Moglie scopa sconosciuto, marito sua sorella

di
genere
incesti

Da sempre sognavo di vedere mia moglie Flavia posseduta da un altro uomo, ma pensavo che questa fantasia non sarebbe mai stata realizzabile, in quanto vedevo lei assolutamente casta e pudica. Pensavo con rabbia ai tanti mariti cornificati che condannano impietosamente la propria coniuge : invece io, che nelle braccia altrui ce la volevo spingere, non vedevo la strada per riuscirci.
Passarono anni. Poi venne una svolta a sorpresa, che andò ben oltre le mie stesse aspettative, coinvolgendomi in una storia eccitantissima.
Ho una sorella, Sandra, assolutamente aperta e disinibita. Nella sua vita ha avuto moltissimi amanti e rapporti erotici, pur rimanendo sempre single. Lei va molto d’accordo con Flavia, hanno tra loro una profonda confidenza. Un giorno, parlando con mia sorella, il discorso finì sul sesso. Confidenza su confidenza, uscì fuori il nome di Ilario : é un ragazzo del nostro paese, che, insieme ai genitori, gestisce un grosso locale di agriturismo. Sandra elogiava questo giovane immensamente attraente: affermava che egli esercitava un fascino incredibile su qualsiasi donna, e che neppure la più beghina sapeva resistergli (compresi che anche lei c’era stata a letto). Allorché, con tono apparentemente scherzoso, obiettai che certamente Flavia non gli avrebbe mai ceduto, mia sorella fece un gesto particolare, accompagnato da un sorriso: come a significare che era sicura del contrario. Allora, pian piano, mi spinsi oltre nella confidenza, fino ad esprimerle apertamente quelle mie fantasie di cui ho prima accennato. Sandra, pur manifestandosi un po’ sorpresa, non è certo tipo da scandalizzarsi. Così, comprendendo che, dicendo ciò, non creava danni, mi accennò al fatto che anche Flavia si era dichiarata molto attratta da questo Ilario. Comprendendo che stavo varcando l’ultimo ponte tra folli fantasie e pericolose realizzazioni, domandai a Sandra se riteneva che, col suo aiuto, avrei potuto coronare il mio desiderio. Mia sorella sorrise e mi assicurò : “Più di quanto tu pensi”. La risposta era un po’ enigmatica, ma chiuse quel dialogo, e mi resi conto che avevo l’uccello fortemente in tiro.
Cominciò così, per me, un periodo d’attesa. Sandra svolgeva la regia delle operazioni: sapevo che faceva in modo di spingere sempre più a fondo la frequentazione di Flavia con Ilario. Osservavo i movimenti di mia moglie e mia sorella, chiedendomi ogni volta a che punto stessero le cose. Vedevo che Flavia cominciava ad avere atteggiamenti diversi dal solito: appariva distratta, usciva sempre più frequentemente, con scuse varie. La situazione stava evolvendo. Ma, ormai, immaginare e fantasticare non mi bastava : volevo sapere; e, se possibile, assistere.
Un giorno, una domenica, Sandra mi telefonò sul cellulare: mi disse che la cosa stava procedendo a meraviglia, secondo i miei desideri. Mi avvisò che, quel giorno stesso, Flavia sarebbe stata
convocata da Ilario ad un appuntamento, per il quale egli le avrebbe chiesto un ben preciso abbigliamento: gonna nera, calze scure e stivali, niente reggiseno, rossetto e trucco di un certo tipo. Aggiunse di tenermi libero per tutto il pomeriggio, perché mi avrebbe fatto soddisfare.
Ad ora di pranzo squillò il telefono di casa: Flavia rispose, parlò un po’. Poi mi disse che era una sua amica, che le aveva chiesto di accompagnarla ad un centro commerciale di un paese vicino. Dopo un po’, si preparò ad uscire : rimasi allibito allorché la vidi vestirsi proprio come mia sorella mi aveva anticipato. La cosa in sé, già mi eccitò da impazzire: era la conferma che mia moglie si accingeva a tradirmi; sarebbe andata con Ilario, e già dimostrava di assecondare le sue richieste erotiche.
Ero arrapatissimo : dopo un po’, prima che uscisse Flavia, suonò al campanello mia sorella Sandra. Anche lei indossava abbigliamento simile a mia moglie : gonna, calze scure e scarpe col tacco. Ironizzarono un po’ su questa similitudine. Poi Flavia uscì. Rimasti soli, Sandra mi illustrò i programmi. Ilario avrebbe fatto alcuni brevi giri con mia moglie, poi l’avrebbe portata al suo agriturismo per consumare il rapporto in camera. Non c’erano dubbi sulla riuscita della cosa.
A questo punto, Sandra mi fece la rivelazione più importante, quella che aveva generato, giorni prima, la sua risposta ottimistica sulla mia possibilità di soddisfazione: mi rivelò che l’agriturismo di Ilario era dotato di varie camere, appositamente attrezzate per le…esperienze erotiche dei clienti. Nella camera adiacente a quella dove il ragazzo e Flavia si sarebbero ritirati, c’era un sistema di vuoti e di specchi contraffatti, in base al quale, senza essere visti, si poteva osservare ciò che accadeva nella camera accanto. Sandra, con un sorriso ironico, mi chiese se desideravo approfittarne. Avrei potuto assistere a tutto. Ero talmente eccitato che stavo per venirmene alla semplice idea: figuriamoci se avrei mai detto di no!
Su mia richiesta, mia sorella spiegò che Ilario era complice : sapeva che il suo incontro con Flavia sarebbe stato osservato. Sandra aveva organizzato tutto per bene : saremmo andati da una sua amica a prendere un’auto in prestito, per non far sospettare da Flavia, nel riconoscere la macchina, della nostra presenza. Quindi, avremmo occupato la “camera con vista”, prima che Ilario e mia moglie arrivassero in quella accanto. Da lì, avremmo potuto comodamente assistere, per poi attendere che Flavia fosse andata via, e quindi lasciare il locale. Mentre viaggiavamo velocemente in auto per svolgere quanto previsto, mi complimentai con mia sorella per come aveva organizzato la cosa; improvvisamente mi sorse un dubbio, e le domandai : “Ma tu, perché fai tutto ciò? Soltanto per aiutare me a realizzare quanto ti ho descritto?” Sandra rispose che anche a lei eccitavano da morire situazioni del genere; che Ilario era per lei il massimo della sensualità…ma che…pur non essendo lesbica e non desiderando rapporti e contatti diretti… un po’, la eccitava anche ammirare la cognatina, nuda, intenta ad atti erotici.
Per me quella situazione, il sentire tutte queste cose ed immaginare quelle che sarebbero accadute, già di per sé costituiva motivo di incredibile stimolazione dei sensi : sentivo di star per venire. E pensare che, invece, il tutto doveva ancora iniziare!
Parcheggiammo l’auto avuta in prestito nel giardino del locale. Era a due piani : al pianterreno c’era il ristorante coi servizi, al primo piano, raggiungibile esclusivamente da una scala esterna, erano poste le camere. Rapidamente, Sandra mi indirizzò verso queste. Aveva avuto da Ilario la chiave di quella a noi destinata. Aprì rapidamente; entrammo e richiuse a chiave. Mi portò nell’angolo dove, dietro un piccolo specchio “magico”, si godeva la vista della camera accanto. Questa era piuttosto ampia, con un letto matrimoniale. Predisponemmo, lì di fronte, due sedie, come se fossimo al cinema.
Ora dovevamo soltanto attendere. Intanto io e mia sorella chiacchieravamo : i discorsi vertevano esclusivamente sul campo erotico. Io ero eccitatissimo, ma, ogni istante di più, mi rendevo conto che anche Sandra lo era. Si era tolta le scarpe e distesa sul letto. Trascorse circa un quarto d’ora, forse venti minuti. Finalmente sentimmo aprire la porta della camera accanto. Insieme ci precipitammo allo “spioncino”.
Flavia e Ilario entrarono abbracciati. La vidi nuovamente con quell’abbigliamento sexy. Appena dentro, si abbracciarono e, in piedi, presero a baciarsi in bocca. Avevano l’atteggiamento di chi, finalmente, dà sfogo a un desiderio trattenuto. Già quell’immagine rischiava di provocarmi un’eiaculazione, ma mi sforzai di resistere. Ilario si sedette sul letto. Flavia rimase alcuni istanti in piedi, ferma davanti a lui. Poi, certamente per suo ordine, cominciò un lento spogliarello. Camminando avanti e indietro, di fronte al letto, tolse prima gli stivali, quindi il soprabito e la maglia. Non indossava reggipetto, rimase un po’ con il seno al vento. Era la prima volta che vedevo le zinne nude di mia moglie di fronte ad un altro uomo, e i sensi mi salirono ancora di più alle stelle. Quindi Flavia si tolse le calze, passeggiando un po’ scalza sul pavimento, con addosso soltanto gonna e mutande. Lei era ignara che fosse tutto uno spettacolo organizzato : ma era proprio ben congegnato! Ilario si sedette sul bordo del letto, rivolto verso la nostra camera. Chiamò mia moglie, che aveva sfilato le mutande ma non la gonna, e la fece inginocchiare di fronte a lui. Lei eseguì: si trovò in ginocchio, rivolgendo verso di noi le piante dei piedi e il culo, ben visibile sotto la gonna. In quella posizione, Flavia chinò la bocca sull’uccello dritto di Ilario, e lo ingoiò tutto, cominciando a stantuffare su e giù. Con me non faceva mai cose simili. L’immagine provocò la massima eccitazione che, fino a quel momento, avessi mai raggiunto nella vita. Ma se, finora, ero stato totalmente preso da ciò che avveniva nell’altra camera, a questo punto mi resi conto che anche mia sorella, accanto a me, stava andando in orbita dal piacere. Ansimava leggermente, e vedevo le sue mani lambire lievemente, da sopra le vesti, ora il petto, ora il centro delle cosce.
Ilario tolse l’uccello dalla bocca di mia moglie e glielo strofinò lungo tutto il corpo, soffermandosi sull’incavo tra i seni. Quindi, le tolse di sua mano la gonna, lasciandola completamente nuda. Mi accorsi che mia sorella, accanto a me, ora stava strofinandosi le parti intime da sotto le mutandine.
Ilario, con una certa autorità, spinse Flavia sul letto, a pancia in giù. Compresi che stava per violare il buco posteriore, quello che a me lei non aveva mai concesso. Guardai Sandra. Le espressi il desiderio che la penetrazione fosse molto brutale e violenta. A quelle parole, Sandra aumentò i ritmi della masturbazione, toccandosi con foga. Il ragazzo salì sopra mia moglie e infilò il pene nel buco. Flavia si contrasse : vidi sul suo viso una smorfia di dolore. Ilario cominciò ad entrare ed uscire con foga selvaggia. Mia moglie manifestava al tempo stesso dolore e piacere. Durò qualche minuto. Mi resi conto che nessuna scopata realizzata poteva eguagliare in me il piacere di quella visione. Ma, allo stesso tempo, mi resi conto che, quasi inavvertitamente, stavo strofinando le mani sulle gambe di mia sorella Sandra, ed avvertivo nel suo corpo partecipazione ed eccitazione. Allora, arrapatissimo, mi venne da chiederle: “A te, Ilario, l’ha mai messo di dietro?” Lei rispose di no : io espressi piacere che quel trattamento fosse riservato a mia moglie. Stavo impazzendo: sentivo che i sensi stavano per provocare, da un momento all’altro, l’eiaculazione, ma mi sforzavo di resistere, per vedere fino in fondo cosa accadeva di là. Ilario uscì dal culo di Flavia. Lei rimase qualche istante a pancia in giù, mostrandosi dolorante. Lui la baciò di nuovo in bocca, lei rispose con apparente entusiasmo. Quindi, fu proprio lei a distendersi, per ricevere l’uomo davanti. Egli la penetrò, lei si avvinghiò a lui, spingendolo verso di sé, con entrambi i piedi saldamente inchiodati alla schiena di lui. Così prese a trombarla.
Sempre più eccitato, istintivamente, presi la mano di mia sorella, conducendola verso la sua vagina : poi ne afferrai il medio e lo spinsi all’interno, prendendo praticamente a masturbarla con le sue stesse dita.
A quel punto, Sandra mi chiese se Flavia prendesse precauzioni anticoncezionali. Io sapevo di no : noi usavamo sempre il coito interrotto. Mia sorella disse: “Credo che Ilario la riempirà dentro!” Valutai che poteva essere un giorno a rischio : in quel momento, sentii il paradiso entrare in me, e mi resi conto che nulla, ma proprio nulla, in tutta la vita, era eguagliabile al piacere che questa situazione mi dava. In effetti, vidi che Flavia non faceva niente per frenarlo, per raccomandarlo di uscire prima, come invece faceva sempre con me. Traducendo la mia passione, dissi a Sandra: “Vorrei che rimanesse incinta!”
L’eccitazione superò qualsiasi limite, e mi spinse a non avere più remore su nulla. Così, quasi automaticamente, mentre guardavo, infilai una mano dentro la camicia di mia sorella; sentendo che non portava il reggipetto, cercai e raggiunsi i suoi capezzoli: li sentii molto turgidi. Lei non ebbe alcuna reazione per contrastarmi. D’altronde, se era arrivata fino a quel punto, come avrebbe potuto mostrarsi scandalizzata? Presi ad accarezzare con foga i seni di Sandra. Nel frattempo, Ilario scaricava tutto il suo seme dentro la pancia di mia moglie. I due restarono un attimo fermi e silenziosi. In quel loro attimo di pausa, io, che ero venuto semplicemente con il programma di “guardare”, sentii invece, fortissima, la necessità di “operare”. Mentre i due dell’altra camera si recavano al bagno a lavarsi, abbracciai voluttuosamente Sandra e prendemmo a baciarci in bocca come due amanti. Lei collaborava totalmente. Allora la feci alzare dalla sedia dove eravamo, e la spinsi verso il letto. Fui io a spogliarla, toccandola dappertutto: poi mi liberai degli ingombranti indumenti che indossavo. Quando fummo entrambi nudi, corsi solo un attimo a guardare nell’altra stanza: Ilario e Flavia si erano rivestiti, stavano andando via. Ora non avevo più nulla da vedere, di là. Ora potevo concentrarmi su questo improvviso ed inatteso rapporto che la sorte mi stava concedendo. Ero già immensamente eccitato dalla situazione vissuta. Adesso, un’eccitazione almeno pari, se non maggiore, mi stava dando questo pensiero : la donna che mi accingevo a possedere era mia sorella. Anche lei pareva eccitatissima, vogliosa di portare all’apice il rapporto. Le montai su, le baciai e succhiai ancora, ripetutamente, il magnifico seno. Quindi, con pochi colpi, la penetrai. Per l’ennesima volta nel giro di pochi minuti, sentii un piacere che superava tutti quelli vissuti in tutta la vita precedente. Avevo trattenuto troppo l’esplosione dei sensi, per pensare che, ora, potessi portare più a lungo questo rapporto. Non sapevo se mia sorella prendesse alcuna precauzione anticoncezionale. Ma, al culmine della passione, mi resi conto che mai, e per nessuna ragione, sarei uscito da lei prima di venire. Sandra non manifestò opposizioni. La inondai con un fiume di sperma. Restai dentro più a lungo che potei.
Poi, lentamente, mi avviai verso il bagno. Era il momento psicologicamente più pericoloso: quello in cui, normalmente, scaricata la tensione passionale, si riflette sui gesti compiuti; e magari, a freddo e razionalmente, ci si può pentire di essi. Io avevo vissuto una vita erotica assolutamente piatta e lineare, moralmente scrupolosa. Ora, nel giro di pochi minuti, avevo prima visto mia moglie Flavia posseduta in tutti i modi da uno sconosciuto, col rischio di rimanere gravida; poi, avevo scopato mia sorella in maniera completa, altrettanto col rischio di ingravidarla : c’erano tutti i presupposti di scatenare un immediato rimorso. Al contrario, sentivo una coda di eccitazione incredibile. Restai distesi accanto a Sandra, continuando ad accarezzarla in silenzio. Ripensavo a tutto quanto accaduto. E mi tornava in mente quel dubbio di prima : quando le avevo chiesto perché avesse organizzato tutto questo. Adesso sospettavo che, forse, anche questo nostro “finale” era stato da lei programmato fin dall’inizio. Forse, era ciò che anche lei desiderava; mentre io, in ciò, ero stato preso alla sprovvista. Sì, alla sprovvista : era stato un rapporto improvviso ed occasionale. Ma già in quel momento, sentivo di desiderare che la cosa non finisse lì. Già fantasticavo di replicare, di avere ulteriori rapporti con mia sorella. Con cautela, le accennai qualcosa. Lei sorridendo, rispose: “Beh, coinvolgendo Ilario e Flavia, si potrebbe organizzare un…fidanzamento a quattro.” Sembrava una battuta; invece la definizione rappresentava perfettamente il sogno che nella mia testa era esploso. Già: organizzare una relazione duratura e stabile, consapevole e consenziente, tra tutti e quattro. Adesso è questo che sogno di programmare. Ci riusciremo? Beh, visti i presupposti…tutto sta a coinvolgere nel modo giusto Flavia!
scritto il
2016-03-22
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