Federica Cap 3:a-more uxorio

di
genere
incesti

Solite premesse:
1) questo racconto non è frutto di fantasia, è assolutamente vero. Solo alcune circostanze sono state romanzate. Ma neanche troppo.
2) se qualcuno ha dei commenti da fare può contattarmi su b_bull_and_master@proton.me . Se avrò voglia risponderò.


Dopo la doccia di rito i due amanti incestuosi si ritrovarono nel letto, con un reciproco visibile imbarazzo. Si guardarono e quindi si rimisero a dormire abbracciati.
La mattina alle 5 il cornuto mi chiamò al telefono raccontandomi tutto. Nonostante l'ora indecente fui contento per lui. Tuttavia rimasi piuttosto contrariato che non avesse coccolato Federica dopo il sesso. Nella mia vita normale sono comunque sempre un inguaribile romantico, e certe cose sono molto al di fuori del mio uso. Quindi ordinai al cornuto di chiedere qualche ora di permesso a lavoro e di rimanere a casa per coccolare e parlare alla figlia. La stava trattando proprio come un oggetto, e non mi piaceva. A malincuore il cornuto accettò.
Svegliò la ragazza verso le 7 con un piacevole profumo di caffè fatto con la moka e chiamandola.
Federica si ritrovò quindi a dover scendere le scale che dal primo piano portano alla zona giorno. La scena apparsa agli occhi del cornuto deve essere stata da togliere il fiato. Una giovane e bella donna che scende le scale addormentata, vestita in shorts e canottiera. Lunghi capelli castani che incorniciano il suo bel viso, labbra carnose, il nasino all'insù, il suo corpo tonico evidenzia un bel culetto tonico ed una prima misura di seno. Con gli occhi assonnati chiede al genitore "Ma non dovevi andare a lavoro presto, stamattina?"
E qui il cornuto, dietro mia indicazione, si è messo a raccontare una bella storia sul fatto che avesse pensato che fosse meglio parlare di quello che era successo la sera prima, che per lui era stato bellissimo, ma che se a lei non era piaciuto, il discorso si poteva anche chiudere lì, e la cosa sarebbe stata un loro segreto. Insomma, un bel discorso paraculo per lasciare a lei l'onere di scegliere se proseguire o meno, forzando particolarmente la mano verso la continuazione.
Man mano il caffè ed il bel discorso sciolsero gli imbarazzi e lei ammise che era un po' che pensava al padre non solo più come genitore, che visto il risultato con il suo giovane ex ragazzo, si sentiva attratta da uomini maturi ed infine che... le era piaciuto. Insomma, essere inculata dal paparino era stata la realizzazione di un sogno erotico molto proibito.
Rassicurata dal discorso del paparino, la ragazza consumò avidamente la colazione e tornò in stanza per prepararsi mentre il cornuto, salutandola in maniera spiccia, usciva per andare a lavoro.
Non prima di aver informato telefonicamente il bull, cioè il sottoscritto.
Passarono alcuni giorni nei quali Federica si sentiva sempre più rassicurata e galvanizzata nel suo nuovo ruolo di donna di casa mentre il padre era sempre più combattuto dentro dai sentimenti verso Federica. Era sua figlia, ma anche una splendida donna. Alla sera si ritrovavano sempre nel lettone matrimoniale, lei si ranicchiava tra le braccia del paparino che la abbracciava teneramente. Di sesso, ben poco.
Arrivò il sabato sera e Federica, come ogni ragazza giovane, disse al padre che sarebbe andata a ballare e gli chiese se volesse andare con lei.
C.-Ma, Fede, che ci vengo a fare in discoteca con te... sono troppo vecchio.
F.-Dai papi, balliamo insieme, e ci divertiamo.
C.-No, dai, sta settimana è stata pesantissima. Va' pure tu, e divertiti.
Federica, conoscendo suo padre, annuì ed uscì per andare a ballare, anche se la cosa le parve strana. Si ritrovò con le sue amiche ed andarono in un noto disco pub della città di Cuneo, a qualche chilometro. La serata trascorse tra molti balli e diversi drink, ma qualcosa continuava a ritornarle in testa, come un'eco che continuava a ripeterle... attenta.
Così salutò le amiche con la scusa di una indisposizione e si diresse verso casa con la sua utilitaria. Arrivata a casa scorse la luce del salotto accesa, ed anche quella della stanza matrimoniale al piano di sopra.
Cautamente entrò in casa senza fare rumore e sentì gli inconfondibili suoni di un amplesso.
Molto lentamente aprì la porta della camera matrimoniale e sentì il genitore e la sua compagna parlare.
La signora, in tacchi a spillo neri, calze nere e reggicalze di pizzo, era inginocchiata a pecorina sul letto mentre il padre, da dietro, la pompava come un ossesso.
Cornuto-Si, troia, ti piace, vero?
Signora-Beh, sei piuttosto bravo, amore, per la tua età
C.-Si, sono piuttosto bravo. Ed anche tu, mi sei costata 200 euro e te li devi guadagnare.
S.-Beh, mi sembra che con il pompino che ti ho fatto me ne sono guadagnati parecchi. Sono molto più brava della tua bambina, vero?
C.-Si, sei molto più brava di quella ragazzina. Tu si che sei una donna di classe e sexy, non come lei che si veste come una bambina. Io ho bisogno di una vera donna, sexy e porca come te. Adesso fammi godere.
S.-Dai, forza, porco, lo so che ti piacciono le donne sexy, forza, pompami di più.
Era troppo per Federica. Richiuse lentamente la porta della stanza per non farsi sentire, sempre silenziosamente uscì da casa, salì in macchina e partì velocemente. Si fermò al bowling a breve distanza, entrò ed andò in bagno. Quindi vomitò amaro, ed iniziò a piangere a dirotto. Nel casino di quel locale, nessuno faceva caso a lei, e dopo aver pianto per più di un'ora uscì con gli occhi rossi e tentò di pulirsi e si guardò allo specchio. Quello che vide non le piacque per niente. Era una ragazza bellissima ma al padre piacevano le donne Sexy e porche come la escort che il padre aveva pagato per una serata.
Alle 2 e 04 esatte di quella notte Federica decise che la ragazzina non esisteva più e che da quel momento sarebbe esistita una nuova Federica, una donna sexy e porca che avrebbe fatto innamorare il padre.
Uscì nel parcheggio respirando lentamente, dopo di che sempre piano piano, rientrò a casa, e dopo tanti giorni, si rimise a dormire nella sua stanza.
Il giorno dopo mentre il padre viveva la classica allegria post scopata l'umore della ragazza era funereo, e rispondeva acidamente al genitore a monosillabi.
La domenica quindi trascorse in maniera anomala, con il padre allegro e la ragazza incazzata per l'umiliazione.
La sera arrivò, il cornuto invitò Federica a raggiungerlo nel lettone, e lei ci andò con un pigiamone invernale, di quelli "antistupro", che ti ammollano il cazzo solo a vederli in foto.
La nottata trascorse molto tranquilla. Pure troppo.
La mattina alle 5 il cornuto mi chiamò per raccontarmi e capire cosa era successo a Federica. Cercai di indagare su cosa potesse essere successo. Quando mi disse di aver scopato una escort mi incazzai di brutto. Ma che idiota. Mi incazzai e gli chiusi il telefono in faccia dicendogli che ero incazzato io, figuriamoci sua figlia.
Io-Telefonami domani. Oggi non mi rompere i coglioni.
C.-Ma, ma...
Io-Ma vaffanculo, pirla. Lei ti ha visto.
Come mio uso, lanciai il telefonino contro un muro, distruggendolo. Cazzo, se mi dessero delle azioni per ogni iPhone che ho distrutto sarei azionista di maggioranza.
Federica, invece, a casa rimuginava sul piano d'attacco.
Quella mattina telefonò al lavoro chiedendo un giorno di ferie, dopodiché passò in rassegna il suo intero armadio.
F.-Accidenti, non ho niente di adatto per essere una donna sexy. Arrabbiata decise di uscire ed andare a fare spese.
Prese la macchina ed andò nel centro di Cuneo, parcheggiò e cominciò a passeggiare sotto i portici della centralissima via Roma.
Entrò e, dopo aver misurato, prese alcune minigonne, leggings, camicette e completi eleganti. Quindi tornò alla macchina e si recò in un centro commerciale poco distante dove comprò alcuni completi intimi in pizzo, calze velate, vestaglie e baby doll e quindi in un grande negozio, prese un paio di décolleté nere con tacco 10 ed un paio rosse con tacco simile.
Quindi tornò a casa per il pranzo e decise di provare l'effetto. Indossò un completo di pizzo tanga e reggiseno, calze e reggicalze, minigonna e camicetta, scarpe rosse e poi si guardò allo specchio.
F.-Notevole, veramente notevole. Però dovrei mettere un trucco un po' più pesante.
Così Federica prese la macchina e tornò verso il centro. Per la prima volta in vita sua, la ragazza cominciò a sentire gli sguardi degli uomini accarezzare il suo copro, vedeva gli uomini girarsi ed ammirare il suo culo che ondeggiava su quei tacchi alti camminando, dapprima in modo incerto e goffo, e poi sempre più sexy e malizioso.
Le piaceva, le piaceva veramente essere guardata, essere ammirata, ed in particolare essere guardata dagli uomini maturi, magari al braccio della moglie.
Andò in un negozio di una catena di trucchi ed uscì con una valigetta e un paio di rossetti.
Tornò a casa e si mise a cucinare una cena per il padre. Quindi si preparò, truccandosi con cura.
Al rientro il padre fu catturato dal buon profumo della cena, ma quando entrò in cucina, vide da dietro i piedi della figlia nelle scarpe a stiletto rosse, un paio di lunghe gambe fasciate in calze velate e il culo evidenziato dalla mini fasciante. A momenti gli venne un infarto.
C.-Federica, ma che ti è successo?
F.-Niente, papi, mi sono solo messa un po' più elegante. Sto pensando che sono un po' troppo grande per i soliti vestiti sportivi. Non ti piaccio?
Federica era proprio stronza, faceva la faccia imbronciata e con quegli occhi da cerbiatta avrebbe convinto un esquimese a comprare un frigorifero al polo nord.
C.-No, stai benissimo.
F.-Allora siediti che mangiamo
La strana coppia si mise a tavola e consumò il pasto, quindi Federica cominciò a sparecchiare, avendo cura di esporre le chiappe allo sguardo del padre, che sudava sempre più freddo.
Finito di sparecchiare, o meglio, finita una esibizione degna di una danzatrice esotica, i due andarono a letto. Federica stupì il padre con un baby doll trasparente.
La ragazza decise di giocare pesante andando a mettere il suo culo attaccato al bacino del padre, prese le sue braccia e si fece circondare il petto avendo cura che le mani fossero sul seno. Insomma, aveva scatenato l'arsenale pesante, roba che avrebbe fatto eccitare un morto.
Il padre non resistette ed in breve il suo pisello, destatosi e scattato sull'attenti più o meno da quando era rientrato in casa, finì quasi a contatto del culo della ragazza, separato dalla stoffa del pigiama e dal sottilissimo strato del perizoma della porcellina.
Federica, rivolgendosi al padre
F.-Papi, come mai sei così eccitato?
C.-Sei troppo eccitante stasera.
F.-Ma dai, mi sono solo vestito da donna grande
C.-Sei veramente bellissima
F.-Ma che dici, sono tua figlia, la tua bambina
C.-Ti prego, ti voglio
F.-Ma papi, non sta bene, sono la tua bambina.
C.-Ti prego, ti prego
F.-No dai...
Il cornuto, dopo un tale bombardamento, strappò il perizoma dal culo della figlia, la mise a novanta gradi sul letto e quindi la inculò senza tanti complimenti. Fortunatamente la troietta si era abbondantemente lubrificata l'ano, per cui il padre riuscì facilmente, mentre Federica provò l'esperienza di essere presa molto rudemente dal genitore, e la cosa le piacque.
Dentro e fuori, il padre la inculò con violenza per quasi mezz'ora, dopo di che le eruttò nuovamente nel culo un sacco di sperma.
Quindi Federica si girò e per la prima volta, baciò il padre con la lingua. Il risultato fu un limone duro, indimenticabile.
Dopo l'igiene di rito, i due si addormentarono.
La mattina alle 5 il cornutazzo mi chiamò e mi raccontò il tutto.
Il mio unico commento fu
Io-Adesso vedi di non fare cazzate. Ci sentiamo domani
Cominciò quindi un periodo in cui padre e figlia vissero come marito e moglie, con lei sempre vestita sexy, e la sera i due si ritrovavano nel letto a fare sesso anale.
Federica era sempre più innamorata del padre.

Alla prossima
scritto il
2025-04-13
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