La sorella del mio collega - 3

di
genere
etero

Capitolo 3

Francesca tornò a casa quella sera, la sua mente non smetteva di correre. Quello che era successo con Marco l'aveva turbata, ma al tempo stesso la rendeva curiosa. Forse stava cercando davvero qualcosa di diverso, qualcosa di più leggero, senza le complicazioni emotive che la sua vecchia relazione aveva portato. E Marco... Marco sembrava l'uomo giusto per regalarle proprio quella leggerezza.
Mentre si stendeva sul letto, il pensiero del bacio la fece sorridere. Quella notte, Francesca si addormentò con la mente piena di pensieri, ma con una sensazione di attesa che non provava da molto tempo. Si chiese più volte perché quell'uomo oltretutto più grande di lei le fosse rimasto così impresso, sicuramente non solo per il bacio.


Il giorno seguente, Marco e Luca si incontrarono nella sala relax dell'ufficio. Luca, con un sorriso malizioso, non riusciva a trattenere la curiosità. "Allora, com'è andata ieri con Francesca?" chiese, con una nota di interesse.
Marco si grattò la testa, un po' imbarazzato. "Non pensavo sarebbe successo così, ma... c'era una connessione. Abbiamo parlato e, beh, mi sembra che ci sia un certo feeling tra di noi."
Luca lo guardò con uno sguardo complice. "Te l'avevo detto che ci sarebbe stato qualcosa. E ti avevo detto che era il momento giusto. L'hai vista, no? Era persa nei suoi pensieri, sembrava più aperta."

Marco annuì lentamente. "Sì, sembra che abbia bisogno di qualcosa di nuovo... non so, forse l'idea di un cambiamento, qualcosa di diverso."
Luca, con un sorriso più serio, continuò. "Ha bisogno di qualcuno che se la trombi per bene, una figa come mia sorella non può essere ancora vergine! Vedi, ora che c'è questa apertura, è il momento di sfruttarla e vedere se ti apre anche altre porte. Perché non organizzi una cena? Solo voi due, in un ambiente tranquillo. Le chiavi di casa le hai, giusto? Potresti usarle per farle una sorpresa."
Marco sembrò esitare. "Non so, Luca, mi sembra un po' strano... Non voglio sembrare invadente e un maniaco sessuale. Sarebbe però incredibile poterla scopare!"
"Senti," rispose Luca, "se non fai il passo, non saprai mai come va. Basta che tu sia delicato e non metta troppe aspettative. Se poi va bene, non metterla incinta!"
Marco guardò Luca, riflettendo. "Ci penserò a come fare. Non prometto niente, ma vediamo come va."

Quella mattina, Marco si trovava di nuovo con Luca nella sala pausa. Dopo la loro conversazione di ieri, Luca non smetteva di sollecitarlo, curioso di sapere come sarebbero andate le cose con Francesca. Si fidava dell’amico, ma soprattutto voleva vederla scopata da lui: si era messo d’accordo con lui che avrebbe nascosto una videocamera e avrebbe assistito al live tra i due. Il solo pensiero lo eccitava alla follia.

"Senti, Marco," iniziò Luca, guardandolo con un sorriso malizioso, "oggi è il giorno giusto. Ti consiglio di non aspettare troppo, altrimenti rischi di perdere l’occasione: so che ha altri ragazzi che le ronzano attorno. Francesca è pronta per qualcosa di diverso, qualcosa che la faccia uscire dalla sua routine, ci siamo capiti - glielo dice facendo un occhiolino che faceva capire il doppio senso - Non lasciarti sfuggire questa chance."
Marco fece una smorfia, indeciso. "Non so, Luca... Non voglio sembrare troppo invadente."
"Invadente? Non c’è niente di invadente in un invito per una cena. Se la fai con discrezione, vedrai che sarà felice. E poi, se lo fai stasera, lei è a casa da sola! È perfetto, un’occasione unica."

Marco rifletté per un momento. "Piombarle a casa non ti sembra invadente? Forse sono stato anche troppo soft. - Ma quasi con la bava alla bocca al pensiero che è a casa da sola - Hai ragione, potrebbe essere il momento giusto." Si alzò dalla sedia e prese il telefono. "Ok, ci provo. Le mando il messaggio."

Quella sera, Francesca era a casa da sola, come le aveva detto Luca. Si sedette un attimo sul divano, ripensando al messaggio che aveva appena ricevuto. "Una cena, insieme... perché no?" pensò. Si sentiva un po’ nervosa, ma anche curiosa riguardo all’incontro. Non si aspettava che sarebbe successo nulla di troppo particolare, ma qualcosa in lei sperava che potesse esserci una scintilla e forse anche qualcosa di più? Non sapeva cosa sperare. Dopo qualche minuto, prese coraggio e rispose. "Ciao Marco! Mi sembra una bella idea, sono a casa stasera. Che ne dici se ci vediamo alle 8?"
Quando il messaggio partì, Francesca sentì una certa eccitazione crescere dentro di sé. Si alzò dalla poltrona e andò in camera da letto, cominciando a pensare a come prepararsi per la serata.
scritto il
2025-02-26
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