Serata alcolica

di
genere
orge

Per quel sabato sera, avevamo programmato di andare ad una serata in un casale dove era possibile fare degustazione di vini.
Non era la prima volta che ci andavo, e l’epilogo era quasi sempre lo stesso: sbronza più o meno forte. Ma era la prima volta che ci andavo con Angela, una mia amica o meglio una scopa-amica.
Anche a lei non dispiaceva bere del vino e sapevo che quando era un po’ brilla, tendeva a lasciarsi andare un po’ di più. Non che fosse una santarellina, anzi, ma il vino la slegava parecchio. Questa cosa me la ricordò anche mentre stavamo andando:
- Guarda che quando sono brilla tendo a diventare un po’… troia – disse ridendo
- Buono a sapersi – dissi io sorridendo. In realtà la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi, magari sarebbe stata l’occasione per poterci spingere un po’ di più.
Nell’abbigliamento Angela si era vestita in modo carino e non sarebbe passata inosservata: un abitino smanicato e chiaro delineava perfettamente le sue curve e metteva in risalto la sua abbronzatura. L’abito corto, poi, mostrava buona parte delle sue belle gambe, rese ancora più slanciate ed attraenti grazie a dei sabot che la rendevano più alta di diversi centimetri. Mi accorsi presto che suscitava l’interesse di diverse persone presenti.
Entrammo nell’ampia sala del casale. Lì si trovavano vari banchetti dove facevano bella mostra di se vari tipi di vini. Le ragazze, abbastanza carine, dietro ogni banchetto, in modo accattivante, spiegavano il vino offrendone una degustazione.
La sala si era riempita presto di gente e ritrovai anche diversi amici che erano li per poter gustare anche loro del buon vino.
Non passò molto e sia io che Angela eravamo abbastanza brilli. La cosa però passava assai inosservata dal momento che davvero pochi erano quelli che non lo erano.
Ad un certo punto un mio amico mi offrì un ennesimo calice di vino, che accettai come fosse il primo, e iniziammo a parlare, osservando il fatto che in giro ci fossero diverse ragazze molto belle.
Ogni tanto davo un’occhiata ad Angela, che nel frattempo si era allontanata con un’amica con la scusa di assaggiare un vino su un altro banchetto.
Vidi dopo poco che un paio di ragazzi le si erano avvicinati e avevano iniziato a parlare con loro: in generale ridevano e sembravano divertirsi. Non ci vidi nulla di male, tanto più che anche io mi ero avvicinato ad altre ragazze e avevo scambiato qualche parola.
Dopo un po’ notai che uno dei due tipi, aveva cinto con un braccio Angela, e le parlava più da vicino. A poco notai anche che la sua mano scivolava verso il sedere di Angela e dopo qualche sfioramento leggero, probabilmente non avendo visto alcuna resistenza, adesso insisteva pesantemente sul suo sedere. La cosa non mi stupiva: Angela ha davvero un bel culo e pur sentendomi in parte “leso” da quel gesto non volli intervenire, anche perché non era la mia ragazza. E poi mi sentii curioso di vedere come Angela avrebbe gestito la situazione che iniziava ad intrigarmi
Poco dopo la sua amica si spostò di qualche metro per parlare con altri presenti, mentre Angela ora era rimasta a parlare con i due, che adesso sembravano due lupi davanti ad un bell’osso.
Mentre stavo guardando la scena, il mio amico mi portò un altro calice di vino e iniziò a parlarmi, facendomi distogliere lo sguardo per qualche istante. Quando mi voltai, non vidi più ne i due ne Angela.
Non mi preoccupai, pensando che si fosse allontanata per prendere altro vino, così iniziai a guardarmi in giro per poterla scorgere, ma non riuscivo a vederla, colpa anche della tanta gente presente. Così pensai di girare un po’ per vedere meglio.
Dopo qualche giro per la sala, non riuscii a scorgerla e iniziai più che altro ad incuriosirmi. Ad un tratto pensai di andare a veder in bagno, poteva anche essersi sentita male, così andai. Per fortuna i bagni erano stranamente abbastanza vuoti, così non faticai ad entrare. Trovai qualche porta chiusa e così stavo per andarmene quando sentii ripetuti colpi, seppur attutiti ad una delle porte chiuse.
Mi accostai, più per curiosità che per altro e sentii gemere e mormorare. Ancora più incuriosito cercai con molta circospezione di aprire la porta, .per fortuna non era chiusa a chiave e così aprendola vidi cosa stava succedendo:
il tipo che poco prima parlava con Angela, aveva le spalle al muro e i pantaloni abbassati, Angela, chinata gli stava facendo un pompino accompagnata dalla mano del tipo sulla sua nuca che gli imprimeva il ritmo. L’altro, che poco prima le palpava il culo, adesso era alle spalle di Angela, le aveva alzato il vestito e tolto il perizoma e adesso la stava scopando con lo stesso ritmo.
Ero stordito, per la scena e l’alcol e le uniche parole che mi uscirono furono:
- Angela ma che cazzo fai?
Angela, riconoscendo la mia voce si distolse da quello che stava facendo e subito mi disse:
- Franco ci stiamo solo divertendo un po’.
Ebbe appena il tempo di finire la frase che il tipo che stava spompinando la ricondusse con forza verso il suo cazzo e la incitò:
- Stà zitta e succhia, troia! Tu aspetta il tuo turno!
Mentre in tutto questo l’altro tizio aveva continuato senza sosta a scoparla, senza neanche guardarmi.
Non mi aspettavo né quello spettacolo né la reazione del trio, intento a scopare, ma la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi mi eccitava e trovavo piacere ad assistere.
Rimasi così a guardare. Non ci volle molto che il tizio che Angela stava spompinando venne. Iniziò infatti ad ansimare più velocemente e disse:
- Ora ti sborro in bocca, bevi tutto, zoccola!!
Angela ubbidì senza obiezioni, capii infatti che il tipo veniva e lei ingoiava.
Non appena finito, si allontanò da lei e uscì dal bagno, senza aspettare l’altro che intanto aveva continuato a sbattersi Angela, rimettendosi il cazzo, ormai moscio nei pantaloni.
Uscendo mi disse:
- Sta zoccola è nà bocchinara nata, fa pompini che è una meraviglia, divertiti!!!
Angela che non aveva più dove appoggiarsi si andava alzando, cosa che disturbava il tizio alle sue spalle che la scopava. Così questo pensò bene di farsi riservare lo stesso trattamento del suo amico: le usci il cazzo dalla fica, la spinse in modo da girarla e facendole pressione sulla nuca la fece accovacciare fin quando il suo pene non fu davanti la faccia di Angela, dicendo:
- Succhia bocchinara, ora ti bevi pure a mè sborra!
Angela che si era lasciata manovrare senza nessuna lamentela, eseguì senza discutere, e poco dopo anche l’atro le fece bere il suo sperma.
Anche lui, una volta finito, uscì frettolosamente, e guardandomi appena, mi disse:
- Chista è proprio nà troia!!!
Angela, rimase un po’ li, come allampanata, seduta sul wc.
- Angela ma che cazzo… ma sei pazza? Feci io, simulando un po’ di stizza, mentre ero invece più che eccitato…
Angela mi guardò con sguardo assente e mi disse:
- Dai Franco, ma che c’è di male? Ci siamo solo un po’ divertiti!
La guardai ed entrai nel bagno, chiudendo la porta alle mie spalle. Tirai fuori il mio cazzo marmoreo e schiaffandoglielo in faccia le dissi:
- Fai divertire anche me, allora…
Lei lo prese e lo accompagnò in bocca, come se fosse la cosa più naturale del mondo, la sua voracità mi eccitò ancora di più e dopo appena pochi secondi, al culmine dell’eccitamento, anch’io le venni in bocca. Naturalmente, anche a me, Angela, riservò lo stesso trattamento, ingoiando giudiziosamente tutto il mio sperma fino all’ultima goccia.
Dopo un po’ ritornammo come se niente fosse nella sala. Ero soddisfatto per quanto accaduto e per quanto avevo visto… la mia eccitazione era stata incredibilmente forte e sperai nella possibilità di poter continuare durante la serata a vivere situazioni analoghe.
Dopo un po’ che eravamo tornati, rividi i due tizi del bagno, parlottare con altri facendo ammiccamenti verso Angela.
Era chiaro che stavano raccontando quanto accaduto, ma ero curioso e mi avvicinai al gruppetto cercando di non farmi notare, per ascoltare.
- Sta troia l’ho capita subito. Le ho detto: con quella bocca devi fare pompini da urlo, mentre lui le toccava il culo. Ce la siamo portata in bagno a chiavarcela!!!
- Quella buttana ha un culo fantastico, glielo romperei con piacere, me la sono chiavata, mentre lo spompinava e poi le ho sborrato in bocca! – aggiunse l’altro.
In tutto questo gli altri ridevano e commentavano anche più oscenamente, se possibile. Mi allontanai per non dare nell’occhio, tanto credevo di aver capito il tenore della conversazione. Tanto più che sentire parlare di Angela in quel modo osceno e volgare mi aveva riportato alla mente le scene viste poco prima in bagno e la cosa mi aveva eccitato nuovamente e quindi non mi sarebbe dispiaciuto affatto riportare Angela in bagno per farmi fare un altro pompino.
Purtroppo, per la presenza di altri amici, tutto ciò non fu possibile, senza dare nell’occhio.
Durante la serata vidi ancora i tizi gironzolare la attorno, ma in realtà non si avvicinarono. Solo ad un certo punto, quasi a fine serata, uno di loro si avvicinò velocemente ad Angela, le disse qualcosa e le passò quello che mi parse un bigliettino. Incuriosito, cercai di fare domande disinteressate ad Angela, ma lei fu abbastanza evasiva:
- Mi ha lasciato il suo cellulare, nel caso…
Non finì la frase, ma non ci voleva molta immaginazione per capire.
Bevemmo ancora un po’ e verso le due passate decidemmo di andare: era tardi ed eravamo molto più che brilli. Sapendo come sarebbe andata a finire, avevo prenotato un appartamentino a poche centinaia di metri.
Così usciti ci dirigemmo verso l’appartamentino. Ero sbronzo e ripensai a quanto successo. Mi scoprii nuovamente eccitato, così una volta in stanza, iniziai a strusciare il mio cazzo già duro sul fantastico culo di Angela. Lei dapprima non fece alcun gesto partecipativo, mentre si stava togliendo gli orecchini. Non appena ebbe finito, si girò ed ancora una volta, sedendosi sul bordo del letto, mi uscì il cazzo e iniziò a spompinarlo. Questa volta stetti un po’ di più a venire, ma anche in questa occasione, Angela ingoiò il tutto.
Ero un po’ contrariato del fatto di non averla scopata…anche se non mi dispiaceva affatto il pompino che mi aveva fatto…poi pensai anche che ero troppo stanco e sbronzo per scopare… con questi pensieri, frammezzati dall’aver piacevolmente scoperto quanto fosse troia Angela, crollai nel letto addormentandomi.
Mi risvegliai nel cuore della notte, con un bel giramento di testa, la bocca arsa e desideravo solo bere acqua, che per fortuna era vicino al mio letto. Meccanicamente bevvi e mi rimisi a dormire nel buio della stanza, ma proprio mentre poggiavo la testa sul cuscino, vidi filtrare della luce dallo spiraglio della porta socchiusa.
Incuriosito feci forza su me stesso per svegliarmi un po’ di più, e poco a poco inizia a sentire versi e voci, seppure in tono basso. Non capivo, così piano piano cercai di avvicinarmi alla porta.
Ciò che vidi mi lasciò senza parole e completamente rapito.
Angela era sul divano insieme a quattro ragazzi, aggrovigliati e nudi. I quattro cercavano in ogni modo di riempirla con i loro cazzi. Angela sottomessa e partecipativa assecondava ogni loro richiesta che fosse verbale o manifestata con gesti, pressioni o grugniti. Uno di loro, seduto sul divano aveva impalato Angela e ora godeva facendosi cavalcare e spremendo con le mani i due seni che gli ballonzolavano davanti la faccia. Un secondo, alle sue spalle, la prendeva quasi a pecorina scopandole il culo con un ritmo sostenuto. Infine, gli altri due, posizionati dietro la spalliera del divano, avevano ognuno il loro cazzo sorretto da ciascuna delle mani di Angela, e a turno si contendevano brutalmente la sua bocca, quasi sfidandosi, ad ogni turno, a riempirle la bocca con maggior forza.
Riconobbi quasi subito i tipi: erano i due che Angela aveva intrattenuto ore prima nel bagno e i loro amici, a cui avevano raccontato le loro prodezze e le abilità di Angela.
Quei quattro continuarono per diverso tempo a sfondare Angela in ogni modo, prendendosi delle pause solo per alternare le posizioni e i buchi da riempire. Anche Angela non si risparmiava, anzi, instancabile cercava di dare e prendere piacere da tutti, senza alcuna sosta, si trovava perfettamente a suo agio in quella gang, come se non fosse una novità.
Tutta l’azione era accompagnata da immancabili grugniti animaleschi e frasi oscene che enfatizzavano la scena caricandola, ai miei occhi, di una maggiore perversione:
- Succhia bottana! Le diceva uno dei due che Angela spompinava
- A sta troia ci sfondo il culo! Diceva un altro.
- La sfondiamo tutta per bene, sta bocchinara!
- A chista ci piaci la minchia… anzi le minchie!!!
Di fronte a questo spettacolo rimasi fermo, a scrutare con una eccitazione che sembrava aumentare minuto dopo minuto, senza sosta. Inizia così a masturbarmi, molto dolcemente, perché non volevo venire presto e desideravo godermi quello spettacolo e quel momento sublime fino alla fine.
A un certo punto uno di loro disse:
- Staiu sborrando! Apri la bocca, vacca!, così facendo, si era appropriato della bocca di Angela, riempiendola con il suo cazzo, e dopo poche spinte, sentii grugnirlo e muoversi spasmodicamente. Dal canto suo Angela, che aveva dapprima intensificato l’azione, ora rallentava e ingoiava: sicuramente assaporava ancora sperma, come se già non ne avesse bevuto parecchio e sicuramente non sarebbe stato neanche l’ultimo ingoio quella notte.
A poco a poco, anche gli altri, a turno, si staccavano da lei per prendere possesso della sua bocca ed emulare il primo. Angela li accolse uno dopo l’altro, riservando a tutti lo stesso trattamento. Io ero estasiato ed eccitato, pensando a quanta sborra aveva ingoiato quella notte.
Al termine, si rivestirono, lasciando Angela, stanca delle sue fatiche, nuda sul divano.
Uscendo la salutarono ancora una volta con frasi oscene:
- Ciao troia!
- Alla prossima succhiacazzi!
- La prossima chiamiamo i rinforzi, ciao bottana!!!

Angela rispose in maniera distratta. Non credo si sentisse né sfruttata né stuprata… era stata partecipe e anzi lo aveva voluto, insulti compresi, ma ora era stanca e probabilmente anche il suo divertimento era passato… per cui si estraniava.
Io eccitatissimo, continuai a masturbarmi, ma non desideravo ancora venire, qualcosa avrebbe potuto sublimare quel momento. Attesi che Angela si rialzasse, rimettesse gli slip che si trovavano a terra, tolti e lanciati li, probabilmente da uno dei quattro nella foga del momento.
La attesi nel letto, dove Angela si coricò. Sentivo l’odore degli altri sul suo corpo in modo intenso…mi avvicinai ulteriormente, abbracciandola e accostai la mia faccia alla sua. Capì che desideravo baciarla, e mentre strusciavo il mio pene sulla sua coscia, iniziammo a baciarci profondamente, scambiandoci le lingue. Ero estasiato dal sapore della sua bocca e dal pensiero che fino a pochi istanti prima avesse accolto i cazzi di quei quattro, e con questo pensiero venni sulla sua coscia.
di
scritto il
2015-12-31
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