Incesti e tradimenti 5 - Papà voglio sposarmi e voglio un figlio da te

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genere
incesti


Riepilogo capitoli precedenti:
1)Incesto e corna ................Incest
2)Incesti e tradimenti............Incest 2012
3)Incesti e tradimenti............Incest 2014
4)Incesti e tradimenti............Incest 2014

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5° capitolo

Come Giulia gli aveva suggerito,dopo il succulento ed energetico pranzetto che la figlia gli aveva preparato,Carlo era ritornato a letto per recuperare le forze in previsione della seduta erotica con la sua scatenata "bambina"che sarebbe iniziata quel pomeriggio per terminare all'alba del giorno dopo.

La ragazza dopo aver lavato i piatti e rassettata la cucina,si era seduta in soggiorno per crogiolarsi al ricordo di quanto le era successo la notte trascorsa e la sera precedente.

Le piaceva anche ripassare mentalmente le fasi della sua vita che l'avevano condotta al felice rapporto erotico che aveva con suo padre ed anche sognare immaginando come sarebbe stato il proprio futuro.

Si sentiva davvero bene ed era orgogliosa del fatto di essere l'amante oltre che migliore amica,complice e confidente di suo padre.

Era distesa sul divano con indosso solo un trasparente babydoll in seta della mamma e con gli occhi chiusi si faceva trasportare dai suoi pensieri.

Con una mano si strizzava le areole ed i piccoli imberbi capezzoli che si stagliavano a guardia delle generose mammelle mentre con l'altra,si accarezzava tra le cosce il sesso ed il sensibile bottoncino finalmente ripresisi dopo la incredibile esperienza della sera prima con l'enorme randello di "Pippi" che l'aveva si fatta godere oltre ogni limite ma l'aveva anche aperta lasciandola infiammata e dolente per tutta la notte sino al mattino.

Nonostante il fatto che Giulia fosse molto giovane ed ancora impegnata con gli studi universitari,era molto sviluppato in lei l'istinto materno.

Era davvero innamorata del padre e dunque,le sembrava del tutto normale che sentisse forte il desiderio di avere un figlio da lui.

Giulia era una ragazza dolce e meravigliosa con una innata vocazione a godere dei piaceri della carne ma al tempo stesso era sempre disponibile a donarsi agli altri affinché godessero delle sue attenzioni,del suo corpo e delle sue incredibili capacità amatorie.

Lei era cosciente che la sua attitudine ai piaceri sessuali che gli era stata trasmessa dalla strana situazione familiare in cui era cresciuta.

Ricordava perfettamente che sin da bambina suo padre concedeva alla mamma la più ampia libertà senza gelosie e senza condizioni.

Quando la mamma usciva la sera in compagnia di altri uomini era suo padre a prendersi cura di lei e quel fatto aveva creato tra loro un legame fortissimo che col crescere si era trasformato in vera complicità.

In fatto di sesso,non vi erano mai stati segreti,tabù o comportamenti ipocriti in quella famiglia e spesso le capitava di ascoltare i racconti che sua madre faceva a suo padre sugli incontri che aveva avuto quel giorno o di come avesse trascorso la notte col suo ultimo amante.

Giulia si rendeva conto che le abitudini della sua famiglia erano completamente diverse da quelle delle sue amiche.

In casa sua madre vestiva sempre in modo discinto mostrandosi anche nuda senza alcuna vergogna.

Ovviamente anche lei era cresciuta con le medesime abitudini che al padre parevano del tutto naturali.

Col crescere,le sue forme si sono trasformate e già all'età di tredici anni le sue fattezze erano quelle di una donna compiuta.

Suo padre a differenza di loro,non girava mai nudo per casa anche se vi erano situazioni in cui,anche lui si mostrava senza vestiti e senza alcun segno di pudore o di brame esibizioniste.

Era stata proprio lei una sera che la mamma era uscita,ad andarsi ad infilare nuda nel lettone dei genitori ed abbracciandosi al padre in modo dolce e naturale,gli aveva detto:

-Papà.....prendimi....facciamo l'amore.....godi tu del corpo della tua bambina prima che lo facciano gli altri!-

Giulia non avrebbe mai più dimenticato per tutta la vita la dolcezza di quella notte.

Suo padre l'aveva presa e senza farle male,l'aveva resa donna accompagnandola con languida delicatezza in un viaggio che non avrebbe avuto mai più fine.

Da quel momento non erano più padre e figlia e nonostante che i loro corpi si cercassero in ogni istante della loro giornata,non erano neanche veri amanti.

Molto più semplicemente erano innamorati e sin dalla prima volta,il padre le aveva concesso ogni libertà dandole anche tutti i suggerimenti utili ad evitare spiacevoli conseguenze.

Quando l'aveva sverginata si era preoccupato di conoscere i suoi "periodi" ed accertato che in quel momento non era fertile,l'aveva deflorata facendole anche godere la meravigliosa sensazione di sentirsi il corpo irrorato dai suoi caldi fiotti di seme.

Aveva da poco compiuto i suoi quattordici anni Giulia e già il giorno dopo,il padre l'aveva accompagnata dal ginecologo per farle prescrivere la pillola.


Mentre le sue mani le davano piacere,la sua mente navigava e si era anche ritrovata a pensare a quanto fosse positiva anche la sua esperienza universitaria.

I suoi studi procedevano magnificamente ed era prossima alla fine del suo brillante primo anno di corso.

Naturalmente,non erano solo i risultati universitari che la rendevano così felice ma erano anche i bellissimi rapporti che aveva coi ragazzi del suo corso e non solo.

Giulia si concedeva con una certa facilità a tutti i ragazzi che le piaceva ed anche ad alcuni che pur non essendo di suo gusto,la corteggiavano senza essere appiccicosi o invadenti.

Nonostante questa sua licenziosità di comportamento,nessuno la considerava una puttanella ed anche quando ne incontrava più d'uno insieme,la sua reputazione non veniva mai intaccata.

Giulia frequentava con una certa assiduità anche un ragazzo prossimo alla laurea in architettura e che già collaborava coll'avviato studio del padre.

Antonio(questo il nome del futuro architetto)accompagnava Giulia anche quando andava a far visita a qualche collega o quando lei stessa riceveva qualche maschio nella camera dove alloggiava.

Era anche capitato che mentre erano insieme a casa di qualcuno,l'ambiente si surriscaldesse e Giulia si concedesse ai suoi amici anche in presenza di Antonio.

Nonostante la grande amicizia che li legava,Antonio non aveva mai chiesto a Giulia di fare l'amore con lei ed anche quando involontariamente si trovava coinvolto in qualche incontro di gruppo,non vi aveva mai partecipato attivamente.

Giulia non pareva particolarmente turbata da quel suo apparente disinteresse ed anche quando era stata lei stessa ad offrirsi inutilmente,non ne aveva fatto un problema né aveva voluto approfondire sullo strano comportamento del suo migliore amico.

Era sul punto di godere col dito appoggiato alla clitoride quando Giulia è stata illuminata da un'idea che le avrebbe cambiato la vita.

Senza portare a termine il suo ditalino,si era alzata di scatto ed era corsa da suo padre:

-Papà...papà....svegliati....devo parlarti!-

Aveva sussurrato Giulia sedendosi sul letto accanto al padre mentre lo accarezzava e lo baciava sul viso.

-Papà...voglio parlarti di un'idea che forse potrà risolvere i nostri problemi prima che io prenda la laurea!-

Il padre con l'aria assonnata,incuriosito dalle parole della figlia e dal suo debordante entusiasmo,si è tirato su e sedendosi sul letto,aveva stretto la figlia a sé dicendole:

-Ti ascolto bambina!-

Secondo la sua idea,Giulia avrebbe potuto realizzare con Antonio una situazione familiare simile a quella che avevano i suoi genitori.

Antonio era chiaramente innamorato di lei e nonostante questo,non le aveva mai chiesto di fare l'amore né le aveva mai impedito di andare con altri.

La sua situazione economica e professionale erano del tutto sicure ed in grado di mantenere una famiglia anche se la moglie fosse ancora stata impegnata negli studi universitari.

-Papà....vorrei chiedere ad Antonio di sposarmi...così io e te potremo vivere apertamente il nostro rapporto e potrò finalmente coronare il sogno di avere un figlio da te.

Credo proprio che Antonio non avrebbe nulla in contrario....sono convinta che a lui piacerebbe avere con me un rapporto platonico e sapere che io sono felice anche tra le tue braccia!-

Il padre la osservava con amore ed in cuor suo gioiva nel vedere con quanto perfido entusiasmo sua figlia stava progettando una vita che l'avrebbe resa felice per sempre.

Dopo l'ennesimo enteroclisma si erano entrambi immersi nella Jacuzzi e mentre Giulia continuava a parlare e fare progetti,il padre l'ascoltava compiaciuto e le massagiava il corpo con una morbida spugnetta per farla rilassare e prepararla alle appassionate e trasgressive ore d'amore che sarebbero seguite sino all'alba.

segue






scritto il
2014-01-16
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