La sorella del mio collega - 2
di
sesso&samba
genere
etero
Capitolo 2:
Marco non riusciva a togliersi dalla testa la proposta di Luca. Gli aveva dato le chiavi di casa sua, ma ancora non sapeva cosa fare. L'idea di incontrare la sorella di Luca, Francesca, lo aveva sempre intrigato in qualche modo, ma mai così tanto come ora. Dopo tutto, lei era bellissima e, anche se sapeva che non avrebbero mai potuto essere solo amici, pensava che un incontro casuale avrebbe potuto rivelarsi interessante.
Passarono alcuni giorni, e dopo aver visto la sua ennesima storia in intimo, finalmente decise di affrontare la questione. Si sentiva nervoso, ma anche un po’ eccitato. Francesca si era lasciata da poco con il suo fidanzato storico, con cui stava da più di un anno. La relazione, Marco lo sapeva, era sempre stata un po' monotona, quasi una routine. Ogni volta che ne parlava, lei sembrava un po’ stanca, come se avesse bisogno di qualcosa di diverso, ma non sapeva come fare il primo passo.
Marco prese il coraggio a due mani e decise di mandarle un messaggio. Non poteva fare il passo troppo grande subito, ma voleva almeno capire se l'idea potesse interessarle.
"Hey Francesca, come stai? Ho pensato che sarebbe carino prendere un caffè insieme, magari per parlare un po’ e fare due chiacchiere. Se ti va, fammi sapere."
Non passò molto prima che Francesca rispondesse.
"Marco, ciao! Beh, direi che un caffè non sarebbe male. Ci vediamo stasera, che ne dici?"
Marco sentì un brivido di eccitazione lungo la schiena. "Stasera va benissimo. Ti mando un messaggio quando arrivo."
La sera arrivò più velocemente di quanto Marco si aspettasse. Era nervoso, ma cercò di mantenere il controllo. Non sapeva nemmeno lui cosa volesse davvero, ma c'era qualcosa in quella proposta che lo intrigava. Era come se, dopo la fine della sua lunga relazione, anche Francesca stesse cercando qualcosa di diverso, più spontaneo, senza troppe complicazioni, forse solo per divertirsi.
Arrivò al bar e la vide subito entrare. Era bellissima come sempre, ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi. Un'espressione più rilassata, più pronta ad aprirsi a nuove possibilità.
"Hey," disse Marco, alzandosi e sorridendo. "Come stai?"
"Mi sento... libera," rispose Francesca con un sorriso che tradiva una leggera malinconia. "Sapevo che avrei dovuto farlo da tempo, ma alla fine ho trovato il coraggio."
Marco capì subito di cosa stava parlando. "Lasciarsi con lui, giusto? Non dev'essere stato facile."
Francesca annuì. "No, non lo è stato. Ma ormai non ci credevo più. Era una relazione vecchio stile, sempre la stessa cosa. Neanche i miei nonni saranno arrivati vergini al matrimonio e invece lui voleva… Non c'era passione, né novità. Era come se stessimo solo... vivendo insieme, senza davvero viverci."
Marco si accorse che c'era una sincerità nei suoi occhi che lo colpì. Era evidente che aveva bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa che le desse quella scintilla che sembrava mancargli. E, in qualche modo, Marco pensò che forse poteva essere proprio lui a offrirgliela, anche se non voleva spingersi troppo oltre.
"Beh, magari un po’ di cambiamento fa bene," disse Marco, cercando di essere discreto. "Io penso che a volte bisogna smettere di cercare qualcosa di perfetto e lasciarsi andare a ciò che arriva. Magari... senza troppe aspettative."
Francesca lo guardò intensamente, come se stesse pesando le sue parole. "Sai, mi piace l'idea di non dover per forza cercare la perfezione. Forse ho bisogno proprio di qualcosa di più... superficiale, per cambiare aria. Ma non voglio esagerare, capisci? Non voglio farmi prendere la mano."
Marco sorrise, percependo la stessa voglia di evadere da una routine che anche lui sentiva, anche se non voleva che le cose andassero troppo in fretta. "Lo capisco perfettamente. A volte basta solo un po' di leggerezza. Senza drammi."
Si fermarono un momento a guardarsi, entrambi consapevoli che c’era un'intesa che andava oltre le parole. Era una connessione che non richiedeva promesse o impegni. Solo una serata insieme, solo il tempo di capire cosa succedeva, senza forzare nulla.
Francesca prese il suo bicchiere e lo alzò verso di lui. "Allora... che ne dici di vivere un po' nel presente e vedere cosa succede? Magari iniziamo con un caffè, e poi si vedrà."
Marco annuì, sorridendo. "Mi sembra un ottimo inizio."
E così, senza troppi discorsi, la serata proseguì leggera, senza aspettative, ma con una scintilla che sembrava crescere lentamente tra di loro.
Il caffè scivolava giù caldo e piacevole, tra risate e parole che scorrevano leggere, senza fretta. Marco e Francesca sembravano ormai aver trovato una sintonia naturale. La conversazione era fluida, senza il peso di aspettative o di un futuro che incombeva. Parlavano di tutto: del lavoro, delle vacanze passate, delle piccole cose quotidiane. Francesca rideva spesso, e Marco notava quanto fosse bella quando sorrideva così spontaneamente.
"Questo caffè è davvero ottimo," disse Francesca, guardando la tazzina quasi vuota. "Penso che dovremmo farlo più spesso."
"Mi sembra un ottimo piano," rispose Marco, con un sorriso sincero. "Anzi, ti invito io, tanto il piacere di chiacchierare è tutto mio."
Francesca lo guardò, ma non disse niente. Sembrava apprezzare quel gesto elegante, anche se non era abituata a essere trattata con tanta gentilezza in un contesto così semplice.
Francesca si alzò per prendere la giacca e, nel farlo, un piccolo maldestro movimento fece cadere il suo cellulare dal tavolino. Si chinò per prenderlo, ma il suo sguardo si incontrò con quello di Marco.
Un silenzio improvviso calò tra di loro. Marco aveva un’espressione decisa, ma allo stesso tempo, c’era una lieve incertezza nei suoi occhi. Francesca si fermò, e per un attimo il mondo sembrò fermarsi. La sua mente corse a quella sensazione di novità che Marco le stava regalando, una novità che la attraeva ma che la rendeva anche un po’ vulnerabile. Un'idea osata, forse un po' folle, ma che in quel momento sembrava perfetta.
Marco, come preso da un impulso improvviso, si avvicinò di un passo, poi si fermò. Le loro mani si sfiorarono mentre si alzava. Il cuore di Francesca iniziò a battere più forte.
"Francesca," disse Marco, il suo tono basso ma sicuro. "Volevo dirti una cosa... Penso che ci sia qualcosa di speciale in te."
Francesca sentì il respiro accelerarsi, l'aria tra loro sembrava farsi più densa, più carica. In quel momento, senza pensarci troppo, Marco fece il passo decisivo. Le prese il volto tra le mani e la baciò. Il bacio fu breve ma deciso, intenso, come se avesse liberato entrambi dalla tensione che si era accumulata nei minuti precedenti.
Francesca rimase sorpresa. Non se lo aspettava, ma una parte di lei desiderava che succedesse. Era come se la sua vita, che per tanto tempo era stata troppo ordinata e prevedibile, avesse bisogno di quella scossa. Il coraggio di Marco le piaceva. Era diverso da tutto ciò che aveva conosciuto, e quella spontaneità la fece sentire viva.
Quando si staccarono, entrambi rimasero in silenzio per un attimo. Francesca non sapeva bene cosa dire, ma il sorriso che si fece largo sul suo volto tradiva il suo piacere. "Wow," disse semplicemente, mentre si passava una mano tra i capelli. "Non mi aspettavo…"
"Non volevo mettere in imbarazzo, ma mi sembrava che fosse il momento giusto," rispose Marco, con un sorriso malizioso, ma anche sincero. "Se ti ho sorpreso, mi scuso."
Francesca lo guardò negli occhi. La sua mente era un turbinio di emozioni contrastanti. Non era mai stata così spontanea, ma qualcosa in quel gesto la eccitava, la rendeva curiosa. Si sentiva come se avesse finalmente fatto un passo verso qualcosa di nuovo, ma senza sapere dove l'avrebbe portata.
"Non scusarti," disse infine, con un sorriso che tradiva una certa complicità. "Mi piace. Anzi... mi piace davvero."
Si salutarono con un altro sorriso, entrambi ancora con l'emozione di quel bacio che li aveva colti di sorpresa.
Come al solito con voti sopra al 6 continuo!
Marco non riusciva a togliersi dalla testa la proposta di Luca. Gli aveva dato le chiavi di casa sua, ma ancora non sapeva cosa fare. L'idea di incontrare la sorella di Luca, Francesca, lo aveva sempre intrigato in qualche modo, ma mai così tanto come ora. Dopo tutto, lei era bellissima e, anche se sapeva che non avrebbero mai potuto essere solo amici, pensava che un incontro casuale avrebbe potuto rivelarsi interessante.
Passarono alcuni giorni, e dopo aver visto la sua ennesima storia in intimo, finalmente decise di affrontare la questione. Si sentiva nervoso, ma anche un po’ eccitato. Francesca si era lasciata da poco con il suo fidanzato storico, con cui stava da più di un anno. La relazione, Marco lo sapeva, era sempre stata un po' monotona, quasi una routine. Ogni volta che ne parlava, lei sembrava un po’ stanca, come se avesse bisogno di qualcosa di diverso, ma non sapeva come fare il primo passo.
Marco prese il coraggio a due mani e decise di mandarle un messaggio. Non poteva fare il passo troppo grande subito, ma voleva almeno capire se l'idea potesse interessarle.
"Hey Francesca, come stai? Ho pensato che sarebbe carino prendere un caffè insieme, magari per parlare un po’ e fare due chiacchiere. Se ti va, fammi sapere."
Non passò molto prima che Francesca rispondesse.
"Marco, ciao! Beh, direi che un caffè non sarebbe male. Ci vediamo stasera, che ne dici?"
Marco sentì un brivido di eccitazione lungo la schiena. "Stasera va benissimo. Ti mando un messaggio quando arrivo."
La sera arrivò più velocemente di quanto Marco si aspettasse. Era nervoso, ma cercò di mantenere il controllo. Non sapeva nemmeno lui cosa volesse davvero, ma c'era qualcosa in quella proposta che lo intrigava. Era come se, dopo la fine della sua lunga relazione, anche Francesca stesse cercando qualcosa di diverso, più spontaneo, senza troppe complicazioni, forse solo per divertirsi.
Arrivò al bar e la vide subito entrare. Era bellissima come sempre, ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi. Un'espressione più rilassata, più pronta ad aprirsi a nuove possibilità.
"Hey," disse Marco, alzandosi e sorridendo. "Come stai?"
"Mi sento... libera," rispose Francesca con un sorriso che tradiva una leggera malinconia. "Sapevo che avrei dovuto farlo da tempo, ma alla fine ho trovato il coraggio."
Marco capì subito di cosa stava parlando. "Lasciarsi con lui, giusto? Non dev'essere stato facile."
Francesca annuì. "No, non lo è stato. Ma ormai non ci credevo più. Era una relazione vecchio stile, sempre la stessa cosa. Neanche i miei nonni saranno arrivati vergini al matrimonio e invece lui voleva… Non c'era passione, né novità. Era come se stessimo solo... vivendo insieme, senza davvero viverci."
Marco si accorse che c'era una sincerità nei suoi occhi che lo colpì. Era evidente che aveva bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa che le desse quella scintilla che sembrava mancargli. E, in qualche modo, Marco pensò che forse poteva essere proprio lui a offrirgliela, anche se non voleva spingersi troppo oltre.
"Beh, magari un po’ di cambiamento fa bene," disse Marco, cercando di essere discreto. "Io penso che a volte bisogna smettere di cercare qualcosa di perfetto e lasciarsi andare a ciò che arriva. Magari... senza troppe aspettative."
Francesca lo guardò intensamente, come se stesse pesando le sue parole. "Sai, mi piace l'idea di non dover per forza cercare la perfezione. Forse ho bisogno proprio di qualcosa di più... superficiale, per cambiare aria. Ma non voglio esagerare, capisci? Non voglio farmi prendere la mano."
Marco sorrise, percependo la stessa voglia di evadere da una routine che anche lui sentiva, anche se non voleva che le cose andassero troppo in fretta. "Lo capisco perfettamente. A volte basta solo un po' di leggerezza. Senza drammi."
Si fermarono un momento a guardarsi, entrambi consapevoli che c’era un'intesa che andava oltre le parole. Era una connessione che non richiedeva promesse o impegni. Solo una serata insieme, solo il tempo di capire cosa succedeva, senza forzare nulla.
Francesca prese il suo bicchiere e lo alzò verso di lui. "Allora... che ne dici di vivere un po' nel presente e vedere cosa succede? Magari iniziamo con un caffè, e poi si vedrà."
Marco annuì, sorridendo. "Mi sembra un ottimo inizio."
E così, senza troppi discorsi, la serata proseguì leggera, senza aspettative, ma con una scintilla che sembrava crescere lentamente tra di loro.
Il caffè scivolava giù caldo e piacevole, tra risate e parole che scorrevano leggere, senza fretta. Marco e Francesca sembravano ormai aver trovato una sintonia naturale. La conversazione era fluida, senza il peso di aspettative o di un futuro che incombeva. Parlavano di tutto: del lavoro, delle vacanze passate, delle piccole cose quotidiane. Francesca rideva spesso, e Marco notava quanto fosse bella quando sorrideva così spontaneamente.
"Questo caffè è davvero ottimo," disse Francesca, guardando la tazzina quasi vuota. "Penso che dovremmo farlo più spesso."
"Mi sembra un ottimo piano," rispose Marco, con un sorriso sincero. "Anzi, ti invito io, tanto il piacere di chiacchierare è tutto mio."
Francesca lo guardò, ma non disse niente. Sembrava apprezzare quel gesto elegante, anche se non era abituata a essere trattata con tanta gentilezza in un contesto così semplice.
Francesca si alzò per prendere la giacca e, nel farlo, un piccolo maldestro movimento fece cadere il suo cellulare dal tavolino. Si chinò per prenderlo, ma il suo sguardo si incontrò con quello di Marco.
Un silenzio improvviso calò tra di loro. Marco aveva un’espressione decisa, ma allo stesso tempo, c’era una lieve incertezza nei suoi occhi. Francesca si fermò, e per un attimo il mondo sembrò fermarsi. La sua mente corse a quella sensazione di novità che Marco le stava regalando, una novità che la attraeva ma che la rendeva anche un po’ vulnerabile. Un'idea osata, forse un po' folle, ma che in quel momento sembrava perfetta.
Marco, come preso da un impulso improvviso, si avvicinò di un passo, poi si fermò. Le loro mani si sfiorarono mentre si alzava. Il cuore di Francesca iniziò a battere più forte.
"Francesca," disse Marco, il suo tono basso ma sicuro. "Volevo dirti una cosa... Penso che ci sia qualcosa di speciale in te."
Francesca sentì il respiro accelerarsi, l'aria tra loro sembrava farsi più densa, più carica. In quel momento, senza pensarci troppo, Marco fece il passo decisivo. Le prese il volto tra le mani e la baciò. Il bacio fu breve ma deciso, intenso, come se avesse liberato entrambi dalla tensione che si era accumulata nei minuti precedenti.
Francesca rimase sorpresa. Non se lo aspettava, ma una parte di lei desiderava che succedesse. Era come se la sua vita, che per tanto tempo era stata troppo ordinata e prevedibile, avesse bisogno di quella scossa. Il coraggio di Marco le piaceva. Era diverso da tutto ciò che aveva conosciuto, e quella spontaneità la fece sentire viva.
Quando si staccarono, entrambi rimasero in silenzio per un attimo. Francesca non sapeva bene cosa dire, ma il sorriso che si fece largo sul suo volto tradiva il suo piacere. "Wow," disse semplicemente, mentre si passava una mano tra i capelli. "Non mi aspettavo…"
"Non volevo mettere in imbarazzo, ma mi sembrava che fosse il momento giusto," rispose Marco, con un sorriso malizioso, ma anche sincero. "Se ti ho sorpreso, mi scuso."
Francesca lo guardò negli occhi. La sua mente era un turbinio di emozioni contrastanti. Non era mai stata così spontanea, ma qualcosa in quel gesto la eccitava, la rendeva curiosa. Si sentiva come se avesse finalmente fatto un passo verso qualcosa di nuovo, ma senza sapere dove l'avrebbe portata.
"Non scusarti," disse infine, con un sorriso che tradiva una certa complicità. "Mi piace. Anzi... mi piace davvero."
Si salutarono con un altro sorriso, entrambi ancora con l'emozione di quel bacio che li aveva colti di sorpresa.
Come al solito con voti sopra al 6 continuo!
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