Sottomissione totale 3

di
genere
dominazione

la sensazione di ronzio che faceva partire fuochi d'artificio nel suo corpo già iperstimolato. La ragazza si sentiva come un filo elettrico, i suoi nervi si accendevano di sensazioni, ogni tocco una scintilla che minacciava di incendiarla.

Il padrone osservava dall'ombra, i suoi occhi brillavano di orgoglio quando la vedeva soccombere al piacere da cui era stata così disperatamente desiderosa di scappare. Sapeva che ora era sua, il suo spirito spezzato e rinato nel fuoco della sua sottomissione. La donna dalla voce vellutata continuò le sue cure, i suoi colpi diventavano più veloci e più intensi finché il corpo della ragazza tremava sull'orlo del rilascio.

Mentre l'orgasmo della ragazza si abbatteva su di lei, lei urlò, la sua schiena si inarcava dal tavolo, il suo corpo si contorceva in una sinfonia di estasi e agonia. La donna non cedette, anzi aumentò la pressione e la velocità del dildo, spingendola sull'orlo di un orgasmo che sembrava non finire mai. Gli occhi della ragazza si rovesciarono all'indietro nella sua testa, la sua vista si riempiva di stelle mentre un'ondata dopo l'altra di piacere la travolgeva, lasciandola senza fiato e tremante.

Il maestro fece un passo avanti, un sorriso malizioso sulle sue labbra. Sapeva che era pronta per l'atto finale, quello che avrebbe cementato il suo posto nel loro mondo. Sussurrò qualcosa alla donna, che annuì e scomparve nell'ombra. Quando tornò, teneva in mano una bottiglia piena di un liquido viscoso e nero. Gli occhi della ragazza si spalancarono per la paura, ma non si dibatté. Era quello per cui si era arruolata, la resa definitiva del suo corpo e della sua anima.

La donna fece gocciolare il liquido sul suo clitoride, il freddo la fece sobbalzare. Poi, senza preavviso, le infilò dentro il dildo, il liquido agì da catalizzatore per un livello di dolore completamente nuovo. Le urla della ragazza riempirono la stanza mentre la donna iniziò a pompare il giocattolo dentro e fuori, la sostanza gelida la congelava dall'interno verso l'esterno. Il suo corpo, che fino a pochi istanti prima era stato un parco giochi di piacere, ora sembrava essere stato fatto a pezzi dalle fauci di un gigante del gelo.

Il dolore era insopportabile, un freddo bruciante che sembrava diffondersi nelle sue vene, trasformando la sua stessa essenza in ghiaccio. Eppure, sentiva la sua figa stringersi attorno all'oggetto invasore, il suo corpo che la tradiva a ogni colpo. La mano della donna si muoveva più velocemente, il ritmo irregolare e imprevedibile, un vortice di sensazioni che la ragazza non poteva fare altro che sopportare. I suoi denti battevano, i suoi respiri diventavano ansiosi mentre il freddo la consumava, trasformando le sue viscere in cristallo.

Il suo padrone si avvicinò, la sua mano le accarezzò la guancia con una tenerezza che sembrava quasi crudele in contrasto con la scena che si stava svolgendo davanti a lui. Sussurrò che stava andando bene, che era quasi arrivata. La ragazza non sapeva cosa fosse "lì", ma sapeva che aveva bisogno di raggiungerlo, per soddisfare l'insaziabile fame che si era risvegliata dentro di lei. La donna si allungò e strinse i suoi capezzoli torturati, scatenando una nuova ondata di dolore che la travolse.

La ragazza sentì il suo corpo iniziare a cedere, il freddo era troppo forte da sopportare. Ma proprio quando pensava di non poterne più, la donna si fermò, la sua mano aleggiava sulla figa della ragazza, il dildo ancora incastonato in profondità dentro di lei. Il maestro si sporse in avanti, il suo respiro caldo contro il suo orecchio. "Sei mia", sussurrò, "e sarai sempre mia".

Con un movimento del polso, la donna inserì un ultimo oggetto, un plug che la riempì completamente, lasciando la sua figa spalancata ed esposta. Gli occhi della ragazza si rovesciarono all'indietro nella sua testa, la sensazione di pienezza più intensa di qualsiasi cosa avesse mai provato prima. Sapeva di essere sua ora, completamente e totalmente, e si crogiolava in quella consapevolezza.
scritto il
2025-02-20
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