Al bar - 2

di
genere
tradimenti

Dirigendosi verso la sala, entrambi invasi dall’erotismo, si stuzzicano e Sara sporadicamente si toglie un vestito cominciando dalla parte bassa del corpo. Ad ogni passo lei accentua lo sculettare e nel mentre sente lo sguardo dell’uomo che la mangiava con gli occhi e questo le dava ancora più carica.

Nella sua mente, lui, immaginava mille scenari possibili per il proseguo della serata, uno più erotico dell’altro. Certamente non immaginava che la barista fosse così calda e soprattutto che al primo invito fosse già pronta e disponibile a succhiare.

Erano in sala, lei completamente nuda, una Venere di tentazione, si sdraia tiene le gambe raccolte e chiuse, con una nota di perversione: “Fammi vedere se sei capace di far godere una ragazza”

Lui come un toro che ha visto un drappello rosso, le apre le gambe come si fa con un’ostrica e vede davanti a lui quella perla. La sua fighetta umidiccia lo chiama come una sirena fa con i marinai. Non si trattiene, immerge la testa tra le sue gambe e inizia a mangiarla.

Al contatto della sua lingua alla sua fighetta, Sara risente quel fuoco ardere dentro di lei, quello che si era svegliato appena quell'uomo l’aveva toccata, quel fuoco che era rimasto assopito per troppo tempo a causa dell’astinenza. Ora voleva solo lasciarsi andare, prende la sua testa e la preme tra le sue gambe: “Cazzo sì! Quanto mi mancava questa sensazione! Continua… non fermarti, mi stai per far venire!”

Lui che leccava come un gattino sul latte: da quanto bagnata fosse poteva sembrare… con una mano va sulla sua tetta e cerca il capezzolo e con due dita inizia a stuzzicarlo. Avrebbe voluto vedere la faccia della sua preda, ma anche le grida bastavano. Per un secondo torna il silenzio, come la quiete prima della tempesta, lei sta recuperando il respiro prima di lasciarsi andare in un gemito profondo e venire.

Ora lui può godersi la vista del volto di lei ancora in preda dell’orgasmo, il premio più bello!
Il tempo per recuperare le forze e lui lo guarda negli occhi, sembrava uno scualo che sente l’odore del sangue, non poteva fermarsi. Nota il suo cazzo duro: “Ora scopami!”
Lui quasi di rito, solo per sentire la sua risposta: “Vuoi che te lo metta dentro?”
“Sii porca puttana! Piantamelo in figa!!”

Lui si avvicina e con una leggera pressione lo appoggia tra le sue labbra, da quanto umida è; scivola dentro. Entrambi non trattengono un gemito di puro piacere. Lui con dolcezza, forse anomala in quel momento, la bacia e Sara con passione ricambia.

In quella posizione non rimangono troppo, lei si mette a 90 sul bancone lui quasi in automatico si mette dietro di lei e mentre si scopa la zoccola così si tiene sulle sue tette. L’eccitazione sale, sente un calore farsi strada nella pancia, esce ripidamente e le sborra sul culetto.

Sara va a recuperare i suoi vestiti sparsi per il locale e quando torna trova l’uomo seduto, con la testa tra le mani, la mente in tumulto. I suoi occhi guardavano nel vuoto, ma dentro di lui c'era una tempesta di sensazioni contrastanti. Il senso di colpa, era la prima volta che tradiva la moglie, lo sovrastava come un'ombra che non riusciva a scacciare. Ogni volta che ripensava a ciò che era accaduto, sentiva il peso delle sue azioni come una catena che lo teneva legato. Aveva commesso un errore, un errore che sapeva avrebbe avuto delle conseguenze, anche se era ancora eccitato per essersela scopata.

Sara, al contrario, era radiosa, un sorriso che non riusciva a nascondere. Per lei, quello che era successo non era un errore, ma un momento di pura gioia, una parentesi di felicità che desiderava ardentemente si ripetesse. Non capiva il tormento dell’uomo, non riusciva a vedere il lato oscuro di ciò che era accaduto. In fondo, per lei, era stato qualcosa di bello, di speciale, qualcosa che l’aveva resa viva e piena di entusiasmo. Era tornata a sentirsi sexy e attraente: una donna da desiderare.

“Promettimi che questo rimarrà un segreto tra noi due”
“Va bene, ma a una condizione: che questo sia solo l’inizio”

Lui non riusciva a rispondere. Mentre Sara continuava a guardare con occhi brillanti, la sua mente rimaneva imprigionata nel senso di colpa che non riusciva a scacciare. Lui esce dal locale, mentre Sara sistema le ultime cose e poi tutta felice torna a casa anche lei.
scritto il
2025-01-22
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