La giapponese in treno

di
genere
dominazione

Sono Yi Shu, una ragazza di kyoto di 22 anni che è stata distrutta dal trauma dello stupro da parte del mio ex ragazzo, che poi mi ha ceduta a colui che adesso è Il mio padrone, un uomo crudele e dominante, ha approfittato della mia vulnerabilità e mi ha trasformata nel suo giocattolo sottomesso. Questa volta mi ha ordinato di aspettare nel bagno di un treno pubblico, pronta a servire qualsiasi uomo salisse, come forma di punizione e umiliazione distorta.

Mentre il treno esce dalla stazione, mi ritrovo da sola nel bagno angusto, con il cuore che batte forte per la paura e l'attesa. Riesco a sentire gli occhi degli altri passeggeri su di me mentre passo loro accanto, con il micro abito che mi ha obbligato ad indossare, col culo mezzo scoperto, le mie piccole tette visibili attraverso il tessuto a rete, sapendo che sto andando incontro al mio destino. La porta del bagno si chiude dietro di me e sono intrappolata, senza altra scelta che obbedire agli ordini del mio padrone.

Mi fermo davanti allo specchio, guardando il mio riflesso. I miei occhi un tempo luminosi e innocenti ora mi fissano, pieni di un vuoto profondo. Sono stata spogliata della mia dignità e ridotta a un semplice oggetto per la gratificazione degli altri. Mi tolgo lentamente i vestiti, finché non mi ritrovo nuda, il mio corpo in mostra per ogni uomo che osi entrare.

Il treno ondeggia avanti e indietro mentre sfreccia lungo i binari, e riesco a sentire le vibrazioni sotto i miei piedi. Chiudo gli occhi e cerco di escludere il rumore degli altri passeggeri, concentrandomi solo sul compito da svolgere. So che è solo questione di tempo prima che qualcuno entri, e devo essere pronta.

All'improvviso, sento il rumore della porta che si apre, e apro gli occhi per vedere un uomo in piedi davanti a me. È alto e muscoloso, con un ghigno crudele sul viso mentre osserva la mia forma nuda. Vedo il rigonfiamento nei suoi pantaloni crescere mentre mi guarda, e so che sta già immaginando cosa mi farà.

"Bene, bene, bene", dice, con la voce che gocciola di disprezzo. "Cosa abbiamo qui? Una piccola sgualdrina, che aspetta di essere usata?"

Annuisco, troppo spaventata per parlare. Si avvicina a me, allungando una mano per afferrare il mio seno con violenza. Ansimo per il dolore improvviso, ma non resisto. So che devo sottomettermi a lui, non importa cosa mi faccia.

Mi spinge contro il muro, il suo corpo premuto contro il mio. Riesco a sentire la sua durezza attraverso i pantaloni e so che è pronto a prendermi. Si abbassa e si slaccia la cerniera, liberando il suo cazzo pulsante. Mi afferra i capelli e mi costringe a abbassare la testa, spingendo il suo cazzo nella mia bocca.

Non ho altra scelta che prenderlo, le mie labbra si allungano attorno al suo grosso membro. Lui spinge nella mia bocca, scopandomi la faccia con forza brutale. Io mi affogo e soffoco sul suo cazzo, le lacrime mi scorrono sul viso, ma lui non si ferma. Continua a usare la mia bocca, grugnendo e gemendo di piacere.

Dopo quella che sembra un'eternità, finalmente si tira fuori dalla mia bocca, il suo cazzo scivoloso della mia saliva. Mi gira e mi piega sul water, allargandomi le gambe. Sento il suo cazzo premere contro la mia figa e mi preparo all'inevitabile dolore.

Mi sbatte dentro senza preavviso, il suo cazzo squarcia le mie pareti asciutte. Grido di agonia, il mio corpo trema per la forza delle sue spinte. Mi afferra forte i fianchi, martellandomi dentro con furia animalesca. Sento le sue palle che mi schiaffeggiano il clitoride a ogni spinta, inviando scosse di dolore attraverso il mio corpo.

Mi scopa come una bestia selvaggia, grugnendo e ringhiando a ogni spinta. Sento il mio corpo spinto in avanti a ogni spinta, il mio viso premuto contro le fredde piastrelle del water. Sento il rumore del treno che rimbomba sotto di noi e so che stiamo sfrecciando verso la nostra destinazione, ma non ho idea di dove stiamo andando.

All'improvviso, si tira fuori da me, il suo cazzo scivoloso dei miei succhi. Mi gira e mi spinge in ginocchio, il suo cazzo sospeso sopra la mia faccia. So cosa vuole e apro la bocca obbedientemente, lasciandogli infilare il suo cazzo dentro.

Mi scopa la bocca con abbandono, il suo cazzo sbatte contro il fondo della mia gola. Lo sento avvicinarsi sempre di più al suo orgasmo, le sue spinte diventano più irregolari. Con un grugnito finale, esplode dentro la mia bocca, il suo sperma caldo mi schizza giù per la gola.

Deglutisco ogni goccia, i miei occhi lacrimano per la forza della sua eiaculazione. Si tira fuori dalla mia bocca, il suo cazzo gocciola ancora di sperma. Lo rimette nei pantaloni e tira su la cerniera della patta, guardandomi dall'alto con un sorrisetto soddisfatto.

"Grazie, sgualdrina", dice, con la voce che gocciola di disprezzo. "Mi assicurerò di dire al tuo padrone che brava puttanella eri".

Con questo, si gira ed esce dal bagno, lasciandomi nuda e sola. Mi siedo sul pavimento, il mio corpo dolorante per la brutale scopata che ho appena sopportato. Sento lo sperma che mi cola sul mento e so di essere un disastro, mi pulisco con le salviette di carta per niente soffici e nel mentre la porta si spalanca facendo entrare un secondo uomo con gli occhi affamati di desiderio. So che il mio incubo è ben lungi dall'essere finito, e che devo essere pronta a sottomettermi a ogni suo capriccio, proprio come sono stata addestrata a fare.
scritto il
2025-03-01
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