Il master del sex shop
di
serendipi2016
genere
dominazione
3. Incontro con Sacha
Il giorno dopo al lavoro ero in uno stato di euforia aspettando la sera al rientro a casa per scoprire se le follie della notte precedente avrebbero potuto ripetersi.
Alla fine della giornata mi precipitai in auto ma il ritorno non fu poi così veloce come avrei voluto. Niente di più noioso del bucare la ruota dell’auto. Accostai sul bordo di una via della periferia, iniziai le manovre per il cambio gomma. Non me ne resi conto subito, ma dall’altra parte della strada vidi le vetrine per niente riservate di un sex-shop. Mentre mi davo da fare col crick l’occhio scappò ad un manichino esposto con una guêpière nera, dei laccetti che si agganciavano alle calze nere, micro perizoma ed a completare il tutto, sandali rossi con zeppe e taccazzi , un collare di cuoio con la scritta “slave” ed un anello agganciato da cui pendeva un guinzaglio.
Mi riuscii impossibile dimenticare ciò che avevo vissuto la sera precedente ed immaginare Silvia vestita con quegli indumenti fuori dalle sue regole di tutti i giorni ma tanto vicine alle sue fantasie. In quel modo non mi restò difficile immaginare a quanto sarebbe arrivata la tensione erotica se ci fossimo rimessi a giocare chiedendole di indossare quei capi così volgarmente espliciti interpretando il ruolo non solo di puttana di Vito ma anche di immaginare di trasformarsi nella sua schiava pronta a cedere ad ogni richiesta.
La lingerie avrebbe veramente rappresentato una rivoluzione del suo intimo, da sempre super conservatore mutandine contro ogni tentazione, amorfi collant, reggiseni come delle vecchie armature. Davanti a quella vetrina, immaginandola con quella guêpière, anche se fermo in strada con la gomma da cambiare, sentii una prepotente erezione e la immaginai affidata a quel Vito costretta ad obbedire agli ordini di quell’individuo e vestita in quel modo girare per le sale del suo locale.
Finito risalii in auto ma quella frenesia non mi lasciava.
Restai indeciso per un attimo poi il momento di follia: parcheggiai e decisi di entrare nel sex-shop per acquistarli.
Un mondo fino ad allora sconosciuto, mi sentivo imbarazzatissimo.
Il commesso, grassoccio non molto alto, capelli non curati stempiato forse della mia stessa età con accento est europeo, mi chiese se potesse essermi utile. Palesai una certa sicurezza e poi, mentendo, gli dissi che avrei voluto fare uno scherzo a mia moglie: “qualcosa di trasgressivo – cercai di convincerlo - è sempre molto seria e vorrei scuoterla dal suo torpore sessuale ”.
Mi mostrò dei fantasiosi falli in lattice e delle palline da geisha, mai visti dal vero fino ad allora. Con più decisione gli precisai il mio interesse su capi di vestiario provocante, fuori dal suo modo di vestirsi.
Mi guardò ed il colloquio si fece più confidenziale “non ditemi che non ha mai indossato della lingerie sexy che ne so, un baby doll, un tanga o delle calze con il reggicalze?” aggiunse fingendosi sorpreso.
Il suo modo di fare diventò meno professionale, quasi amichevole e apparentemente propenso al dialogo più che a vendermi qualcosa. Forse per questo iniziai a sentirmi a mio agio a tal punto che iniziai a parlare come con un vecchio amico raccontandogli un po’ della nostra vita.
Gli confessai cosa faceva nella vita, di come vestiva, dei suoi abiti quasi volesse nascondere il suo fisico.
Sacha, così si chiamava, in pochi minuti divenne il confidente delle mie fantasie.
“non hai qualche sua foto?” era passato ad usare un tono decisamente confidenziale.
La richiesta mi frenò, ma solo per un istante.
Sfogliai le foto dalla raccolta sul cellulare mostradogli Silvia, come la si vedeva sempre, seria, in un completino giacca-pantaloni e ballerine ai piedi.
“Bella donna – fu il suo commento – ma qualcosa in cui si possa vedere di più?”
Azzardai e gli feci vedere una foto dell’estate in costume da bagno.
Sacha si fece sfuggire un sorrisetto nel vederla in un costume intero “qualcosa di meno castigato? ”mi battè una mano sulla spalla come a compatirmi.
Intuendo che stavamo viaggiando sulla stessa lunghezza d’onda sorrisi con complicità, ma, quasi senza accorgermi, mi lasciai trascinare, come in un gioco, finendo per raccontargli tutta la serata in cui avevo giocato con Silvia e di come lei si fosse abbandonata a confidenze che mai mi aveva fatto.
Lo vidi un poco perplesso, immaginai che non mi stesse credendo. Quando riprese restai stupito delle sue congetture.
“sono convinto che dovresti veramente accompagnarla da quel ... – si fermò come se ripensasse al nome - Vito , hai detto?”. Annuii. “Appunto ,da quel Vito ma dovresti prepararla in modo adeguato” mi disse convinto usando un tono sempre più più confidenziale.
Si spostò ed in un attimo mi presentò quello che secondo lui sarebbe stata la scelta adeguata come diceva lui : una sottoveste nera del tipo nove settimane e mezzo,un paio di calze nere, un reggicalze ed un perizoma.
Non era certo quello che avrei voluto. Tentai tuttavia di controbattere facendogli capire che già che c’ero avrei osato qualcosa di più “ mi piacerebbe quel completo in vetrina..” aggiunsi timidamente.
“ti piace il gioco pesante – si fece diretto continuando a darmi del tu – che si abbina con quel collare con la scritta palese: schiava. Come pensi che ti accoglierebbe? Passare dalla fantasia alla realtà richiede una buona dose di pazienza: la guêpière gliela faremo indossare quando la porteremo da quel Vito o per andare a battere” disse fissandomi seriamente e lasciandomi sconcertato oltre che offeso per quella sua uscita. Scoppiò a ridermi in faccia “scherzavo, roba del genere è per battone da strada disposte a tutto per i clienti più esigenti o per donne realmente sottomesse non certo per la tua signora a meno che non abbiate deciso di andare oltre alle fantasie dell’ultima sera.”
Mi lasciò senza risposta e così si sentì autorizzato a continuare “ …non dirmi che è proprio quello che desideri? Vorresti veramente mandare la tua donna da quello sconosciuto vestita come una battona per farla esibire in uno squallido night di periferia, sbaglio forse?”
Si stava allargando ancora di più fino a rendere uno scenario di pura fantasia perversa in qualcosa che, al solo pensiero, mi metteva i brividi anche se nello stesso tempo mi eccitava. Non parlai, meglio non seppi dire nulla.
“Pensi che le sue siano solo fantasie? Io sono certo che è quello che vuole anche la nostra avvocatessa”
“E quella sua voglia di rotolarsi nel fango e lasciarsi trascinare al guinzaglio come la descriveresti?”
Mi pentii di avergli raccontato tutto.
Ripresi categorico sottolineando che per quanto azzardate quelle fossero solo fantasie.
“Non ne sarei così certo - riprese con toni più accondiscendenti – intanto incomincia con qualcosa di più soft, con questa sottoveste a metà coscia e le calze nere per farle sapere che ha due gambe da guardare ... e se vuole provare qualche emozione inizia a fotografarla”
Frugò in un cassetto e appoggiò sul banco il collare con la scritta “slave” aggiungendo di metterglielo al collo.
Mi guardò cercando di spiare ogni mia reazione che certamente non sembrava disinteressata.
Espressi qualche perplessità sul fatto che già sarebbe stato difficile farle indossare qualcosa di sexy, figurarsi se poi si sarebbe lasciata mettere il collare e permettere che la fotografassi.
Sorrise e da un cassetto estrasse una rivista “Non solo lo farà, ma sono certo che si lascerà guidare posando come queste modelle” e mi sfogliò sotto il naso diverse foto belle sicuramente, notevoli anche le modelle ma di una volgarità estrema:tette culi e sessi esposti senza pudore.
“Te l’ho detto solo fantasie,non credo che si lascerebbe convincere, figurarsi poi se si lascia fotografare posando in questo modo si offenderebbe sicuramente se solo glielo proponessi”
Mi guardò e con astuzia “Te l’ha confessato lasciandosi andare pensando di esibirsi di fronte a degli sconosciuti. Lei si eccitava se viene trattata come una puttana e tu non rinunceresti a vederla in quel ruolo, pensa cosa volevi comprarle”.
“Io mi sono fatto prendere la mano – ero sicuramente confuso – se anche accettasse di vestirsi in quel modo non riuscirei a cogliere quegli attimi sono foto sono fatte da un professionista con modelle professioniste”.
“Vedrai che tua moglie saprà stupirti . Tu provaci e lascia che sia io a giudicare, se vuoi ti potrei anche dare dei consigli su come ottenere l’impossibile da una seria signora come la tua, la fuori ci sono mille donne con le fantasie di tua moglie”.
Quella frase mi fulminò. Mi stava chiedendo di offrirgli Silvia in quelle pose postribolari ? Non avevo capito male e lui calcò ancor di più la mano “Ora hai la possibilità di mostrarmi tua moglie come se la stessi veramente offrendo a quel Vito e sono certo che la cosa ti intriga?”. Stava cogliendo nel segno.
Gli risposi che se anche l’avessi fotografata l’avrei tenuta gelosamente solo per me.
“Mentre scatterai le foto sarà come se io fossi li con te.Quando l’avrai fotografata in quelle pose indecenti non aspetterai altro che il momento di tornare da me per potermela mostrare e dopo le foto vedrai che non riuscirai più a fermarti, non pensare di essere il solo.”
Quella proposta era inaccettabile ma non mi aveva lasciato indifferente. Per la sua sfrontatezza ero tentato di lasciare quel negozio, ma aggiunsi solo timidamente che nessun marito dotato di buon senso avrebbe fatto una cosa simile. Sacha sorridendo tolse da un cassetto un libro di cuoio rosso, scorse sul bordo come se cercasse un segnalibro e aprì la pagina trovata, quasi verso la fine del volume, sotto i miei occhi.
“Foto proibite di signore per bene” ed un piccolo sottotitolo “Mogli esibite ed offerte come volgari prostitute” era il titolo eloquente che riempiva la pagina.
“è la mia raccolta personale per i clienti particolari del mio negozio; te l’ho detto, non sei il primo, come te altri hanno scoperto il piacere di mostrare la propria moglie e seguendo i miei consigli le hanno trascinate ad esibirsi in atteggiamenti e pose sempre più volgari da vere porno star,che mai avresti immaginato. LA cosa sorprendente è che sono tutte delle signore per bene e serie professioniste e ormai sono precipitate in questo abisso di perversione – aprì la prima pagina su una morettina nuda tra le braccia di un ragazzo di colore - sapendo che io le potrò esibire ai miei clienti più affezionati” mi disse strizzando un occhio.
Commentò ancora la pagina che era numerata “lei è stata la prima e sotto come vedi ho cercato di descrivere le sue doti”, e richiuse senza lasciarmi il tempo di leggere.
“sono certo che mi chiederai di aggiungere anche tua moglie alla collezione di queste signore per bene”
La mia non poteva che essere una risposta schifata alla sua proposta oltre che una certezza che Silvia non avrebbe mai accettato.
“Sono certo che una moglie come la tua non solo accetterà di posare come le chiedo ma poco alla volta si lascerà esibire veramente in pubblico e magari arriverà veramente da quel Vito, ovviamente se mi lascerai guidarla per mano e trasformarla come merita”.
Ero senza parole, come si permetteva? Ed io perché lo stavo ancora ad ascoltare? Per la seconda volta mi sentii quasi offeso per quell’ingerenza nella nostra intimità, eppure restai ad ascoltarlo senza reagire, anzi eccitandomi per la strana complicità che si stava creando e che gli avevo offerto apertamente.
“ ma cosa intendi” chiesi ingenuamente quasi volessi sentire da lui qualcosa che potesse aumentare la mia perversa curiosità.
“semplicemente che una bella donna come tua moglie deve imparare a mettere in mostra le sue grazie iniziando col cambiare il suo modo di vestire proprio come avete immaginato” mi fissò e riprese volgarmente “lei si è immedesimata in un ruolo lontano dalla sua vita reale. Hai visto, te l’ha pure detto, si eccita nel farsi trattare come una puttana da offrire al suo cliente, peggio ancora a persone che conosce fino a godere immaginandosi perduta nelle mani di quel Vito”
Quella sua impertinenza mi faceva rabbrividire e nello stesso tempo che mi suscitava gelosia scatenando brividi di un piacere che sentivo sporco. Silvia l’avvocato che difende gli interessi del suo cliente o Silvia la battona che si offre seminuda al suo cliente?
“Se vuoi ti posso solo aiutare dandoti altri consigli; saprei ben io come fare per trasformarla lentamente rendendola più sexy e disponibile o, se vuoi, lascia che sia io a trasformare lentamente le sue fantasie in realtà. Resteresti non sorprenderai più di tanto se dovesse finire su un palco come spogliarellista o a battere su una statale”
Frasi che mi punzecchiavano ingelosendomi oltre modo al limite dell’offesa, ma che nonostante tutto gli permettevo di dire senza oppormi nonostante i suoi toni divennero sempre più eloquenti.
“ma tua moglie desidera di più. Sempre pronta a comandare di giorno vorrebbe invertire i ruoli ed io saprei accontentarla trasformandola veramente in una schiava disposta a tutto”.
Stavo ancora ad ascoltarlo con una voglia perversa di trasformare quelle fantasie in realtà. Lui mi stupì di nuovo moderando i toni.
“Il primo passo però fallo con grazia, la guêpière ed il resto te li tengo da parte e glieli faremo indossare per un’occasione speciale ”
“Quale occasione speciale?” chiesi sconcertato. Posando la mano sulla pagina di quel libro, ma che con una presa lui mi vietò di sfogliare.
“Hai detto che ha un bel culo, delle belle gambe ed un bel paio di tette, perché nasconderle? Vorrei poterlo dire anch’io visto che dalle foto che mi hai mostrato non si vede niente. Innanzitutto deve imparare ad osare di più, a mostrarsi più impudicamente in mezzo ad altra gente che la possa ammirare vestita da troia.”
Non capivo se stesse scherzando ma anche se quell’ultima frase dal tono offensivo mi urtava, allo stesso tempo mi faceva provare sensazioni che non conoscevo. Silvia esposta a degli altri in quel modo? Impossibile, ma il pensiero decisamente perverso mi parve ancor più eccitante nel sentirmelo dire da uno sconosciuto, di quanto non avessi provato lasciandomi trascinare con lei in quelle fantasie la sera prima.
In fondo anche Silvia si era eccitata nell’immaginare di sentirsi ammirata e desiderata lasciandosi esibire in tenute postribolari?
E allora perché non tentare di mettere in pratica i consigli di Sacha?
In quell’uomo c’era qualcosa di intrigante ma allo stesso tempo di poco chiaro. Che interesse avrebbe avuto nel consigliarmi quali fantasmi rincorrere con mia moglie?
Il modo con cui si proponeva, per quanto volgare non lo consideravo offensivo, immaginando che stesse solo spingendomi a liberare le mie fantasie leggendomi nel pensiero ed era innegabile che mi solleticava l’idea di vederla posare per quell’album.
Mi fece un cenno di complicità “Ci sono donne ,serie mogli per bene che si lasciano prendere per mano dal marito per imparare ad esibire meglio la propria sensualità, altre ancora che hanno bisogno di qualcuno che non sia il marito a guidarle verso la trasgressione e si trovano trasformate in bambole sexy; iniziano col cambiare il modo di vestirsi abiti fascianti, minigonne e poi calze e reggicalze in bella mostra – e visto che lo stavo ad ascoltare forse si sentì autorizzato a spingersi oltre – altre ancora che accettano il ruolo di donna docile e sottomessa lasciando che il marito le affidi a veri e propri master fino a diventare delle schiave di padroni pervertiti che le sanno portare ad offrirsi come prostitute”.
Solo una mente deviata avrebbe potuto fantasticare su quelle parole e forse lo ero pure io visto che mi provocavano un’erezione che seppi a malapena nascondere immaginando Silvia spinta ad una trasformazione così vergognosa. Ancor peggio la sua successiva domanda mi destabilizzò completamente “E, da quello che dici, mi sembra che tua moglie appartenga a quest’ultima categoria”
Finsi di non aver capito ma ormai mi ero perso immaginandola veramente in un ruolo del genere.
Continuavo ad immaginarmela così spinta ad esibirsi su un palco di un teatrino di periferia ceduta alle voglie di quel Vito godere nel lasciarsi dominare da quell’uomo o peggio tenuta al guinzaglio come un animale. Certo razionalmente, geloso com’ero, non l’avrei mai accettato, ma il mio sesso mi diceva il contrario.
Sacha abbandonò la presa sul libro e mi lasciò sfogliare le pagine.
Scatti, sicuramente fatti non da professionisti, di donne piacenti ma abbastanza comuni se non fosse per la vergognosa esposizione del loro corpo. Guardai Sacha perplesso che ruppe il mio silenzio, mi sorrise “Per me tua moglie fa parte di questo genere di mogli, lei il serio avvocato, la moglie perfetta, apparentemente irraggiungibile ma che gode ad essere umiliata e dominata da un padrone che la sappia spingere verso ciò che da sempre l'ha disgustata per arrivare a toccare il fondo adattandosi a realizzare tutte quelle oscenità lontane dal suo mondo, scoprendo il gusto perverso della sottomissione”
Io sfogliavo l’album sempre più attratto da quelle signore che mariti accondiscendenti avevano offerto al ludibrio dei clienti di Sacha.
“Nelle vostre fantasie si vedeva obbligata ad esibirsi completamente nuda in quel locale che aveva raggiunto attraversando la città in una tenuta indecorosa, qua sopra sarebbe una delle tante mogli zoccole esibite e offerta ai miei clienti più esigenti. E quando girerà per la città sentendosi gli occhi addosso si sentirà tremare all’idea che sia qualcuno che abbia avuto l’opportunità di veder le sue foto”.
Sacha era entrato nel mio mondo, partecipe della fantasia vissuta con Silvia.
“queste signore credevano che non sarebbero mai arrivate a tanto ed invece eccole qua nella mia raccolta privata . I loro mariti me le hanno affidate e loro sono consapevoli che le avrei messe in mostra a tutti i clienti del mio locale offerte come prostitute ed alcune accettano di essere trattate da schiave per giorni interi. Sono certo che anche tua moglie è una di loro le piace essere esibita, mostrarsi come una troia ma non le basterà e vorrà spingersi ancora oltre. Non te lo chiederà, almeno per ora. Il suo piacere è sentirsi spinta, obbligata a mostrarsi per quello che è una puttana che gode a sentirsi sottomessa alle più laide richieste che tu esaudirai perché è quello che vuoi anche tu. Ecco perché arriverà il momento in cui me la affiderai completamente ed io sarò il suo padrone e lei ubbidiente non saprà negare ogni mia richiesta”
Quel discorso se mi spaventava non mi impediva di continuare a sfogliare quelle foto e voltando un’altra pagina restai scioccato.
La donna che stavo ammirando era Lorella la miglior amica di Silvia che ormai da tempo frequentavamo poco. Calze e reggicalze gambe larghe ed un dildo in mano appoggiato sulle labbra. In un’altra foto a gattoni tenuta per una catena con il suo culetto ben in posa, riconobbi il luogo, nell’atrio d’entrata di casa sua. Palesando indifferenza “ma sono delle modelle” esclamai negando l’evidenza.
“sono tutte signore per bene ed i loro mariti mi hanno chiesto di offrirle su questa mia raccolta. Hanno iniziato solo esibendosi in foto diciamo sexy ed alla fine hanno lasciato che i loro mariti me le affidassero lasciando che io le potessi educare esibendole sempre più laidamente sapendo che tra i miei clienti avrebbe potuto passare anche qualche loro conoscente”
Vedendo il mio interesse su Lorella mi precisò che era stato il suo capolavoro e che l’aveva affidata ad un suo amico “Lei la sera è una delle tante ragazze di una casa di appuntamenti”. Frugò in un altro cassetto e tolse alcune foto di Lorella in mostra in una vetrina forse di una città del nord europa: “Ormai è la sua puttana e passa quasi tutti i fine settimana e le vacanze dalle vetrine a locali equivoci … ed era una signora tanto per bene”.
Ero senza parole. “Ora decidi tu se vuoi fare lo stesso con tua moglie”
Non aggiunsi altro troncando quel discorso che si era spinto troppo lontano. Acquistai la sottoveste con il resto del completino che mi aveva proposto “….grazie per i suggerimenti” aggiunsi. “tieni - e mi allungò una scatola con il paio di sandali rossi con zeppa e un tacco a spillo di oltre dieci centimetri - con questi completi il suo abbigliamento, te li offro io, e falle mettere alla caviglia anche questo”.
Mi passò una cavigliera con la scritta in strass “slut wife” che si sbrigò a tradurre in moglie zoccola e capii perché avesse scelto quel termine per il suo album di mogli per bene trasformate e offerte come se fossero delle prostitute.
“completa l’abbigliamento , una moglie zoccola trasformata in una schiava, ora vai a casa, ed inizia a fotografarla. Sono certo che quando le chiederai di spogliarsi non per te ma per quel suo cliente capirai tu stesso se è pronta ad iniziare la strada della sua trasformazione e tu non vedrai l’ora di mostrarmi i risultati.”
Turbato ed eccitato immaginandomi la scena ma anche disgustato da quelle fantasie non cercai nessuna risposta che potesse continuare il discorso.
Lasciai che Sacha mi confezionasse il tutto con cura e con indifferenza ci appoggiò sopra le foto che mi aveva suggerito di far imitare a Silvia “Sono certo che saprai come fotografarla e ritornerai per chiedermi di aggiungerla alla mia raccolta, ma devi essere franco con lei e dirle che quelle foto le ho scelte io e che quando me le consegnerai entreranno a far parte della mia collezione qua in negozio. Non solo ma le dirai anche che sarà solo l’inizio e che la saprò trasformare in una docile schiava sottomessa e che prima o poi la potrò offrire a quel Vito. Difficilmente mi sbaglio. Vedrai sarai sorpreso dalla sua reazione, tua moglie non aspetta altro che passare dalla fantasia alla realtà. Alla prossima, ti aspetto con le foto della tua slut wife o dovrei dire della mia futura schiava?”
Sacha era pazzo, si pazzo, se era arrivato a pensare veramente che avrei mai potuto chiedergli di trasformare Silvia in una ... mi morsi la lingua perchè per una frazione di secondo pensai veramente a quella proposta. Pensai a Lorella e capii perché con mille scuse difficilmente usciva con noi e perversamente immaginai Silvia al suo posto, in un bordello o finire in vetrina ad Amsterdam.
Il buon senso prevalse e freddamente gli risposi che non ci sarebbe stata una prossima volta.
“Decidi tu, io sono qua ma sono certo che tornerai a cercarmi per chiedermi di realizzare le vostre fantasie fino a vederla così – ed indicandomi il manichino della vetrina mi sorrise sarcastico - magari per una sera prendere il suo posto. Ti aspetto.”
Con la certezza di non rivederlo più, aggiunsi quasi prendendolo in giro “Vedremo”.
Mentre ritornavo a casa mi chiedevo in che modo Silvia avrebbe accolto quel regalo ma pensai anche di chiederle di posare come quelle modelle in quegli atteggiamenti volgari , con gambe spalancate ed il sesso in mostra e magari trascinarla fuori dalla porta di casa su nostro pianerottolo. Mi rendevo conto che avrebbe potuto essere l’inizio della discesa di Silvia verso un abisso di perversioni ma in fondo erano solo delle fantasie.
Il racconto continua anche con episodi di transizione come questo.
O forse finisce tutto con marito e moglie che continueranno solo con le loro fantasie?
Tra il dire e il fare c’è pur sempre di mezzo il mare.
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