Vacanza alle terme d'estate

di
genere
voyeur

Ricordo ancora con una certa emozione il momento in cui mia moglie S. lo scorso anno mi propose un breve soggiorno di tre giorni presso un hotel in una zona termale non molto lontano da dove abitiamo.
Era ormai piena estate, non avevamo ancora programmato alcuna vacanza e trovare un posto libero in una località di mare sarebbe stato alquanto difficile.
Ormai mi ero rassegnato all’idea di passare tutta l’estate in città od al massimo di fare l’ospite qualche giorno in montagna da alcuni amici, niente che mi allettasse.
Fu, quindi, normale prendere la cosa con un certo entusiasmo quando S. mi propose qualcosa di alternativo; a dire il vero la prospettiva di crogiolarmi al sole al bordo di una curata ed ampia piscina termale non mi dispiaceva per nulla, tanto più che in agosto i centri termali sono poco frequentati; sarebbero stati tre giorni di vero relax.
Certo anche qualche giorno al mare non sarebbe stato male; non tanto per l’inevitabile massa di folla di cui facevo volentieri a meno, quanto per il fatto che vedere mia moglie in spiaggia indossare dei costumini ridottissimi e talvolta rimanere in topless è una cosa che mi ha sempre eccitato parecchio.
Io con il tempo avevo accettato come “normale” questa mia particolare caratteristica e mia moglie, che mi conosce ormai alla perfezione, mi asseconda ogni volta che la cosa si può fare senza ferire il senso del pudore altrui.
Per lei, le prime volte, era stato sicuramente imbarazzante indossare in pubblico dei costumi talmente succinti che fino a qualche anno fa non avrebbe portato nemmeno per prendere il sole nel giardino di casa.
S., infatti, è sempre stata una ragazza di indole riservata che ama tenere per sé gli aspetti intimi della propria vita.
Cominciò indossando per la prima volta un perizoma in un villaggio turistico delle Canarie e dovetti prendere il sole per molte ore a pancia in giù; poi pian piano cominciò a togliere il reggiseno, sempre comunque in posti poco frequentati, quasi isolati, la cosa però mi eccitava parecchio lo stesso e credo che anche S., nel sapermi così profondamente preso, cominciasse a non disdegnare di esporre il proprio corpo a sguardi estranei, tanto che ultimamente azzarda il topless anche in località di mare più frequentate, dove tuttavia - in ogni caso - non la conosce nessuno.
Certo però che nella piscina termale le cose sarebbero state diverse, si tratta comunque della piscina di un hotel dove generalmente il topless non è permesso e dove il buon senso impone un regime d’abbigliamento più casto.
Poco male, pensai io, ci sarebbero state delle altre occasioni e per il momento ci saremmo goduti questa mini vacanza in totale relax.
Fu, invece, S. a sorprendermi.
Una sera a casa nostra pochi giorni prima della partenza, infatti, mi chiese: “Senti che ne dici se alle terme mi metto quel perizomino marrone che mi hai regalato l’anno scorso; magari lo indosso solo per prendere il sole e quando andiamo in acqua - così mi vedi bene - mentre per stare nelle altre zone comuni mi metto sopra la brasiliana coordinata con il reggiseno.” Mi guardò ammiccante e disse “Potrebbe essere abbastanza eccitante per te ??”
Io ovviamente rimasi quasi senza fiato ma feci il sufficiente e le risposi “Si, credo possa andare…” Lei sorrise e disse: “Ma chi vuoi prendere per il culo; ti è già diventato duro come il marmo.” Poi, sfilandolo dai pantaloni, lo prese in mano e cominciò a masturbarmi sussurrandomi all’orecchio: “Per tre giorni voglio essere la tua puttana, voglio mandarti fuori di testa, voglio che le dieci persone che ci saranno all’hotel abbiano tutte la chiara percezione che sono la tua zoccoletta”. Sentendola parlare così, non resistetti, le schizzai addosso tutto il mio piacere senza alcun preavviso, imbrattandole la magliettina nuova.
L’indomani partimmo e dopo un breve viaggio arrivammo a destinazione, alle dieci del mattino avevamo già la stanza e ci eravamo piazzati su due comode sdraio a dieci passi dalla piscina, immersi nel verde del grande parco che circonda tutta la zona termale dell’hotel.
S., come promesso, aveva indossato un piccolo perizoma marrone nascosto da una non molto più grande brasiliana dello stesso colore in coordinato anche con il reggiseno.
Vederla così era un vero spettacolo !!! S. ha 30 anni è alta un metro e settanta, bella di viso ha i classici tratti nordici: capelli lunghi biondi ed occhi azzurri con carnagione chiara che raramente imbrunisce sotto i raggi del sole; ha un bellissimo corpo snello e slanciato con delle tettine piccole ma sode ed un gran bel culo: alto, tonico e perfettamente a mandolino. Sì, insomma, un gran bel vedere.
Lei, quindi, dopo aver posizionato l’asciugamano sulla sdraio, mi guardò con quell’espressione un po’ porca che mi fa impazzire dicendomi: “F. guarda qua …” e nel pronunciare quelle parole si mise quasi a novanta gradi verso di me, offrendomi lo spettacolo del suo culetto per poi fare scendere in modo voluttuoso la brasiliana lungo le gambe affusolate e rimanendo così “coperta” solo dal piccolo perizoma.
“OK” pensai io “Questa vacanza promette meglio del previsto” poi pensai anche che fortunatamente la piscina era realmente semideserta anche se lo show offerto da mia moglie era stato goduto anche da un inserviente dell’hotel, l’unico presente a dire il vero, che da lontano aveva allungato il collo come nemmeno una giraffa avrebbe potuto fare.
Rimanemmo, quindi, lì per un’oretta a crogiolarci al sole soli o quasi, c’erano, infatti, altre cinque o sei coppiette sparse per l’immenso parco termale; era sicuramente la situazione ideale, proprio come me l’ero immaginata.
S. quindi, dopo un po’ mi disse, “Senti; non c’è quasi nessuno, so che non si potrebbe, ma cosa dici se mi tolgo il reggiseno ed offro al mondo lo spettacolo delle mie tettone ???” Lo disse chiaramente con fare ironico, ma ben determinata a rimanere in topless dato che, senza nemmeno attendere un mio accenno di risposta, si era già slacciata il reggiseno e me l’aveva lanciato addosso sorridendo.
Mi prese un groppo alla gola e deglutii un quintale di saliva, la mia erezione spuntava evidente da sotto i boxer e rischiai lo svenimento quando mi disse a voce alta: “Abbastanza puttana per te ?? Posso fare anche di meglio, lasciami tempo….”.
Si era fatto mezzo giorno, S. si rimise il reggiseno, annodò un pareo in vita e lasciando sulle sdraio gli asciugamani ci dirigemmo verso il ristorante dell’hotel dove potemmo constatare che effettivamente in tutta l’immensa struttura c’erano solo sei o sette coppie di cui tre della nostra età e le restanti leggermente più mature, stranamente niente famigliole con bambini al seguito… Meglio così.
Nel primo pomeriggio tornammo in piscina sullo stesso posto, S. ormai era lanciata e rimase direttamente in topless e perizoma ma verso le 15.00 mi propose un bagno; rimise il reggiseno rimanendo però in tanga; l’acqua era a dir poco bollente ed io da sotto con gli occhialini non staccavo gli occhi dal culo di S. che sapendo di essere costantemente guardata da me non faceva che giocare con il perizoma talvolta tirandolo all’inverosimile fra le sue chiappette morbide, talaltra abbassandolo fin quasi a rimanere con il culo completamente scoperto.
Io neanche a dirlo “nuotavo” perennemente a cazzo duro al punto che un paio di volte mi chiesi se non fosse stato più salutare lasciarlo svettare fuori dal costume (… evitai).
Dopo un po’ di questo bagno-spettacolo che S. aveva progettato a mio uso e consumo, mi propose di raggiungere la zona idromassaggio …. E nel farlo mi disse: “Sai sotto le bolle può succedere di tutto….”.
Ci dirigemmo, quindi, verso la zona idromassaggio costituita da una vasca circolare con l’acqua bassa e caldissima dove lungo il perimetro si trova una sorta di panca immersa per 50 cm nell’acqua, dove si può rimanere tranquillamente seduti, lasciando fuori dall’acqua solo mezzo busto.
Il posto era meraviglioso, la situazione ideale, mi stavo veramente divertendo e rilassando.
S. allora che sembrava non aver lasciato nulla la caso mi disse: “Adesso guarda quanto è porca la tua mogliettina” e si tolse il reggiseno proprio mentre stava passando il solito inserviente a collo di giraffa.
Non c’è che dire mi stava facendo impazzire, ma non era finita, coperta dalle bolle prese la mia mano e se la porto verso la patatina quasi completamente depilata; io cominciai a toccarla con foga e lei parlandomi all’orecchio, nell’atto di slacciare uno dei laccetti del perizoma, mi disse: “Così vai meglio”.
Ero in paradiso; S. era lì praticante nuda accanto a me e pareva non essere per nulla imbarazzata dagli sguardi dei pochi ospiti dell’Hotel che, pur da lontano, si erano inevitabilmente accorti del suo topless e che, vista l’espressione particolarmente beata di S., stavano sicuramente immaginando il resto; per non parlare poi dell’ormai famoso inserviente che non sapeva più che finto lavoro inventarsi pur di rimanere vicino alla zona dell’idromassaggio.
Stavo quasi meditando di concedermi anch’io dei piaceri più audaci, quando un'altra coppia entrò lentamente nella vasca dove stavamo noi; S. riprese contatto con la sua indole pudica ed in un nano secondo si infilò il reggiseno (i due nemmeno se ne accorsero), rispedì la mia mano al mittente e riallacciò la parte sotto del costume nella stessa frazione di secondo.
Anch’io, spaventato dalla possibilità di una colossale figura di merda, tentai di darmi un tono riassumendo una posizione più composta.
I due nuovi arrivati si posizionarono a un cinque sei metri da noi; lei aveva i capelli castano chiaro e li portava piuttosto corti, occhi color nocciola, aveva un fisico snello con una terza buona di seno ed un culo ben tornito che - cosa che mi stupì non poco - era coperto unicamente da un tanga della stessa grandezza di quello di S. (cioè minimale) facente parte di un veramente succinto bikini giallo. Anche il reggiseno, a dire il vero, doveva essere per lo meno una taglia più piccola del necessario.
Lui era fisicamente simile a me; alto all’incirca un metro e ottanta aveva una corporatura robusta e ben piantata, i capelli rasati ed uno sguardo che già a prima vista risultava simpatico ed amichevole.
I due, quindi, una volta posizionati, ci guardarono ed in un italiano che tradiva un vago accento alto atesino, salutarono con un sorridente “Buongiorno. Caldo oggi … vero ??”.
Noi ricambiammo con un altrettanto cordiale saluto e ed un “e già….”.
Avevo ormai rinunciato ad una sessione ad alto contenuto erotico nella vasca dell’idromassaggio, assopendomi al sole e godendomi la consolazione di un caldo massaggio di bolle, quando S. mi destò e mi sussurrò all’orecchio: “Quella è più porca di me !!”
Io senza nemmeno aprire gli occhi le risposi “Scusa solo perché si è messa un costume piccolo come il tuo ??” e Lei: “No! Per via del fatto che secondo me sta sparando una bella sega al suo uomo !!”.
Mi destai di scatto puntando gli occhi verso la coppia. Pazzesco lei era seduta a cavalcioni sopra di lui e – all’evidenza – si stava dando non poco da fare con l’attrezzo del compagno che del resto non faceva nulla per nascondere un’espressione di somma beatitudine.
“Porca vacca se hai ragione” replicai io. “Ci sta proprio dando giù di brutto” lo dissi forse troppo forte e la tipa, giratasi sorridente verso di noi, disse: “Scusate… se vi da fastidio smetto subito” (ma nel dirlo continuava).
S. mi guardò da prima con gli occhi sbarrati di stupore, poi, dopo un secondo di riflessione, cambiò espressione e con quel mezzo sorriso che di norma prelude a qualcosa di molto eccitante rispose alla ragazza dicendole: “No figurati, non è per niente un problema, anzi se non vi dispiace ne approfitteremmo anche noi per fare la stessa cosa.”
Non credevo alle mie orecchie, ma mi trovavo perfettamente d’accordo.
La ragazza allora rispose a S. “Ci mancherebbe ragazzi, siamo qui per divertirci no ??” magari avvicinatevi un po’ che nel frattempo facciamo anche due chiacchiere…”.
Detto fatto, S. mi trascinò letteralmente ad un metro da loro, si mise sopra di me e liberò la mia ormai rigonfia virilità dal costume, cominciando uno splendido massaggio che mi lasciò con il fiato spezzato.
Le due ragazze ci sapevano proprio fare; S. era come al solito lenta e voluttuosa, mentre l’altra ragazza si esprimeva in movimenti più decisi ed energici.
Non mancò nemmeno il tempo per le presentazioni, i due ragazzi erano Erik ed Ada, sposati da un anno, erano entrambi alto atesini ma si erano trasferiti da poco, per motivi di lavoro, in una località vicino a casa nostra.
Le due ragazze, senza interrompere il loro “lavoro” avevano cominciato a dialogare amabilmente pur conservando uno sguardo assolutamente malizioso e complice, mentre io ed Erik ci eravamo scambiati solo qualche sguardo di solidarietà maschile che si poteva tranquillamente tradurre con l’espressione “Che culo !!!!”.
Finiti i convenevoli Le due ragazze si concentrarono più affondo su noi maschietti ed Ada disse: “Dai ragazzi sbrigatevi a venire altrimenti qui ci tirano una sgamata da paura”.
…..Come se il resto dei clienti non stesse già facendo commenti misti tra il divertito e l’indignato ormai da un po’……
Ada, continuò quindi, dicendo: “Bhè del resto non dovreste metterci poi molto visto la bravura delle due zoccole che ve lo stanno smenando. Vero S. ??”.
S. rispose: “Credo proprio che ormai l’esplosione dovrebbe essere imminente.”
Replicai allora io: “Bhè direi che se voi ragazze toglieste il reggiseno la cosa potrebbe essere molto più veloce”; “Giusto !!” mi incalzò Erik.
Slacciarono entrambe il reggiseno quasi nello stesso istante e gettandolo a bordo piscina, tutte e due intensificarono il loro sapiente lavoro di mano.
S. a quel punto mi stupì e disse “Ada voglio aiutarti…” poi si rivolse ad Erik e gli disse “Erik ti piacciono le mie tettine, che ne dici ??”.
Fu un secondo ed Erik contraendosi scarico il suo piacere sulle mani di Ada che impreparata si scosse per un attimo con un espressione mista tra lo stupore ed un sorriso di approvazione.
Ada, quindi, esclamò: “Fatto !! Il mio campione ha dato”, ci mostrò la manina impiastricciata, muovendo furbescamente le dita; poi continuò rivolgendosi a me e mi disse: “Dai F. fammi vedere se anche a te piacciono le mie tette” e nel farlo le stringeva fra le braccia per farle apparire ancora più grosse e provocanti.
S. allora mi disse aumentando il movimento della mano: “Dai F. fai vedere a questa puttanella che ti piacciono le sue tette”.
Furono queste parole, più che le pur belle tette di Ada, le artefici del mio orgasmo, lo sentii arrivare da lontano e quasi senza pensarci mi alzai di scatto puntando il mio sesso in direzione di S.
Un fiotto caldo e violento la raggiunse sul mento, il secondo sul seno, il terzo, invece, finì in acqua dove mi reimmersi in un secondo per non essere notato da altri.
Il commento di Ada fu: “Wow che schizzo !!” S., invece, soddisfatta del lavoro disse: “che bravo il mio torello, anche lui è andato a missione compiuta”.
A quel punto Ada quasi istintivamente aiutò S. a pulirsi togliendole dal mento con le mani il mio seme ancora caldo, poi si pulì le mani in acqua e giratasi verso l’esterno della piscina disse con in volto un’espressione sbigottita: “Ragazzi forse è meglio se andiamo…..”
Ci girammo tutti; l’inserviente giraffa era lì a pochi metri da noi, ammutolito ma, con un rigonfiamento notevole sotto i pantaloni, si stava toccando.
Noi allora ci alzammo tutti, stavamo per andarcene di filata quando l’inserviente, un uomo sui quaranta iper abbronzato e dal fisico asciutto, ci fermo e ci disse: “Dai ragazzi, avete dato spettacolo per mezz’ora non potete lasciarmi così, fate finire anche me”.
Io e S. ci ritirammo di qualche metro, il tipo era innocuo ma la cosa ci sembrava sconveniente, mentre Ada ed Erik rimasero più vicini ma comunque sull’allerta.
L’inserviente continuò allora dicendo: “Dai ragazzi io non mi muovo da dove sono, in piscina non è rimasto nessuno, voi rimanete lì, mi fate vedere qualcosa e poi vi giuro che per il resto della vacanza potrete fare tutto quello che vorrete ed io non vi verrò a rompere”.
Erik ed Ada si guardarono e lei disse a lui: “Sarebbe rispettoso della nostra regola guardare ma non toccare, senza contare che a dirla tutta a questo povero diavolo ormai starà per scoppiare il pisello per colpa nostra”.
Poi Lei si girò da noi e disse: “Cosa dite ragazzi ci togliamo il pensiero e lo facciamo contento ??”. Si rivolse, quindi, a S. sorridendo e le chiese: “Gli facciamo vedere un po’ di culo e tette ??? del resto è tutta oggi che stiamo girando praticamente nude…”.
S. allora annui, sapeva che in fondo io non avrei avuto nulla in contrario se si fossero mantenute le debite distanze, poi si rivolse ad Ada e le disse: “Ok io gli faccio vedere il culetto perizomato e tu le tette”.
Ada rispose: “Per me è ok”.
L’inserviente allora rimanendo, come promesso, immobile sul posto dove si trovava tirò fuori il suo arnese e cominciò a lavorarci con dedizione.
S., quindi, rimanendo piuttosto lontana si era girata di schiena ed esibiva il suo culetto in un novanta gradi che non lasciò per nulla indifferenti né me, né Erik. Quasi mi prese un infarto quando con le dita spostò la strisciolina del tanga offrendo al mondo lo spettacolo del suo stretto buchino.
Ada, invece, più sprezzante e spinta dallo stesso compagno che la incitava a “fare le cose fatte bene”, si era avvicinata al bordo della piscina e si stava strizzando le tette con le mani, strusciandole voluttuosamente tra di loro dopo averle ben unte con la sua stessa saliva.
Il tipo ormai doveva essere al capolinea, era più che comprensibile, ma fu Ada a voler dargli il colpo di grazia quando oltre a strusciarsi le tette apri ampiamente la bocca e gli fece vedere la lingua.
L’effetto voluto da Ada fu immediato e calcolato, le conseguenze forse meno.
Ada, infatti, aveva, previsto alla perfezione la tempistica, ma non la gettata.
Da quello sconosciuto, infatti, partì un potente fiotto che la centro in pieno volto proprio finche lei aveva la bocca aperta per finire poi fra le sue tette bagnate.
Ada esplose in un “Cazzo che mira !!!” e poi scoppiò a ridere di una risata tra il divertito ed il nervoso; anche io e S. buttammo sul ridere l’incidente…. Erik, invece, era un tantino sull’incazzato anche se più di tanto non poté dire visto che era stato proprio lui a spingere la moglie ad avvicinarsi.
Nel frattempo dopo un’altra ora di chiacchiere in atteggiamenti più composti si avvicinava l’imbrunire assieme all’ora della cena per la quale ci demmo appuntamento tutti e quattro sulla hall dell’hotel …..
Continua …..
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2010-07-23
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