Il bagnino e le due signore - III Parte
di
Ero10
genere
saffico
Sarà stato il vino o il fatto che ci eravamo tutte e due molto eccitate con quei racconti, sarà stato che eravamo vicine, che c’era silenzio, che io mi sono toccata ed ero … bagnata, ancora e dopo quello che avevo sentito avevo voglia di cazzo.
Sarà stato tutto questo ma, a un certo punto, mi è sembrato di dovere, di volere, metterle una mano sul seno, sul suo punto di forza, come dice lei, ed ha ragione … sodo, tondo, non ci sta in una mano, come invece il mio, lo stringo forte, le pizzico il capezzolo, piccolo quello, molto più piccolo del mio, le tiro giù le bretelline e la magliettina scende, con la mano allora posso accarezzarle le tette.
Lei è ferma, immobile, guarda la televisione, sembra che non succeda nulla, ma io la sento che sta cambiando modo di respirare, che sta per lasciarsi andare, che le piace …
Che strano, non l’ho mai fatto prima d’ora con una donna eppure mi sembra esattamente di sapere cosa devo fare con lei, dove la devo toccare, come la devo toccare.
Mi fermo un attimo, sfilo la mia di maglietta, anche le mie tette sono scoperte adesso, e aspettano … lei ancora sta ferma, approfitta della mia pausa per un altro sorso di vino, io ricomincio subito, ho liberato anche l’altra mano così una ne tengo sui seni, passando da uno all’altro, insistendo sui capezzoli che mi sembrano così strani, quasi piatti e appuntiti, ormai anche induriti ma piccoli, spersi un quella mammella così grande. L’altra mano scende sul ventre, è divertente la sua pancetta, quanto ne parla male, però secondo me, in generale, agli uomini piace, anche la sua, anche la mia, si sente la carne, se fosse tutto piatto cosa si potrebbe stringere e accarezzare?
Arrivo fino al bordo del suo slip, poi torno su, deve dimostrarmi che lo vuole veramente.
In effetti ora, finalmente, anche lei mi mette una mano sul seno, lo tocca piano, sente il capezzolo, lo stringe, sorride …
“Quanto gli piacerebbero i tuoi capezzoli a Luca” sussurra piano “lui dice di andare matto per i capezzoli succosi, e tuoi lo sono proprio tanto, fammeli succhiare, fammeli sentire
In effetti, anche se io me ne vergogno un po’, i miei capezzoli sono belli e, così grandi, è vero, sono anche molto sensibili … la sua lingua la avverto subito, mi piace, li spinge in giù e poi li succhia, li mordicchia e con la mano mi stringe l’altro seno.
La mia eccitazione torna a farsi sentire. Voglio un cazzo!
Lo dico … mentre mi accarezza, mentre la accarezzo … “Cris, non sai quanto vorrei un bel cazzo, ora, qui …
“Anche io … tesoro, vediamo come possiamo arrangiarci, spogliati, spogliami, toccami …
Mi tolgo tutto, le tolgo tutto, la mia fica è depilata, non del tutto, una bella striscia di peluria nera al centro, sopra le labbra, fino al monte … la sua fica è pelosa, un triangolo folto, la tocco. Per la prima volta nella mia vita tocco una fica, che non sia la mia, chiaramente.
E’ diversa, a parte i peli, che sono arricciati quasi crespi, è liscia, le labbra sono chiuse, le accarezzo, le sento, mi sembrano così diverse, allora tocco anche le mie, in fuori, come sempre, Ale dice che sono accoglienti, che gli piace infilarci la lingua, le dita, il suo bel cazzone … quanto lo vorrei un bel cazzone … non per forza il suo
Cristina mi vede, aveva chiuso un po’ gli occhi prima, ma ora mi vede, mi prende la mano che ho sulla mia di fica, la toglie e comincia ad accarezzarmi anche lei, io nel frattempo le succhio i capezzoli.
Stiamo una di fronte all’altra, in ginocchio, le gambe abbastanza aperte, invitanti.
Lei inizia a penetrarmi con le dita, io ancora non l’avevo fatto, entra facile, un dito prima, due subito dopo e le muove piano, prima in verticale poi in profondità, godo …
Aspettavo questo segnale, voglio entrare anche io, solo che mi sembra difficile, è così stretta, allora mi bagno bene le dita con la saliva, torno sulla sua fica, seguo l’apertura delle labbra ed entro anche io. Era facile.
E’ umida, scorrevole, la penetro subito, forte, a fondo, più che posso, le piace
“anche io vorrei un bel cazzo, hai ragione, spingi, fammelo dimenticare
Ed io spingo, spingo, veloce ed a fondo, lei gode, una donna sta godendo dalle mie mani … e quella donna non sono io.
Solo che ora lei si sta dimenticando di me.
Mi fermo allora, mi stacco, appoggio le spalle al letto, mi sistemo i cuscini dietro la schiena. Lei mi guarda, interrogativa, ma capisce subito. Allargo le gambe di fronte a lei, inizio ad accarezzarmi, e le dico “LECCALA”, non per spiegarlo, ma solo per sentire la mia voce mentre pronuncia questa parola.
Lei si china, mi divarica un po’ le labbra ed infila la lingua dentro, rimanendo ferma un attimo, all’inizio. Sarà stato il sapore, chissà come ci si sente, voglio provarlo anche io tra poco …
Ora sento la sua lingua dentro di me, cerca di farla entrare, con la punta, dentro e fuori, come mi penetrasse un poco, poi esce e con le dita mi tiene aperta la fica e lecca, forte, le grandi labbra, sono molto eccitata, tremo quasi, mi trattengo, la sua lingua è dura, ora usa la punta, poi morbida, ora la usa tutta, non spinge ma lecca e basta … godo, godo … ora torna sull’apertura, ma non entra dentro, sale verso l’alto, eccolo, finalmente, trova il grilletto, i pochi peli del resto non lo nascondono, mi depilo apposta, lo assapora, lo lecca, lo succhia, lo succhia, riesce a tenerselo stretto tra le labbra e lo aspira, lo pompa, come un piccolo cazzo … a proposito … no forse no … ora no …
“dai Cris, dai, fammi godere, di più, più forte, dai, dai, dai
Sono venuta, spossata, liquida, beata, le membra si distendono, allungo le gambe, lei si appoggia sul mio ventre, respiro, respira, credo si tolga qualche peletto dalla bocca, sorride, è contenta, sono contenta
“che brava che sei stata, l’avevi già fatto vero?
“si, un paio di volte, tanto tempo fa, ma non me lo ricordavo. Sono andata giù d’istinto, ho fatto quello che mi piacerebbe facessero a me, anche se gli uomini lo capiscono poco, vogliono sempre infilarti dentro qualcosa, dita, cazzi, quello che trovano, invece a me piace tanto quando mi leccano e basta, quando trovano il clitoride – a proposito, dovrebbero farlo fosforescente, per vederlo al buio, quella sì che sarebbe evoluzione – e ci perdono su del tempo … ti è piaciuto allora?
“tanto, non me lo aveva mai fatto una donna. Per me è diverso però, ora non mi è mancato nulla, anzi, è stato veramente bello, ho goduto come una maialina in calore, ti avrò bagnata tutta …
“sì, eri abbastanza buona, ecco all’inizio il sapore salmastro mi ha un po’ stupito, ero abituata al cazzo, che è meno acidulo, ed allo sperma che è più dolce, però, buono, buono, sono contenta anche io
“bello, bello, però ti dicevo … quando sono con un uomo, con Alessandro, insomma, dopo un po’ che mi lecca, sono io a fermarlo, anche se mi piace, è abbastanza bravo, ma sono io a chiedergli il cazzo … chè mi piace farmi prendere e farmi scopare, oggi però è andata bene così
“per te, andata bene … ora vediamo cosa sai fare per me
Si volta solo un attimo versa due dita di vino nei bicchieri, brindiamo, beviamo, poi si bagna le dita con le ultime gocce rimaste nella bottiglia e se le passa sulla fica, toglie i bicchieri di mezzo, mi fa stendere meglio e sale su, si siede quasi sulla mia faccia, con le ginocchia piegate, la fica aperta davanti la mia bocca
“tocca a te …
Non me lo faccio ripetere, anche se sono un po’ stanca, le stringo i glutei ed inizio a leccarla, a penetrarla, sento il salmastro anche io, dietro il sapore del vino, chissà come era senza e chissà perché ha fatto così, però va bene. E’ rilassante anche, non c’è niente di duro, la lecco, la mia lingua deve farsi strada tra la peluria … forse fare un pompino è meglio, ci sono meno peli e la bocca si riempie di più … però a lei sembra piacere, si muove, ansima, ritmata quasi come se la penetrassi, cerco il clitoride, eccolo, grande, come è grande, è stato facile, si succhia bene, lei fa dei gridolini, io continuo, continuo, continuo
“brava Laura, brava CARA, scopami, scopami … mi piace … mi piace … scopami … fammelo sentire duro …
Era chiaramente in estasi…
A questo punto mi viene in mente una cosa. Vuoi vedere che quel furbacchione di Alessandro mi ha messo in valigia il nostro vibratore – nostro perché lo usa anche lui, ma questa sarà un’altra storia.
Mi aveva parlato di una sorpresa, della quale mi sarei piacevolmente accorta, uno di questi giorni.
Sì, ne sono convinta, mi distraggo un attimo, le prendo la mano, gliela appoggio sulla fica, comincio a muoverla io, per farle prendere ritmo, poi la lascio.
Mi alzo, prendo il mio trolley, guardo nella tasca laterale, poi in quella centrale, eccolo. Del resto se non lo aveva messo nel beauty …, apro la lampo, infilo la mano … oh oh, sorpresa, un vibratore nuovo, è un po’ strano, abbastanza grande, non enorme però, nero, c’è scritto 10” … saranno circa 20 centimetri, ha un bel glande, morbido, sembra fatto apposta per entrare bene, ed un asta dura, compatta, venata, con un diametro che a occhio sembra molto soddisfacente.
Lo tiro fuori dalla confezione, alla base c’è qualcosa di strano, come una piccola protuberanza, come un piccolo dito, ed è attaccato con delle bretelline di pelle. Che significa? Giro la scatola, guardo la figura … CAZZO … un pene da indossare, guardo bene per capire come si fa, ecco, infilo le bretelline, tiro su il pene di gomma, il dito va ad infilarsi nella mia fichetta, niente di che, stringo la bretelline … ho un cazzo di 20 centimetri … niente male davvero … Ale è veramente un depravato, come gli sarà venuto in mente.
Sapeva che sarebbe finita così? Magari si era messo d’accordo con Cristina … si ma come ha fatto a parlarne con lei? Non è che vanno a letto insieme?
“LAURA … che fai, non mi lascerai mica da sola, verò? Non è giuuuusto …
Vabbè lasciamo stare. Non è questo il momento, magari dopo glielo lo chiedo a questa troietta, la faccio godere bene bene, per farla diventare più loquace.
Prendo le due confezioni di gel che erano comprese nella scatola, torno da Cristina, che non si era accorta di nulla, non ha visto nulla, si sta toccando alla grande, riesce solo a dire che le sono mancata tanto ...
“tieni gli occhi chiusi. Le dico
“va bene, tesoro mio, ma sbrigati, che stai facendo?
“ora te ne accorgerai
Le verso la prima bustina di gel lubrificante sulla mano, sulla fica
“continua a massaggiarti, questo gel ti aiuterà a godere ancora di più
Verso la seconda bustina su quel gran pene di silicone e lo spalmo tutto, dal glande alla base … voleva essere scopata, voleva sentirlo duro, grandioso, ora sarà accontentata …
Sorpresa … il piccolo dito che si è andato ad infilare nella mia fichetta vibra, buono, credo piacerà anche a me
“Allarga bene le gambe, troietta … ora ci penso io a te
“Sì tesoro, fammi tutto quello che vuoi
“appunto … intanto metti questa fascia sugli occhi, che non ti venisse in mente di guardare
Lei si benda e, come richiesto, allarga le gambe, molto, senza difese, sa di non avere niente da temere da me, cosa potrei mai farle …
Mi avvicino, impugno il pene di silicone dalla base, le tolgo la mano … che non serve più e le faccio sentire il glande sulla fica, glielo passo dal basso verso l’altro sulle labbra della fica, turgide, umide, pronte ad essere ben penetrate.
Un sussulto, questo davvero non se l’aspettava.
“chi è … chi c’è, Laura, che succede
“va tutto bene, piccola troia in calore, ora ti scopo ben bene
Lei si azzitta, deglutisce in maniera evidente, ma non si muove, rimane con le gambe larghe a farsi massaggiare la fica.
Io impugno sempre il pene alla sua base, che strano, certo che gli uomini si devono sentire ben forti con questo coso tra le gambe, superiori, almeno a letto … è davvero strano che non ci frustino (almeno non sempre, e non tutti) e che ci facciano godere anche a noi.
A me sembra di essere un principe arabo con la scimitarra, pronto a fare irruzione in un harem nemico…
Faccio entrare il glande e, piano, tutto il resto, fino in fondo, che a me quelli che lo mettono dentro un po’ alla volta proprio non li capisco, che me lo facciano sentire di che pasta sono fatti. Arrivata in fondo continuo a spingere con il bacino, lei mugola, ansima
“che mi stai facendo, che mi stai facendo
“Ti piace? Dimmelo se non ti piace, piccola troietta dalla fica umida, dimmelo se devo smettere
“Ma che dici … dai tesoro, ahh, ahh, ahh, fammelo sentire, riempimi, sfondami, scopami
“e’ quello che sto facendo, ti sto scopando e ti farò godere come una cagna, prendilo, tutto, urla, se vuoi, non ti sente nessuno.
Nel frattempo ho smesso di spingere con il bacino e sto pompando bene, dentro e fuori, con ritmo, lei è sdraiata con la schiena sul letto, i piedi appoggiati al bordo del letto, il sedere subito dopo ed io sono in piedi, con le gambe un po’ piegate, le mani sulle sue ginocchia a tenerle larghe le gambe, e la scopo … cazzo quanto faticano questi uomini, sono già stanca.
Il piccolo vibratore che ho dentro si sente molto poco, però qualcosa fa, spingere questo coso di gomma dentro la fica di Cristina invece mi eccita molto, tra tutto quanto credo che riuscirò a godere un po’ anche io.
Intanto spingo, spingo, spingo, lei è poco mobile, in balia dei miei colpi secchi, di questo cazzone di silicone che la sta facendo godere
“Ti piace … Mi chiede, tra un gemito e l’altro
“Abbastanza, mi piace vederti in questo stato, sei bellissima, godi bella troia, godi … prenditi questo regalo
“io sto per venire, mi sento sciogliere dentro, continua, continua
Io continuo, lei si sposta un pochino, credo voglia trovare una posizione più comoda, si tira più dentro il letto, io le vado dietro, ora siamo tutte e due sul letto, missionario classico, leggermente meno faticoso, posso appoggiarmi a lei, continuo a spingere.
In questo modo lei può abbracciarmi meglio, mi sfiora il seno, mi lecca i capezzoli, mi accarezza il sedere, cerca la mia fica, la trova piena (se così si può dire, reclamerebbe molto di più) ed io ripenso al piccolo vibratore, mi inizio a concentrare su di me, tanto lei sta andando alla grande … la sto scopando alla grande.
Comincio a sentire qualcosa anche io, piccoli brividi, per ora.
Non potendo sollecitare la mia fica, con le sue dita segue un altro percorso, che avverto con grande interesse, gli umori che anche io produco la inumidiscono, e quando arriva al mio buchetto più stretto ha gioco abbastanza facile per entrare e spingere un pochino anche lei.
A questo punto Cristina c’ha un pisello di silicone di 20 centimetri che la sta scopando da 10 minuti, io un piccolo dito vibratore nella mia fichetta ed un dito di carne vera che mi scopa il buco del culo, apro gli occhi, la guardo, le tolgo la benda, lei mi guarda, siamo in estasi, ci baciamo, con la lingua, c’eravamo fatte di tutto a questo punto ma non c’eravamo ancora baciate … bocca sulla bocca, lingua contro lingua, occhi negli occhi, veniamo, insieme, soffocandoci l’una nell’altra quelle urla che avremmo volentieri fatto sentire al mondo intero…
*
Mi fermo, finalmente, sono esausta, sudata, anche lei, mi appoggio, poi mi rendo conto che il pene di gomma non si affloscia e quindi mi sposto, lo tiro fuori, lo slego, lo tolgo, lo poggio, mi sdraio, mi giro verso Cristina e lei quasi in un sospiro
“Grazie … Laura … è stata una scopata bellissima
“E’ piaciuto anche a me, mi è piaciuto fare il maschio, che potere che hanno, con questi piselloni, si devono sentire degli dei quando ci scopano e ci fanno godere
“Peccato che non succede molto spesso
“già forse è meglio tra noi
“non lo so, ci penseremo domani … sto crollando, non ce la faccio più
“neanche io.
Sarà stato tutto questo ma, a un certo punto, mi è sembrato di dovere, di volere, metterle una mano sul seno, sul suo punto di forza, come dice lei, ed ha ragione … sodo, tondo, non ci sta in una mano, come invece il mio, lo stringo forte, le pizzico il capezzolo, piccolo quello, molto più piccolo del mio, le tiro giù le bretelline e la magliettina scende, con la mano allora posso accarezzarle le tette.
Lei è ferma, immobile, guarda la televisione, sembra che non succeda nulla, ma io la sento che sta cambiando modo di respirare, che sta per lasciarsi andare, che le piace …
Che strano, non l’ho mai fatto prima d’ora con una donna eppure mi sembra esattamente di sapere cosa devo fare con lei, dove la devo toccare, come la devo toccare.
Mi fermo un attimo, sfilo la mia di maglietta, anche le mie tette sono scoperte adesso, e aspettano … lei ancora sta ferma, approfitta della mia pausa per un altro sorso di vino, io ricomincio subito, ho liberato anche l’altra mano così una ne tengo sui seni, passando da uno all’altro, insistendo sui capezzoli che mi sembrano così strani, quasi piatti e appuntiti, ormai anche induriti ma piccoli, spersi un quella mammella così grande. L’altra mano scende sul ventre, è divertente la sua pancetta, quanto ne parla male, però secondo me, in generale, agli uomini piace, anche la sua, anche la mia, si sente la carne, se fosse tutto piatto cosa si potrebbe stringere e accarezzare?
Arrivo fino al bordo del suo slip, poi torno su, deve dimostrarmi che lo vuole veramente.
In effetti ora, finalmente, anche lei mi mette una mano sul seno, lo tocca piano, sente il capezzolo, lo stringe, sorride …
“Quanto gli piacerebbero i tuoi capezzoli a Luca” sussurra piano “lui dice di andare matto per i capezzoli succosi, e tuoi lo sono proprio tanto, fammeli succhiare, fammeli sentire
In effetti, anche se io me ne vergogno un po’, i miei capezzoli sono belli e, così grandi, è vero, sono anche molto sensibili … la sua lingua la avverto subito, mi piace, li spinge in giù e poi li succhia, li mordicchia e con la mano mi stringe l’altro seno.
La mia eccitazione torna a farsi sentire. Voglio un cazzo!
Lo dico … mentre mi accarezza, mentre la accarezzo … “Cris, non sai quanto vorrei un bel cazzo, ora, qui …
“Anche io … tesoro, vediamo come possiamo arrangiarci, spogliati, spogliami, toccami …
Mi tolgo tutto, le tolgo tutto, la mia fica è depilata, non del tutto, una bella striscia di peluria nera al centro, sopra le labbra, fino al monte … la sua fica è pelosa, un triangolo folto, la tocco. Per la prima volta nella mia vita tocco una fica, che non sia la mia, chiaramente.
E’ diversa, a parte i peli, che sono arricciati quasi crespi, è liscia, le labbra sono chiuse, le accarezzo, le sento, mi sembrano così diverse, allora tocco anche le mie, in fuori, come sempre, Ale dice che sono accoglienti, che gli piace infilarci la lingua, le dita, il suo bel cazzone … quanto lo vorrei un bel cazzone … non per forza il suo
Cristina mi vede, aveva chiuso un po’ gli occhi prima, ma ora mi vede, mi prende la mano che ho sulla mia di fica, la toglie e comincia ad accarezzarmi anche lei, io nel frattempo le succhio i capezzoli.
Stiamo una di fronte all’altra, in ginocchio, le gambe abbastanza aperte, invitanti.
Lei inizia a penetrarmi con le dita, io ancora non l’avevo fatto, entra facile, un dito prima, due subito dopo e le muove piano, prima in verticale poi in profondità, godo …
Aspettavo questo segnale, voglio entrare anche io, solo che mi sembra difficile, è così stretta, allora mi bagno bene le dita con la saliva, torno sulla sua fica, seguo l’apertura delle labbra ed entro anche io. Era facile.
E’ umida, scorrevole, la penetro subito, forte, a fondo, più che posso, le piace
“anche io vorrei un bel cazzo, hai ragione, spingi, fammelo dimenticare
Ed io spingo, spingo, veloce ed a fondo, lei gode, una donna sta godendo dalle mie mani … e quella donna non sono io.
Solo che ora lei si sta dimenticando di me.
Mi fermo allora, mi stacco, appoggio le spalle al letto, mi sistemo i cuscini dietro la schiena. Lei mi guarda, interrogativa, ma capisce subito. Allargo le gambe di fronte a lei, inizio ad accarezzarmi, e le dico “LECCALA”, non per spiegarlo, ma solo per sentire la mia voce mentre pronuncia questa parola.
Lei si china, mi divarica un po’ le labbra ed infila la lingua dentro, rimanendo ferma un attimo, all’inizio. Sarà stato il sapore, chissà come ci si sente, voglio provarlo anche io tra poco …
Ora sento la sua lingua dentro di me, cerca di farla entrare, con la punta, dentro e fuori, come mi penetrasse un poco, poi esce e con le dita mi tiene aperta la fica e lecca, forte, le grandi labbra, sono molto eccitata, tremo quasi, mi trattengo, la sua lingua è dura, ora usa la punta, poi morbida, ora la usa tutta, non spinge ma lecca e basta … godo, godo … ora torna sull’apertura, ma non entra dentro, sale verso l’alto, eccolo, finalmente, trova il grilletto, i pochi peli del resto non lo nascondono, mi depilo apposta, lo assapora, lo lecca, lo succhia, lo succhia, riesce a tenerselo stretto tra le labbra e lo aspira, lo pompa, come un piccolo cazzo … a proposito … no forse no … ora no …
“dai Cris, dai, fammi godere, di più, più forte, dai, dai, dai
Sono venuta, spossata, liquida, beata, le membra si distendono, allungo le gambe, lei si appoggia sul mio ventre, respiro, respira, credo si tolga qualche peletto dalla bocca, sorride, è contenta, sono contenta
“che brava che sei stata, l’avevi già fatto vero?
“si, un paio di volte, tanto tempo fa, ma non me lo ricordavo. Sono andata giù d’istinto, ho fatto quello che mi piacerebbe facessero a me, anche se gli uomini lo capiscono poco, vogliono sempre infilarti dentro qualcosa, dita, cazzi, quello che trovano, invece a me piace tanto quando mi leccano e basta, quando trovano il clitoride – a proposito, dovrebbero farlo fosforescente, per vederlo al buio, quella sì che sarebbe evoluzione – e ci perdono su del tempo … ti è piaciuto allora?
“tanto, non me lo aveva mai fatto una donna. Per me è diverso però, ora non mi è mancato nulla, anzi, è stato veramente bello, ho goduto come una maialina in calore, ti avrò bagnata tutta …
“sì, eri abbastanza buona, ecco all’inizio il sapore salmastro mi ha un po’ stupito, ero abituata al cazzo, che è meno acidulo, ed allo sperma che è più dolce, però, buono, buono, sono contenta anche io
“bello, bello, però ti dicevo … quando sono con un uomo, con Alessandro, insomma, dopo un po’ che mi lecca, sono io a fermarlo, anche se mi piace, è abbastanza bravo, ma sono io a chiedergli il cazzo … chè mi piace farmi prendere e farmi scopare, oggi però è andata bene così
“per te, andata bene … ora vediamo cosa sai fare per me
Si volta solo un attimo versa due dita di vino nei bicchieri, brindiamo, beviamo, poi si bagna le dita con le ultime gocce rimaste nella bottiglia e se le passa sulla fica, toglie i bicchieri di mezzo, mi fa stendere meglio e sale su, si siede quasi sulla mia faccia, con le ginocchia piegate, la fica aperta davanti la mia bocca
“tocca a te …
Non me lo faccio ripetere, anche se sono un po’ stanca, le stringo i glutei ed inizio a leccarla, a penetrarla, sento il salmastro anche io, dietro il sapore del vino, chissà come era senza e chissà perché ha fatto così, però va bene. E’ rilassante anche, non c’è niente di duro, la lecco, la mia lingua deve farsi strada tra la peluria … forse fare un pompino è meglio, ci sono meno peli e la bocca si riempie di più … però a lei sembra piacere, si muove, ansima, ritmata quasi come se la penetrassi, cerco il clitoride, eccolo, grande, come è grande, è stato facile, si succhia bene, lei fa dei gridolini, io continuo, continuo, continuo
“brava Laura, brava CARA, scopami, scopami … mi piace … mi piace … scopami … fammelo sentire duro …
Era chiaramente in estasi…
A questo punto mi viene in mente una cosa. Vuoi vedere che quel furbacchione di Alessandro mi ha messo in valigia il nostro vibratore – nostro perché lo usa anche lui, ma questa sarà un’altra storia.
Mi aveva parlato di una sorpresa, della quale mi sarei piacevolmente accorta, uno di questi giorni.
Sì, ne sono convinta, mi distraggo un attimo, le prendo la mano, gliela appoggio sulla fica, comincio a muoverla io, per farle prendere ritmo, poi la lascio.
Mi alzo, prendo il mio trolley, guardo nella tasca laterale, poi in quella centrale, eccolo. Del resto se non lo aveva messo nel beauty …, apro la lampo, infilo la mano … oh oh, sorpresa, un vibratore nuovo, è un po’ strano, abbastanza grande, non enorme però, nero, c’è scritto 10” … saranno circa 20 centimetri, ha un bel glande, morbido, sembra fatto apposta per entrare bene, ed un asta dura, compatta, venata, con un diametro che a occhio sembra molto soddisfacente.
Lo tiro fuori dalla confezione, alla base c’è qualcosa di strano, come una piccola protuberanza, come un piccolo dito, ed è attaccato con delle bretelline di pelle. Che significa? Giro la scatola, guardo la figura … CAZZO … un pene da indossare, guardo bene per capire come si fa, ecco, infilo le bretelline, tiro su il pene di gomma, il dito va ad infilarsi nella mia fichetta, niente di che, stringo la bretelline … ho un cazzo di 20 centimetri … niente male davvero … Ale è veramente un depravato, come gli sarà venuto in mente.
Sapeva che sarebbe finita così? Magari si era messo d’accordo con Cristina … si ma come ha fatto a parlarne con lei? Non è che vanno a letto insieme?
“LAURA … che fai, non mi lascerai mica da sola, verò? Non è giuuuusto …
Vabbè lasciamo stare. Non è questo il momento, magari dopo glielo lo chiedo a questa troietta, la faccio godere bene bene, per farla diventare più loquace.
Prendo le due confezioni di gel che erano comprese nella scatola, torno da Cristina, che non si era accorta di nulla, non ha visto nulla, si sta toccando alla grande, riesce solo a dire che le sono mancata tanto ...
“tieni gli occhi chiusi. Le dico
“va bene, tesoro mio, ma sbrigati, che stai facendo?
“ora te ne accorgerai
Le verso la prima bustina di gel lubrificante sulla mano, sulla fica
“continua a massaggiarti, questo gel ti aiuterà a godere ancora di più
Verso la seconda bustina su quel gran pene di silicone e lo spalmo tutto, dal glande alla base … voleva essere scopata, voleva sentirlo duro, grandioso, ora sarà accontentata …
Sorpresa … il piccolo dito che si è andato ad infilare nella mia fichetta vibra, buono, credo piacerà anche a me
“Allarga bene le gambe, troietta … ora ci penso io a te
“Sì tesoro, fammi tutto quello che vuoi
“appunto … intanto metti questa fascia sugli occhi, che non ti venisse in mente di guardare
Lei si benda e, come richiesto, allarga le gambe, molto, senza difese, sa di non avere niente da temere da me, cosa potrei mai farle …
Mi avvicino, impugno il pene di silicone dalla base, le tolgo la mano … che non serve più e le faccio sentire il glande sulla fica, glielo passo dal basso verso l’altro sulle labbra della fica, turgide, umide, pronte ad essere ben penetrate.
Un sussulto, questo davvero non se l’aspettava.
“chi è … chi c’è, Laura, che succede
“va tutto bene, piccola troia in calore, ora ti scopo ben bene
Lei si azzitta, deglutisce in maniera evidente, ma non si muove, rimane con le gambe larghe a farsi massaggiare la fica.
Io impugno sempre il pene alla sua base, che strano, certo che gli uomini si devono sentire ben forti con questo coso tra le gambe, superiori, almeno a letto … è davvero strano che non ci frustino (almeno non sempre, e non tutti) e che ci facciano godere anche a noi.
A me sembra di essere un principe arabo con la scimitarra, pronto a fare irruzione in un harem nemico…
Faccio entrare il glande e, piano, tutto il resto, fino in fondo, che a me quelli che lo mettono dentro un po’ alla volta proprio non li capisco, che me lo facciano sentire di che pasta sono fatti. Arrivata in fondo continuo a spingere con il bacino, lei mugola, ansima
“che mi stai facendo, che mi stai facendo
“Ti piace? Dimmelo se non ti piace, piccola troietta dalla fica umida, dimmelo se devo smettere
“Ma che dici … dai tesoro, ahh, ahh, ahh, fammelo sentire, riempimi, sfondami, scopami
“e’ quello che sto facendo, ti sto scopando e ti farò godere come una cagna, prendilo, tutto, urla, se vuoi, non ti sente nessuno.
Nel frattempo ho smesso di spingere con il bacino e sto pompando bene, dentro e fuori, con ritmo, lei è sdraiata con la schiena sul letto, i piedi appoggiati al bordo del letto, il sedere subito dopo ed io sono in piedi, con le gambe un po’ piegate, le mani sulle sue ginocchia a tenerle larghe le gambe, e la scopo … cazzo quanto faticano questi uomini, sono già stanca.
Il piccolo vibratore che ho dentro si sente molto poco, però qualcosa fa, spingere questo coso di gomma dentro la fica di Cristina invece mi eccita molto, tra tutto quanto credo che riuscirò a godere un po’ anche io.
Intanto spingo, spingo, spingo, lei è poco mobile, in balia dei miei colpi secchi, di questo cazzone di silicone che la sta facendo godere
“Ti piace … Mi chiede, tra un gemito e l’altro
“Abbastanza, mi piace vederti in questo stato, sei bellissima, godi bella troia, godi … prenditi questo regalo
“io sto per venire, mi sento sciogliere dentro, continua, continua
Io continuo, lei si sposta un pochino, credo voglia trovare una posizione più comoda, si tira più dentro il letto, io le vado dietro, ora siamo tutte e due sul letto, missionario classico, leggermente meno faticoso, posso appoggiarmi a lei, continuo a spingere.
In questo modo lei può abbracciarmi meglio, mi sfiora il seno, mi lecca i capezzoli, mi accarezza il sedere, cerca la mia fica, la trova piena (se così si può dire, reclamerebbe molto di più) ed io ripenso al piccolo vibratore, mi inizio a concentrare su di me, tanto lei sta andando alla grande … la sto scopando alla grande.
Comincio a sentire qualcosa anche io, piccoli brividi, per ora.
Non potendo sollecitare la mia fica, con le sue dita segue un altro percorso, che avverto con grande interesse, gli umori che anche io produco la inumidiscono, e quando arriva al mio buchetto più stretto ha gioco abbastanza facile per entrare e spingere un pochino anche lei.
A questo punto Cristina c’ha un pisello di silicone di 20 centimetri che la sta scopando da 10 minuti, io un piccolo dito vibratore nella mia fichetta ed un dito di carne vera che mi scopa il buco del culo, apro gli occhi, la guardo, le tolgo la benda, lei mi guarda, siamo in estasi, ci baciamo, con la lingua, c’eravamo fatte di tutto a questo punto ma non c’eravamo ancora baciate … bocca sulla bocca, lingua contro lingua, occhi negli occhi, veniamo, insieme, soffocandoci l’una nell’altra quelle urla che avremmo volentieri fatto sentire al mondo intero…
*
Mi fermo, finalmente, sono esausta, sudata, anche lei, mi appoggio, poi mi rendo conto che il pene di gomma non si affloscia e quindi mi sposto, lo tiro fuori, lo slego, lo tolgo, lo poggio, mi sdraio, mi giro verso Cristina e lei quasi in un sospiro
“Grazie … Laura … è stata una scopata bellissima
“E’ piaciuto anche a me, mi è piaciuto fare il maschio, che potere che hanno, con questi piselloni, si devono sentire degli dei quando ci scopano e ci fanno godere
“Peccato che non succede molto spesso
“già forse è meglio tra noi
“non lo so, ci penseremo domani … sto crollando, non ce la faccio più
“neanche io.
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