La sorella del mio collega - 9
di
sesso&samba
genere
etero
Capitolo 9
Lui nel mentre si era già spogliato, è nudo con il cazzo duro che svetta. Non è lunghissimo, ma molto grosso. Si mette dietro di lei appoggiandole il cazzo sul suo culetto, Francesca ha un altro fremito, e le toglie il reggiseno. Poi le toglie anche le mutandine e le fa sentire l’erezione sul suo culetto. “Lo vuoi?”
Lei stregata dal momento: “Sì!!” lui le dà un colpetto sulla schiena per metterla a 90 e poi glielo appoggia sul suo buchetto magico. Le tira due bei schiaffi sul culetto che lei risponde con dei gemiti. Non si aspettava questa differenza di stile tra Marco ed Alessandro, ma era decisamente curiosa, anche se un po’ questo atteggiamento violento la intimoriva. Non riesce a continuare con questi pensieri, lui la prende per il bacino e con un colpetto comincia ad entrarle dentro. Anche se bella umida, le pareti strette della sua fighetta stretta fanno resistenza all’entrare del suo bel cazzo grosso, facendola sussultare.
“Cazzo Fra, sei proprio stretta!” lo dice mentre inizia a sgrillettarla mentre la stantufa lentamente.
“Ah che bello! è un male che sia stretta?” lo chiede quasi ingenuamente.
“No, questo ti rende un bocconcino ancora più desiderabile” ormai si era abituata alle dimensioni del suo cazzo così lui comincia ad accellerare ed alterna schiaffi sul suo culetto a prenderle la coda per averla più in controllo.
Francesca non riusciva a pensare si stava divertendo e le emozioni che quella scopata le stavano facendo provare non riusciva a descriverle. Ansimava ad ogni colpo, ma non apposta per farlo eccitare di più, no era qualcosa di spontaneo frutto del piacere.
Lui con uno schiaffo più forte nel culetto ed fermando i colpi: “Zoccolina, sdraiati a pancia in su ora!” Il cazzo esce da lei, uscendo da quel fodero così caldo che sapeva di casa. Lei si sdraia, le apre le gambe e la guarda dritta negli occhi, con uno sguardo pieno di desiderio. “Non so come ho fatto a resistere fino ad ora senza scoparti” le rientra dentro e quasi in contemporanea le fa un succhiotto sul collo.
“ahhh Ma che fai? siii, ahhh” esclama tra un gemito e l’altro.
“Ti ho marcata” dice ridendo, ora la stava scopando lentamente, ma con colpi forti e profondi, che le toglievano il fiato. “Sono curioso di sapere che scusa inventerai per il cornuto”
Francesca voleva protestare, ma in quel momento non aveva né la forza né la voglia di farlo.
Sapeva che lei non sarebbe stata in grado di cavalcarlo in maniera soddisfacente, quindi optò per metterla a pecora così da poterle schiaffeggiare ancora il culetto. Lei si posiziona e lui prima di penetrarla ancora ammira quel bel bottino, ora arrossato. Di cattiveria, strappandole un gemito, le rientra dentro e comincia a scoparla, ma ora ad un ritmo intenso che lei non era abituata e la faceva urlare. “Zoccola hai mai ingoiato?”
“No” dice un po’ schifata.
“Allora sarà la tua prima volta” le esce sul limite di esplodere, la fa posizionare e glielo mette in bocca. In un’altra occasione si sarebbe opposta Francesca, ma ora qualcosa le diceva di assecondarlo. Prende il suo cazzo e sente degli schizzi caldi e acri riempirle la bocca. Ingoia: “Che schifo!” esclama.
Lui ride e lei lo segue a ruota. “Imparerai ad abituarti al gusto e poi lo vorrai sempre, fidati!”
Sempre un bel 6 per continuare
Lui nel mentre si era già spogliato, è nudo con il cazzo duro che svetta. Non è lunghissimo, ma molto grosso. Si mette dietro di lei appoggiandole il cazzo sul suo culetto, Francesca ha un altro fremito, e le toglie il reggiseno. Poi le toglie anche le mutandine e le fa sentire l’erezione sul suo culetto. “Lo vuoi?”
Lei stregata dal momento: “Sì!!” lui le dà un colpetto sulla schiena per metterla a 90 e poi glielo appoggia sul suo buchetto magico. Le tira due bei schiaffi sul culetto che lei risponde con dei gemiti. Non si aspettava questa differenza di stile tra Marco ed Alessandro, ma era decisamente curiosa, anche se un po’ questo atteggiamento violento la intimoriva. Non riesce a continuare con questi pensieri, lui la prende per il bacino e con un colpetto comincia ad entrarle dentro. Anche se bella umida, le pareti strette della sua fighetta stretta fanno resistenza all’entrare del suo bel cazzo grosso, facendola sussultare.
“Cazzo Fra, sei proprio stretta!” lo dice mentre inizia a sgrillettarla mentre la stantufa lentamente.
“Ah che bello! è un male che sia stretta?” lo chiede quasi ingenuamente.
“No, questo ti rende un bocconcino ancora più desiderabile” ormai si era abituata alle dimensioni del suo cazzo così lui comincia ad accellerare ed alterna schiaffi sul suo culetto a prenderle la coda per averla più in controllo.
Francesca non riusciva a pensare si stava divertendo e le emozioni che quella scopata le stavano facendo provare non riusciva a descriverle. Ansimava ad ogni colpo, ma non apposta per farlo eccitare di più, no era qualcosa di spontaneo frutto del piacere.
Lui con uno schiaffo più forte nel culetto ed fermando i colpi: “Zoccolina, sdraiati a pancia in su ora!” Il cazzo esce da lei, uscendo da quel fodero così caldo che sapeva di casa. Lei si sdraia, le apre le gambe e la guarda dritta negli occhi, con uno sguardo pieno di desiderio. “Non so come ho fatto a resistere fino ad ora senza scoparti” le rientra dentro e quasi in contemporanea le fa un succhiotto sul collo.
“ahhh Ma che fai? siii, ahhh” esclama tra un gemito e l’altro.
“Ti ho marcata” dice ridendo, ora la stava scopando lentamente, ma con colpi forti e profondi, che le toglievano il fiato. “Sono curioso di sapere che scusa inventerai per il cornuto”
Francesca voleva protestare, ma in quel momento non aveva né la forza né la voglia di farlo.
Sapeva che lei non sarebbe stata in grado di cavalcarlo in maniera soddisfacente, quindi optò per metterla a pecora così da poterle schiaffeggiare ancora il culetto. Lei si posiziona e lui prima di penetrarla ancora ammira quel bel bottino, ora arrossato. Di cattiveria, strappandole un gemito, le rientra dentro e comincia a scoparla, ma ora ad un ritmo intenso che lei non era abituata e la faceva urlare. “Zoccola hai mai ingoiato?”
“No” dice un po’ schifata.
“Allora sarà la tua prima volta” le esce sul limite di esplodere, la fa posizionare e glielo mette in bocca. In un’altra occasione si sarebbe opposta Francesca, ma ora qualcosa le diceva di assecondarlo. Prende il suo cazzo e sente degli schizzi caldi e acri riempirle la bocca. Ingoia: “Che schifo!” esclama.
Lui ride e lei lo segue a ruota. “Imparerai ad abituarti al gusto e poi lo vorrai sempre, fidati!”
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