Nuova città - Parte 3 Squirting

Il segnale acustico ci indica che siamo tornati alla base della funicolare. Con gli occhi gli chiedo cosa volessimo fare. Mi sorride e mi fa sedere accanto a lui....pronti ad un altro giro!
C'è solo una coppia di vecchietti dalla parte opposta della carrozza. Mi sento più rilassata.
Apre la mia camicetta e mi bacia delicatamente il collo. Scosta il mio reggiseno e spuntano impertinenti i miei durissimi capezzoli. Con la punta della lingua ne lecca uno e poi ci soffia sopra. Gemo.
Porta le sue labbra a chiudersi sul capezzolo, lo succhia, lo bacia poi inaspettatamente lo stringe forte tra due dita e mi fa urlare. Per fortuna i vecchietti sono anche sordi!
Rido e lui riprende la dolce tortura.
Stringo le gambe, sento forti fitte nella mia figa ormai più bagnata dell'acqua del Lago che si allontana da noi.
Sopra i jeans spinge un pugno sulle mie labbra gonfie.
Ho il cervello in panne. Sento caldo. "Porca troia!" esclamo.
Lui si diverte a sentirmi parlare così e si compiace di farmi andare fuori di testa. Si ferma, si alza e mi offre le mani per farmi alzare.
Mi toglie il giubbino e mi gira. Penso gli piaccia sentire le mie natiche sul suo cazzo.
Mi tira giù i pantaloni e le mutandine in una sola lenta mossa. Si poggia col suo cazzo nuovamente gonfio sulla mia pelle nuda e questo mi spaventa perché capisco che stiamo per fare sesso su un mezzo pubblico.
Mi fa piegare leggermente in avanti e poggio le mani sullo schienale del sedile ricoperto di ciniglia.
Sbatte il suo cazzo sulle mie chiappe e poi lo conduce all'ingresso della mia vagina. Le piccole labbra sono già aperte e ricoperte di nettare oleoso.
Introduce la cappella tra le mie strette pareti e si blocca. Temo ci sia un problema, che sia arrivato qualcuno...mi volto ma non noto nessuno "che...? Aaaaah!!" Mi spinge tutto il cazzo nella figa e per fortuna sono in grado di non cadere.
"Che stronzo!" dico ridendo e constatando che la mossa mi è piaciuta moltissimo.
Finalmente la mia figa viene appagata da qual cazzo benedetto che la sbatte con forza, coprendosi dei miei liquidi.
Una sua mano e' aggrappata al mio bacino, l'altra mi stringe la nuca e costringe a rimanere con lo sguardo verso la seduta del sedile. Con il pollice e l'indice mi stringe dietro le orecchie quasi a farmi male...ma eccitandomi ulteriormente. Sento gocce del mio succo arrivarmi sulle cosce mentre lui si muove nella mia figa infuocata.
Paolo rallenta ed estrae lentamente la sua asta lasciando solo la punta a dischiudere le piccole labbra. Non sapere quando affonderà nuovamente mi fa impazzire e spasimare.
Riprende a muoversi, con calma questa volta, introducendo solo qualche centimetro del suo cazzo e togliendomelo a suo piacimento. Il mio corpo e' tesissimo, i muscoli del mio utero contratti ad amplificare il piacere di ogni piccolo movimento.
"Se continui....mi fai squirtare..." dico a voce bassa, profonda e interrotta da spasmi di piacere.
"Allora credo che squirterai, A. "
Il sapere che la cosa non lo preoccupa, anzi, mi produce un'altra fitta nel basso ventre.
Il mio corpo e' immobile mentre lui si muove piano e la mia figa si stringe intorno alla sua cappella. Faccio dei respiri profondi, le gambe iniziano a tremare, riconosco il formicolio crescente alle piccole labbra e....spruzzo abbondante liquido caldo. Le gambe non riescono più a tenermi, mi stacco da lui e mi inginocchio sul sedile: l'ho bagnato tutto!
Incredula mi copro il viso e fortunatamente Paolo sorride compiaciuto.
Sento l'ormai famigliare biiiip dell'apertura porte. Mi tiro su il jeans in tutta fretta bagnandolo leggermente. Paolo copre il suo cazzo ancora alto col cappotto.
Vediamo sfilare i due vecchietti...e nessuno salire. Le porte si chiudono. Abbiamo 7 minuti di completa solitudine sospesi nel vuoto in discesa verso il Lago.