Nel tranello di un Diavolo

di
genere
bondage

[Questo racconto necessita di una premessa. Si tratta della traduzione (attuata da me in circa tre giorni) di una fanfiction su Harry Potter. Il link della fanfiction originale in inglese è https://www.fanfiction.net/s/6363223/1/Snared-by-a-Devil e l'autore è MissCHSparkles (sul sito fanfiction.net). Il racconto parla di Hermione e contiene bondage e sesso, io l'ho trovato molto eccitante e per questo ho voluto condividerlo.]

Hermione scrutò il muro davanti a lei.

Aveva un'aria vecchia ed era molto alto, non qualcosa che si sarebbe potuto scavalcare per sbaglio. E queste erano soltanto le sue caratteristiche fisiche. Il muro circondava i terreni di un maniero dove si nascondeva un sospetto criminale.

Hermione sbuffò leggermente, Jacob Mannings non era ancora stato effettivamente accusato di nulla perciò tecnicamente non era un criminale. Era conosciuto all'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia come un trafficante di prodotti pericolosi ed illegali. Sfortunatamente, era un individuo scaltro e doveva ancora essere colto con le mani nel sacco nonostante ci fossero un sacco di oggetti sequestrati che avevano le sue sporche impronte sopra.

Sospirò, quando aveva detto impronte, intendeva in senso figurato. Questo muro aveva incantesimi su di sé per impedire agli intrusi di superarlo.

Ma ciò non era abbastanza per fermarla, lei sapeva come creare dei vuoti in questo tipo di incantesimi, ricavando abbastanza tempo da passare prima che la breccia si chiudesse.

E cinque minuti dopo, era dentro.

Si guardò intorno attentamente, tutto sembrava calmo. Sebbene non fosse informazione pubblica che qui fosse dove lui avesse preso posto, solo un idiota non avrebbe preso precauzioni. Questi terreni avrebbero potuto essere brulicanti di piante e creature esotiche che avrebbero potuto fermare qualsiasi impiccione ficcanaso.

C'erano anche tracce di molteplici incantesimi d'allarme e antichi sistemi di guardia che erano senza dubbio nelle vicinanze. Ma Hermione aveva dei vantaggi quando si trattava semplicemente di spiare in giro. Sia il suo migliore amico che il suo fidanzato erano Auror altamente qualificati che le avevano insegnato molti trucchi del mestiere, tra i quali l'effrazione.

Infatti, se avesse trovato delle prove, sarebbero stati i suoi contatti al Quartier Generale degli Auror ad andare avanti sulle sue scoperte e poi probabilmente arrestare quest'uomo.

Ma ad ogni modo, loro le avevano insegnato come evitare il tipo di incantesimi che solitamente trovati nei posti come questo. Anche come individuarli prima di ogni altra cosa essendoci di solito segni di magia. Così tenendo avanti la sua bacchetta, la agitò e compié incantesimi non verbali.

Lei sorrise trionfante quando una serie di rumori scoppiettanti le annunciarono che gli incantesimi erano stati tranquillamente disattivati senza allarmare il proprietario. Doveva fare tutto questo non verbale perché alcuni di questi incantesimi sarebbero stati innescati da qualcuno che avesse cercato di disattivarli.

Dopo un paio di altri incantesimi giusto per essere tranquilli, decise che procedere era sicuro.

Restando nell'ombra, avanzò verso il maniero che sapeva essere pieno di merce illegale.
Di sicuro, una volta arrivata dentro, sarebbe incappata in più trappole e incantesimi quindi ci doveva essere preparata.

Mannings non era per forza a casa ma sarebbe potuto comparire facilmente, era famoso per sparire all'improvviso. Soprattutto per seminare gli uomini dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia che sapeva sulle sue tracce. Comunque, doveva essere a lavoro in quel momento, il che era la ragione per cui lei aveva scelto questa notte per entrare nella sua casa.

Stava camminando in un boscoso angolo di terreno che grazie al cielo era abbastanza libero da arbusti. Era relativamente secco e perciò i suoi piedi scricchiolavano un po' sulle foglie secche ma a parte quello, era molto silenzioso.

Improvvisamente, il suo piede prese dentro qualcosa e lei cadde in avanti. Riuscì a smorzare la caduta nel modo che le aveva insegnato Harry con una leggera capriola. Questo le risparmiò qualunque slogatura o semplice ferita. Imprecò mentalmente comunque, che si era presa comunque un bello spavento.

Si accigliò mentre cercava di capire cosa l'avesse fatta inciampare. Siccome era lì clandestinamente, non poteva usare la bacchetta per illuminare la strada. In effetti, non poteva usare nessuna forma di luce perciò doveva contare sui suoi occhi. La notte era abbastanza chiara comunque, quindi non capiva cosa l'avesse fatta inciampare dato che non le era sembrata la radice di un albero.

I suoi occhi esaminarono il terreno, partendo da dov'erano i suoi piedi. Giusto perché si confondesse ancora, non sembrava esserci nient'altro che foglie morte e detriti boschivi. Certamente non qualcosa su cui potesse effettivamente inciampare. E lei era sicura di aver sentito la gamba prendere dentro qualcosa.

Ma in quel momento ci fu uno strano urlo e lei sobbalzò, tendendosi mentre ascoltava. La bacchetta era tenuta stretta nella mano mentre aspettava per vedere se qualcosa sarebbe apparso. Non notò i silenziosi rampicanti che strisciavano impercettibilmente verso di lei.

Ci fu un altro verso e lei realizzò con una risata nella testa che si trattava solo di un gufo fuori a cacciare. Era al sicuro, non c'era nessuna creatura che la seguiva. O così pensava.

Prima che potesse decidere la sua mossa seguente, o persino effettivamente, muoversi, le sue caviglie furono improvvisamente afferrate. Lanciò un grido di sorpresa quando vennero strattonate, facendola cadere in avanti. Poi con un violento strattone, venne tirata sul terreno verso chissà cosa.

Il suo primo pensiero fu che non erano mani umane che l'afferravano e nemmeno arti animali.

Il suo secondo pensiero fu di fare qualcosa subito.

"Difindo" gridò, la paura che prendeva il sopravvento sulla prudenza.

Il suo incantesimo illuminò l'area davanti a lei mentre schizzava verso qualunque cosa la stesse trascinando. A sua sorpresa, si trattava di rigogliosi rampicanti che l'avevano afferrata e stavano cercando di trascinarla da qualche parte.

Il suo incantesimo aveva distrutto solo una talea di viticci, l'altra aveva ancora una salda presa su una caviglia. Velocemente tirò su il piede libero prima che potesse essere catturato di nuovo e cercò di tagliare i rampicanti rimanenti.

Ma all'improvviso ne comparvero altri, attaccandosi al piede prigioniero e tirandola ad una velocità più alta. Non importava quanti ne facesse esplodere, di più ne prendevano il posto.

Proprio mentre stava pensando che un altro incantesimo sarebbe servito, vide improvvisamente dove i rampicanti la stavano portando. Un'enorme semovente pianta di rampicanti stava davanti a lei, con viticci simili a tentacoli.

Stava ancora venendo trascinata verso di essa così cominciò a mirare verso il suo centro in modo da metterla fuori gioco. Ma improvvisamente, un esile e sottilissimo cirro sbucò fuori dal nulla e le strappò la bacchetta di mano. Poi si ritirò chissà dove, con la preziosa bacchetta di Hermione.

"Al diavolo" cominciò a imprecare ad alta voce ma un altro viticcio volò fuori dal nulla e si appiccicò sulla sua bocca, imbavagliandola efficacemente.

"Mpfth, mrrth" gorgogliò mentre cercava di tirarlo via dalla bocca.

Ma la sua momentanea perdita di concentrazione le costò di essere definitivamente trascinata ai piedi della pianta.

I suoi polsi erano avvolti, impedendole di tirare via il bavaglio e anche l'altro piede era stato afferrato. Venne poi sollevata per i piedi e portata al centro della pianta. Era girata in modo che guardasse l'esterno della pianta.

Il bavaglio di rampicanti cambiò la propria posizione in modo che le chiudesse la bocca più efficacemente. Mugolò quando quello si infilò fra le sue labbra così che i suoi denti ora lo mordessero.

I suoi arti erano tirati da ogni parte in modo che adesso lei si trovasse a braccia e gambe divaricate al centro della pianta. E poi altri viticci comparvero, strisciando sul suo corpo ma senza fare presa. Aveva già calcolato che non si trattava di Tranello del Diavolo, quella pianta rampicante non perdeva tempo mentre cercava di ucciderti.

Ma al momento, non riusciva a pensare a che cosa fosse.

Sobbalzò quando i viticci che esploravano improvvisamente si infilarono sotto i suoi vestiti. Rabbrividì quando sentì i freddi cirri contro la sua pelle nuda, era una sensazione disgustosa.

"Mpft, mrrth" mugolò, cercando di divincolarsi ma era tirata così stretta che poteva solo contorcersi.

Improvvisamente i viticci cominciarono a tirare contro i vestiti e ci fu un sinistro strappo. Strillò nel bavaglio rampicante poiché la sua nera camicetta a maniche lunghe si spalancò, rivelando un leggero reggiseno bianco.

I viticci si ritirarono dalla zona del petto, portando con sé la camicetta così che in nemmeno un istante lei indossava solo il reggiseno.

"Oh no" pensò mentre i rampicanti cominciarono a concentrarsi sulla sua gonna.

"Per la Barba di Merlino" strillò il che suonò attutito dal bavaglio.

I viticci stavano tirando e strappando la gonna, rovinandone il tessuto nero. Scalciò con un urlo quando i rampicanti s'infilarono nelle sue mutandine. Ma fortunatamente per lei, dopo una rapida esplorazione, si allontanarono e continuarono a disfarsi della sua gonna.

Con uno strattone finale, la strapparono via, implicando che ora lei avesse su solo la biancheria intima, le calze e le scarpe da ginnastica. Ma sembrava che i rampicanti non avessero ancora finito perché cominciarono ad infilarsi nelle sue scarpe.

Non riuscì a trattenere un risolino quando le fecero il solletico ai piedi, anche se ancora non avevano neanche toccato la pelle nuda. Ma naturalmente, non ci volle molto prima che le avessero strappato via le scarpe e avessero cominciato con le calze.

"Hmpth, mmmth" biascicò quando scivolarono nei calzini e accarezzarono i suoi piedi sensibili al solletico.

Cercava ancora di divincolarsi ma cominciava ad essere stanca. Sentì l'aria fredda sui suoi piedi e seppe che ora erano nudi. Improvvisamente un pensiero orribile la colpì.

"Hanno intenzione di spogliarmi nuda?"

Per quanto odiasse venir catturata prima di tutto, pensò che sarebbe morta se Mannings l'avesse scoperta legata e nuda in questa pianta.

Ma la pianta sembrava aver finito di spogliarla perché le tirò improvvisamente gli arti uniti. Le sue braccia erano tirate dietro la schiena e lì legate strette. Anche le sue caviglie e le ginocchia erano legate mentre un paio di rampicanti sostenevano il suo corpo.

Mugolò e si contorse a fatica ma non andava bene. Andava bene tanto quanto essere catturati nella tela di un ragno. Sembrava che avrebbe dovuto aspettare finché qualcuno non fosse arrivato e l'avesse liberata.

"Come minimo, Ron preoccuperà di dove sono, gli ho detto di venire se non fossi ancora tornata al mattino."

E il suo fidanzato avrebbe probabilmente portato anche Harry e lei dubitava che qualcosa in questi posti fosse allo stesso livello di quei due.

Quindi fino ad allora, avrebbe semplicemente dovuto rilassarsi e aspettare che o rinforzi arrivassero. Odiava l'idea ma sapeva riconoscere quando aveva bisogno di aiuto e in quel momento, aveva davvero bisogno d'aiuto.

Almeno la pianta non la stava tenendo troppo stretta, sembrava che si fosse calmata ora che lei non si stava divincolando. Così decise di lasciar vagare la mente, così da passare il tempo.

"Che Pianta è questa, sono sicura che mi è familiare."

Non era il letale Tranello del Diavolo ma sembrava molto simile. Aveva lo stesso strano odore pungente che aveva il Tranello del Diavolo, erano forse collegati?

"Ma certo, come ho fatto a essere così stupida?" pensò, rimproverandosi mentalmente.

Questo era il Viticcio del Cacodemone, un ibrido del Tranello del Diavolo. Era il cugino più sicuro della mortale pianta, teneva le vittime ma senza far loro del male. Era molto più raro del Tranello del Diavolo e non molto famoso ma lei ne aveva letto a proposito.

Erano usati per fare la guardia alle case, siccome catturavano e legavano gli intrusi nei loro lunghi, forti tentacoli. Esso inoltre spogliava i suoi prigionieri per assicurarsi che non avessero nessun'arma nonostante non si supponesse che dovesse tirare via tutto. I padroni della pianta dovevano controllarla perché dopo un certo periodo di tempo, avrebbe rilasciato i prigionieri e loro sarebbero potuti scappare.

Ma Mannings sarebbe dovuto essere proprio un idiota se non avesse avuto qualcosa che lo informasse della cattura della Pianta. Quindi era improbabile che lei rimanesse qui abbastanza a lungo così che esso la lasciasse semplicemente andare.

"Devo ammetterlo, chiunque abbia coltivato questa cosa è stato molto intelligente", pensò mesta, guardando giù ai viticci attorcigliati sul suo corpo che stava cominciando a tremare per la mancanza di vestiti.

"Meno male che non è inverno o sarei nei guai."

Ma improvvisamente, arrossì quando pensò che cosa avrebbe detto Ron quando l'avrebbe vista. Lei stava indossando mutande e reggiseno piuttosto leggeri, sarebbe stato eccitato dalla sua visione, legata e indifesa?

"Mmm?" mugolò, dato che la pianta sembrava captare ciò che stava pensando, e cominciò ad accarezzare dolcemente il suo ventre nudo.

La consapevolezza la colpì in pieno, lasciandola tremante. Il Viticcio del Cacodemone non era usato solo come protezione, era anche usato nel bondage. Le 'vittime' venivano catturate dalla pianta la quale le avrebbe spogliate e lasciate indifese in modo che il partner potesse fare a proprio piacimento. Infatti, se la pianta fosse stata accarezzata nel giusto modo, sarebbe stata spinta a rimuovere più di quanto volesse normalmente.

"Mmmm" gemette, chiudendo gli occhi siccome questo pensiero l'aveva fatta agitare.

Ora tutto quello a cui riusciva a pensare era come sarebbe stato per Ron se l'avesse tenuta in quel modo.

Non si accorse all'inizio che la pianta aveva sentito il cambiamento nella sua temperatura corporea e che stava passando all'azione. Piccoli viticci cominciarono ad insinuarsi suo suo corpo, stuzzicando la sua pelle chiara. Squittì quando si strofinarono sulle dita e le piante dei suoi piedi.

"Ooof" mugolò quando il suo corpo venne stuzzicato e accarezzato dalla strana pianta rampicante.

Non poté fare a meno di contorcersi ma questo sembro solo intensificare le azioni della pianta.

I suoi occhi si spalancarono quando un viticcio serpeggiò lungo la sua strada sulla sua pancia e giù verso le sue mutandine. Gemette quando s'insinuò furtivamente sotto il tessuto e continuò ad andare avanti.

"Mrth, mmm, mrth" mugolò quando cominciò stuzzicarla lì.

Contorse la faccia mentre le sensazioni colpirono il suo corpo, facendola agitare. La pianta rilassò la presa quando lei fece questo ma strinse quando lei rilassò di nuovo il corpo. Il suo rossore diventò più grande, ed era sicura che si sarebbe esteso.

Ma qualcos'altro si estese e si trattava di altri rampicanti. Mentre uno si strofinava sul suo fianco, l'altro scivolò dentro una delle coppe del suo reggiseno. Poi, cominciò a stuzzicare ed accarezzare il capezzolo che s'irrigidiva velocemente. Gemette più forte che mai quando quel capezzolo venne strizzato dalla punta di un viticcio.

Improvvisamente, gridò dietro al bavaglio, quando il rampicante nelle sue mutande la penetrò improvvisamente. Inarcò la schiena mentre i suoi muscoli inferiori s'irrigidivano di piacere. Ed era appena entrata in lei, chissà cosa sarebbe successo se fosse andata un minimo più in profondità.

Ora stava diventando eccitata e molto bagnata mentre il suo ingresso veniva stuzzicato senza pietà. In realtà si sentiva torturata, perché c'era bisogno di tormentarla così tanto, sarebbe morta se avesse continuato così.

Improvvisamente, si gettò più in profondità e lei gemette di piacere e sollievo. Le sue mani si serravano e si aprivano mentre la pianta intelligente faceva come le pareva e piaceva con lei. Adesso andava in giro dentro di lei, facendo irrigidire i muscoli intorno ancora di più. Ma questo servì solo ad incoraggiarla.

Lei stava mordendo forte sul suo bavaglio ma questo non sembrò toccare la pianta. Forse questo rampicante non aveva terminazioni nervose in sé così da poter essere facilmente usata come bavaglio.

Entrambi i capezzoli stavano venendo strizzati ed accarezzati ora e lei quasi desiderò di non avere io reggiseno indosso. Si sentiva solo così bollente ora, le serviva più aria fresca sul corpo.

Ma allora il viticcio sembrò ingrossarsi dentro di lei e ora pareva spingersi dentro e fuori da lei. Non era difficile per lui, la sua umidità lo faceva entrare facilmente.

Gettò indietro la testa, impossibilitata a fermare il suo corpo che si opponeva al cirro trivellante. La pianta le permise di muoversi, stava praticamente aiutando i suoi fianchi ad andare in avanti.

Alla fine, non riuscì più a farcela e con un urlo imbavagliato, venne forte nell'invadente viticcio.

"Mmmm" mugolò quando diminuì le sue dimensioni prima di scivolare fuori di lei nuovamente come un normale rampicante.

Strisciò poi fuori dalle sue mutandine molto bagnate e serpeggiò via da qualche parte. Anche i viticci nel suo reggiseno si ritirarono, lasciando una ragazza molto soddisfatta sulla loro scia.

Hermione non riusciva a pensare, poteva solo sentire la meravigliosa sensazione che aveva lasciato la pianta nel suo corpo, non le importava dello stato in cui l'avrebbe trovata Mannings, tutto quello che voleva adesso era una buona dormita.

Il suo ultimo pensiero, gemendo ad alta voce mentre scivolava nel sonno, fu che lei e Ron avrebbero dovuto prendere una di queste piante per il loro seminterrato.
scritto il
2015-09-04
8 . 6 K
visite
1
voti
valutazione
8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Biancaneve 4

racconto sucessivo

Biancaneve 5
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.