. Lei continuò a leccarmi, raccogliendo con la lingua ogni goccia del mio liquido. Mi alzai e mi versai un calice di bollicine.
Poco dopo, lui si alzò e mi prese tra le sue braccia. Mi depose nuovamente sul letto, le gambe aperte. Mi guardò negli occhi, i suoi brillavano di desiderio. Con un dito, iniziò a massaggiarmi il forellino , preparandomi lentamente. Non provavo alcun dolore, solo una piacevole eccitazione.
Quando fui pronta, lui si posizionò dietro di me e si infilò in me lentamente. Sentii il suo membro caldo e duro scivolare dentro il mio culo, riempendomi di una sensazione di pienezza. Muoveva i fianchi con lentezza, sincronizzando i suoi movimenti con i miei respiri.
Mentre il suo ritmo aumentava, sentii un urlo straziante provenire dall'altra stanza. Era lei, che aveva raggiunto l'orgasmo con un grido selvaggio, simile al verso di un animale ferito. Il suo grido mi eccitò ancora di più, facendomi sentire parte di qualcosa di primordiale e selvaggio.
Continuai a muovermi, incontrando il suo ritmo con il mio bacino. Ogni spinta era un invito, ogni pausa un'attesa. Il piacere cresceva dentro di me, un'onda che mi travolgeva completamente. Quando raggiunsi l'apice, il mio corpo si irrigidì e un gemito mi sfuggì dalle labbra.
Lui mi strinse forte a sé, sussurrandomi parole dolci all'orecchio. Sentivo il suo cuore battere forte contro la mia schiena. Insieme, ci lasciammo andare al piacere, perdendoci in un vortice di sensazioni.*
La notte proseguì in un vortice di sesso sfrenato, in cui tutti e tre provammo posizioni sempre nuove, ci abbandonammo al piacere senza freni. C'erano momenti di dolcezza, ma anche di estrema violenza. Ci mordemmo, ci graffiammo, ci lasciammo dei segni sul corpo.
Al mattino ci svegliammo abbracciati, esausti ma felici. Ci guardammo negli occhi, sorridendo. Era stata una notte indimenticabile.
Ma c'era qualcosa che non andava. Mentre mi preparavo il caffè, sentii un rumore strano provenire dalla camera da letto. Mi avvicinai cautamente e spiai. La porta era socchiusa e attraverso la fessura intravidi una scena che mi lasciò senza parole...
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