Travolgente Ambizione - Capitolo 3
di
Alexandro
genere
etero
Capitolo 3
Erano le 8.00, entrai in ufficio e spulciai la corrispondenza, c’era una busta formato A4 con il timbro sopra “Riservata”, l’aprii.
Un fascicolo con una foto, una donna sui 50, alta bionda con i capelli mossi, i lineamenti un po’ marcati dall’età non particolarmente gradevoli, il fisico presentava fianchi un po’ abbondanti ed il seno catturava l’attenzione per le sue dimensioni, una 5^ credo, probabilmente rifatte.
Nell’insieme non sgradevole ma neanche molto attraente, almeno per i miei standard, dai fogli a seguire capii che era lei, la Sig.ra Antinoni, c’era un’accurata biografia e tutte le sue preferenze in fatto di cibo, moda e passatempi, pensai che tutto sommato era meglio di ciò che avevo previsto, guardai in basso tra le gambe ed inviai al mio sesso un messaggio telepatico “ce la puoi fare” lui non sembrò gradire molto e non dette segni di vita poi il mio pensiero andò alla sera prima e rividi quel corpo perfetto adornato da buccoli rossi… il mio amico ebbe un sussulto.. ed uscì dal letargo.
E no pensai, non puoi fare così, lo so che la desideri pazzamente ma ora dobbiamo concentrarci solo su di lei, ripresi la foto ed osservai i particolari ma più guardavo lei e più mi ritornavano in mente quelle morbide labbra e quei seni perfetti che neanche mi era stato concesso toccare.
Sobbalzai quando bussarono alla porta che si aprì mostrandomi la segretaria, l’oggetto dei miei desideri mi desiderava nel suo ufficio.
Andai in bagno e mi spruzzai dell’altro dopobarba dando una sistemata ai capelli, uscii dalla stanza e la segretaria mi accompagnò nel suo ufficio, aveva i capelli raccolti all’indietro, due deliziose ciocche che pendendo di lato le adornavano il viso, questa volta si alzò vedendomi entrare, aveva un’impeccabile tailleur grigio con abbondante scollatura che conteneva a fatica le sue splendide tette, immediatamente sentii la patta gonfiarsi e pensai “non puoi fare così ogni volta che la vedi… speriamo non se ne accorga”, mi fece accomodare ed iniziò a parlare.
Al suo rientro a casa le sarà recapitato uno smoking ed alle 18.30 una macchina passerà a prenderla, alle 19.30 saremo alla Bertolini Hall dove la Sig.ra Antinoni ha organizzato una cena per raccogliere fondi a favore dell’associazione che rappresenta, è impegnata nel sociale con vari progetti nell’Africa subsahariana, si interruppe “Dott. Marangio” urlò “lei non mi sta ascoltando! La prego… non saranno le mie tette a farle far carriera!” fu come se mi avessero dato un pizzicotto e risvegliato dal sonno, mi accorsi solo allora che mi ero incantato con lo sguardo nella sua scollatura, balbettai confuso “no… vede.. è solo che…” si alzò “è solo cosa? Sa cosa penso?” Cosa, farfugliai “ credo di essere io poco adatta all’incarico visto che rappresento per lei motivo di distrazione, farò presente ai nostri superiori, torniamo a noi. Abbiamo corrotto gli organizzatori della serata e lei siederà al fianco della Sig.ra Antinoni, a seguire ci sarò io, lei sarà l’amministratore delegato della Water Inc. Enterprise ed io la sua socia di maggioranza, la nostra società si occupa di strutture idriche ed è pronta a concedere fondi in cambio di alcune concessioni su terreni in fase di sviluppo, le è tutto chiaro?”
Perfettamente, mi affrettai a dire, si alzo di nuovo e questa volta fece il giro della scrivania venendo a posizionarsi davanti a me, appoggiò il suo splendido culo al bordo della scrivania, la pressione fece leggermente rialzare la gonna. Era in silenzio e seguiva il mio sguardo che si incantò su quelle calze traslucide “proprio non ce la fa Dottore! Mi ascolti bene, caso mai non le fosse chiaro… quella di ieri sera è stata solo una valutazione professionale, nulla di personale, le è chiaro il concetto?” Certo, mi affrettai a dire, l’avevo capito “Bene, e voglio dirle anche un’altra cosa, quelli come lei li conosco, frequentate solo troiette che si fanno imbambolare dai vostri attributi e vi seguono come cagnette in calore ma con me non funziona, lei ha una sola possibilità per venire a letto con me…”
La gola mi si strinse e non riuscii quasi a deglutire, con un filo di voce le dissi “quale?” e lei “nei suo sogni Dottore, nei suo sogni, vada, vada”
Maledetta, l’ennesima umiliazione, sono sicuro che in una vita precedente fosse un carnefice o un boia della Parigi dell’Ottocento, riusciva a farmi sentire insignificante, un verme ai suoi piedi, ma mi era entrata dentro e non lo sapeva ma… ogni notte l’avevo posseduta in tutte le posizioni possibili, poi… al mattino mi svegliavo con il cazzo gonfio e dolorante tutti i santi giorni… da quando l’avevo conosciuta.
Erano le 8.00, entrai in ufficio e spulciai la corrispondenza, c’era una busta formato A4 con il timbro sopra “Riservata”, l’aprii.
Un fascicolo con una foto, una donna sui 50, alta bionda con i capelli mossi, i lineamenti un po’ marcati dall’età non particolarmente gradevoli, il fisico presentava fianchi un po’ abbondanti ed il seno catturava l’attenzione per le sue dimensioni, una 5^ credo, probabilmente rifatte.
Nell’insieme non sgradevole ma neanche molto attraente, almeno per i miei standard, dai fogli a seguire capii che era lei, la Sig.ra Antinoni, c’era un’accurata biografia e tutte le sue preferenze in fatto di cibo, moda e passatempi, pensai che tutto sommato era meglio di ciò che avevo previsto, guardai in basso tra le gambe ed inviai al mio sesso un messaggio telepatico “ce la puoi fare” lui non sembrò gradire molto e non dette segni di vita poi il mio pensiero andò alla sera prima e rividi quel corpo perfetto adornato da buccoli rossi… il mio amico ebbe un sussulto.. ed uscì dal letargo.
E no pensai, non puoi fare così, lo so che la desideri pazzamente ma ora dobbiamo concentrarci solo su di lei, ripresi la foto ed osservai i particolari ma più guardavo lei e più mi ritornavano in mente quelle morbide labbra e quei seni perfetti che neanche mi era stato concesso toccare.
Sobbalzai quando bussarono alla porta che si aprì mostrandomi la segretaria, l’oggetto dei miei desideri mi desiderava nel suo ufficio.
Andai in bagno e mi spruzzai dell’altro dopobarba dando una sistemata ai capelli, uscii dalla stanza e la segretaria mi accompagnò nel suo ufficio, aveva i capelli raccolti all’indietro, due deliziose ciocche che pendendo di lato le adornavano il viso, questa volta si alzò vedendomi entrare, aveva un’impeccabile tailleur grigio con abbondante scollatura che conteneva a fatica le sue splendide tette, immediatamente sentii la patta gonfiarsi e pensai “non puoi fare così ogni volta che la vedi… speriamo non se ne accorga”, mi fece accomodare ed iniziò a parlare.
Al suo rientro a casa le sarà recapitato uno smoking ed alle 18.30 una macchina passerà a prenderla, alle 19.30 saremo alla Bertolini Hall dove la Sig.ra Antinoni ha organizzato una cena per raccogliere fondi a favore dell’associazione che rappresenta, è impegnata nel sociale con vari progetti nell’Africa subsahariana, si interruppe “Dott. Marangio” urlò “lei non mi sta ascoltando! La prego… non saranno le mie tette a farle far carriera!” fu come se mi avessero dato un pizzicotto e risvegliato dal sonno, mi accorsi solo allora che mi ero incantato con lo sguardo nella sua scollatura, balbettai confuso “no… vede.. è solo che…” si alzò “è solo cosa? Sa cosa penso?” Cosa, farfugliai “ credo di essere io poco adatta all’incarico visto che rappresento per lei motivo di distrazione, farò presente ai nostri superiori, torniamo a noi. Abbiamo corrotto gli organizzatori della serata e lei siederà al fianco della Sig.ra Antinoni, a seguire ci sarò io, lei sarà l’amministratore delegato della Water Inc. Enterprise ed io la sua socia di maggioranza, la nostra società si occupa di strutture idriche ed è pronta a concedere fondi in cambio di alcune concessioni su terreni in fase di sviluppo, le è tutto chiaro?”
Perfettamente, mi affrettai a dire, si alzo di nuovo e questa volta fece il giro della scrivania venendo a posizionarsi davanti a me, appoggiò il suo splendido culo al bordo della scrivania, la pressione fece leggermente rialzare la gonna. Era in silenzio e seguiva il mio sguardo che si incantò su quelle calze traslucide “proprio non ce la fa Dottore! Mi ascolti bene, caso mai non le fosse chiaro… quella di ieri sera è stata solo una valutazione professionale, nulla di personale, le è chiaro il concetto?” Certo, mi affrettai a dire, l’avevo capito “Bene, e voglio dirle anche un’altra cosa, quelli come lei li conosco, frequentate solo troiette che si fanno imbambolare dai vostri attributi e vi seguono come cagnette in calore ma con me non funziona, lei ha una sola possibilità per venire a letto con me…”
La gola mi si strinse e non riuscii quasi a deglutire, con un filo di voce le dissi “quale?” e lei “nei suo sogni Dottore, nei suo sogni, vada, vada”
Maledetta, l’ennesima umiliazione, sono sicuro che in una vita precedente fosse un carnefice o un boia della Parigi dell’Ottocento, riusciva a farmi sentire insignificante, un verme ai suoi piedi, ma mi era entrata dentro e non lo sapeva ma… ogni notte l’avevo posseduta in tutte le posizioni possibili, poi… al mattino mi svegliavo con il cazzo gonfio e dolorante tutti i santi giorni… da quando l’avevo conosciuta.
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