Il Playboy 6 “l' Inganno”
di
Kyr
genere
etero
Lorenzo e Sylvie tornati a Milano dopo la loro vacanza Parigi, fecero davvero coppia fissa, partecipavano anche ai cocktail e gli eventi insieme, a volte con Franco a volta da soli.
Spesso passavano loro due soli week end lunghi a Londra nell'appartamento di Pont Street, divennero molto affiatati a volte sembravano addirittura marito e moglie.
Dopo 6 mesi che stavano insieme Sylvie si era dimostrata davvero una brava amante spesso anche docile e pronta a soddisfare le voglie di Lorenzo ma non le aveva ancora concesso la sua verginità anale, Franco impaziente chiedeva spesso a Lorenzo se la cosa era avvenuta, anche se ormai a Sylvie non si concedeva quasi più al marito, solo raramente una scopatina veloce, più una sveltina che una vera scopata, quelle ormai le faceva solo con Lorenzo.
Un sabato pomeriggio quando erano nella casa di Londra, Lorenzo si stava rilassando sul divano mentre Sylvie stava preparando una cena per la serata con alcuni amici, intanto che cucinava faceva anche altre faccende di casa con in dosso un grembiule da casalinga per non sporcare l'elegante abito firmato che indossava, un vestito molto castigato ma a Lorenzo che la guardava intenta nelle sue faccende aveva provocato una potente erezione.
Si avvicinò a Sylvie, le prese in mano le tette e comincio a stuzzicarle i capezzoli, poi infilò una mano sotto la gonna e cominciò a massaggiarla attraverso lo slip di seta, lei emetteva dei gemiti ad un certo punto inaspettatamente Sylvie andò a mettersi inginocchiò al bordo del sofà, sollevò la gonna in modo da scoprire le natiche e le disse piano.
-Fammi tutto quello che vuoi.
Lorenzo Non ci pensò sopra si avvicinò libero il pene senza neanche togliere i pantaloni, lei era lì in attesa con le reni inarcate, la penetrò con un colpo solo arrivando fino in fondo lei fece un grido soffocato di dolore poi Lorenzo le afferro i fianchi e comincio a muoversi avanti e indietro.
Sylvie emetteva qualche gridolino di dolore ma agevolava la sua azione con piccoli colpi di anca, dava un idea così perversa con la gonna tirata su in quel modo che Lorenzo dopo poco esplose dentro di lei, appena si ripresero lei le chiese se era soddisfatto, lui rispose che lo era pienamente.
-Non sai per quanto tempo Franco me lo ha chiesto, ma non ho mai voluto, non ho mai ceduto, da un po’ volevo farlo con te ma non avevo il coraggio di chiedertelo. Le disse.
-Perché non ci facciamo una foto col tablet e la spediamo a Franco, secondo me sarebbe contento del fatto che ti sei sbloccata. Propose Lorenzo
-Ma sei matto si arrabbierebbe da matti "perché a te si e a lui no si chiederebbe"
-Non credo e stato lui a spingerci uno tra le braccia del altro dopotutto.
-Ma si hai ragione, così impara a voler diventare cornuto.
Rispose sorridendo maliziosamente Sylvie.
Lorenzo si posizionò dietro Sylvie e si attacco al suo sedere, lei aveva ancora su il grembiule e la gonna alzata come pochi minuti prima quando avevano consumato l'atto sessuale, Lorenzo scattò la foto con l'autoscatto e poi la spedì via e- mail a Franco.
Dopo pochi minuti arrivò la risposta di Franco sempre via e-mail "Grazie."
Il Martedì mattina seguente rientrando da Londra Sylvie trovò la serratura di casa cambiata, chiamò Franco sul cellulare ma non le rispondeva, provò in ufficio ma la segretaria le disse che era fuori per lavoro, chiamò allora Lorenzo che andò a prenderla sotto casa e la portò nel suo appartamento.
Anche lui tentò di chiamare Franco ma niente a metà mattina invece le arrivò la telefonata di Mr. Wright, infuriato, perché l'azienda a causa sua aveva perso un importante cliente, Franco Sala, appunto.
Lorenzo dovette sorbirsi la sfuriata senza parlare e chiedere anche scusa al suo capo, per lui fu una cocente umiliazione anche per il fatto di essere stato usato e fregato.
La mattina dopo Sylvie fu chiamata dal avvocato di Franco, il quale la informò che suo marito aveva chiesto la separazione e che non le conveniva avanzare richieste economiche perché avevamo delle prove schiaccianti del suo tradimento e le mostro la foto più che eloquente che si era fatta con Lorenzo a Londra.
La sera nel appartamento di Lorenzo in corso Vercelli, Sylvie si lasciò andare ad una crisi di pianto, Lorenzo la prese tra le sue braccia e la consolò.
Poi si baciarono a lungo finché Sylvie scese con la bocca fino al suo sesso, lo inghiotti e lo succhiò divinamente fino ad inghiottire il suo sperma.
-Adesso ti prego scopami. Le disse lei
Lorenzo la prese con foga mentre le succhiava i seni poi venne godendo dentro.
La mattina dopo Lorenzo trovò un biglietto sul tavolo della cucina.
“Torno a casa a mia a Parigi, grazie di tutto, ciao.”
P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/
Spesso passavano loro due soli week end lunghi a Londra nell'appartamento di Pont Street, divennero molto affiatati a volte sembravano addirittura marito e moglie.
Dopo 6 mesi che stavano insieme Sylvie si era dimostrata davvero una brava amante spesso anche docile e pronta a soddisfare le voglie di Lorenzo ma non le aveva ancora concesso la sua verginità anale, Franco impaziente chiedeva spesso a Lorenzo se la cosa era avvenuta, anche se ormai a Sylvie non si concedeva quasi più al marito, solo raramente una scopatina veloce, più una sveltina che una vera scopata, quelle ormai le faceva solo con Lorenzo.
Un sabato pomeriggio quando erano nella casa di Londra, Lorenzo si stava rilassando sul divano mentre Sylvie stava preparando una cena per la serata con alcuni amici, intanto che cucinava faceva anche altre faccende di casa con in dosso un grembiule da casalinga per non sporcare l'elegante abito firmato che indossava, un vestito molto castigato ma a Lorenzo che la guardava intenta nelle sue faccende aveva provocato una potente erezione.
Si avvicinò a Sylvie, le prese in mano le tette e comincio a stuzzicarle i capezzoli, poi infilò una mano sotto la gonna e cominciò a massaggiarla attraverso lo slip di seta, lei emetteva dei gemiti ad un certo punto inaspettatamente Sylvie andò a mettersi inginocchiò al bordo del sofà, sollevò la gonna in modo da scoprire le natiche e le disse piano.
-Fammi tutto quello che vuoi.
Lorenzo Non ci pensò sopra si avvicinò libero il pene senza neanche togliere i pantaloni, lei era lì in attesa con le reni inarcate, la penetrò con un colpo solo arrivando fino in fondo lei fece un grido soffocato di dolore poi Lorenzo le afferro i fianchi e comincio a muoversi avanti e indietro.
Sylvie emetteva qualche gridolino di dolore ma agevolava la sua azione con piccoli colpi di anca, dava un idea così perversa con la gonna tirata su in quel modo che Lorenzo dopo poco esplose dentro di lei, appena si ripresero lei le chiese se era soddisfatto, lui rispose che lo era pienamente.
-Non sai per quanto tempo Franco me lo ha chiesto, ma non ho mai voluto, non ho mai ceduto, da un po’ volevo farlo con te ma non avevo il coraggio di chiedertelo. Le disse.
-Perché non ci facciamo una foto col tablet e la spediamo a Franco, secondo me sarebbe contento del fatto che ti sei sbloccata. Propose Lorenzo
-Ma sei matto si arrabbierebbe da matti "perché a te si e a lui no si chiederebbe"
-Non credo e stato lui a spingerci uno tra le braccia del altro dopotutto.
-Ma si hai ragione, così impara a voler diventare cornuto.
Rispose sorridendo maliziosamente Sylvie.
Lorenzo si posizionò dietro Sylvie e si attacco al suo sedere, lei aveva ancora su il grembiule e la gonna alzata come pochi minuti prima quando avevano consumato l'atto sessuale, Lorenzo scattò la foto con l'autoscatto e poi la spedì via e- mail a Franco.
Dopo pochi minuti arrivò la risposta di Franco sempre via e-mail "Grazie."
Il Martedì mattina seguente rientrando da Londra Sylvie trovò la serratura di casa cambiata, chiamò Franco sul cellulare ma non le rispondeva, provò in ufficio ma la segretaria le disse che era fuori per lavoro, chiamò allora Lorenzo che andò a prenderla sotto casa e la portò nel suo appartamento.
Anche lui tentò di chiamare Franco ma niente a metà mattina invece le arrivò la telefonata di Mr. Wright, infuriato, perché l'azienda a causa sua aveva perso un importante cliente, Franco Sala, appunto.
Lorenzo dovette sorbirsi la sfuriata senza parlare e chiedere anche scusa al suo capo, per lui fu una cocente umiliazione anche per il fatto di essere stato usato e fregato.
La mattina dopo Sylvie fu chiamata dal avvocato di Franco, il quale la informò che suo marito aveva chiesto la separazione e che non le conveniva avanzare richieste economiche perché avevamo delle prove schiaccianti del suo tradimento e le mostro la foto più che eloquente che si era fatta con Lorenzo a Londra.
La sera nel appartamento di Lorenzo in corso Vercelli, Sylvie si lasciò andare ad una crisi di pianto, Lorenzo la prese tra le sue braccia e la consolò.
Poi si baciarono a lungo finché Sylvie scese con la bocca fino al suo sesso, lo inghiotti e lo succhiò divinamente fino ad inghiottire il suo sperma.
-Adesso ti prego scopami. Le disse lei
Lorenzo la prese con foga mentre le succhiava i seni poi venne godendo dentro.
La mattina dopo Lorenzo trovò un biglietto sul tavolo della cucina.
“Torno a casa a mia a Parigi, grazie di tutto, ciao.”
P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La cavallinaracconto sucessivo
Il Regno di Yson
Commenti dei lettori al racconto erotico