Travolgente Ambizione - Capitolo 1

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genere
etero

TRAVOLGENTE AMBIZIONE

Prefazione

Questo racconto è romanzato, una forma un po’ insolita per questo sito, si presta particolare attenzione alla narrativa delle scene e dei contesti a scapito dell’eros che vi assicurò non mancherà e sarà dominante in alcuni capitoli mentre in altri quasi assente, infine ciò che posso garantirvi sin da subito è un finale… assolutamente imprevedibile.
I nomi, i personaggi, le aziende citate non sono reali, buona lettura.

Prologo

Sono seduto alla mia scrivania quando squilla il telefono, dall’amministrazione mi vogliono ai piani alti, il cuore mi và in gola e penso a cosa possa aver sbagliato, o detto, o fatto.
Il colletto mi stringe, la cravatta mi soffoca, entro in ascensore e premo 15, l’Olimpo del potere, mi dirigo verso la segretaria di piano e dico il mio nome, mi fa accomodare, dopo 5 minuti mi indica la segreteria dell’amministratore delegato.
Il cuore batte all’impazzata, busso ed entro, mi accoglie una sventola bionda, tacchi dodici e tailleur poco sopra il ginocchio, non l’avevo mai vista in azienda, la cosa non mi stupì, era la segretaria personale dell’Amministratore delegato, un gran figone che solo lui poteva permettersi.
“Buongiorno Dott. Marangio, il Dott. Antinoni l’aspetta a colazione” mi porge una busta “troverà una macchina all’ingresso alle 12.30, consegni l’invito alla reception una volta giunto”.
Non riuscivo a deglutire e riuscii solo a profferire un patetico grazie, tornai alla mia postazione avvolto da un milione di pensieri ed il tempo sembrò non passare mai.
Il circolo era poco fuori Milano, un palazzo dell’ottocento circondato da ettari si boschi e prati all’inglese, la reception era incastonata in marmi di colori mai visti, neanche pensavo esistessero di così belli e particolari, fui avvolto dall’odore dei soldi che solo un posto simile riesce a sprigionare.
Il tavolo era apparecchiato per tre, due persone erano gia sedute, riconobbi dalle foto in azienda il Dott. Antinoni, mi pregò di accomodarmi e senza stringermi la mano mi presento il suo segretario particolare il Dott. Rienzo.
Aveva tra le mani una cartellina che capii dopo essere il mio fascicolo personale, iniziò a parlare “vedo che lei è con noi da 7 anni ed ha partecipato ad alcuni dei nostri progetti più prestigiosi, con successo.. direi, abbiamo preso informazioni su di lei e sappiamo che ambisce alla promozione a Creative Director, certamente ha i requisiti giusti ma da soli non bastano, ci sono suoi colleghi altrettanto qualificati ma più anziani di lei.. mi capisce vero?”
Certo mi affrettai a dire ma non stavo più nella pelle e replicai “so di essere qualificato per quel posto e so anche di non essere l’unico, motivo per cui non ho mai fatto una richiesta ufficiale e francamente, con tutto il rispetto, continuo a chiedermi il motivo di questo incontro”.
Il Dott. Antinoni prese la parola “lei è proprio come l’avevano descritta, impulsivo ed a tratti arrogante, stia a sentire”.
Riprese il Dott. Rienzo “per quanto le sembrerà strano il motivo della sua convocazione non è di carattere lavorativo ma di natura personale”, continuavo a non capire ma decisi di tacere per non fare danni “vede siamo molto attenti ai nostri dipendenti, seguiamo con interesse anche le loro vite private, per quanto ci sia consentito si intende, sappiamo che lei è al quanto famoso tra il personale femminile…”
Tutto mi fu chiaro “ capisco, so di aver sbagliato, ma posso assicurarvi che è stato solo un momento di solitudine che mi ha portato a…”
Fui interrotto “quello che fa fuori servizio, anche se con il nostro personale, non ci interessa, a quanto pare lei si è dato molto da fare… immagino duri da anni questo momento topico di cui ci parlava…”
Vidi sorridere il Dott. Antinoni, il segretario continuò “ sappiamo che ciò nonostante non ha mai avuto atteggiamenti poco consoni alla sua posizione e quello che ha fatto l’ha fatto fuori dall’azienda, quindi non abbiamo nulla da rimproverarla”.
Deglutii a fatica e decisi di parlare di nuovo “bene, la cosa mi conforta e…” fui interrotto di nuovo “proprio non riesce ad ascoltare lei… sappiamo inoltre che il motivo di tanto successo in ambito femminile è una sua particolare dote, di natura prettamente fisica, mi segue?”
Sapevo a cosa si riferisse, alle mie dimensioni che facevano letteralmente impazzire le donne, non tutte per la verità, solo le più troie.. e l’azienda era piena di quelle, sapevo che tra loro si erano passate la voce ma non immaginavo addirittura ai piani alti.
“Ciò che le stiamo per dire deve rimanere assolutamente confidenziale anche se lei decidesse di non accettare l’incarico” certamente mi affrettai a dire, prese la parola il grande capo “ ciò che le sto per chiedere esula dall’attività lavorativa che svolge e se decidesse di rifiutare l’incarico posso garantirle che la sua carriera non ne sarebbe influenzata… ma se viceversa… diciamo che il posto di Creative Director …”
Non terminò la frase ma fu chiarissimo, “di cosa si tratta?”.
“Mia moglie ha delle foto, alquanto… compromettenti e so che vuole chiedere il divorzio, in questo modo avrebbe diritto a cifre da capogiro ma… so anche che la mia irreprensibile moglie si concede anche lei delle scappatelle e pare abbia un debole per i super dotati”.
Cominciai a capire, anzi no, balbettai “e allora?”.
“Vede nonostante abbia pagato una grossa agenzia investigativa non siamo riusciti ad avere delle prove inequivocabili, pare che la mia signora abbia un talento naturale per non farsi scoprire e soprattutto si apparta in luoghi inespugnabili, insomma i migliori hanno fallito, così mi hanno parlato di lei… se riuscisse a fare in modo di portarla allo scoperto, in maniera inequivocabile… le sarei estremamente grato”.
Era l’occasione che aspettavo mi gettai a capofitto “sono lusingato e spero di non deluderla”, bene rispose “da domani sarà assegnato ad un progetto per il quale potrà assentarsi dalla sede a suo piacimento, riceverà inoltre una comunicazione riservata nella quale troverà quanto le potrà essere utile, buongiorno Marangio”.
Avevo accettato senza pensare ma ora.. un milione di dubbi mi assalivano, il primo dei quali fu “sarà di una bruttezza da guinness dei primati” e poi “e come l’avvicino una che frequenta posti dove la mancia equivale al mio stipendio?”.

Capitolo 1

La notte trascorse nella più totale agitazione, ricordo a tratti di aver sognato situazioni imbarazzanti che avevano come protagonista una donna vecchia, brutta e grassa ma i dettagli mi sfuggivano.
Mi presentai in ufficio al solito orario e salii, la segretaria di piano mi guardò in maniera strana ma non ci feci molto caso, entrai nella stanza dove eravamo in 4 più una segretaria, i miei colleghi erano già al loro posto e quando mi videro assunsero un’espressione diversa dal solito, lì capii che qualcosa non andava.
Marco fù il primo ad avvicinarmi “ma che hai combinato?” in che senso, risposi “sei stato trasferito ma nessuno sa dove”, la segretaria mi porse una busta “prego Dottore, il suo ordine di trasferimento”.
Mi andai a sedere alla mia scrivania, le mani mi tremavano mentre aprivo la busta “Con effetto immediato Ella è trasferito al reparto Ricerche e Sviluppo, stanza 12, piano -2…etc. etc.”
Dio mio, dove mi avevano mandato, sapevo che c’erano piani interrati ma non c’ero mai stato, immaginavo fossero depositi, comunque racimolai le mie cose e salutai i colleghi.
Presi l’ascensore che arrivava solo fino alla Hall d’ingresso, da lì, tramite un corridoio laterale ad un altro ascensore che scendeva nei piani bassi, notai che erano ben 4, pigiai -2.
Quando la porta si aprì rimasi sorpreso, altro che depositi, marmi pregiati alternati a legni intarsiati guarnivano un salone sul cui fondo c’era la segretaria di piano alla quale mi avvicinai, mi salutò “buongiorno Dott. Marangio, la Dottoressa Frassi la sta aspettando, prego mi segua” ci avviano in un corridoio e raggiungemmo una porta a vetro, entrammo, l’ufficio era spazioso e lungo, in fondo c’era una scrivania ed immagino quella dietro fosse la Dottoressa Frassi, mi fu fatto cenno di avvicinarmi ed accomodarmi mentre lei era impegnata a digitare qualcosa al PC.
Aveva folti capelli boccolosi e rossi che le scendevano otre le spalle e quando alzò il capo mostrò una scollatura dalla quale due seni rotondi e ben fatti spiccavano come meloni sodi, quasi mi mancò il respiro, due occhi verdi che sembravano smeraldi mi fissarono incastonati in un viso perfetto dalla carnagione chiarissima e labbra carnose, una bambola di porcellana… estremamente eccitante, mi fisso senza parlare per un tempo che mi parve interminabile poi disse “da oggi e per il tempo strettamente legato al suo incarico lei dipenderà da me completamente, da oggi lei sarà in servizio 24 ore su 24 con un preavviso di mezzora dovrà essere disponibile agli incarichi che riterrò opportuno affidarle, non potrà avere vita sociale, frequentare amici e parenti, non potrà incontrarsi con nessuno, terminato l’orario d’ufficio si recherà alla sua abitazione dove potrò contattarla attraverso questo cellulare che dovrà rimanere acceso sempre, giorno e notte”.
Mi passò un Iphone ed aggiunse “nel suo ufficio troverà la documentazione da firmare per l’incarico ed una carta di credito aziendale che potrà usare per ordinare i pasti a casa e quant’altro necessario al suo sostentamento, può andare”.
La porta si aprì e riapparve la segretaria che mi pregò di seguirla accompagnandomi nel mio ufficio dall’altro lato del corridoio, mi fece cenno di entrare e mi mostrò una busta sulla scrivania “mi chiami quando avrà terminato di firmare i documenti, l’interfono è sulla scrivania”, mi lasciò solo.
Lessi il “contratto a termine per l’incarico” non si parlava né del termine ne di che tipo di incarico fosse, in compenso erano elencate tutte le cose che non potevo fare e che mi erano state accennate “non può vedere amici, parenti o altra persona che non sia stata preventivamente disposta dalla sua responsabile di progetto, Dott.ssa Frassi, etc. etc.”.
Cavolo pensai questi sono pazzi, praticamente non avrò più neanche una vita sessuale, poi notai uno scatolino in pelle, lo aprii, all’interno luccicava un’American Express Gold con credito illimitato, richiusi e non ci pensai due volte, firmai i documenti, al diavolo i dubbi, mi sentivo molto Tom Cruise in Mission Impossible ma dentro di me sentivo di essere morbosamente attratto dalla Dott.ssa Frassi, credo che fece la differenza e pensai “e se l’avessero previsto, noo non possono arrivare a tanto… o si”.
Chiamai la segretaria che venne a ritirare la busta, passarono non più di 2 minuti e l’Iphone squillò, messaggio in arrivo, si illuminò la scritta Dott.ssa Frassi e sotto “molto bene, si rilassi e si goda la giornata, il suo ufficio è munito di televisore collegato ai principali canali satellitari”.
La foto del contatto non c’era ma il suo numero di cellulare sì, già mi sentivo pervaso da un senso di eccitazione a leggerla, toccai il tasto rispondi “la ringrazio per l’opportunità che mi è stata concessa” inviai.
Dopo alcuni secondi nuovo messaggio “Capitolo 2, Paragrafo 3 le è vietato contattarmi salvo per casi di importanza vitale per il suo incarico”.
Mi si gelò il sangue, pensai “cazzo, in che diavolo di situazione mi sono messo” ma ormai era fatta, mi rilassai pensando alla dottoressa e a cosa le avrei fatto se solo ne avessi avuto l’occasione, il mio sesso la pensava come me e ricordando quella scollatura e quello sguardo… svettò turgido in tutta la sua estensione.
scritto il
2016-03-07
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