Avventura estiva
di
Lolita
genere
etero
Eccomi qua con un nuovo racconto reale che mi è capitato un'estate di tanti anni fa, quando ero in vacanza con i miei in una piccola cittadina turistica... Per uscire la sera con gli amici, avevo deciso di trovarmi un piccolo lavoretto estivo ed ebbi l'occasione di trovare una coppia di vecchietti che avevano bisogno di una persona che vada a fargli le pulizie e preparargli la colazione ogni mattina. Questa coppia di vecchietti, avevano tre figli. Uno di questi tre figli viveva all'estero ed avevo avuto occasione di parlare con lui solo per telefono un paio di volte in casi d'emergenza dove i suoi stavano male e mi sembrava giusto avvisarlo visto che era l'unico ad interessarsi ai suoi anziani familiari.
Una mattina, bussando alla loro porta per fare i mestieri come ogni giorno, mi apre lui... un bell'uomo di mezza età, abbastanza muscoloso, tutto sudato perchè stava potando le siepi in giardino e... in mutande. In realtà era un costume da bagno a mutanda bianco ma, in tutto e per tutto sembravano delle mutande. Dapprima, imbarazzato, si scusa di essersi presentato a me in quello stato, credeva che fosse il padre che rientrava dalla spesa e non si aspettava me dietro la porta. Io, per spezzare il suo visibile imbarazzo, gli dico di non preoccuparsi e che non era un problema per me se girava per casa in costume... in realtà era un problema si, perchè ho passato tutto il tempo che facevo i lavori in casa dei vecchietti, guardando lui in giardino che potava le siepi. Lo trovavo particolarmente sexy e, nei giorni successivi, lo trovai ancora li e, piano piano, mi spiegò che lui vive all'estero e che era andato a vivere li per una donna che poi, però, l'ha lasciato e che stava pensando di tornare a vivere dai suoi per dare loro una mano visto che, sapeva benissimo, che non potevano stare da soli troppo a lungo.
Per tutta la settimana, ogni mattina che mi recavo da loro, era lui che mi apriva la porta e un paio di volte, mentre lavavo i piatti del giorno prima, lui mi capitava alle spalle (avevano una cucina veramente piccola) e con la scusa di prendere qualcosa che stava sullo scolapiatti davanti a me, si premeva contro di me premendo volutamente il suo membro contro il mio sedere ma, essendo a casa dei suoi, ho sempre fatto finta di niente per non fare scenate davanti a loro.
Un giorno lo incontrai fuori da casa dei suoi, stava andando a comprare le sigarette per sua madre, e mi chiese cos'avessi da fare... risposi "niente di particolare" e lui mi chiese di accompagnarlo a prendere le sigarette per fare due chiacchiere assieme... io accettai. L'unico posto nel quale vendevano le sigarette era un piccolo bar, quindi una volta dentro, lui mi disse: "Io mi prendo un gelato con questo caldo, ne vuoi uno anche tu?" ed io acconsentì pur essendo consapevole di essere un disastro con i gelati artigianali... mi sono sempre sporcata con quelli allora, per limitare i danni, presi una pallina in coppetta.
Una volta presi i gelati facemmo una passeggiata sul lungomare (una strada dietro alla spiaggia)... alla fine la strada finiva in un vicolo cieco che portava in una strada boschiva e circa a quell'altezza, finimmo i nostri gelati. Cercai una pattumiera per buttare la coppetta vuota ed il cucchiaino. La prima pattumiera utile era dentro il tratto boschivo, allora gli dissi "Vado a buttare questo... torno subito" ma non mi ero accorta che lui m'aveva seguita. Dopo aver buttato la coppetta mi girai per tornare indietro e me lo trovai davanti. "Oh scusa..." gli dissi, e lui "Oh, non fa niente..." e poi "Ehm... ti sei sporcata di gelato..." ed io "ah si?? Dove??" passandomi la mano sulle labbra cercando di togliere quel gelato che mi era rimasto e allora lui "Se me lo permetti, te lo tolgo io" ed io, senza pensare che poteva esserci malizia in quello che aveva detto, risposi di si.
Lui si avvicinò a me e, senza esitare, mi baciò... mi sentii il cuore in gola, un brivido freddo mi corse giù per la schiena ma non provai a staccarmi ma continuai a baciarlo facendogli capire che la cosa non mi dispiaceva affatto.
Poco dopo si staccò e si scusò "Scusa, non volevo... non dovevo... ma non ce la facevo più... tu sei così, così... così sexy... Se lo credi opportuno, tirami uno schiaffo, sfogati, ne avresti tutte le ragioni... ti chiedo solo di perdonarmi e ti giuro che non succederà più". Io non lo lasciai finire di parlare e lo baciai a mia volta e, tra un bacio e l'altro, lui diceva: "Ma non dovremmo... non è il caso..." ed io "Sssssh... ormai hai aperto le danze, ora non puoi tirarti indietro" e lui "Tu sai che non può esserci una storia tra me e te... a parte la differenza d'età che potrebbe pure giocare a mio favore, ma io sto lontano e tra pochi giorni dovrò ripartire..." "Lo so" risposi io "ma non voglio pensare al domani, viviamo questa cosa, così... come viene!". Lui mi sorrise e mi baciò ancora. Oltre ai suoi baci, sentivo le sue mani che cominciavano a cercare il mio corpo poco vestito vista l'estate estremamente calda. In mezzo a quel bosco non c'era nessuno e non venimmo disturbati da alcun turista. Iniziai allora a baciarlo sul collo, lo desideravo più di qualsiasi altra cosa, con le mani anche io cercavo il suo corpo, gli sfioravo il petto sopra la maglietta e piano piano scendevo con le mani, cercando i suoi pantaloni. Lui, allora, mi infilò la mano sotto la gonna e, con un movimento rapido, scostò le mutandine ed iniziò a toccarmi... mi guardava ansimare, mi baciava sulla scollatura della maglietta e mi diceva: "Sai che uno con alla mia età, ha tanta esperienza con le donne?" ed io "Si, lo so... si sente che ci sai fare!" e lui "e questo è appena l'inizio!".
Lo lasciai fare, ero creta nelle sue mani, ansimavo ad ogni suo movimento su di me ed ancora non era entrato in me che io ero già eccitatissima. Gli piaceva guardarmi e tenermi in eccitazione, poi, ad un certo punto, si inginocchiò davanti a me, tirò su la gonna ed affondò il suo viso tra le mie gambe. La sua lingua si insinuava in me, i suoi denti mordicchiavano il mio clitoride e lui capì subito quanto mi piaceva. Allora mi disse: "Chiudi gli occhi..." obbedii senza obiettare, sentivo solo la sua lingua e le sue mani su di me. Lo sentii rialzarsi ed avvicinarsi al mio orecchio per poi sussurrarmi: "E ora godi..." infilando dentro di me tre dita di botto. Aprii gli occhi di scatto e lui: "Ti ho detto di aprirli?" e dovetti richiuderli. Lui premeva le sue dita dentro di me ed io non potevo fare altro che godere... sapeva veramente muoversi, ad ogni spinta dentro di me, io schizzavo i miei umori e dopo esser esplosa in un orgasmo che inondò la sua mano, lui si scostò da me e mi disse: "Ti va di succhiarmelo?". Senza dire nulla mi inginocchiai davanti a lui, gli slacciai i pantaloni, lo tirai fuori dalle mutande ed iniziai a spompinarlo... Mi fece mille complimenti sul fatto che sapevo succhiarlo molto bene e su come mi sapevo muovere facendolo. Poco dopo mi disse: "Sto per venire, ti secca se ti vengo in bocca?", io continuai senza dire niente e lui mi venne in bocca. La sua sborra calda mi inondò la gola, non potei fare altro che sputare immediatamente tutto perchè mi stavo strozzando, poi ricominciai a succhiarglielo per pulirlo dal resto della sborra. Una volta finito, mi guardò sorridendo, mi aiutò a rialzarmi e mi disse: "Avrai bisogno di un altro gelato!" ed io gli sorrisi e gli dissi: "Eh già". Una volta usciti dal boschetto, andammo in un chiosco li vicino, mi prese ancora un gelato e poi ci fermammo, seduti sul muretto che delimitava la spiaggia a parlare.
Gli feci i complimenti e gli dissi che anche io lo trovavo sexy e che avrei tanto voluto che la cosa non finisse così... lui allora mi chiese quanto mi sarei fermata li ed io spiegai che i miei li, avevano una casa di proprietà e che quindi, finchè avevo il lavoro dai suoi, potevo rimanere li. Allora lui mi disse che avrebbe convinto suo padre a tenermi più a lungo possibile e che, ogni qualvolta che lui sarebbe sceso per trovare i suoi, avremmo potuto vederci e stare insieme... l'importante era che i suoi non dovevano saperne nulla perchè suo padre era un vecchio porco ed avrebbe fatto apprezzamenti pesanti sulla situazione e la madre, malata di Alzaimer, sicuramente non avrebbe capito. Io accettai di buon grado perchè non volevo che la cosa finisse li, così per l'intera estate lui scese spesso per andare a trovare i suoi ed ogni qualvolta che era lui ad aprirmi la porta, era una gioia vederlo per scambiarci quegli sguardi complici che solo io e lui capivamo... un paio di volte, in camera dei suoi, ci siamo anche scambiati qualche bacio, ma nulla di più per paura che i suoi potessero scoprire tutto e non permettermi più di lavorare li per le battute imbarazzanti che sarebbero venute fuori dalla bocca di quel vecchio porco di suo padre. Confesso che ancora oggi ogni tanto ripenso a quell'avventura e, pur sapendo come trovarlo sui social network, mi trattengo al cercarlo per non avere la tentazione di ricadere nella stessa situazione di quella volta visto che ora vivo in pianta stabile nella stessa casa di quella estate col mio compagno.
Una mattina, bussando alla loro porta per fare i mestieri come ogni giorno, mi apre lui... un bell'uomo di mezza età, abbastanza muscoloso, tutto sudato perchè stava potando le siepi in giardino e... in mutande. In realtà era un costume da bagno a mutanda bianco ma, in tutto e per tutto sembravano delle mutande. Dapprima, imbarazzato, si scusa di essersi presentato a me in quello stato, credeva che fosse il padre che rientrava dalla spesa e non si aspettava me dietro la porta. Io, per spezzare il suo visibile imbarazzo, gli dico di non preoccuparsi e che non era un problema per me se girava per casa in costume... in realtà era un problema si, perchè ho passato tutto il tempo che facevo i lavori in casa dei vecchietti, guardando lui in giardino che potava le siepi. Lo trovavo particolarmente sexy e, nei giorni successivi, lo trovai ancora li e, piano piano, mi spiegò che lui vive all'estero e che era andato a vivere li per una donna che poi, però, l'ha lasciato e che stava pensando di tornare a vivere dai suoi per dare loro una mano visto che, sapeva benissimo, che non potevano stare da soli troppo a lungo.
Per tutta la settimana, ogni mattina che mi recavo da loro, era lui che mi apriva la porta e un paio di volte, mentre lavavo i piatti del giorno prima, lui mi capitava alle spalle (avevano una cucina veramente piccola) e con la scusa di prendere qualcosa che stava sullo scolapiatti davanti a me, si premeva contro di me premendo volutamente il suo membro contro il mio sedere ma, essendo a casa dei suoi, ho sempre fatto finta di niente per non fare scenate davanti a loro.
Un giorno lo incontrai fuori da casa dei suoi, stava andando a comprare le sigarette per sua madre, e mi chiese cos'avessi da fare... risposi "niente di particolare" e lui mi chiese di accompagnarlo a prendere le sigarette per fare due chiacchiere assieme... io accettai. L'unico posto nel quale vendevano le sigarette era un piccolo bar, quindi una volta dentro, lui mi disse: "Io mi prendo un gelato con questo caldo, ne vuoi uno anche tu?" ed io acconsentì pur essendo consapevole di essere un disastro con i gelati artigianali... mi sono sempre sporcata con quelli allora, per limitare i danni, presi una pallina in coppetta.
Una volta presi i gelati facemmo una passeggiata sul lungomare (una strada dietro alla spiaggia)... alla fine la strada finiva in un vicolo cieco che portava in una strada boschiva e circa a quell'altezza, finimmo i nostri gelati. Cercai una pattumiera per buttare la coppetta vuota ed il cucchiaino. La prima pattumiera utile era dentro il tratto boschivo, allora gli dissi "Vado a buttare questo... torno subito" ma non mi ero accorta che lui m'aveva seguita. Dopo aver buttato la coppetta mi girai per tornare indietro e me lo trovai davanti. "Oh scusa..." gli dissi, e lui "Oh, non fa niente..." e poi "Ehm... ti sei sporcata di gelato..." ed io "ah si?? Dove??" passandomi la mano sulle labbra cercando di togliere quel gelato che mi era rimasto e allora lui "Se me lo permetti, te lo tolgo io" ed io, senza pensare che poteva esserci malizia in quello che aveva detto, risposi di si.
Lui si avvicinò a me e, senza esitare, mi baciò... mi sentii il cuore in gola, un brivido freddo mi corse giù per la schiena ma non provai a staccarmi ma continuai a baciarlo facendogli capire che la cosa non mi dispiaceva affatto.
Poco dopo si staccò e si scusò "Scusa, non volevo... non dovevo... ma non ce la facevo più... tu sei così, così... così sexy... Se lo credi opportuno, tirami uno schiaffo, sfogati, ne avresti tutte le ragioni... ti chiedo solo di perdonarmi e ti giuro che non succederà più". Io non lo lasciai finire di parlare e lo baciai a mia volta e, tra un bacio e l'altro, lui diceva: "Ma non dovremmo... non è il caso..." ed io "Sssssh... ormai hai aperto le danze, ora non puoi tirarti indietro" e lui "Tu sai che non può esserci una storia tra me e te... a parte la differenza d'età che potrebbe pure giocare a mio favore, ma io sto lontano e tra pochi giorni dovrò ripartire..." "Lo so" risposi io "ma non voglio pensare al domani, viviamo questa cosa, così... come viene!". Lui mi sorrise e mi baciò ancora. Oltre ai suoi baci, sentivo le sue mani che cominciavano a cercare il mio corpo poco vestito vista l'estate estremamente calda. In mezzo a quel bosco non c'era nessuno e non venimmo disturbati da alcun turista. Iniziai allora a baciarlo sul collo, lo desideravo più di qualsiasi altra cosa, con le mani anche io cercavo il suo corpo, gli sfioravo il petto sopra la maglietta e piano piano scendevo con le mani, cercando i suoi pantaloni. Lui, allora, mi infilò la mano sotto la gonna e, con un movimento rapido, scostò le mutandine ed iniziò a toccarmi... mi guardava ansimare, mi baciava sulla scollatura della maglietta e mi diceva: "Sai che uno con alla mia età, ha tanta esperienza con le donne?" ed io "Si, lo so... si sente che ci sai fare!" e lui "e questo è appena l'inizio!".
Lo lasciai fare, ero creta nelle sue mani, ansimavo ad ogni suo movimento su di me ed ancora non era entrato in me che io ero già eccitatissima. Gli piaceva guardarmi e tenermi in eccitazione, poi, ad un certo punto, si inginocchiò davanti a me, tirò su la gonna ed affondò il suo viso tra le mie gambe. La sua lingua si insinuava in me, i suoi denti mordicchiavano il mio clitoride e lui capì subito quanto mi piaceva. Allora mi disse: "Chiudi gli occhi..." obbedii senza obiettare, sentivo solo la sua lingua e le sue mani su di me. Lo sentii rialzarsi ed avvicinarsi al mio orecchio per poi sussurrarmi: "E ora godi..." infilando dentro di me tre dita di botto. Aprii gli occhi di scatto e lui: "Ti ho detto di aprirli?" e dovetti richiuderli. Lui premeva le sue dita dentro di me ed io non potevo fare altro che godere... sapeva veramente muoversi, ad ogni spinta dentro di me, io schizzavo i miei umori e dopo esser esplosa in un orgasmo che inondò la sua mano, lui si scostò da me e mi disse: "Ti va di succhiarmelo?". Senza dire nulla mi inginocchiai davanti a lui, gli slacciai i pantaloni, lo tirai fuori dalle mutande ed iniziai a spompinarlo... Mi fece mille complimenti sul fatto che sapevo succhiarlo molto bene e su come mi sapevo muovere facendolo. Poco dopo mi disse: "Sto per venire, ti secca se ti vengo in bocca?", io continuai senza dire niente e lui mi venne in bocca. La sua sborra calda mi inondò la gola, non potei fare altro che sputare immediatamente tutto perchè mi stavo strozzando, poi ricominciai a succhiarglielo per pulirlo dal resto della sborra. Una volta finito, mi guardò sorridendo, mi aiutò a rialzarmi e mi disse: "Avrai bisogno di un altro gelato!" ed io gli sorrisi e gli dissi: "Eh già". Una volta usciti dal boschetto, andammo in un chiosco li vicino, mi prese ancora un gelato e poi ci fermammo, seduti sul muretto che delimitava la spiaggia a parlare.
Gli feci i complimenti e gli dissi che anche io lo trovavo sexy e che avrei tanto voluto che la cosa non finisse così... lui allora mi chiese quanto mi sarei fermata li ed io spiegai che i miei li, avevano una casa di proprietà e che quindi, finchè avevo il lavoro dai suoi, potevo rimanere li. Allora lui mi disse che avrebbe convinto suo padre a tenermi più a lungo possibile e che, ogni qualvolta che lui sarebbe sceso per trovare i suoi, avremmo potuto vederci e stare insieme... l'importante era che i suoi non dovevano saperne nulla perchè suo padre era un vecchio porco ed avrebbe fatto apprezzamenti pesanti sulla situazione e la madre, malata di Alzaimer, sicuramente non avrebbe capito. Io accettai di buon grado perchè non volevo che la cosa finisse li, così per l'intera estate lui scese spesso per andare a trovare i suoi ed ogni qualvolta che era lui ad aprirmi la porta, era una gioia vederlo per scambiarci quegli sguardi complici che solo io e lui capivamo... un paio di volte, in camera dei suoi, ci siamo anche scambiati qualche bacio, ma nulla di più per paura che i suoi potessero scoprire tutto e non permettermi più di lavorare li per le battute imbarazzanti che sarebbero venute fuori dalla bocca di quel vecchio porco di suo padre. Confesso che ancora oggi ogni tanto ripenso a quell'avventura e, pur sapendo come trovarlo sui social network, mi trattengo al cercarlo per non avere la tentazione di ricadere nella stessa situazione di quella volta visto che ora vivo in pianta stabile nella stessa casa di quella estate col mio compagno.
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