Amori miei

di
genere
trio

Era un invito banale: musica, chiacchere un drink. Con Marco scopavo da parecchio tempo, quei rari rapporti fatti di buon sesso e lunghe chiaccherate ma rare volte eravamo usciti anche in gruppo con gli amici. Naturalmente tutti i suoi amici maschi sapevano perfettamente del nostro rapporto e mi divertiva moltissimo sapere di rientrare a buon diritto anche nelle loro fantasie. Avevo deciso di giocare decisamente sporco indossando una gonna bianca un pò trasparente da cui faceva capolino la Y disegnata dal tanga nero e naturalmente il seno in bella vista invitante come un vassoio di pasticcini .
-sei la solita troietta- me lo sussurra all'orecchio salutandomi sapendo quanto questo mi avrebbe eccitata.
Si gioca sporco da tutti e due fronti stasera.
Beviamo, fumiamo qualche canna. C'è anche Federico con cui ho già scopato quando Marco credeva di essersi innamorato e di essere fedele e allora aveva dato via libera all'amico per "consolarmi". Il periodo monogamo di Marco era durato poco ed era ritornato alle vecchie abitudini ma io non avevo smesso di tanto in tanto di divertirmi anche con Federico. Mi stuzzicava da impazzire che si raccontassero vicendevolmente le scopate con me.
Avevo fantasticato su di tanto in tanto su averli tutti e due insieme su di me. Scoppiavo di piacere solo a immaginarlo di sfuggita. Che fosse questo il loro intento stasera? Mi sentivo il fuoco tra le gambe quasi malferme sui tacchi.
E' Marco a prendere l'iniziativa ficcandomi la lingua in bocca . Ho gli occhi chiusi voglio infischiarmene che sia un locale pubblico e affollato. So che Federico è dietro di me e allungo una mano per cercarlo, si accosta a me e sento la sua lingua sul mio collo. Non sono mai stata così eccitata, non capisco più nulla. Mani, lingue e sussurri eccitati. Potrei venirmene così anche senza toccarmi solo a sentire i loro membri eretti a contatto col mio corpo.
Ovviamente ci hanno sbattuto fuori dal locale.
La decenza non tiene conto del desiderio incontrollato.
Ci infiliamo in macchina diretti a casa di Federico. La più vicina. Marco tira indietro il sedile del passeggero e io mi ci siedo in braccio a lui. Mi infila una mano dentro la gonna accarezzandomela facendomi fare le fusa come una gattina mentre accarezzo il cazzo di Marco che ad ogni semaforo intreccia indecentemente la sua lingua con la mia.
- che gran troia che è... -
- è bagnata come non mai la puttanella, senti come se la gode-
Adoro che parlino di me come se io non potessi sentirli esattamente come immagino che facciano nelle loro confidenze tra uomini. Non so perché ma mi eccita così tanto che vengo in pochi secondi.
Ridiamo. La situazione è tanto eccitante quanto buffa.
Non si fa in tempo a chiudere la porta che già cerco di spogliarli , sono invasata come una menade.
I due cazzi migliori che conosca sono lì per me . Mi inginocchio tra i due e inizio a toccarli e leccarli a turno li infilo più in fondo che posso nella mia bocca per qualche secondo. Mi piace soffocarmici. Non voglio farli venire subito però ho paura che appena tornino coscienti scemata l'eccitazione subentri l'imbarazzo. Voglio prima sentirli dentro. Mi metto a quattro zampe, Federico mi prende da dietro e il pene di Marco riempie completamente la mia bocca. Mi muovo ondeggiando dall'uno all'altro ed è una sensazione magnifica, imponente, indescrivibile. Li sento gemere, farfugliare, sento le loro mani che mi afferrano e i loro membri che mi invadono. Viene prima Federico spruzzando sul mio sedere e qualche minuto dopo anche Marco nella mia gola. Ci mettiamo seduti per qualche secondo lì per terra . Degli animali sani e affannati che hanno soddisfatto la loro lussuria. Gli do un bacino per uno mi alzo e vado al bagno. Sulla porta mi fermo a sorridergli mentre mi guardano entrambi : amori miei. Perché infondo non c'è sentimento più puro ed emozione più vera del piacere senza compromessi.
scritto il
2015-08-17
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