Cenerentola #7

di
genere
bondage

Dire ed Emily si posizionarono in un vicolo piuttosto stretto. Secondo i loro calcoli, la carrozza di Vitória doveva essersi già fermata prima della zona resa appositamente pedonale, mentre la passeggera sarebbe obbligatoriamente dovuta passare per quel vicolo. L'unica loro preoccupazione era che Vitória non fosse accompagnata da valletti o altre ragazze, perché il suo sequestro sarebbe risultato più complicato. Tuttavia Emily era preparata in sostanza a qualsiasi evenienza e perciò non fu con eccessivo rammarico che notò Vitória camminare a fianco di altre due figure. Erano tutti e tre piuttosto lontani e in controluce rispetto al tramonto, perciò Emily non riuscì a capire di chi si trattasse. Fortunatamente, i due accompagnatori si fermarono prima che Vitória entrasse nel vicolo e si diressero da tutt'altra parte.
Vitória avanzò tra le strette mura che la affiancavano, vestita con un abito di un delicato giallo sabbia, dotato di una gonna che si apriva nella parte finale, e ricoperto da una sorta di mantello giallo canarino. Alle sue braccia pendeva uno scialle bianco e tutti i suoi arti, oltre al collo e al viso, erano adorni di gioielli dorati. Sotto a quello che si poteva definire un diadema - anch'esso dorato - scendevano in varie ciocche i suoi capelli quasi aurei.

Emily e Dire si schiacciarono all'interno di una rientranza del vicolo, ossia un piccolo porticato in legno ormai in disuso. Con la coda dell'occhio, la ragazza vide Dire stringere tra le mani un sacco di iuta; Emily di conseguenza estrasse dalla tasca del proprio grembiule un grosso fazzoletto di seta, torcendoselo fra le dita fintanto che aspettava l'arrivo di Vitória davanti al loro nascondiglio. Sbirciando a destra e sinistra, si assicurò che a nessuno dei due sbocchi del vicolo ci fosse qualche curioso passante.
Quando finalmente Vitória fece un passo di fronte al porticato, Cenerentola e Dire non le lasciarono nemmeno il tempo di accorgersi da sola della loro presenza: Emily le scattò dietro, cingendola con un braccio e premendole il fazzoletto sul viso, in modo da ovattare le sue urla; il vecchio servitore, intanto, le era balzato davanti ed entrambi la trascinarono nella rientranza tra le mura. Qui, velocemente, Dire infilò da sopra su Vitória il sacco di iuta, mentre Emily la teneva ferma. Insieme la fecero poi sdraiare per terra e, spingendo all'interno i piedi, che le erano rimasti fuori, chiusero il sacco con una cordicella.

Emily controllò nuovamente che nessuno si fosse accorto dell'avvenimento: prima che lei le premesse il fazzoletto sulla bocca, Vitória aveva emesso un mezzo grido che poteva essere stato udito da qualcuno. Per fortuna di Emily, nessuno parve affacciarsi al vicolo. Dire si caricò il sacco in spalla, tenendo la testa di Vitória sul davanti, in modo da poter pressare una mano sul suo viso attraverso la iuta. Il vecchio ed Emily presero una stradina trasversale, più stretta e ripida del vicolo, per poi inoltrarsi nel quartiere antico di Al Marj, che confinava con la zona portuale. Lì, Dire indicò ad Emily la porta sgangherata di un edificio altrettanto sgangherato: il paramento in assi di legno era quasi completamente staccato, le finestre non avevano più i vetri e i resti di un'insegna pendevano sopra alla porta.
Emily aprì la strada e dietro di lei entrò anche Dire. Quando ebbero chiuso la porta con un chiavistello arrugginito e le finestre con delle spesse tende polverose, Dire posò il sacco sul pavimento ed aprì un armadio - l'unico pezzo di mobilia presente nella stanza. All'interno, c'erano due o tre funi arrotolate e un paio di bottiglie piene d'acqua.

Nel frattempo, Emily aveva cominciato ad aprire il sacco, all'interno del quale Vitória si dimenava invano a più non posso. Com'era immaginabile, dal sacco annaspò subito fuori la prigioniera, che balzò indietro sul pavimento e cacciò un altro urlo. Prontamente Emily si chinò verso di lei, spingendola contro la parete più vicina e premendole la mano contro le labbra. Tastando dietro di sé, recuperò il fazzoletto dal sacco; con una mano, le fece forzatamente aprire la mascella e le spinse il pezzo di seta appallottolato tra le labbra, finché non le occupò tutto il palato.
Mentre Vitória mugolava grida e lamenti soffocati, Dire tornò con in mano le corde e un coltello estratto dalla cinta. Il vecchio servitore posò le funi sul pavimento e, inginocchiatosi di fianco a Vitória, le avvicinò il coltello al viso. "Ora ascolta attentamente, Thlath-yd. Ci devi dare i tuoi vestiti: spogliati, lasciali sul pavimento. Se farai come ti diciamo, non ti uccideremo, né ti faremo del male. Forse ti lasceremo anche libera."
Forse convinta dalle parole di Dire, forse convinta dalla lama del coltello, Vitória smise di mugolare e lentamente si alzò in piedi; depose sul pavimento scialle e mantello, poi si tolse la maggior parte dei gioielli e il diadema. Con l'aiuto di Emily, si slacciò prima il vestito e poi il corsetto, rimanendo in biancheria intima - una sorta di reggiseno esteso fino a piccola camicia e delle mutande fatte a gonna, entrambi bianchi. Riluttante, Vitória si slacciò il reggiseno ed infine si sfilò le mutande.

Mentre raccoglieva gli abiti, Emily si soffermò ad osservare Vitória: si era riseduta, tenendosi le ginocchia al petto in modo che non si vedessero né i suoi seni, né il suo bacino. Tuttavia i suoi capelli d'oro, acconciati ma sciolti, la sua pelle nuda e le labbra rosee da cui spuntava il fazzoletto le conferivano un'aria esposta ma sensuale. Scambiata un'occhiata d'intesa con Dire, Emily andò in una stanza attigua, passando attraverso una bassa porta e portandosi dietro i vestiti di Vitória. Quegli abiti le servivano sia per poter essere scambiata per la sorellastra, sia per poter apparire splendente agli occhi del principe ed essere quindi scelta. Quando li ebbe indossati, Emily si squadrò da capo a piedi, per quanto riusciva a fare senza uno specchio: il pettorale del vestito recava una decorazione nera a forma di chiave di violino, mentre sulla gonna erano presenti sia delle strisce con alcune note, sia sull'orlo un'apertura a ventaglio; le spalline del mantello avevano delle decorazioni cucite a mano, mentre lo scialle bianco era quasi trasparente e ricamato con motivi geometrici; i gioielli erano tutti semplici, tranne che per il diadema, a forma quasi di Ø norvegese, con piccoli preziosi incastonati sul perimetro. I capelli biondi di Emily riuscirono in qualche modo ad uscire delicatamente acconciati, sotto l'oro del diadema.

Quando la ragazza ritornò nella stanza precedente, trovò Vitória - naturalmente nuda - sdraiata sul pavimento: aveva delle corde che le legavano caviglie e ginocchia, oltre che i gomiti; poi, i suoi polsi erano legati insieme ai suoi piedi, in modo che lei dovesse tenere le gambe piegate sulla schiena. Stava strillando qualche insulto attraverso il fazzoletto che le riempiva la bocca, mentre Dire cercava di impedirle di sputarlo fuori. Emily si avvicinò e, togliendo un fiocco bianco al suo vecchio grembiule, lo adoperò per imbavagliare definitivamente Vitória, legandoglielo tra le labbra.

Ora Emily non si chiamava più Emily, né Cenerentola. Il suo nome doveva essere Vitória Gutiérrez Thlath-yd, ed era pronta per incontrare il bel principe Sylyn.
scritto il
2016-06-12
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