Indipendance day
di
Mitchell
genere
gay
Io sono Christian. Sono uno di quelli che generalmente viene definito bisex. Tralasciamo che secondo gli pscicologi i bisex non esistono e che la bisessualità sia solo, secondo loro, un modo di mascherare il proprio lato omosessuale. Ma io me ne fotto della psicologia. Io seguo il mio istinto e ho bisogno di scopare sia con fighe che con maschi, solo così risulto appagato. Cominciai a scopare donne
all'eta' della scuola e sempre a quell'età scoprii il gusto di farlo con alcuni miei compagni. Ho avuto altre esperienze dopo, nei militari, sul lavoro, ma anche con qualcuno beccato in chat su internet.
Adesso sto con Valeria, bella figa, a letto è fantastica, non è di quelle smorfiose che te la da' solo quando ha voglia di dartela, le piace un casino il sesso, come a me.
Lo farebbe sempre e per questo siamo molto in sintonia. La settimana scorsa Valeria mi propone di uscire con una sua amica e con il ragazzo di lei. Non li avevo mai visti, per cui sconosciuti entrambi per me. Accettai di andare a mangiare insieme al pub.
Io e Valeria arrivammo in ritardo. Lisa e Michele erano già li'. Quando ci videro ci vennero incontro e ci furono le presentazioni.
Bella gnocca Lisa, begli occhi azzurri, belle labbra carnose, belle tette, bei capelli lisci biondi, una da scopata istantanea. Poi da dietro comparve Michele e mi allungo' la mano e me la strinse forte, molto forte. Quando lo misi a fuoco non potei non esclamare
dentro di me "Ma quant'è bbono questo!". Capelli lunghi mori, pizzo, occhi scuri, faccia da stronzo quanto basta, faccia da mangiafighe incallito.
Mi ricordava Tarabas di Fantaghiro'. Cazzo se era bello. Me lo sarei mangiato seduta stante. Ci sedemmo al tavolo e ordinammo.
Mi sedetti strategicamente in modo che la mia ragazza stava al mio fianco con Lisa di fronte a lei, io così mi trovavo davanti Michele.
Lisa e Valeria dovevano finire un discorso spettegolando male su una loro amica e si sa come sono le donne, quando entrano in certi argomenti non ne escono piu'. Meglio, così avevo modo di parlare tranquillamente con Michele e conoscerlo un po'.
Ogni tanto guardavo in successione Lisa e Michele, senza che loro se ne accorgessero, e la mia scelta non ebbe scrupoli.
Se dovessi farlo con uno dei due sceglierei Michele. Mentre mangiavamo io e lui parlammo di svariati argomenti a volte banali, a volte meno fino a scoprire di avere una grande passione in comune, la fantascienza. Non ci fu un gran dialogo con le nostre
donne quella sera, tantoche' alla fine si era fatto tardi e Lisa e Valeria si scusarono per essersi appartate nei loro discorsi, ma alla fine dei conti fu meglio così. Quando ci salutammo Michele mi lascio' il suo numero di cell. Mi aveva detto di avere in cassetta dei film introvabili che io non avevo mai visto e che se volevo potevo andare a casa sua a prenderli. Quale aggancio migliore? Quale pretesto piu' facile per restare in contatto? Lasciai passare qualche giorno per non far capire il mio interesse spudorato e un pomeriggio lo chiamai. Quando dissi "Ciao sono Marco" mi riconobbe subito e si lascio' sfuggire un "Pensavo ti facessi vivo prima, eri così interessato a quei film...". Rimediai con "Sai, non voglio mai essere invadente, ho sempre paura di disturbare...". "Nessun disturbo" replico' lui, "quando vieni a trovarmi? Se vuoi anche oggi, i miei non ci sono e non ci rompe il cazzo nessuno. Possiam guardare tutti i film che vuoi". Replicai "Ok, dammi l'indirizzo e tra un'ora sono li'". In quell'ora mi sono lavato, preparato e ben vestito sempre cercando di non pensare a lui. Tutte le volte che ho fantasticato su qualcuno mi è sempre andata gobba, per cui ascoltai della buona musica a busso per distogliere i miei pensieri. Puntuale arrivai a casa di Michele, bella villa, gente piena di soldi, pure la piscina in giardino, i cani da guardia, le telecamere, una fortezza insomma.
Mi fece accomodare in sala e mi chiese: "Ti preparo un caffè?". "Se lo prendi anche tu risposi, non stare a farlo solo per me".
"Si dai, lo prendo anch'io non preoccuparti". Rimasto solo cominciai a fare una panoramica di tutto il salotto, davvero bello, arredato bene, bei quadri alle pareti, belle lampade. Mi sentivo a mio agio. Sentivo che dalla cucina arrivava l'odore di caffè e infatti poco dopo arrivo' con le tazzine in mano. "Non l'ho zuccherato" disse, "Senza zucchero è piu' buono, ma se vuoi lo vado a prendere". "No no, va benissimo così risposi, è ottimo amaro". Si sedette sulla poltrona davanti a me, fissandomi senza dire una parola mentre sorseggiava il caffè. Lo guardavo anch'io, fisso, come una sfida. Parlo': "Adesso che sei qui puoi scegliere".
E io ingenuamente: "Cosa dovrei scegliere?". E lui "Se guardare un film di fantascienza o se sdraiarti nudo accanto a me!".
Io ribattei un imbarazzato "Ma..?" con il viso completamente stupito. Si alzo' di scatto, nervoso, "Ma cosa??" Rispose serio,
"Le hai stampate le lastre??". "Quali lastre scusa?". "Quelle che mi hai fatto quella sera al pub quando eri seduto di fronte a me!
Pensi che i tuoi sguardi siano passati inosservati??": E io che credevo di essere stato discreto per non dare nell'occhio.
Lui aveva capito benissimo invece. "Scusa Michele ma mi stai mettendo a disagio..." "Oh povero..." mi disse. Poi duramente mi fece segno di alzarmi. Era serissimo, faccia quasi incazzata, era duro, quasi cattivo. Prese con violenza una mia mano e se la
avvicino' al viso. Prese il mio pollice e se lo infilo' in bocca. Lo tolse e mi comando' "Succhialo tu adesso così assaggi la mia saliva!".
Lo feci chiudendo gli occhi , portai in bocca il mio pollice bagnato. E provai un brivido incantevole assaggiare il gusto della sua bocca. Continuo': "Se l'assaggio l'hai gradito ti piacera' anche questo!". Mi scaglio' sul divano e mi venne addosso cominciando
a baciare le mie labbra con una dolcezza inaudita. Io aprii la bocca e cominciò a infilarmi la lingua, sempre con dolcezza, la muoveva magistralmente.
Era un bacio fantastico, ero come paralizzato. Tarabas mi stava dando un bacio in bocca, che meraviglia. "Chiuse il bacio passandomi la lingua sulle labbra e disse: "Se vuoi andiamo su adesso". Io annuii, senza dire una parola, ero catalizzato,
imbambolato, incantato.
Mi prese per mano e facemmo le scale. Entrammo nella sua camera da letto. Che bella che era, sembrava un'atronave, un arredamento stranissimo, luci colorate che lampeggiavano, piena di computer e uno schermo cinema sulla parete.
Doveva piacergli davvero la fantascienza. Divenne piu' dolce di prima e mi chiese "Sei ancora a disagio?" e io "No, è bellissimo qui, e anche tu lo sei, Tarabas!". Esplose in una risata "Lo sai che non sei il primo che dice che assomiglio a Tarabas, un po' la cosa mi lusinga, non era affatto male quello". "Ti andrebbe che Tarabas ti togliesse i vestiti di dosso?"
"Dai spogliami" risposi. Aveva la faccia da maschio incallito ma la sua era solo una maschera. Era
dotato di una dolcezza disarmante. Mi si avvicino' da dietro e mentre mi slacciava i bottoni della camicia strofinava il suo viso sul mio collo e me lo baciava, me lo leccava, me lo bagnava con le sue splendide labbra. Mi sfilo' la camicia e passo'ai pantaloni. Lentamente tiro' giu' la cerniera e me li sfilo'. "Carini i tuoi boxer" commento'.
Erano simpatici in effetti, una fantasia di frutti esotici, ananas e banane. "Questi te li tolgo dopo" e comincio' a spogliarsi lui.
Fece presto, via la maglietta e via i calzoni elastici, ci mise un attimo. Spinse un pulsante e venne giu' una tenda automatica.
La stanza da illuminata che era si vesti' di penombra, ma non troppo buia, c'era la luce giusta. Le luci che lampeggiavano da tutti i punti ora erano piu' in risalto. "Perchè tutte quelle luci?" chiesi, "Sono un pazzo, mi illudo di vivere in un'astronave, peccato che non si stacchera' mai da terra..." Sorrise e e sorrisi anch'io. Mi fece stendere sul suo letto a una piazza e mezzo, si chino' sul mio petto e comincio' a baciarmi, a succhiarmi i capezzoli, a insalivarmi ogni centimetro di pelle e andava sempre più giu', era una sensazione indescrivibile, ero estasiato da quelle labbra. Quando arrivo' ai boxer disse "Vediamo cosa nascondi dietro gli ananas e le banane". Me li sfilo', mi prese in mano il cazzo che ormai non era piu' tanto moscio, me lo scappellò svariate volte e se lo mise in bocca. Provai un brivido intenso e mi feci scappare dei gemiti che gli indicavano quanto mi piacesse essere succhiato dalle sue labbra. Duro' almeno 10 minuti e usai tutte le mie forze, per resistergli, per non venire seduta stante. Si stacco' di colpo col classico rumore che si genera quando togli il cazzo duro dalla bocca. Si alzo' in piedi, si sfilo' gli slip e senza dire una parola si mise a cavalcioni sul mio petto col cazzo in mano e rapidamente me lo infilo' tra
le labbra. Cominciai a succhiarlo con tutte le tecniche che conoscevo, lo scappellavo con la lingua, gliela passavo sul filetto, sul buchino da cui esce il piscio, se lo sfilo', lo infilo' di nuovo, mi stava scopando in bocca e che versi che faceva. "Fermati", mi disse, "sto sentendo troppo, cambiamo posizione". Ruoto' il suo corpo di 180 gradi sdraiandosi su di me, e giù un altra pompa da urlo, mi dimenavo, non riuscivo a star fermo e nel frattempo glielo ripresi in bocca. Comiciammo ad ansimare insieme.
Avevo il suo culo a pochi cemtimetri e non resistetti. Mi sfilai l'uccello di Michele e aiutandomi con le mani, mi portai il suo buco del culo all'altezza della mia bocca e cominciai a leccare. Comincio' a fare dei versi che fino ad ora non aveva fatto, gli piaceva essere leccato dietro al maiale e intanto continuava a masturbarmi con la bocca. Pompino e leccata di culo e versi quasi animaleschi e il sudore che cominciava a uscire dalla pelle. Si stacco' dal cazzo e disse: "C'è una posizione che mi fa impazzire, questa". Alzo' il suo busto e si mise praticamente a sedere sulla mia faccia. Era favoloso, gli stavo facendo un lavoro
di lingua che non se ne sarebbe scordato per un bel pezzo...Intanto mi accarezzava il petto, la pancia, il cazzo e le palle. Gli avevo insalivato ben bene il culo e non resitetti all'idea di infilargli un dito, entrava bene, era bagnatissimo, lo feci entrare prima
piano poi sempre piu' dentro. Che gemiti che faceva...L'altra mano gliela portai al viso e gli infilai un dito in bocca, quanto era bravo a succhiare anche le dita! Poi si butto' di nuovo giu' e ricomincio' a sbocchinarmi. Gli leccai il culo qualche altro secondo ancora, poi presi a succhiargli le palle e poi di nuovo il cazzo. Che razza di 69, bestiale. Dal cazzo' passo alle palle anche lui e poi con una specie di contorsione si spinse fino al mio buco e comincio' a leccarmi li', almeno qualche minuto, poi mi emulò e infilo' l'indice facendo bene attenzione di bagnarlo il piu' possibile per non farmi male, come avevo fatto io con lui. Tornammo a succhiarci l'uccello mentre le dita andavano su e giù nei nostri fori bagnati, era stupendo sentire il suo dito e stupendo era sentire il mio dito dentro di lui. Il suo ansimare aumentava così come aumentava il sudore che ci usciva dalla pelle. Ci sfilammo le dita dal culo e il cazzo dalla bocca. Si alzo' e si rimise a cavalcioni sul mio petto. Comincio' a masturbarsi e nel frattempo non riusciva a star fermo, si dimenava, muoveva il corpo, la testa, era bellissimo vedere quei lunghi capelli e la faccia che faceva per il piacere che stava arrivando imminente. Spruzzo' violentemente sul mio viso e sulla mie labbra e in bocca con gemiti che nei film neanche si sentono. Dopo aver sborrato me lo rimise in bocca e gli asciugai il cazzo completamente bagnato dalla sua
sborra. Si alzo è si sedette sul letto avvicinando la mano e il viso al mio uccello durissimo che ormai non ce la faceva piu'. Notai che con l'altra mano aveva preso un telecomando ma non ci diedi una grande importanza, mi stava facndo una pompa che così
nessuno me l'aveva mai fatta. Non ci mie piu' di un minuto, ormai stavo arrivando. Quando se ne accorse se lo sfilo dalle labbra e continuo' con la mano cercando di capire dalla mia voce quale sarebbe stato il momento. Feci un urlo e fu in quel momento che si accese lo schermo cinema alla parete, dal dolby surround usci' il boato fortissimo di un'esplosione, mi venne un colpo ma ormai avevo cominciato a sborrare copiosamente sul suo viso e mi concentrai su quello mentre sentivo altri boati in successione.
Anche lui me lo riprese in bocca per assaggiare la mia sborra e io ero tramortito e anche sbigottito per quelle forti esplosioni.
Mi ripresi un attimo e volsi lo sguardo verso le schermo. Scorrevano le immagini di Indipendance day, quelle di distruzione, quelle in cui gli alieni cominciarono a bombardare il pianeta. Che figata pero'. Aveva fatto coincidere il mio orgasmo con quella scena. Tutto premeditato. Studiato a tavolino. Mi aveva fatto un bel regalo ricollegando il fatto che quello che mi aveva portato da lui era il pretesto fanatscienza. "Ti è piaciuto?", mi chiese avvicinandosi con la bocca alle mie labbra. Stavo per rispondergli, anche se non ce n'era bisogno, quando attacco' la bocca sulla mia per un altro bacio molto erotico, un bacio al sapore delle nostre sborrate. La suoneria del suo cellulare ruppe l'incanto. Rispose. Era Lisa che gli chiedeva se gli andava l'idea di andare a mangiare in collina con Valeria e Cristiano quella sera. "Mi va eccome, ciao amore". E riattacco'. Mi disse dell'invito e aggiunse,
"Stasera cerchiamo di partecipare un po' di piu' ai discorsi con le nostre femmine, l'altra volta non ci abbiamo quasi parlato..."
Sorrise e aggiunse "E tu siediti ancora davanti a me, mi piaceva da morire quando mi facevi le lastre ;)"
all'eta' della scuola e sempre a quell'età scoprii il gusto di farlo con alcuni miei compagni. Ho avuto altre esperienze dopo, nei militari, sul lavoro, ma anche con qualcuno beccato in chat su internet.
Adesso sto con Valeria, bella figa, a letto è fantastica, non è di quelle smorfiose che te la da' solo quando ha voglia di dartela, le piace un casino il sesso, come a me.
Lo farebbe sempre e per questo siamo molto in sintonia. La settimana scorsa Valeria mi propone di uscire con una sua amica e con il ragazzo di lei. Non li avevo mai visti, per cui sconosciuti entrambi per me. Accettai di andare a mangiare insieme al pub.
Io e Valeria arrivammo in ritardo. Lisa e Michele erano già li'. Quando ci videro ci vennero incontro e ci furono le presentazioni.
Bella gnocca Lisa, begli occhi azzurri, belle labbra carnose, belle tette, bei capelli lisci biondi, una da scopata istantanea. Poi da dietro comparve Michele e mi allungo' la mano e me la strinse forte, molto forte. Quando lo misi a fuoco non potei non esclamare
dentro di me "Ma quant'è bbono questo!". Capelli lunghi mori, pizzo, occhi scuri, faccia da stronzo quanto basta, faccia da mangiafighe incallito.
Mi ricordava Tarabas di Fantaghiro'. Cazzo se era bello. Me lo sarei mangiato seduta stante. Ci sedemmo al tavolo e ordinammo.
Mi sedetti strategicamente in modo che la mia ragazza stava al mio fianco con Lisa di fronte a lei, io così mi trovavo davanti Michele.
Lisa e Valeria dovevano finire un discorso spettegolando male su una loro amica e si sa come sono le donne, quando entrano in certi argomenti non ne escono piu'. Meglio, così avevo modo di parlare tranquillamente con Michele e conoscerlo un po'.
Ogni tanto guardavo in successione Lisa e Michele, senza che loro se ne accorgessero, e la mia scelta non ebbe scrupoli.
Se dovessi farlo con uno dei due sceglierei Michele. Mentre mangiavamo io e lui parlammo di svariati argomenti a volte banali, a volte meno fino a scoprire di avere una grande passione in comune, la fantascienza. Non ci fu un gran dialogo con le nostre
donne quella sera, tantoche' alla fine si era fatto tardi e Lisa e Valeria si scusarono per essersi appartate nei loro discorsi, ma alla fine dei conti fu meglio così. Quando ci salutammo Michele mi lascio' il suo numero di cell. Mi aveva detto di avere in cassetta dei film introvabili che io non avevo mai visto e che se volevo potevo andare a casa sua a prenderli. Quale aggancio migliore? Quale pretesto piu' facile per restare in contatto? Lasciai passare qualche giorno per non far capire il mio interesse spudorato e un pomeriggio lo chiamai. Quando dissi "Ciao sono Marco" mi riconobbe subito e si lascio' sfuggire un "Pensavo ti facessi vivo prima, eri così interessato a quei film...". Rimediai con "Sai, non voglio mai essere invadente, ho sempre paura di disturbare...". "Nessun disturbo" replico' lui, "quando vieni a trovarmi? Se vuoi anche oggi, i miei non ci sono e non ci rompe il cazzo nessuno. Possiam guardare tutti i film che vuoi". Replicai "Ok, dammi l'indirizzo e tra un'ora sono li'". In quell'ora mi sono lavato, preparato e ben vestito sempre cercando di non pensare a lui. Tutte le volte che ho fantasticato su qualcuno mi è sempre andata gobba, per cui ascoltai della buona musica a busso per distogliere i miei pensieri. Puntuale arrivai a casa di Michele, bella villa, gente piena di soldi, pure la piscina in giardino, i cani da guardia, le telecamere, una fortezza insomma.
Mi fece accomodare in sala e mi chiese: "Ti preparo un caffè?". "Se lo prendi anche tu risposi, non stare a farlo solo per me".
"Si dai, lo prendo anch'io non preoccuparti". Rimasto solo cominciai a fare una panoramica di tutto il salotto, davvero bello, arredato bene, bei quadri alle pareti, belle lampade. Mi sentivo a mio agio. Sentivo che dalla cucina arrivava l'odore di caffè e infatti poco dopo arrivo' con le tazzine in mano. "Non l'ho zuccherato" disse, "Senza zucchero è piu' buono, ma se vuoi lo vado a prendere". "No no, va benissimo così risposi, è ottimo amaro". Si sedette sulla poltrona davanti a me, fissandomi senza dire una parola mentre sorseggiava il caffè. Lo guardavo anch'io, fisso, come una sfida. Parlo': "Adesso che sei qui puoi scegliere".
E io ingenuamente: "Cosa dovrei scegliere?". E lui "Se guardare un film di fantascienza o se sdraiarti nudo accanto a me!".
Io ribattei un imbarazzato "Ma..?" con il viso completamente stupito. Si alzo' di scatto, nervoso, "Ma cosa??" Rispose serio,
"Le hai stampate le lastre??". "Quali lastre scusa?". "Quelle che mi hai fatto quella sera al pub quando eri seduto di fronte a me!
Pensi che i tuoi sguardi siano passati inosservati??": E io che credevo di essere stato discreto per non dare nell'occhio.
Lui aveva capito benissimo invece. "Scusa Michele ma mi stai mettendo a disagio..." "Oh povero..." mi disse. Poi duramente mi fece segno di alzarmi. Era serissimo, faccia quasi incazzata, era duro, quasi cattivo. Prese con violenza una mia mano e se la
avvicino' al viso. Prese il mio pollice e se lo infilo' in bocca. Lo tolse e mi comando' "Succhialo tu adesso così assaggi la mia saliva!".
Lo feci chiudendo gli occhi , portai in bocca il mio pollice bagnato. E provai un brivido incantevole assaggiare il gusto della sua bocca. Continuo': "Se l'assaggio l'hai gradito ti piacera' anche questo!". Mi scaglio' sul divano e mi venne addosso cominciando
a baciare le mie labbra con una dolcezza inaudita. Io aprii la bocca e cominciò a infilarmi la lingua, sempre con dolcezza, la muoveva magistralmente.
Era un bacio fantastico, ero come paralizzato. Tarabas mi stava dando un bacio in bocca, che meraviglia. "Chiuse il bacio passandomi la lingua sulle labbra e disse: "Se vuoi andiamo su adesso". Io annuii, senza dire una parola, ero catalizzato,
imbambolato, incantato.
Mi prese per mano e facemmo le scale. Entrammo nella sua camera da letto. Che bella che era, sembrava un'atronave, un arredamento stranissimo, luci colorate che lampeggiavano, piena di computer e uno schermo cinema sulla parete.
Doveva piacergli davvero la fantascienza. Divenne piu' dolce di prima e mi chiese "Sei ancora a disagio?" e io "No, è bellissimo qui, e anche tu lo sei, Tarabas!". Esplose in una risata "Lo sai che non sei il primo che dice che assomiglio a Tarabas, un po' la cosa mi lusinga, non era affatto male quello". "Ti andrebbe che Tarabas ti togliesse i vestiti di dosso?"
"Dai spogliami" risposi. Aveva la faccia da maschio incallito ma la sua era solo una maschera. Era
dotato di una dolcezza disarmante. Mi si avvicino' da dietro e mentre mi slacciava i bottoni della camicia strofinava il suo viso sul mio collo e me lo baciava, me lo leccava, me lo bagnava con le sue splendide labbra. Mi sfilo' la camicia e passo'ai pantaloni. Lentamente tiro' giu' la cerniera e me li sfilo'. "Carini i tuoi boxer" commento'.
Erano simpatici in effetti, una fantasia di frutti esotici, ananas e banane. "Questi te li tolgo dopo" e comincio' a spogliarsi lui.
Fece presto, via la maglietta e via i calzoni elastici, ci mise un attimo. Spinse un pulsante e venne giu' una tenda automatica.
La stanza da illuminata che era si vesti' di penombra, ma non troppo buia, c'era la luce giusta. Le luci che lampeggiavano da tutti i punti ora erano piu' in risalto. "Perchè tutte quelle luci?" chiesi, "Sono un pazzo, mi illudo di vivere in un'astronave, peccato che non si stacchera' mai da terra..." Sorrise e e sorrisi anch'io. Mi fece stendere sul suo letto a una piazza e mezzo, si chino' sul mio petto e comincio' a baciarmi, a succhiarmi i capezzoli, a insalivarmi ogni centimetro di pelle e andava sempre più giu', era una sensazione indescrivibile, ero estasiato da quelle labbra. Quando arrivo' ai boxer disse "Vediamo cosa nascondi dietro gli ananas e le banane". Me li sfilo', mi prese in mano il cazzo che ormai non era piu' tanto moscio, me lo scappellò svariate volte e se lo mise in bocca. Provai un brivido intenso e mi feci scappare dei gemiti che gli indicavano quanto mi piacesse essere succhiato dalle sue labbra. Duro' almeno 10 minuti e usai tutte le mie forze, per resistergli, per non venire seduta stante. Si stacco' di colpo col classico rumore che si genera quando togli il cazzo duro dalla bocca. Si alzo' in piedi, si sfilo' gli slip e senza dire una parola si mise a cavalcioni sul mio petto col cazzo in mano e rapidamente me lo infilo' tra
le labbra. Cominciai a succhiarlo con tutte le tecniche che conoscevo, lo scappellavo con la lingua, gliela passavo sul filetto, sul buchino da cui esce il piscio, se lo sfilo', lo infilo' di nuovo, mi stava scopando in bocca e che versi che faceva. "Fermati", mi disse, "sto sentendo troppo, cambiamo posizione". Ruoto' il suo corpo di 180 gradi sdraiandosi su di me, e giù un altra pompa da urlo, mi dimenavo, non riuscivo a star fermo e nel frattempo glielo ripresi in bocca. Comiciammo ad ansimare insieme.
Avevo il suo culo a pochi cemtimetri e non resistetti. Mi sfilai l'uccello di Michele e aiutandomi con le mani, mi portai il suo buco del culo all'altezza della mia bocca e cominciai a leccare. Comincio' a fare dei versi che fino ad ora non aveva fatto, gli piaceva essere leccato dietro al maiale e intanto continuava a masturbarmi con la bocca. Pompino e leccata di culo e versi quasi animaleschi e il sudore che cominciava a uscire dalla pelle. Si stacco' dal cazzo e disse: "C'è una posizione che mi fa impazzire, questa". Alzo' il suo busto e si mise praticamente a sedere sulla mia faccia. Era favoloso, gli stavo facendo un lavoro
di lingua che non se ne sarebbe scordato per un bel pezzo...Intanto mi accarezzava il petto, la pancia, il cazzo e le palle. Gli avevo insalivato ben bene il culo e non resitetti all'idea di infilargli un dito, entrava bene, era bagnatissimo, lo feci entrare prima
piano poi sempre piu' dentro. Che gemiti che faceva...L'altra mano gliela portai al viso e gli infilai un dito in bocca, quanto era bravo a succhiare anche le dita! Poi si butto' di nuovo giu' e ricomincio' a sbocchinarmi. Gli leccai il culo qualche altro secondo ancora, poi presi a succhiargli le palle e poi di nuovo il cazzo. Che razza di 69, bestiale. Dal cazzo' passo alle palle anche lui e poi con una specie di contorsione si spinse fino al mio buco e comincio' a leccarmi li', almeno qualche minuto, poi mi emulò e infilo' l'indice facendo bene attenzione di bagnarlo il piu' possibile per non farmi male, come avevo fatto io con lui. Tornammo a succhiarci l'uccello mentre le dita andavano su e giù nei nostri fori bagnati, era stupendo sentire il suo dito e stupendo era sentire il mio dito dentro di lui. Il suo ansimare aumentava così come aumentava il sudore che ci usciva dalla pelle. Ci sfilammo le dita dal culo e il cazzo dalla bocca. Si alzo' e si rimise a cavalcioni sul mio petto. Comincio' a masturbarsi e nel frattempo non riusciva a star fermo, si dimenava, muoveva il corpo, la testa, era bellissimo vedere quei lunghi capelli e la faccia che faceva per il piacere che stava arrivando imminente. Spruzzo' violentemente sul mio viso e sulla mie labbra e in bocca con gemiti che nei film neanche si sentono. Dopo aver sborrato me lo rimise in bocca e gli asciugai il cazzo completamente bagnato dalla sua
sborra. Si alzo è si sedette sul letto avvicinando la mano e il viso al mio uccello durissimo che ormai non ce la faceva piu'. Notai che con l'altra mano aveva preso un telecomando ma non ci diedi una grande importanza, mi stava facndo una pompa che così
nessuno me l'aveva mai fatta. Non ci mie piu' di un minuto, ormai stavo arrivando. Quando se ne accorse se lo sfilo dalle labbra e continuo' con la mano cercando di capire dalla mia voce quale sarebbe stato il momento. Feci un urlo e fu in quel momento che si accese lo schermo cinema alla parete, dal dolby surround usci' il boato fortissimo di un'esplosione, mi venne un colpo ma ormai avevo cominciato a sborrare copiosamente sul suo viso e mi concentrai su quello mentre sentivo altri boati in successione.
Anche lui me lo riprese in bocca per assaggiare la mia sborra e io ero tramortito e anche sbigottito per quelle forti esplosioni.
Mi ripresi un attimo e volsi lo sguardo verso le schermo. Scorrevano le immagini di Indipendance day, quelle di distruzione, quelle in cui gli alieni cominciarono a bombardare il pianeta. Che figata pero'. Aveva fatto coincidere il mio orgasmo con quella scena. Tutto premeditato. Studiato a tavolino. Mi aveva fatto un bel regalo ricollegando il fatto che quello che mi aveva portato da lui era il pretesto fanatscienza. "Ti è piaciuto?", mi chiese avvicinandosi con la bocca alle mie labbra. Stavo per rispondergli, anche se non ce n'era bisogno, quando attacco' la bocca sulla mia per un altro bacio molto erotico, un bacio al sapore delle nostre sborrate. La suoneria del suo cellulare ruppe l'incanto. Rispose. Era Lisa che gli chiedeva se gli andava l'idea di andare a mangiare in collina con Valeria e Cristiano quella sera. "Mi va eccome, ciao amore". E riattacco'. Mi disse dell'invito e aggiunse,
"Stasera cerchiamo di partecipare un po' di piu' ai discorsi con le nostre femmine, l'altra volta non ci abbiamo quasi parlato..."
Sorrise e aggiunse "E tu siediti ancora davanti a me, mi piaceva da morire quando mi facevi le lastre ;)"
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