Gym colpisce ancora

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genere
zoofilia

Gym colpisce ancora

Sembra impossibile, ma anche i cani finiscono per stupire per quanto riguarda i sentimenti. Ho già avuto modo di raccontare le vicende del mio Gym, di quanto piacere sia stato capace di dare alla sottoscritta e alla sua amica Gloria. Questo bel soggetto ha incominciato a manifestare capacità selettive e comportamenti insoliti. Rifiuta la compagnia della sua specie per rivolgere l’attenzione a me e alle mie conoscenze. E’ inutile dire che la prima esperienza con Gym ha avuto il suo seguito in modo sempre più completo e ripetitivo. Per il cane è diventata una esigenza continua. Talvolta, ritornando dal lavoro, l’ho trovato ad attendermi sull’uscio di casa e, alla mia vista farmi una quantità di cerimonie e scodinzolii con una proiezione ossessiva verso la sede della mia fica. Le mie docce erano sempre con Gym vigile davanti alla porta. Io ho fatto di tutto perché questo non generasse curiosità e sospetti nei miei, specie in mio fratello che un giorno spudoratamente mi ha detto:
“ Sorellina, come mai questa bestia ti segue tanto e quel muso è sempre…?”
“ Stupido, che stai dicendo?” Ma sentii di arrossire tutta e allora allontanai Gym bruscamente.
Avevo l’abitudine di portarlo la domenica nel parco dove, libero, si sbizzarrisce con gli altri cani ma, da un po’ di tempo era mancata questa passeggiata perciò decisi per quella domenica di allontanarmi da casa e fargli respirare la compagnia dei suoi simili. Telefonai all’amica alla quale avevo fatto una fugace promessa di portare il cane nella sua alcova ….riservata di campagna, mi rispose che non poteva uscire, ma che nel pomeriggio mentre in casa erano impegnati con le partite, saremmo potuto andare e stare tranquille.
Dovevo dunque uscire sola con il mio bestione.
Mi accorsi che Gym non sembrava del solito umore. Le altre volte che si decideva di uscire manifestava un desiderio irrefrenabile molto tempo prima. Questa volta risultava statico, indolente, comunque uscimmo. Lo portavo al guinzaglio tirandolo dietro di me, le altre volte dovevo io strattonarlo per frenarlo.
La giornata era bella, pur essendo in primavera, si avvertiva la imminente stagione estiva. Un piacevole tepore ci avvertiva che l’estate stava per arrivare. Il parco pullulava di gente. Molti ragazzi, nella zona riservata al pattinaggio, si divertivano; mamme con le carrozzine colloquiavano tra di loro e l’ambiente dove di solito stanziano persone con i loro cani era quasi vuoto, tre o quattro persone ed altrettante bestie.
. Su una panchina c’era seduta una persona che io avevo spesso incontrata e con la quale sovente avevo parlato, mi piazzai a suo fianco.
“Buon giorno, signorina, e da un paio di domeniche che non si vede lei e il suo bel cane” annotò la signora.
“ Si è vero, sono stata un po’ impegnata. La sua bestiola è sempre vivace, la mia quest’oggi sembra alquanto….moscia” Risposi.
“ Gli animali vanno soggetti ad alti e bassi come noi cristiani…”. Io non feci altro che concordare. Gym se ne stava buono accovacciato e di tanto in tanto si spostava, ma non di molto. La signora ad un tratto mise fuori da un cestino dei panini e una bottiglia d’acqua. Gentilmente volle dividere con me le sue provviste. Accettai un panino che aveva dentro un bel po’ di roba. Nel mentre che mi accingevo a dare il primo morso, qualcosa mi cadde sul pantalone che indossavo. Il mio bel cagnaccio, pensando a ben altro, si precipitò con la lingua ad appropriarsi di quanto era caduto. Slappava in modo inequivocabile e la signora parve intendere il significato. Arrossii tutta, allontanai con difficoltà il cane che manifestava segni di nervosismo.
“Gym, che ti prende? Vuoi lasciarmi in pace o ti riporto a casa?”
La signora, con aria candida:
“Signorina, non si preoccupi, i cani talvolta hanno di questi segni di tenerezza…”
“Ma cosa dice?” Risposi a lei.
“Ma, non sa che le nostre bestie hanno più tenerezza dei nostri uomini?”. Feci finta di essere meravigliata e sorpresa, certo che quanto diceva era a me ben noto.
“Lo so bene, difatti la mattina, quando esco dalla mia stanza, lo trovo in attesa di una carezza, di un complimento”.
“Mia cara ragazza, vanno ben oltre! Chi pratica questo posto ne vede delle belle. Ci sono bestie che manifestano la loro effusione in ben altro modo”
“Cioè?” Mi azzardai a chiedere.
“Vede quella signora, lì sulla panchina di fronte,a lei appartiene quel dalmata molto bello e curato, non ha fatto misteri nel raccontare che dopo la separazione e il divorzio non ha voluto incontrare nessun uomo. Ha raccontato che il piacere che ha cominciato a provare nel rapporto con il suo cane è risultato appagante e pieno”
Da parte mia espressi la mia finta meraviglia.
“ Ma come è possibile?” Sapevo come la cosa era possibile e autentica.
“Queste bestie, definite, amiche dell’uomo, finiscono per essere amiche per tutti i componenti di una famiglia.” Dicendo questo, mi attendevo un minimo segno di rossore in viso alla signora. Niente di tutto questo, anzi un sorrisetto compiaciuto mi fece intendere che anche lei ne sapeva alquanto.
” Ciò è impensabile. Per quanto pulito come viene tenuto in una casa, è sempre una bestia!”
“E che significa?” questa immediata risposta mi facilitò la domanda:
“Signora Lucia (questo il suo nome) non mi dica che…?”
“Perché vergognarsene, ebbene sì, io spesso mi diletto con il mio caro cagnolino. Riesco ad ottenere quello che può darmi data la sua limitata stazza. Ma se fosse mio il tuo bel pastore, allora………..” Rimasi alquanto scossa, ma mi ripresi. La signora, con parlare schietto mi spiegò tante cose riguardante l’argomento, alcune di mia conoscenza, altre di arricchimento ……….culturale. Lei valida maestra, io allieva eccellente…
“Signorina Valeria, si scandalizza se le dico che con il suo bel cane ci…..giocherei per un bel po’ di tempo? “
“Ma via, vuole scherzare?” risposi io con tutta la innocenza di questo mondo.
“Mi sa che la maggior parte delle persone che hanno un certo attaccamento a queste bestiole, prima o poi provano un interesse particolare verso di loro e quando la situazione individuale è di un certo tipo, finiscono per legarsi a loro in modo insolito . Spero non ti risulti scandaloso quello che ti ho raccontato. Tu sei ancora giovane e disavventure o avventure non ne hai provate e forse ti sto scandalizzando.”
Con la mia faccia di bronzo le rispondo:
“Certo, sembra impossibile, ma la cosa mi sta incuriosendo. Qualche giorno fa un cliente ha dimenticato, non so se per caso o volutamente, una rivista porno. Alcune scene mettevano in mostra accoppiamenti di cani con le loro padrone. Penso che l’abbia fatto di proposito, visto che nel negozio siamo in due, io ed un’altra ragazza. Ha voluto, forse, generare in noi una curiosità.”
Dopo un attimo di riflessione, mentre mi accingo a rivolgermi alla mia vicina, presa dalla curiosità con domande particolarmente ardite, scorgo Gym accovacciato ai miei piedi con il suo bel pisellone parzialmente fuori. Non compresi se era un messaggio per me o per qualche cagnetta che aveva adocchiato.
“ Ma, Lucia, come può essere possibile tale accoppiamento. Vedi, il mio cane ha un membro grosso da far paura. L’ho notato un giorno che si era accoppiato con un cagna. C’è voluto il bello e il buono per vedere libere le due bestie”
“Valeria, da parecchio tempo volevo chiederti un favore, me lo fai tenere a casa per qualche giorno? Giocherà con la mia cagnetta e poi….non ti scandalizzare, con me. Da tempo te lo volevo chiedere. Tra i tanti cani presenti il tuo è il più curato, il più cordiale. Basta una carezza e subito ti riempie di tante attenzioni.”
Cincischiai un po’, ma poi:
“ C’è un problema, io sono libera solo la domenica; potrebbe essere la prossima se non ci saranno impedimenti”.
La signora, che probabilmente aveva messo gli occhi su Gym da tempo e solo ora aveva avuto il coraggio di manifestare la sua intenzione:
“ Valeria, sei impegnata a pomeriggio? Io vivo sola in casa da quando mio marito se ne andata con quella puttana dell’est, potresti venire a casa mia, trascorreremmo del tempo in piacevole compagnia”
Per non dare impressione che la cosa mi faceva particolarmente piacere, feci finta di essere sovrappensiero e poi:
“Va bene, Lucia, vuol dire che quanto avevo da fare oggi pomeriggio lo farò domani sera. A che ora ci vediamo?” La mia cara signora Lucia evidentemente aveva ottenuto quello che da tempo desiderava e allora giocò la carta di ottenerlo subito e buttò lì su due piedi:
“ Valeria, perché non vieni con me ora, sarei contenta di averti a pranzo con me e poter stare un po’ in compagnia con una persona gentile come te.”
“Devo avvisare i miei del cambiamento di programma”. Avvisai telefonicamente i miei, dopo di che richiamammo i rispettivi cani che nel frattempo giochicchiavano insieme e ci avviammo verso la casa di Lucia. Sapevo più o meno dove abitava, ma non il posto preciso. Quando arrivammo, constatai che si trattava di una bella casetta singola con un po’ di giardino e con aiuole ove, ben curate, vi erano varie qualità di fiori. Gentilissima, si prodigò per mettermi a mio comodo. Anche il suo cane viveva interno alla casa anche se nel giardino vi era una bella e grande cuccia.
Mi fece visitare l’ambiente e a mano a mano che andava avanti mostrava il piacere di avermi con se. Per quanto un cane può essere di compagnia, per una persona sola necessita la presenza di un suo simile. Era una donna molto ordinata e pulita, sui mobili non c’era ombra di polvere e tutto era a suo posto. A casa mia la presenza di un cane poteva essere individuata, nella sua casa non un pelo del cane, né il segno di una zampata.
In cucina, mentre si mise a preparare quanto sarebbe stato da noi consumato, ad un tratto piena di sorriso mi abbracciò e mi strinse a sé fortemente. Sentii nell’abbraccio il duro delle sue tette. Aveva una dotazione di tutto rispetto. Trentaquattro anni, un bel corpo e allora mi confermai anche in questo caso la stronzaggine di certi uomini.
Per prima cosa sfamò le bestie e vi garantisco che Gym apprezzò molto le scatolette di carne e un grosso salsicciotto che io raramente gli compravo.
Anche noi consumammo in modo veloce un pranzo misurato, ma gustoso. Tanto Lucia che la sottoscritta eravamo già col pensiero al dopo.
“Valeria, non vorrei turbare il tuo equilibrio per quanto ti ho detto e per quello che stai per vedere. Mi devi credere desidero sentire il pene di Gym dentro di me da tanto tempo. La mia bestiolina più di tante moine e leccatine non è riuscita a darmi. Il suo è un pisellino ….quasi invisibile”
“Lucia, non ti preoccupare per me. Imparerò qualche altra cosa e chissà che un giorno……”
Ci portammo nel suo salottino, il suo animale le faceva moine mentre quell’appestato di Gym aveva capito già tutto. Sazio per l’abbondante pranzo, mi scodinzolava attorno, ma avendo io i pantaloni aveva difficoltà a mettere il suo muso dove lo dirigeva di solito, ma quando vide la padrona di casa coperta solo da uno slip e da una sottile maglietta che faceva scorgere tutto, immediatamente le si fece in contro. Lucia mi guardò immediatamente. Aveva forse capito tutto? Lo accarezzò ma così facendo non aveva prevista la reazione di Gym che cercò subito di saltarle sopra con il cazzo già abbondantemente fuori. Calmò la bestia prendendo tra le mani la rossa, nodosa sventola che dopo qualche lieve massaggio cominciò ad emettere un sottile filo del suo liquido. Si sedette a terra, quasi sdraiata e alzando la testa all’altezza del membro del cane si mise a leccarlo, poi lo prese tutto in bocca. Questa scena procurò in me un intenso desiderio di sesso, mi slacciai i pantaloni, li calai giù insieme al minuscolo pezzo di stoffa che serviva a coprire la mia fica e lavorando con le mani cercai di soddisfare il mio intenso e improvviso desiderio. Ad un tratto la bestiolina di Lucia mi saltò sulle cosce spalancate e con la sua minuscola lingua comincia a darmi un piacevole godimento. Allora non è che serviva a poco, come aveva detto Lucia. Lei, evidentemente, voleva sentire il cazzo dentro di se. Più interessata a seguire la vicenda del mio cane con la donna, mi ricomposi un poco. Lucia era fuori di se. Dalla sua bocca uscivano parole che facevano comprendere tutto il piacere che provava:
“Dai bello, sborrami in bocca, fammi sentire il tuo sapore” La sua destra le consentiva un ditalino di pieno risultato in quanto evidenziava con parole l’avvenuta eiaculazione :
“Vengo, si, ancora, tu in bocca ed in nella fica” Un fiotto di liquido inondò la donna che non riuscì a contenere tutto in bocca, ai lati di essa due rivoli di sborra del cane scendeva e andava a depositarsi sulle tette ancor più ingrossate e dure.
Esausta si distesa sul divano:
“Valeria, hai uno stallone in casa. Non mi basta oggi, deve appagarmi per tutte le privazione di sesso subite da quando quello stronzo è andato via. Ma dimmi, sii franca con me: il tuo Gym non è nuovo a queste prestazioni. Manifesta di essere molto navigato.” Venni fuori con una bugia ed una mezza confessione.
“Hai ragione, so per certo che la bestia ha dato molta soddisfazione ad una ragazza che aveva incontrata occasionalmente nel boschetto che si trova a poca distanza da casa.”
Lei mi prese la mano, mi avvicinò a se e improvvisamente mi baciò sulla bocca. Io risposi al suo invito e le nostre lingue si avvilupparono provocando ad ambedue un’ondata di piacere.
“ Lucia, anche a me piace fare l’amore con un uomo, ma a volte preferisco le tenerezze che sappiamo scambiarci noi donne.”
“ Ti confesso che sei la prima donna che bacio con passione. Sei molto dolce, in parte arrendevole e con la capacità di convincere gli altri anche dicendo qualche bugia….” Emise una sonora risata, mi tirò a se cominciandomi a baciare dovunque. Ero oramai nuda ed in poco tempo lo ero anche io e la nostra situazione attizzò di nuovo la voglia di Gym.
Poiché si stava lì per Lucia, quando il cane cercò di avvicinarsi a me, lo spinsi verso di lei che si era posta supina con le ginocchia a terra e sostenendosi con le palme delle mani mostrava all’amante a quattro zampe tutta la sua bella dotazione. Il cane le saltò sopra, il cazzo grossissimo, sembrava pronto a lacerarsi, sbatocchiava sulle chiappe di lei. Allora io, prendendolo in mano lo aiutai a trovare la strada. Non impiegò molto ad entrare tutto dentro. Un urlo uscì dalla bocca della donna. Forse ebbe un’idea di farlo uscire fuori, invece cominciò a fare movimenti corrisposti dal cane che andava col cazzo dentro e fuori. La donna non più capace di mantenere dentro di se quello che provava, cominciò a manifestarlo senza né pudore né vergogna:
“ Gym, forza, dacci dentro. Sei eccezionale, sto godendo come non mai, schiaccia il tuo nodoso cazzo dentro la mia fica. Sono una porca, una troia, ma non mi importa di nulla. Mi piaci…ecco vengooooo…. Siiiii… che belloooooo”
Dalla fica di Lucia uscivano rivoli abbondanti di sperma. Si univano all’interno i suoi e quelli della bestia che aveva sicuramente goduto più di lei. Ci volle un quarto d’ora perché il cazzo di Gym potesse uscire dalla fica di Lucia, la quale apparve appagata, distesa e tanto ben disposta verso il nuovo amico da promettergli di dedicarsi ancora di più a lui con il consenso della sottoscritta. Nel mio intimo pensai: “Bello, se tutto questo si venisse a sapere; sarebbe per me manicomio o fila di belle donne in attesa del proprio turno per farsi chiavare da Gym?”
Si era fatto tardi e sul momento di lasciare l’accogliente casa di Lucia, una frase improvvisa a me rivolta: “Valeria, da quanto tempo godi del piacere che da Gym?”. Rimasi senza parole. Aveva Lucia compreso tutto:
“No, ma, sai…” Mi interruppe:
“Non negare nulla, siamo tra di noi… Si vede molto bene l’attenzione che Gym ha nei tuoi riguardi. Sembrava quasi chiederti il permesso per avvicinarsi a me”
“Si è vero, non posso negarlo. Io ed una mia amica ci siamo fatte chiavare da lui e ci ha procurato enorme piacere. E’ stata per lui una settimana stressante, ma sicuramente piacevole. Non vorrei dover ricorrere a ricostituenti se dovesse essere deperito per eccesso di sesso. Dissi questo ridendo e allontanandomi.
Non ebbi, a sera, il coraggio di smuovere Gym per appagare quanto di voglia mi era rimasta dentro. Rimandai a domani il piacere si succhiare il membro del mio caro amante e sentirmelo dentro nel culo e nella fica. Lo sto troppo infiacchendo facendo chiavare le mie amiche donne…..Lo riserverò solo per me…..
Anonima capuana
scritto il
2010-08-21
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