Il regalo misterioso - cap.4

di
genere
dominazione

Emma passa il sabato e la domenica immersa nei suoi pensieri, tormentata dal silenzio dell'uomo che ha incontrato il giorno precedente. Non ricevendo alcun messaggio, la curiosità cresce dentro di lei: vuole sapere chi sia veramente e cosa significhi il loro incontro. Il weekend scorre lentamente, ma la speranza di una risposta non la abbandona. Quando finalmente, il lunedì, riceve la classica borsetta dall'uomo. Rapidamente la apre e trova un preservativo, questa volta sigillato e un messaggio. Capisce già il senso. Apre il biglietto: “Questa sera, stessa ora e stesso posto di venerdì. Metti l’intimo che ti ho regalato, una mini e una camicetta. Tacchi. Devi scegliere, se porterai il preservativo lo useremo, ma significa anche che non mi incontrerai più e non scoprirai chi sono. Senza dalla prossima volta potrai cominciare a conoscere il tuo padrone”. Nonostante i dubbi, la curiosità la spinge ad andare avanti, pronta ad affrontare ciò che verrà.

Emma non riusciva a smettere di pensare al messaggio ricevuto. Ogni parola, ogni possibile significato, le sembravano pesare come una decisione che avrebbe cambiato tutto. Aveva una scelta da fare. Un preservativo, che rappresentava più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Se non lo avesse portato con sé, avrebbe aperto la porta a un incontro che poteva significare qualcosa di profondo, qualcosa che le avrebbe svelato quell’uomo misterioso. Se invece lo avessero usato, tutto sarebbe finito lì, un capitolo chiuso e mai più riaperto.

Emma si trovò a riflettere in silenzio, il preservativo tra le dita, come se fosse una chiave che poteva aprire o chiudere una porta che ancora non capiva completamente. La fighetta umidiccia consapevole che un buon cazzo avrebbe giocato con lei, ma solo oggi o no? La tentazione di andare incontro a quel mistero, di scoprire chi fosse davvero quell’uomo, cresceva dentro di lei. La curiosità e il desiderio si mescolavano, spingendola ad agire senza pensare troppo.

Alla fine, la decisione fu presa. Non sapeva cosa avrebbe trovato, ma il richiamo di quel mistero era troppo forte. Accende il cellulare, fa un video mentre si prepara e glielo invia… un altro appena uscita di casa mentre getta il preservativo nel cestino. La scelta è fatta! Non voleva avere ripensamenti.

Si ritrovarono nello stesso luogo, come la volta precedente. Emma, con il cuore che batteva forte, si avvicinò, e quando lo vide, si fermò un attimo, come sospesa nel tempo. Con un gesto lento, quasi teatrale, premette lei il tasto dell’ascensore e lo bloccò a metà corsa. Lui aveva già il cazzo fuori. Lei senza che lui dicesse nulla si mise a 90 e alza la gonna. Era un modo per fargli capire che quella sera avrebbe voluto essere sua. Come se servissero altre conferme.

L'uomo osservò ogni movimento con attenzione, senza dire nulla, ma nel suo sguardo c'era una risposta che diceva tutto. Non c'erano parole, solo il silenzio che parlava più di mille discorsi. Emma sentiva che la sua scelta era stata chiara, e in quel momento, tutto sembrava trovare un significato, come se ogni passo, ogni pensiero, l'avesse condotta proprio lì.

Le mani di lui sui suoi fianchi, il suo cazzo appoggiato sul suo culetto. Emma non riusciva a credere che fosse arrivata a quel punto, ma ora il desiderio di scoprire dove sarebbe potuto arrivare quell’incontro, di vivere l’esperienza senza pensare alle conseguenze, era troppo forte per essere ignorato.

Guardò quell’uomo, e senza dire una parola, con una mano prese il suo cazzo e lo avicinò alla sua fighetta. Non c’erano dubbi nel suo cuore, solo la consapevolezza che stava per fare qualcosa che desiderava da tempo. Lei lo aiutò a farlo passare per l’apertura delle sue mutandine e poi lui con estrema facilità le entra dentro. Come un coltello caldo nel burro, il suo cazzo si prende la sua fighetta. La stava scopando vestita.

Non pensava più alle conseguenze. Forse era una forma di liberazione, forse stava cercando di evadere da tutto quello che la tratteneva. Il pensiero di divertirsi, di abbandonarsi all’esperienza, di sentirsi viva senza pensare a niente altro, era troppo allettante.

Entrambi erano avvolti in una bolla di piacere, ad ogni colpo di lui, lei sperava ne arrivasse un altro… lui invece si gustava la preda: quella giovane ragazza che è finalmente riuscito a scoparsi. Cerca di mantenere il controllo: la sta scopando forte e sa che non durerà molto, ma la fatica per quel risultato andava sfogata. Si irrigidisce, capisce che sta per venire… troppo presto, voleva divertirsi di più, cerca di controllarsi, rallenta il ritmo, ma si accorge di non riuscirci. Allora le stringe le tette e dando gli ultimi due colpi forti e profondi sborra: “Puttana ti riempio!”

Lei si riscuote, quella esclamazione stranamente non l’ha offesa, ma si è sentita chiamare per nome. L’eccitazione per la scopata è ancora a picco, sente la sua fighetta ricca di quella crema calda e vellutata che fuoriesce abbondante, con un colore opaco e una consistenza perfetta, che sembra sciogliersi appena toccata. Un Emma con occhi affamati e, con un gesto deciso e goloso, immerge il dito dentro di lei, raccogliendola con cura. La porta alla bocca con un sorriso soddisfatto, gustando ogni singolo sapore che si fonde con la dolcezza e la ricchezza della sborra.

Non contenta di lasciare nulla, si inginocchia davanti a lui e con un gesto quasi furtivo, lo prende in bocca e lo succhia, cercando di non far sfuggire neanche una goccia di quella prelibatezza. Il suo viso esprime pura soddisfazione mentre si gode ogni attimo di quella dolcezza. La scena è un mix di piacere e golosità, Emma che si lascia andare alla tentazione senza riserve, immersa completamente in quel piccolo momento di piacere.

Lei con fare malizioso, si sistema e esce dall’ascensore che precedentemente aveva fatto scendere e lo lascia dicendo: “Aspetto il tuo messaggio di domani”
scritto il
2025-01-15
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