Il custode dello stadio
di
Mimi
genere
bisex
Sono stato sempre attivo ed eterosessuale, nel senso che le donne per me è al primo posto in classifica del campionato etero. Ma da qualche tempo non so mi sentivo molto strano, mi sentivo attratto verso il mio stesso sesso, anzi per dire la verità guardavo con certa malizia i culetti dei giovani giocatori di 18 anni in su che facevano la doccia tanto da eccitarmi.
A parte che sono un ex giocatore di 40 anni mi chiamo Alessandro, ho militato nella serie "C/B", ora faccio il custode dello stadio nella stessa società che giocavo, e dove ho l'accesso in tutti i locali e nessuno sospettava della mia nuova inclinazione. Anche se i ragazzi sapevano che mi davo sempre da fare quando si trattava di fica, ed avendo un gran fisico e ben fatto da risaldare il mio petto ampio e sodo. Non mi posso lamentarmi sono tosto da far venire voglia a parecchie ragazze e donne anche della mia stessa età. Ma purtroppo l'interesse sulle donne si affievoliva lentamente, giorno per giorno, e con il passare del tempo non so perché presi a guardare con molta insistenza i culetti dei giocatori mentre giocano nel campo, tutto questo successe spesso e ben volentieri durante la fine della partita oppure negli allenamenti dove i ragazzi si recavano nei spogliatoi, ed in mezzo a quella bolgia di giovani corpi che si toglievano tranquillamente le magliette dinanzi a me senza sapere delle mie nuove tendenze sessuali. "Cazzo, avevano dei gran bei fisici...", dissi tra me. La cosa non mi stupì di molto essendo loro dei bei ragazzi, ma era soltanto che a vederli con attraenti slip, e bei pacchi attrezzati con sopra i calzoncini corti e calzettoni abbassati con scarpe da calcio erano eccitatissimi da farmi arrapare. Muscolosi, palestrati, atletici, e cosce robuste da veri calciatori ben fatti e sagomati per bene, anche se le loro chiappe rotonde risaltavano ancora di più in quei calzoncini bagnati di sudore, e non parliamo dei loro petti ampi e sodi, gli addominali piatti e le spalle larghe da mozzafiato. Ero proprio dei strafichi tanto che i miei poveri occhi andavano in tilt parecchio, infatti durante le docce vederli tutti là nudi a chiappe e cazzi a vento. Una bolgia di corpi insaponati dove i loro corpi si toccano gli ampi pettorali, addominali, e per finire passano il sapone in mezzo allo spacco del culo e i loro grandi e piccoli cazzi! E per me era veramente un tormento. Accorgendomi di avere un evidente erezione dovetti allontanare per non farmi scoprire, sennò erano cazzi amari, mi avrebbero di sicuro licenziato, non persi tempo e corsi subito in bagno a farmi una sega pensando a come sarebbe stato bello a inculare e farsi inculare da quei bei cazzi duri!, e per fortuna la mia reputazione di puttaniere, mi ha sempre salvato fino ad ora.
Ero sempre contento che la squadra vincesse, non per la classifica, per essere attorniato da quei bei ragazzotti che completamente nudi mi venivano attorno saltellando per fare baldoria, ed io stranito per il continuo sobbalzare di quelle sleppe di cazzi mosci che sbattevano violentemente contro la mia coscia di destra e sinistra. L’unica cosa che c’era di positivo nelle vittorie e il continuo di susseguirsi di vari sfregamenti e con la confusione, senza farmene accorgere, sfioravo e toccavo le loro chiappe e cazzi. "Oddio...!?", pensai, ero insieme a loro nello struscio, e farmi lessare il culo e il mio cazzo che cresceva lentamente, mi sentivo molto imbarazzato quando ero eccitato perché avevo voglia ti trovarmi solo con uno di loro per farmelo. Ed io? Che potevo fare? Seguivo e guardavo quello che facevano, tanto a me non davano certo retta. Non potevo mica mettermi anch’io a saltellare con loro, e mentre ero lì a fissarli con gli occhi sgranati su quei lunghi e venosi pezzi di cazzo. "Povero me...!!", anziché di sbavare sulle fiche io, stavo sbavando sui quei corpi maschili che si lavano sotto le docce, anzi a vederli erano belli i loro corpi maschili si contorceva sotto ai flussi d'acqua ed io godevo mentre ero intento a guardarli, e le mie palle dure scoppiavano di sborra fino a salire sulla cappella e imbrattare i pantaloni della tuta. Solo adesso mi sono reso conto di essere perdutamente gay: guardavo quei 20 ragazzi alti e corpi bellissimi, i giorni e le settimane che passavano filava tutto liscio, le mie voglie irrefrenabili andavano a finire con le seghe almeno un paio di volte al giorno degli allenamenti, una vera tortura. D’altra parte avevo provato a trattenermi, ma al pensiero di farmi fottere da quei cazzi e fottere i loro culetti io rischiavo di non riuscire a concentrarmi sul lavoro. Di conseguenza ogni volta, che i ragazzi finivano, andavo di fretta in bagno a spararmi lunghe e gustose seghe. Dopo aver spruzzato un bel po' di sperma dove la mia mente vacillava e non faceva altro che pensare a quei bei culetti e pezzi di carne con cui morivo di voglia.
Ma un giorno, non so come, cambio tutto la mia vita, anzi per dire la verità avevo appena finito con la solita sega, ed uscendo dal bagno con un certo buon umore e un pochino eccitato, e come sempre riprendo a pulire i spogliatoi dove i ragazzi erano tutti spariti, anche se in fondo alle docce sento ancora lo scroscio d'acqua. "Cazzo...!?", penso: "Qualche stronzo non abbia chiuso il rubinetto della doccia...!!", e un po' scocciato mi avvicino alle docce adiacente ai spogliatoi dove in quel momento mi trovo davanti; Dario un nuovo acquisto della società che tutto nudo continuava a fare la doccia. "Porca puttana...!?", quello che stavo vedendo, anche se in un primo momento mi crea una certa eccitazione, ma cerco di resistere, anzi evito nel guardarlo, non riesco e continuo a fissare quel pezzo di gnocco che si insaponava tutto il corpo, allora notai che era un bel ragazzo di 18 anni, alto, con capelli castani e lunghi, ma rimasi esterrefatto dalle sue cosce muscolose e senza peli che aveva. Ancor più mi eccitavo mentre si piega con la spugnetta si contorceva sulle ginocchia, in quanto potevo scorgere il suo bel culetto sodo e rotondeggiante, anch'esso completamente senza peli. Dopo qualche secondo il mio cazzo era di nuovo duro, anzi durissimo da non tenerlo più nei calzoni, e per quando non riuscivo a tenerlo fermo dentro le mutande sbucò verso l'alto all'elastico della stoffa intima e tuta. "Porca vacca...!!", aveva un gran bel fisico da vero maschione, e si dimenava a più non posso per insaponare quel bel culetto bianco dando tanta schiuma e da coprire del tutto quel delizioso buchetto. Il ragazzo era del tutto spensierato, stava ancora in quella posizione e non guardava nella mia direzione dove il mio sguardo era attratto da quelle deliziose chiappette, e dentro di me la voglia di fargli il culo cresceva a dismisura. Non dovevo perdere quell'occasione così non mi sarebbe più ricapitato e senza fare rumore, sfilo la tuta lasciando cadere a terra, e rimanendo completamente nudo mi posizionai dietro a lui. Dario era così preso dalla doccia che sculettava sotto i getti dell'acqua, e per fortuna non mi ha visto ne sentito entrare. Mi sono avvicinato ancora di più e ho messo le mani su quel bel culetto. Evidentemente questo ha attirato la sua attenzione. Gli ho preso la chiappa con una mano e questo ha fatto diventare più ansimante il mio respiro e far rizzare del tutto il mio cazzo. A quel contatto lui ha sussultato e cercato di allontanarsi, forse non si aspettava un porco come me!, e per non perderlo mi sono stretto a lui, e non gli ho permesso di uscire da quella stretta mortale. Ho portato la mano sinistra intorno al suo stomaco e ho fatto scivolare la mano destra tra le sue chiappe fino ad aprirgli le crespe dell'ano, e senza pensarci su ho inserito l'indice nel suo retto ho usato il sapone per lubrificargli il buco ed iniziai a penetrarlo, mentre lui non si scompose affatto, strano non capivo il suo atteggiamento. Non me ne fregava, ero del tutto partito. Mentre lo facevo afferro con forza la sua minchia ed inizio a menarlo lentamente, lo sentivo che pian piano s'ingrossava fra le mie dita frementi. Devo dire che, benché questa fosse la mia prima volta che toccavo un maschio in questa maniera, lui non
si sforzava molto per allontanare le mie mani sul suo cazzo, non si mosse per niente, si lascia trastullare da me. La mia mano sinistra ha cominciato ad agitarglielo ritmicamente mentre pompavo il suo retto con due e tre dita della destra. Non si lamentava ed ogni istante di questa mia azione gli davo a lui piacere, anzi allargava le chiappe per far largo a quelle dita vogliose.
La voglia era tanta di ficcare il mio cazzo duro, sfilo le dita, appoggio la cappella dura all'ingresso del retto, gli mollo un colpo secco che entra con una certa facilità che neanche urla per il dolore. "Cazzo...!?", il porco aveva già il buco del culo del tutto aperto e scafato da altri cazzi, non trovai tanta resistenza mentre infilavo il mio cazzo duro da 25 cm, anzi lo sentii sussultare la checca nel ricevere tutta la mia minchia dura in quel bel buco del culo. Era in preda quasi ad un raptus di goduria che io, inizio a sbattermelo come non mi era mai capitato di fare con una donna. Non ne potevo più mi sale un eccitazione tale che l'ho spinto giù e gli ficco di brutto nel culo, e mentre lo sbattevo sentivo il mio corpo vibrare ed il mio cazzo sembrava esplodere, mai avevo goduto così tanto. Il frocio godeva come un porco ed inizia anche a lasciarsi andare a certe parole che mi facevano salire la sborra fino al cervello: "Dai... sbattimi maschione fottuto che sei, cazzo che mazza dura che hai, dai figlio di puttana fottimi, fottimi tutto il culo!!!", e mentre lo sbattevo si girava per guardare il mio viso che grugniva dalla goduria dicendomi: "Cazzo nessuno ma fottuto così, nemmeno il mister!!!" Rimasi sbalordito quello che sentivo, non mi importava quello che diceva, ma quello che io facevo al suo bel culetto, ogni bordata che davo lo sentivo gemere. Non ce la facevo più a tenerlo, stavo per sborrare dentro al budello. Dario aveva capito che stavo per venire, ma non voleva che finisse così. Allora estrasse la mia mazza bella dura dal suo culo, lui si gira intuendo che i miei grossi coglioni stavano per far schizzare tanta sborra si inginocchia davanti alle mie gambe, ha preso le mie palle nella sua destra e ha cominciato a farle rotolare. Poi ha preso il mio cazzo, che continuava a rimanere duro, poi a infilato nella sua bocca ed usato la sinistra per spingere mentre con la bocca sommergeva nei miei peli pudici. Non è passato molto tempo prima che cominciassi a sgroppare e spasimare che dopo pochi secondi il mio cazzo eruttava come un vulcano inattivo da centinaia d'anni. Lo sperma fluiva nella sua ingorda bocca, da succhiarmi fino a svuotarmi le palle e poi sputarlo fuori dalla sua bocca. Il mio cazzo era diventato molle e mi aveva succhiato fuori ogni goccia di sperma, tanto da suscitare in me una sonora risata! Io ridevo e lui inizia a parlarmi: "Non so se l'hai già capito, che non sei il primo a fottermi il culo. T'ho visto spesso che ci guardavi di nascosto e poi correvi nei bagni a farti le seghe, ma non ti devi preoccupare maschione, non lo dirò a nessuno del tuo vizietto neanche al mister!!!", disse mentre finiva la doccia. Dopo un quarto d'ora lo vedo con la borsa a tracollo, mi da un bacio e un arrivederci a presto. Ma quel giorno un errore imperdonabile! Che mi costo il culo. Non so come mai una dimenticanza fatale! Non chiusi a chiave lo spogliatoio, e caso volle che proprio quel giorno senza che mi accorgessi c'era una presenza estranea nello spogliatoio, era il mister. Io ancora nudo mentre Dario usciva dallo spogliatoio, e poi dopo mi accorsi di lui, io, in quel momento trasalii e compresi all’istante che tutto era perduto, che mi avrebbe di sicuro licenziato o sputtanato, anche se Dario senza volere... mi ha confidato il suo rapporto con lui, ma non ho prove, in poche parole ero bello fregato.
Trascorso quei pochi minuti di terrore, il mister, però, reagì diversamente da come avevo previsto. Niente licenziamento, niente sputtanamento. Non so perché si affretta a chiudere la porta a chiave dello spogliatoio. Dopodiché mi guarda lungamente e la sua faccia cambia espressione, trasformandosi in un ghigno perfido. "Tutto si può aggiustare, caro Ale!, e spero che mi vieni incontro da buon amico. Nessuno saprà del tuo vizietto, senza scandali e nessun licenziamento!!", disse bonariamente. Ero in piedi, completamente nudo, incredulo, paonazzo dalla vergogna e paura, ma non capivo quel discorso. Solo dopo compresi il suo discorso. Il porco aveva sfoderato da sotto la tuta un cazzo a dir poco spaventoso. Turgido e violaceo, aveva l’aria di essere stato molto usato sessualmente. "Hai sollazzato la tua minchia in quel meraviglioso culetto di Dario, eeh porcellino!! Adesso io farò lo stesso con te... e spero che il tuo sfintere regge i miei trenta centimetri di cazzo!!!", non mi fece pronunciare una parola che vengo afferrato da lui violentemente per i capelli, mi ingiunse una posizione sottomessa, e non so come mi trovai prono sulla panca. Paralizzato dalla sorpresa e del suo modo violento di fare, che raddoppiò il mio imbarazzo, ma era evidente che non potevo sottrarmi e reagire, in quando ci perdevo. Chiusi gli occhi e attesi che lui mi fottesse il culo ancora vergine per poco. Uno sputo annuncia che stava preparando ha fottermi il mio povero culo, in pochi secondi sentii di lì a poco, la sua saliva calda e appiccicosa, lo sento sputarmi sul mio buco palpitante, e con mossa repentina mi fece ruotare su me stesso, il figlio di puttana punta la cappella al mio buco del culo e spinse come un toro inferocito. Credetti di svenire, mentre la cappella entrava lacerando tutto quello che incontrava fino a sentire sullo stomaco. Furono spinte furiose, che mi scuotevano le budella e annullavano completamente ogni mio volere. Ai vari affondi nel mio povero sfintere ero in preda di un piacere selvaggio, che si rivelava per l’erezione poderosa con la quale mi ritrovai, sbattuto ogni volta contro la panca. Il mister pronunciava insulti irripetibili, che mai avevo udito in mia vita. La cosa che mi meraviglia era il suo cazzone che si induriva ogni volta che spingeva di più dentro al retto. Il figlio di puttana prima di sborrarmi nel culo, pensò bene di uscire dalle mie viscere lacerate e insanguinate, e sporche di merda, e sbattermelo in bocca per farselo ripulire e umiliarmi. Sebbene fosse un grosso cazzone con una cappella quantomeno abbordabile, io, mi dovetti darmi da fare come meglio potevo da inglobarlo tutto in bocca, anche se era la mia prima volta che facevo un pompino ad un uomo, constatai subito che il porco gradiva il lavoro e l’impegno che stavo dimostrando. Lo sentivo grugnire come un maiale, e raddoppiai i miei sforzi, deciso a fargli raggiungere in quel modo l’orgasmo.
Guardai estasiato l’eruzione di un vulcano, a fiotti, che erutta tanta sperma, ed io, mi affrettai a lambirla e assorbirla tutta in gola senza perdere una sola goccia, lasciando il fallo semi_duro pulito e liscio come le chiappe di un bebè. Nel mandare giù lo sperma provai la prima volta un tale appagamento che venni spontaneamente senza sparare una sega, imbrattando il pavimento dello spogliatoio. Concluso la fottuta, il mister si ricompose, e come se niente fosse apre la porta ed esce, dicendomi da fuori: "Alé, preparati bene la bocca e il culo che ce ne sono altri cazzi da soddisfare, in quanto sarai la nostra troia!, una delle tante e non il maschio che credi di essere, eeeh frocione!!" Forse quel giorno, era un errore dargli il culo!, si un errore imperdonabile! Tutta la mia carriera buttata alle ortiche. Da ex giocatore rispettato e ammirato dai tifosi del mio paese, e sputtanato da quel desiderio marcio che mi divora dentro di me che devo soddisfare senza replicare tutti i cazzi che mi passava il mister... volendo o dolendo erano a mia disposizione, sennò rimanevo con il culorotto e senza lavoro.
By Mimi
A parte che sono un ex giocatore di 40 anni mi chiamo Alessandro, ho militato nella serie "C/B", ora faccio il custode dello stadio nella stessa società che giocavo, e dove ho l'accesso in tutti i locali e nessuno sospettava della mia nuova inclinazione. Anche se i ragazzi sapevano che mi davo sempre da fare quando si trattava di fica, ed avendo un gran fisico e ben fatto da risaldare il mio petto ampio e sodo. Non mi posso lamentarmi sono tosto da far venire voglia a parecchie ragazze e donne anche della mia stessa età. Ma purtroppo l'interesse sulle donne si affievoliva lentamente, giorno per giorno, e con il passare del tempo non so perché presi a guardare con molta insistenza i culetti dei giocatori mentre giocano nel campo, tutto questo successe spesso e ben volentieri durante la fine della partita oppure negli allenamenti dove i ragazzi si recavano nei spogliatoi, ed in mezzo a quella bolgia di giovani corpi che si toglievano tranquillamente le magliette dinanzi a me senza sapere delle mie nuove tendenze sessuali. "Cazzo, avevano dei gran bei fisici...", dissi tra me. La cosa non mi stupì di molto essendo loro dei bei ragazzi, ma era soltanto che a vederli con attraenti slip, e bei pacchi attrezzati con sopra i calzoncini corti e calzettoni abbassati con scarpe da calcio erano eccitatissimi da farmi arrapare. Muscolosi, palestrati, atletici, e cosce robuste da veri calciatori ben fatti e sagomati per bene, anche se le loro chiappe rotonde risaltavano ancora di più in quei calzoncini bagnati di sudore, e non parliamo dei loro petti ampi e sodi, gli addominali piatti e le spalle larghe da mozzafiato. Ero proprio dei strafichi tanto che i miei poveri occhi andavano in tilt parecchio, infatti durante le docce vederli tutti là nudi a chiappe e cazzi a vento. Una bolgia di corpi insaponati dove i loro corpi si toccano gli ampi pettorali, addominali, e per finire passano il sapone in mezzo allo spacco del culo e i loro grandi e piccoli cazzi! E per me era veramente un tormento. Accorgendomi di avere un evidente erezione dovetti allontanare per non farmi scoprire, sennò erano cazzi amari, mi avrebbero di sicuro licenziato, non persi tempo e corsi subito in bagno a farmi una sega pensando a come sarebbe stato bello a inculare e farsi inculare da quei bei cazzi duri!, e per fortuna la mia reputazione di puttaniere, mi ha sempre salvato fino ad ora.
Ero sempre contento che la squadra vincesse, non per la classifica, per essere attorniato da quei bei ragazzotti che completamente nudi mi venivano attorno saltellando per fare baldoria, ed io stranito per il continuo sobbalzare di quelle sleppe di cazzi mosci che sbattevano violentemente contro la mia coscia di destra e sinistra. L’unica cosa che c’era di positivo nelle vittorie e il continuo di susseguirsi di vari sfregamenti e con la confusione, senza farmene accorgere, sfioravo e toccavo le loro chiappe e cazzi. "Oddio...!?", pensai, ero insieme a loro nello struscio, e farmi lessare il culo e il mio cazzo che cresceva lentamente, mi sentivo molto imbarazzato quando ero eccitato perché avevo voglia ti trovarmi solo con uno di loro per farmelo. Ed io? Che potevo fare? Seguivo e guardavo quello che facevano, tanto a me non davano certo retta. Non potevo mica mettermi anch’io a saltellare con loro, e mentre ero lì a fissarli con gli occhi sgranati su quei lunghi e venosi pezzi di cazzo. "Povero me...!!", anziché di sbavare sulle fiche io, stavo sbavando sui quei corpi maschili che si lavano sotto le docce, anzi a vederli erano belli i loro corpi maschili si contorceva sotto ai flussi d'acqua ed io godevo mentre ero intento a guardarli, e le mie palle dure scoppiavano di sborra fino a salire sulla cappella e imbrattare i pantaloni della tuta. Solo adesso mi sono reso conto di essere perdutamente gay: guardavo quei 20 ragazzi alti e corpi bellissimi, i giorni e le settimane che passavano filava tutto liscio, le mie voglie irrefrenabili andavano a finire con le seghe almeno un paio di volte al giorno degli allenamenti, una vera tortura. D’altra parte avevo provato a trattenermi, ma al pensiero di farmi fottere da quei cazzi e fottere i loro culetti io rischiavo di non riuscire a concentrarmi sul lavoro. Di conseguenza ogni volta, che i ragazzi finivano, andavo di fretta in bagno a spararmi lunghe e gustose seghe. Dopo aver spruzzato un bel po' di sperma dove la mia mente vacillava e non faceva altro che pensare a quei bei culetti e pezzi di carne con cui morivo di voglia.
Ma un giorno, non so come, cambio tutto la mia vita, anzi per dire la verità avevo appena finito con la solita sega, ed uscendo dal bagno con un certo buon umore e un pochino eccitato, e come sempre riprendo a pulire i spogliatoi dove i ragazzi erano tutti spariti, anche se in fondo alle docce sento ancora lo scroscio d'acqua. "Cazzo...!?", penso: "Qualche stronzo non abbia chiuso il rubinetto della doccia...!!", e un po' scocciato mi avvicino alle docce adiacente ai spogliatoi dove in quel momento mi trovo davanti; Dario un nuovo acquisto della società che tutto nudo continuava a fare la doccia. "Porca puttana...!?", quello che stavo vedendo, anche se in un primo momento mi crea una certa eccitazione, ma cerco di resistere, anzi evito nel guardarlo, non riesco e continuo a fissare quel pezzo di gnocco che si insaponava tutto il corpo, allora notai che era un bel ragazzo di 18 anni, alto, con capelli castani e lunghi, ma rimasi esterrefatto dalle sue cosce muscolose e senza peli che aveva. Ancor più mi eccitavo mentre si piega con la spugnetta si contorceva sulle ginocchia, in quanto potevo scorgere il suo bel culetto sodo e rotondeggiante, anch'esso completamente senza peli. Dopo qualche secondo il mio cazzo era di nuovo duro, anzi durissimo da non tenerlo più nei calzoni, e per quando non riuscivo a tenerlo fermo dentro le mutande sbucò verso l'alto all'elastico della stoffa intima e tuta. "Porca vacca...!!", aveva un gran bel fisico da vero maschione, e si dimenava a più non posso per insaponare quel bel culetto bianco dando tanta schiuma e da coprire del tutto quel delizioso buchetto. Il ragazzo era del tutto spensierato, stava ancora in quella posizione e non guardava nella mia direzione dove il mio sguardo era attratto da quelle deliziose chiappette, e dentro di me la voglia di fargli il culo cresceva a dismisura. Non dovevo perdere quell'occasione così non mi sarebbe più ricapitato e senza fare rumore, sfilo la tuta lasciando cadere a terra, e rimanendo completamente nudo mi posizionai dietro a lui. Dario era così preso dalla doccia che sculettava sotto i getti dell'acqua, e per fortuna non mi ha visto ne sentito entrare. Mi sono avvicinato ancora di più e ho messo le mani su quel bel culetto. Evidentemente questo ha attirato la sua attenzione. Gli ho preso la chiappa con una mano e questo ha fatto diventare più ansimante il mio respiro e far rizzare del tutto il mio cazzo. A quel contatto lui ha sussultato e cercato di allontanarsi, forse non si aspettava un porco come me!, e per non perderlo mi sono stretto a lui, e non gli ho permesso di uscire da quella stretta mortale. Ho portato la mano sinistra intorno al suo stomaco e ho fatto scivolare la mano destra tra le sue chiappe fino ad aprirgli le crespe dell'ano, e senza pensarci su ho inserito l'indice nel suo retto ho usato il sapone per lubrificargli il buco ed iniziai a penetrarlo, mentre lui non si scompose affatto, strano non capivo il suo atteggiamento. Non me ne fregava, ero del tutto partito. Mentre lo facevo afferro con forza la sua minchia ed inizio a menarlo lentamente, lo sentivo che pian piano s'ingrossava fra le mie dita frementi. Devo dire che, benché questa fosse la mia prima volta che toccavo un maschio in questa maniera, lui non
si sforzava molto per allontanare le mie mani sul suo cazzo, non si mosse per niente, si lascia trastullare da me. La mia mano sinistra ha cominciato ad agitarglielo ritmicamente mentre pompavo il suo retto con due e tre dita della destra. Non si lamentava ed ogni istante di questa mia azione gli davo a lui piacere, anzi allargava le chiappe per far largo a quelle dita vogliose.
La voglia era tanta di ficcare il mio cazzo duro, sfilo le dita, appoggio la cappella dura all'ingresso del retto, gli mollo un colpo secco che entra con una certa facilità che neanche urla per il dolore. "Cazzo...!?", il porco aveva già il buco del culo del tutto aperto e scafato da altri cazzi, non trovai tanta resistenza mentre infilavo il mio cazzo duro da 25 cm, anzi lo sentii sussultare la checca nel ricevere tutta la mia minchia dura in quel bel buco del culo. Era in preda quasi ad un raptus di goduria che io, inizio a sbattermelo come non mi era mai capitato di fare con una donna. Non ne potevo più mi sale un eccitazione tale che l'ho spinto giù e gli ficco di brutto nel culo, e mentre lo sbattevo sentivo il mio corpo vibrare ed il mio cazzo sembrava esplodere, mai avevo goduto così tanto. Il frocio godeva come un porco ed inizia anche a lasciarsi andare a certe parole che mi facevano salire la sborra fino al cervello: "Dai... sbattimi maschione fottuto che sei, cazzo che mazza dura che hai, dai figlio di puttana fottimi, fottimi tutto il culo!!!", e mentre lo sbattevo si girava per guardare il mio viso che grugniva dalla goduria dicendomi: "Cazzo nessuno ma fottuto così, nemmeno il mister!!!" Rimasi sbalordito quello che sentivo, non mi importava quello che diceva, ma quello che io facevo al suo bel culetto, ogni bordata che davo lo sentivo gemere. Non ce la facevo più a tenerlo, stavo per sborrare dentro al budello. Dario aveva capito che stavo per venire, ma non voleva che finisse così. Allora estrasse la mia mazza bella dura dal suo culo, lui si gira intuendo che i miei grossi coglioni stavano per far schizzare tanta sborra si inginocchia davanti alle mie gambe, ha preso le mie palle nella sua destra e ha cominciato a farle rotolare. Poi ha preso il mio cazzo, che continuava a rimanere duro, poi a infilato nella sua bocca ed usato la sinistra per spingere mentre con la bocca sommergeva nei miei peli pudici. Non è passato molto tempo prima che cominciassi a sgroppare e spasimare che dopo pochi secondi il mio cazzo eruttava come un vulcano inattivo da centinaia d'anni. Lo sperma fluiva nella sua ingorda bocca, da succhiarmi fino a svuotarmi le palle e poi sputarlo fuori dalla sua bocca. Il mio cazzo era diventato molle e mi aveva succhiato fuori ogni goccia di sperma, tanto da suscitare in me una sonora risata! Io ridevo e lui inizia a parlarmi: "Non so se l'hai già capito, che non sei il primo a fottermi il culo. T'ho visto spesso che ci guardavi di nascosto e poi correvi nei bagni a farti le seghe, ma non ti devi preoccupare maschione, non lo dirò a nessuno del tuo vizietto neanche al mister!!!", disse mentre finiva la doccia. Dopo un quarto d'ora lo vedo con la borsa a tracollo, mi da un bacio e un arrivederci a presto. Ma quel giorno un errore imperdonabile! Che mi costo il culo. Non so come mai una dimenticanza fatale! Non chiusi a chiave lo spogliatoio, e caso volle che proprio quel giorno senza che mi accorgessi c'era una presenza estranea nello spogliatoio, era il mister. Io ancora nudo mentre Dario usciva dallo spogliatoio, e poi dopo mi accorsi di lui, io, in quel momento trasalii e compresi all’istante che tutto era perduto, che mi avrebbe di sicuro licenziato o sputtanato, anche se Dario senza volere... mi ha confidato il suo rapporto con lui, ma non ho prove, in poche parole ero bello fregato.
Trascorso quei pochi minuti di terrore, il mister, però, reagì diversamente da come avevo previsto. Niente licenziamento, niente sputtanamento. Non so perché si affretta a chiudere la porta a chiave dello spogliatoio. Dopodiché mi guarda lungamente e la sua faccia cambia espressione, trasformandosi in un ghigno perfido. "Tutto si può aggiustare, caro Ale!, e spero che mi vieni incontro da buon amico. Nessuno saprà del tuo vizietto, senza scandali e nessun licenziamento!!", disse bonariamente. Ero in piedi, completamente nudo, incredulo, paonazzo dalla vergogna e paura, ma non capivo quel discorso. Solo dopo compresi il suo discorso. Il porco aveva sfoderato da sotto la tuta un cazzo a dir poco spaventoso. Turgido e violaceo, aveva l’aria di essere stato molto usato sessualmente. "Hai sollazzato la tua minchia in quel meraviglioso culetto di Dario, eeh porcellino!! Adesso io farò lo stesso con te... e spero che il tuo sfintere regge i miei trenta centimetri di cazzo!!!", non mi fece pronunciare una parola che vengo afferrato da lui violentemente per i capelli, mi ingiunse una posizione sottomessa, e non so come mi trovai prono sulla panca. Paralizzato dalla sorpresa e del suo modo violento di fare, che raddoppiò il mio imbarazzo, ma era evidente che non potevo sottrarmi e reagire, in quando ci perdevo. Chiusi gli occhi e attesi che lui mi fottesse il culo ancora vergine per poco. Uno sputo annuncia che stava preparando ha fottermi il mio povero culo, in pochi secondi sentii di lì a poco, la sua saliva calda e appiccicosa, lo sento sputarmi sul mio buco palpitante, e con mossa repentina mi fece ruotare su me stesso, il figlio di puttana punta la cappella al mio buco del culo e spinse come un toro inferocito. Credetti di svenire, mentre la cappella entrava lacerando tutto quello che incontrava fino a sentire sullo stomaco. Furono spinte furiose, che mi scuotevano le budella e annullavano completamente ogni mio volere. Ai vari affondi nel mio povero sfintere ero in preda di un piacere selvaggio, che si rivelava per l’erezione poderosa con la quale mi ritrovai, sbattuto ogni volta contro la panca. Il mister pronunciava insulti irripetibili, che mai avevo udito in mia vita. La cosa che mi meraviglia era il suo cazzone che si induriva ogni volta che spingeva di più dentro al retto. Il figlio di puttana prima di sborrarmi nel culo, pensò bene di uscire dalle mie viscere lacerate e insanguinate, e sporche di merda, e sbattermelo in bocca per farselo ripulire e umiliarmi. Sebbene fosse un grosso cazzone con una cappella quantomeno abbordabile, io, mi dovetti darmi da fare come meglio potevo da inglobarlo tutto in bocca, anche se era la mia prima volta che facevo un pompino ad un uomo, constatai subito che il porco gradiva il lavoro e l’impegno che stavo dimostrando. Lo sentivo grugnire come un maiale, e raddoppiai i miei sforzi, deciso a fargli raggiungere in quel modo l’orgasmo.
Guardai estasiato l’eruzione di un vulcano, a fiotti, che erutta tanta sperma, ed io, mi affrettai a lambirla e assorbirla tutta in gola senza perdere una sola goccia, lasciando il fallo semi_duro pulito e liscio come le chiappe di un bebè. Nel mandare giù lo sperma provai la prima volta un tale appagamento che venni spontaneamente senza sparare una sega, imbrattando il pavimento dello spogliatoio. Concluso la fottuta, il mister si ricompose, e come se niente fosse apre la porta ed esce, dicendomi da fuori: "Alé, preparati bene la bocca e il culo che ce ne sono altri cazzi da soddisfare, in quanto sarai la nostra troia!, una delle tante e non il maschio che credi di essere, eeeh frocione!!" Forse quel giorno, era un errore dargli il culo!, si un errore imperdonabile! Tutta la mia carriera buttata alle ortiche. Da ex giocatore rispettato e ammirato dai tifosi del mio paese, e sputtanato da quel desiderio marcio che mi divora dentro di me che devo soddisfare senza replicare tutti i cazzi che mi passava il mister... volendo o dolendo erano a mia disposizione, sennò rimanevo con il culorotto e senza lavoro.
By Mimi
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