Hans, Tedesco di Germania

di
genere
gay

Ciao ragazzi mi chiamo Hans, ho venti anni, sono Tedesco di Germania e alto quasi un metro e ottanta, essendo un bel biondo scandinavo da parte dei miei nonni materni, ahimè purtroppo non mi cresce i peli sul petto e neanche la barba, almeno mi consolo con i miei capelli lunghi, anche se non sono malaccio a corpo in quando faccio sempre footing, sia nel vostro bel paese o nel mio ad Amburgo.

Ho voglio di raccontare una bella cosa me capitata, ma molto, molto strana che ancora non riesco a capacitarmi il messo della situazione, in quando tutto è successo a luglio dove io e la mia famiglia trascorro le ferie a Riccione. Quel giorno particolarmente io, stavo correndo nel lungomare Riccionese, in quando mi alleno e faccio footing tutti i pomeriggi sul tardi quando c'è poca gente sul lungomare, che volete mi piace dormire molto alla mattina e poi andare in spiaggia a fare il bagno nel mare Adriatico e dopo una bella corsa prima di cena. Bhe!, ritorniamo a noi... quel giorno come un orologio Svizzero faccio la solita corsa pomeridiana e ogni volta che vedo passare altre persone affannate per la corsa, urlo: Ciao, lumache! Ma nel percorso, anche io mi sono fermato per un momento a prendere fiato e asciugarmi il sudore con i polsini, ma continuando a muovere le gambe per tenere il ritmo e surriscaldare i muscoli fino alla doccia finale, e quel pomeriggio ebbi una culata da vedere a terra un bel cento euro, e mi piego, per afferrarli subito senza farmi vedere dai passanti. Ma all'improvviso sento che qualcuno, dietro di me, mi da una fortissima pacca al culo. Cazzo che botta. Mi giro per vedere chi era lo stronzo, ma non lo è, cioè, io conosco lo stronzo. E' il bagnino, Fausto. Ci conosciamo da due stagioni, quando la mia famiglia affittato dei ombrelloni nel suo chalet, Ma.. mi è simpatico, scherza sempre al mare, e corteggia sempre mia sorella Ilde, anche se lei gli faceva piacere che io facessi amicizia con lui, mentre la cara sorellina come al solito approfitta sempre a nascondersi con Fausto nella sua cabina, anzi io, con un certo dubbio mi chiedevo: perché mi faceva aspettare sempre fuori, invece di farmi entrare la dentro con loro, lei non me lo spiegava bene, e chiudeva il discorso dicendo: che andava nella cabina a mangiare un bel würstel. E una volta di nascosto ho sentito mia sorella quello che diceva: che io ero il bambinone della mamma, e lei non mi poteva lasciarmi solo, in quanto sono lo scemotto di casa e non capivo la malizia della gente adulta.

Non so cosa voleva dire Ilde in quelle parole senza senso, e perché poi lo diceva a lui ad un estraneo, anche se dopo non parlava, anzi sentivo dei rumori e gridolii tipo: oooooooooooohhhh!!!, siiiiiiiiiiii!!!, mmmmmmmmmmmhhhh!!!, godooooooo!!!, dai maschione mettimelo tutto dentro, oh mein Gott che bel würstel grosso, siiiiiiiii!!!, mi piace il tuo bel würstel, siiiiiiiiiiii!!!, spaccami tutta la fica, dai scopami maschiaccio ficcamelo tutto dentro quel grosso würstel, e poi a finire tanti rumori sulla parete e versi che non capisco di entrambi. Appena escono sono sudati e rossi in volto, mentre Fausto con una mano si sistema il suo coso dentro al costume dando anche una strizzata al pacco, e poi entrambi fanno una bella doccia rinfrescante e ritornare in spiaggia. Mentre un giorno stavo sulla sdraio a leggere un giornaletto e succhiavo un lecca-lecca gusto coca cola, Fausto mi venne vicino sapendo che Ilde mi lasciava spesso e volentieri da solo con lui a chiacchierare, e quella volta fece un discorso strano senza senso tipo: ti piace la fica, ti fai le seghe di notte, oppure se avevo una ragazza, se facevo le seghe o pompini con i miei compagni in Germania, cose che non capivo cosa voleva alludere o dove lui vuole arrivare, e senza aspettarmelo con due dita della mano mi stringe le guance facendo formare le labbra in "O" e subito infila un dito indice in bocca e farlo scorrere su e giù, io, non so come rimasi allibito da non capire quel gesto volgare, in quando vengo incalzato da lui di succhiare il dito come se stessi ancora a succhiare il mio lecca-lecca. Il suo dito ancora immerso nel palato che già pieno del gusto di coca cola che venne impregnato, mentre con un ritmo muoveva il dito su e giù imponendomi a succhiare per diversi minuti, non sputai in quando non capì per niente quel suo gesto, anzi lo succhiai con molto gusto da farmelo sentire fino alle tonsille tanto che mi piaceva leccare e succhiare fino a quando lui me lo sfila dalla bocca, e darmi una carezza sulla guancia. "Ciao Kartoffel, alla prossima ti faccio provare il gusto alla banana!!", disse ridendo mandandomi un bacino con la mano, mentre Fausto si allontana si trastulla di nuovo il suo pacco attrezzato del suo costume, ed io riprendo a leggere e a succhiare il mio lecca-lecca non capendo quello che lui a detto o fatto. Adesso ritornando ai cento euro Fausto mi sorride, dicendo: "Ehi Kartoffel, come al solito ci sei cascato come un allocco. Non vedi e falso!!" "Falso?", rispondo io sorpreso. Si era falso, dietro c'è una pubblicità di scarpe. Come sempre lui scherza e rompe, ma poi mi stringe la mano e ci ridiamo sopra con un abbraccio da buoni amici, anche se gli Volevo dirgli tante di quelle cose..., e senza aspettarmelo mi diede uno strattone dicendo: "Vieni con me Hans, ti voglio farti vedere la cabina dove porto sempre tua sorella, io..., lo so che sei curioso di entrarci dentro, su dai vieni che ti piacerà sicuro!!" Scocciato dal suo modo di comportarsi nei miei confronti rispondo: "Non posso sono in ritardo, e sudato!!" Insiste. "Dai non fare lo stronzo, lo so che muori dalla voglia di entrare anche tu dentro e vedere come e fatto all'interno, e poi un solo minuto, e qui vicino a due passi!!" Mi faccio convincere in quanto sono molto curioso e mi porta allo chalet dove fa il bagnino, e con delle chiavi apre la cabina dove porta sempre mia sorella e non vedo l'ora di entrarci anch'io dentro. Fausto mi fa passare prima a me, e poi entra lui e chiude la porta a chiave, la scuote per vedere se rimane chiusa. Io mi guardo intorno e non vedo niente di molto interessante, lì dentro c'è poca luce, mentre alla rinfusa c'era un salvagente, delle corde e dei remi, un baule di legno e varie attrezzi da mare, anche se in quel locale si stava molto stretto. Non capivo mia sorella che cosa gli faceva vedere Fausto di molto interessante, io ingenuamente chiesi a Fausto chiarimenti in merito. Lui mi viene incontro con un asciugamano, è allegro, ride. Rido anch'io. "Levati la maglietta!!", mi disse. "Perché?", chiedo perplesso. "Sei tutto sudato ti prendi una polmonite, dai su asciugati con questo!!" Fausto, mi aiuta a tirarmi via la maglietta e mi asciuga con l'asciugamano.

Mi guarda, allunga la mano, la passa sul mio torace, e sulle braccia. Io indurisco i muscoli, e lui stringe. Mi è venuto quasi un brivido, quando mi ha toccato. Ma non ho freddo. "Ma cosa fai?" "Voglio sentirti come sei fatto?" "Che scemo che sei, scherzi sempre!" "Perché?" "Come perché? Mi vedi sempre al mare!!" "Appunto!!" "Non capisco!?" "Sei molto bello, e molto allettante a vederti qui vicino a me, e meglio che al mare!!" Io arrossisco un po' alle sue allusioni, ma mi fa piacere che l'abbia detto. "Anche tu sei bello, anche se non ti posso toccare come tu hai fatto con me!!", finisco a dire. "Se vuoi puoi toccarmi..?", rispose. "Posso toccarti!", chiedo dubbioso. "Sì, certo!", e non finisce a dire che Fausto si sfila la sua canotta nera, e se la toglie. E poi allarga le braccia, per farsi vedere bene. E' proprio un bel fusto. Ha dei muscoli da spavento, ed io meno di lui, ma ha molti più peli. Soprattutto in mezzo al petto. Che rabbia! Io sono liscio, come una donna! Mi prende la mano, e la porta verso di lui. Mi fa toccare il suo corpo. Passo le dita tra i peletti, e divertito gliele tiro uno, ma piano. Lo accarezzo, come lui ha fatto prima con me. Sento che respira forte. Poi Fausto non contento dice: "Dai, fammi vedere anche lì, e indica i miei pantaloncini. "Nooo!, sei matto?", rispondo emozionato. Forse scherzava, ma io mi sento tremare, chissà perché. "Hans, perché ti vergogni di me. Siamo entrambi uomini? Guarda, allora comincio io..!!" Non mi diede tempo di rispondere: che Fausto si abbassa i suoi pantaloncini blu scuro, e sfila anche quelli. Ha il costume rosso che gli dona un casino con il colore della sua abbronzatura e i suoi capelli castani chiari, mette le mani ai lati del costume, e abbassa un po' anche quelli fino alle cosce, che salta fuori un bel würstel lungo e duro. "Oh mein Gott!!!" Esclamo sbalordito. Che würstel grossissimo che ha! Adesso capisco mia sorella che lo nominava sempre, dico: nei miei pensieri. "Fausto ti dispiace, io, vorrei vederlo meglio quel bel salsiccione di carne!!!", risposi perplesso e senza riflettere. Fausto sorride ancora, e poi le abbassa completamente da sfilare il costume e rimane completamente nudo. Spalanco gli occhi. Il suo würstel è veramente grosso, e sembra... sembra anche molto duro! E non sta fermo, sobbalza verso l'alto e il basso come un altalena. Ed io, allora l'osservo meglio... mi sembra che si stia gonfiando ancora! E intorno al sacco di pelle che ha tanti, tanti peli color dei suoi capelli e ricci. Fausto mi fissa negli occhi senza dirmi niente e senza lasciarmi il tempo di reagire mi prende la mano e se la posa su quel grosso würstel. La sorpresa è tale che rimango impietrito dalla situazione. Colto di sprovvista, non so cosa rispondere, mi ritrovo in pochi secondi col suo würstel davanti ai miei occhi e fra le mie mani. Incuriosito accarezzo quel bel fuso di carne umana e con due mani tasto tutto compreso la sacca di pelle che lui li chiamava coglioni, anche se per me sembrava due olive Ascolane fritte per quanto erano dure. A quel punto lui mi dice: "Sarebbe il momento che tu mi facessi una bella sega!" "Sega!?, cos'è sega!!" Non capisco subito cosa stia dicendo: e facendo, io tenevo una mazza dura che non riuscito a chiuderle nelle mani per quanto era grosso, ma non so come mai il mio pisello diventa pure lui duro dentro i boxer, e basta tanto che Fausto mi da il ritmo alla mia mano per fargli una sega che io cedo immediatamente e mi trovo a fargli una bella sega al suo bel würstel durissimo per un paio e lunghi minuti. "Adesso però lo devi farlo anche tu, sennò non vale!!", mi dice con un bel sorriso e togliendo la mano al suo bel würstel tosto.

Non so perché in quel momento mi gira un po' la testa per l'emozione, ma mi riprendo subito e con decisione tiro il filo dei pantaloncini e farli scivolare sulle gambe. Fausto fa segno di sì con la testa. Mi vergogno un po' da girami e dando a lui le spalle e senza volerlo gli mostro la panoramica del mio bel culetto foderato di leggera stoffa dei slip. Io non ho tanti peli, neanche lì. I miei sono molto chiari, e lisci. Però mi accorgo che anche il mio pisellino è diventato più gonfio di prima! Mi sento molto strano, non ho il coraggio, ma faccio uno sforzo e tiro anche giù gli slip, ma solo un po.' Solo davanti. Il mio pisellino che viene fuori di scatto. Me lo tocco. E' caldo, e anche quasi duretto dove la punta davanti è tutta rossa. "Girati!", mi dice Fausto. Io mi giro. Non mi sento bene. Sento la sua mano che mi tira giù gli slip sfilandoli completamente. Ero inerte e nudo, mi vergogno un po' e arrossisco dove da sotto mi pendeva il mio pisellino che al confronto del suo würstel era piccolo e striminzito. Fausto lo vedo sempre più nervoso, oramai era eccitato da grondare sudore da tutte le parti, e lui non voleva credere ai suoi occhi che uno di venti anni era ancora senza peli, non rasati, ma del tutto privo anche nella zona erogeno. "Non so quale donna tu soddisfi con quella specie di lombrico che ti ritrovi fra le gambe!?", disse con voce roca e accattivante tanto che lo guardai preoccupato sapendo di essere succube verso di lui. Non capivo quello che Fausto diceva, ma lo guardo da ogni suo movimento. "Mmmmhh!!, sei senza peli!!" Mugugna con soddisfazione e senza aspettarmelo mi afferra il mio pisellino dicendo: "Ah... cazzo non servi proprio a niente, nessuna donna potrai soddisfare con questo cazzetto striminzito!!" Non reagisco alle sue allusioni. "Sei proprio fuori misura per certe donne, affamate di cazzo!!" Quelle parole mi mette in disagio da portare le mie mani a coprirmi davanti. Ma vengo da lui bloccato e fatto girare di faccia verso la parete di legno della cabina. "Però a culo sei messo bene, con i capelli lunghi da dietro sembri una donna!!", non finisce a parlare che lentamente mi accarezza il mio culetto. Ed io del tutto perso, appoggio le mani sulla parete, ma vengo manomesso in modo da trovarmi quasi curvato ed esporre il mio culo completamente a suo piacere. "Adesso da bravo Kartoffel, allarga bene le gambe che rimediamo subito questa congruenza!!", disse mentre io, impaurito le allargo. Sento ancora le sue mani che le mette, oh mein Gott!!, si le mette tra le mie chiappe e sento un dito che mi tocca il buco del culo. "Non hai capito che devi allargare di più le chiappe, eeh!!, finocchietto Tedesco!!" Non so perché lui mi urla, e mi insulta in quel modo. Io cerco di non farlo arrabbiare e ci provo, e un momento dopo sento qualcosa di grosso e caldo che stava allargando il mio buchetto del culo, oh mein Gott!!, é il suo grosso würstel che cerca di sfondare la mia rondella di ciccia dove esce la cacca. "Ora Hans, sperimenterai subito quello che ho già fatto provare a tua sorella, quando lo fottuta per la prima volta nel suo delizioso culetto!!" Mi sussurrava mentre sfregava quel salsicciotto di carne dura contro il mio buco del culo. Non riuscii a desistere tanto che lui mi infila i suo grosso würstel in un colpo solo, lanciai un breve urlo di dolore mentre dava grande spinte. Quindi egli pigiava dentro e io urlai di nuovo per il dolore tanto da sentire l'intestino scoppiare. I miei muscoli rettali si sforzavano a ricevere tutto quel gigantesco würstel, che ficcato dentro aveva aperto lo squarcio al mio povero culo. Il suo würstel era così grosso e duro da sentire il suo caldo ventre premuto contro le mie chiappe e avvertire anche le sue due olive grosse che sbattevano sulla mia fessura incandescente.

In quei interminabili minuti sentivo un forte male, un male cosi terribile e insopportabile!!!, che urlo!!, piango!!, e lo supplico a gran voce: "Fausto ti prego, caccialo fuori. Mi fa molto male!!" Ma lui continua inesorabile da sentire le sue olive che mi sbattevano sul culo. Il suo petto batte contro la mia schiena e poi si allontana, il suo würstel scivola sempre più nel mio buco dentro e fuori. Poi inizia a fottermi, prima piano poi sempre più svelto. Mi teneva per i fianchi e ficcava ripetutamente quel grosso würstel nel mio culo. Ero come in trance. Non capivo cosa lui mi stava facendo in quel momento. Lo sento parlare non capisco le sue parole, mi pare che dica: "Sìììììì!!!, sììììììì!!!, ti sto sfondando questo delizioso culetto vergine!!!" Dalla paura non reagivo, anche se il male è meno forte, io purtroppo non capisco più niente, vedo tutto annebbiato, non riesco a respirare, anzi ho più paura e sto per svenire. All'inizio provavo dolore, poi incominciai a provare una sensazione piacevole e i miei urli divennero presto mugolii di piacere. E poi succede che, senza che io riesca a fare niente, mi viene voglia non so come se le palle mi scoppiasse da far trasalire il mio cazzo e pisciare. Con la mano Vorrei fermarla, ma non ci riesco, continua a uscire, a schizzi, velocissima, due, tre, quattro schizzi. Ma è pipì strana, non è gialla è bianca, e appiccicosa come una colla... da rimane un po' sopra la punta del mio pisello, che è ancora gonfio e rosso. Poi Fausto tira fuori il suo würstel dal mio buco del tutto slabbrato, e mi fa voltare verso di lui. Si tiene ancora quel grosso würstel nelle sue mani, e lo spinge verso di me, fino a toccare il mio pisello, ancora sporco di quella cosa bianca. E all'improvviso anche Fausto fa la pipì addosso. Solo che lo spruzza tutta su di me, anzi sul mio pisello, sulla mia pancia, sulle gambe. Urla come un matto e non so perché, poi fa un respiro forte, e come un singhiozzo. Chiude gli occhi, traballa, e si appoggia al mio petto. Adesso sembra contento. Sorride ancora, come quando mi faceva gli scherzi in spiaggia. Allora sorrido anche io. Dopo circa una mezzora e un po' stanchi ci rivestiamo e usciamo dalla cabina. Saluto Fausto, e lui con un sorriso mi chiese: se domani alla stessa ora ci rivediamo a questa cabina, che ha altre cose da farmi vedere. Mi dà anche un piccolo bacino su una guancia. Mezzo spossato e pieno di quella robaccia bianca appiccicosa che non riuscivo a levarla, anche se nel camminare mi faceva male il mio buchetto del culo, anzi a malapena raggiunsi la mia stanza dove mi lavai per benino sotto la doccia e andare sul letto per dormire beatamente e saltare la cena.

La mattina dopo invece di dormire tutta la giornata, io, mi alzo e faccio colazione. Non vedo l'ora di andare in spiaggia a rivedere il mio bel Fausto, mentre fa il bagnino e corteggia mia sorella. Scesi in spiaggia, la folla era gremita sotto gli ombrelloni dove rimbomba la musica che provenivano dalle loro radioline, mentre tutt’intorno bagnanti di tutte le razze erano immersi nell'acqua marina. Io, invece mi trovai solo nel solito ombrellone vicino alla spiaggia, tranquillo a pensare a Fausto e il suo bel würstel, anche se stranamente non incontrai i miei genitori e neanche mia sorella. Ad un tratto mi accorsi di Fausto che faceva il bagno e smisi di pensarlo, e con lui c’era un bel uomo della stessa età e niente male forse un suo amico. I due ridacchiavano e facevano commenti su delle ragazze di passaggio, ed io, contendo di vederlo andai verso di lui tuffandomi nelle onde. La totale confusione della gente che gremiva sia la riva e il mare che per fortuna riesco a raggiungerlo a nuoto, e lui appena mi vide sorrise, non faccio il tempo di avvicinarmi che Fausto si abbassa accostando la bocca al mio orecchio: "Fräulein che ci fai qui da sola? Sei venuta a cercare compagnia?", disse ridacchiando con sarcastico dando di gomito all’amico. "No, cerco mia sorella, pensavo che stava con te!!" "No, tua sorella con i tuoi sono andati al mercato, sapendo che tu dormivi a tardi, hanno approfittato!!" Non so perché mi sentivo escluso dai due, come se la mia presenza gli dava fastidio, e allora cerco di allontanarmi nuotando verso riva, ma con sorpresa una mano mi agguanta la caviglia del piede per impedire di andarmene via, era il suo amico proprio dietro di me che mi trascina verso di lui, fui abbrancato dalle sue forte braccia, mentre mi teneva fermo, Fausto con una mano lentamente scese lungo la mia schiena e si infila dentro il costume e palpa il mio bel culetto, anzi di più mi tira giù il lembo di stoffa quanto bastava per mettere a nudo le chiappe, mentre continua indisturbato a palpeggiare i miei grossi meloni con una prepotenza e insolenza che mi lascia senza parole e sconcerto del fatto che mentre faceva questo i due manigoldi si scambiavano battutine piccanti sul mio culo, e bocca. Le mani di Fausto lavoravano con cura una chiappa alla volta, alternando forti carezze e pizzicotti che un po' facevano male, entrambi maschi erano eccitatissimi, io sentivo i loro cazzi duri strusciarmi sulle cosce, erano incontrollabili e non potevo fare nulla, un po' per vergognava di quella situazione e temevo che i bagnanti potesse scoprirci in quelle pose. In realtà nessuno si accorgeva di quei loschi movimenti, in quanto intorno c'era il mare che nascondeva il resto dei corpi che solo la testa era fuori dall'acqua. Mentre i bagnanti si divertivano a nuotare e schizzarsi addosso l'acqua del mare. All’improvviso Fausto infila un dito nello mio sfintere e inizia a spingere, e senza difficoltà infila un altro dito che entra allo sfintere e mentre me lo spingeva fino in fondo. "Per me la Fräulein é pronta e ben aperta, per il tuo cazzo!!", disse Fausto all’amico, riferendosi al mio culo che viene subito tappato da un siluro da grosse dimensioni. Il colpo ricevuto mi fece aprire la bocca da emettere un urlo, ma la sveltezza di Fausto mi immerse la faccia in acqua da smorzarla. Per poco non mi affogava, anche se ho bevuto un po' d'acqua mi sollevai a fatica la testa per respirare, ma dovetti purtroppo far spazio al cazzo che mi smorzava il respiro per quanto era grosso.

Tenuto fermo per il mento da Fausto che mi sussurra: "Stai buona troia, non urlare, sennò ti affogo brutto stronzo!!" Io, lo guardo impaurito e feci un cenno con la testa di si. Mentre infila ancora una volta un dito in bocca da farmelo succhiare come fosse ancora un lecca-lecca, mentre il suo amico indisturbato continua a fottermi il culo con il ritmo sostenuto. Da lontano era difficile capire quello che loro facevamo in mezzo al mare e lontano dagli sguardi indiscreti. Ci volle un bel quarto d'ora tra ansimi e respiri di godimento e una bella sborrata da riempire il mio budello dello sfintere, e goderne io, mentre succhio il dito del mio bel bagnino. Non so come l’uomo di colpo sfila il cazzo dal mio culo e rimise a posto il costume, e questo stupì molto, che pensai subito che l’assalto era terminato, ma mi sbagliai. "Ehi, Fräulein non credi di cavartela così a buon mercato, ho bisogno di svuotare le palle, ora da brava troia ci raggiungi alla cabina! Hai capito frocetto!!!", disse arrabbiato Fausto mentre nuotava insieme con il suo amico e uscendo dal mare raggiungono la cabina. Guardo da lontano i due che si allontanavano ridendo e dandosi delle pacche sulle spalle, mentre io mi stavo riprendendo dalla fottuta. Ci volle un paio di minuti per riprendermi e uscire dal mare per poi raggiungerli nella cabina. Una volta giunto dentro la cabina, fui spinto con violenza a pancia in giù su una panca, mi teneva la testa ferma e tentava di ficcarmi brutalmente il cazzo durissimo in bocca, anche se feci resistenza, ma alla fine Fausto mi strinse con forza i miei capelli sulla nuca ed io aprì un po' la bocca, il randello fu subito infilato dentro con un colpo di reni sino alle palle. Ora avevo tutto il suo cazzo dentro la bocca, e le palle mi sbattevano il mento. Provai a ritrarre la testa, ma la sua presa era invincibile. Fausto inizia a fottere la mia bocca, mentre con le mani mi stringeva i miei capelli biondi per tenere ferma la testa. Intanto il suo amico da dietro fa ancora il bis, mi tira giù il costume da sfilarlo completamente e lasciando scoperto le mie chiappe, anche se tentai a muovermi, ma avevo in gola il bel cazzo di Fausto che mi stava scopando con grande energia la bocca come se fosse la fica di Ilde. Mentre il suo amico non si fece aspettare da farmi sentire una forte spinta più dolorosa di prima, ma presto il dolore si trasforma in una nuova sensazione, strana.

Il mio povero culo completamente riempito di nuovo di quella ciccia dura che cerca di entrare fino allo stomaco, il mio povero sfintere del tutto dilatato si aderisce bene a quel randello durissimo da assorbirlo tutto fino alle palle. I due maschioni stavano fottendomi alla grande godendosi il mio culo e bocca, uno davanti, l’altro dietro. Entrambi avevano i costumi calati all’altezza delle cosce, mentre le loro chiappe dure e pelose attaccate su quelle gambe muscolose come quelle dei calciatori, muovevano il bacino avanti e indietro, mentre in mezzo io venivo farcito come un panino. La scopata dura qualche minuto in più del previsto, finché avverto la mano di Fausto che mi stringeva come una tenaglia sulla nuca, stava per venire. Un primo getto finì in gola obbligandomi ad ingoiare tutta la sborra, e poi ritrasse il suo cazzo dalla mia bocca e spruzza un altro getto in pieno viso, mentre l'altro cazzo mi riempiva il budello del culo e poi lo tira fuori di colpo e spara il secondo getto sulla schiena. Vengo da loro fottuto in varie posizioni, fino allo stremo delle forze e poi sfiniti Fausto e il suo amico si tirarono su i costumi, sistemando per bene i loro pacchi voluminosi con la solita strizzata e poi guardano verso me sdraiato sul pavimento, con il viso e altre parti del corpo imbrattate di sperma. "Allora troietta, il succo alla banana ti ha piaciuto... eeeh bocciolo di rosa. Ora Fräulein da brava donna vai a casa, lavati e preparati per domani c'é un altro amico che devi accontentare!!" Ero sottomesso da lui come un cagnolino, che nel frattempo mi rialzai lentamente, e cerco di ricompormi alla meglio, mentre i due escono ridendo dalla porta. Purtroppo per mia fortuna e sua sfortuna le ferie di mio padre ebbe fine, purtroppo dovette rientrare urgentemente in Germania, il suo progetto sul mio culo pure, anche se ritornato in Germania ben riformato sul sesso e farlo con i Tedeschi, e specialmente con bei cazzi grossi. Invece l'anno successivo i miei cambia mare e spiaggia, ed io, bagnino e altri cazzi. Viva i cazzi duri e grossi.




By Mimi
di
scritto il
2013-09-01
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