La Promoter parte 3
di
Francesca E.
genere
tradimenti
LA PROMOTER 3
Lo ammetto, non mi sono masturbata la sera prima, ne a letto ne durante il bagno.. e adesso mentre andavo a lavoro ero disperata per la voglia..
questa volta avevo indossato anche le autroreggenti bianche, le comprai la mattina stessa; per farlo felice più che per evitare una seconda punizione.
quel giorno il lavoro non andò benissimo, feci qualche contratto in meno del giorno prima, ero distratta mi guardavo intorno, speravo di vederlo arrivare all'improvviso.
il tempo passava e lui non arrivava
-maledizione me la vorrà far pagare bene.. che stupida perchè non l'ho accontentato subito, che mi costava comprare queste cazzo di calze subito..-
ero persa in questi pensieri, quando sento una voce
-sei distratta cosa c'è che non va-
sobbalzo speravo di girarmi e trovare lui, ma non fu così; purtroppo era solo il mio capo.
-nulla mi scusi..-
-svegliati, va be che sei brava ma non addormentarti sugli allori-
non feci in tempo a rispondere che già era lonta, meglio così d'altronde avrei potuto rispondere ben poco se non che aveva ragione.
era più forte di me alessandro mi prendeva nella testa e nel fisico, non potevo fare a meno di lui, non potevo fare a meno di pensare a lui.
verso le 15 si avvicinò un ragazzo, iniziammò a parlare ed usai un po dicivetteria per fargli comprare qualcosa, ci riusciì per fortuna, ma ero assente ero da un'altra parte.
ero col pensiero hai due giorni precedenti, alla scopata nel magazzino ed alle sue mani che mi accarezzavano dolcemente.. sentivo delle fitte nello stomaco e l'interno coscia inumidirsi.
poi ancora ripensavo alla punizione alle sculacciate ed al ditalino interrotto, e non solo quello.
pensavo al ritorno a casa in autobus e cosa aveva pensato chi mi aveva vista con una camicetta rotta; e che tuttosommato qualcuno poteva approfitarne.. che rischio che mi ero presa..
grazie a Dio è andata bene.
la cosa che mi sconvolse fu un'altra però: quando arrivai a casa ed ero sola e piena di voglia, quando mi immersi nel bagno e mi limitai ad accarezzare la mia vulva per qualche istante senza penetrarmi.. ad accarezzami i capezzoli e persino a stringerli un po..
ma senza andare avanti..
perchè, perchè..
perchè me lo aveva ordinato lui..
perchè da quel momento ho avuto la consapevolezza di essere una schiava.
la sua schiava.
ricordo il brivido che percosse il mio corpo ed il liquido che ne fuorì uscì nel momento che arrivai a questa conclusione.. le mutandine si bagnarono moltissimo, ed io ero sempre li.. in attesa di lui.
di un suo ordine,
di un suo sorriso,
della mia speranza.
non arrivò, quel giorno non lo vidi, ed avevo tanta voglia,
dovevo scopare assolutamente, allora mi ricordai di lui, del mio ragazzo?
no del mio capo!
come dettto era un bell'uomo e avevo notato come mi guardava,sopratutto le cosce quando mi siedevo davanti a lui e le accavallavo, così decisi di provocarlo subito.
andai nel suo ufficio, bussa ed entrai, volevo sembrare sicura ma non credo che ci riusciì, era la prima volta che cercavo di sedurre un uomo per altro molto più grande di me.
ero nervosa, ma capiì quasi subito che non ne avevo motivo, e capiì quel giorno che è la donna che sceglie.
non conta l'età, non conta nulla,
è la donna che decide se si scopa oppure no.
quando entrai nella stanza mi sedetti davanti a lui e con non curanza accavallai le gambe facendo vedere un po le cosce.. il suo sguardo si staccò in quel momento dal mio.
sorrisi, non credo che se neaccorse.
-mi dispiace, oggi non sono brava come gli altri giorni..-
- non ti preoccupare, sei stata bravissima fino ad oggi, una giornataccia ci può anche stare-
-è che ha ragione.. sono proprio distratta oggi, non ci sto con la testa..-
-pensi al tuo fidanzato..- mi disse lui con una voce allusiva.
-no no a lui proprio no..-
-e a cosa pensi..-
- penso ad un'altro uomo.. bello, maturo... -
capì subito ache mi stavo riferendo a lui, anche perchè dovevo avere un espressione che era tutta un programma..
-ma cosa ti sei messa in testa..- mi dice stupito.
per un'attimo tremaii dentro di me, avevo paura che mi mandasse via.. ma non fu così..
ovviamente.
non esitai neanche un secondo, questa volta si che dovetti sembrare sicura
-secondo lei..- dissi accavallando l'altra gamba e scoprendo volutamente in modo esagerato la coscia.
si alzo si avvicinò, si mise alle mie spalle ed inizò a baciarmi il collo, sorrisi, mi rilassai..
dopo poco sentiì appoggire la sua mano sul ginocchio..
volli giocare un po, quindi m'irrigidiì per vedere lui cosa avrebbe fatto.
si fermò per un momento.. mi continuò a baciare il collo ed appena sul viso,
poi provò di nuovo a muovere la sua mano per passarla dal gioncchio alla coscia ma io non le aprivo, anzi cercavo di tenerle chiuse e più facevo così e più lui cercava di insistere con un pochino di irruenza, testimonianza del fatto che stava perdendo la pazienza.
io mi divertivo un mondo a vederlo in quello stato di eccitazione frustrata ed anche se non lo davo a vedere dentro di me ridevo a crepapelle.
lui continuava a baciarmi e toccarmi finchè sbotta e mi dice:
- ma ci hai ripensato..?-
rimango fredda..
-no.. ma voglio essere presa in un modo diverso.. devi farmi eccitare..-
intanto era tornato al suo posto, poi si era alzato ed era venuto davanti a me:
-leccami i piedi..-
glielo dissi con calma, come se lo dicessi da sempre, come se fosse una cosa normale.
ci fu qualche istante di silenzio durante il quale stavo per rimangiarmi tutto, ma prima che potessi parlare lui mi anticipò
-va bene..- disse quasi sottovoce, poi si mise in ginocchio
prese il mio piedino destro sfilò la scarpa, avvicinò le sue labbra ed iniziò a bacirlo..
mi diede uno, due, tre baci..
poi con un movimento stizzito del mio piede, quasi a volergli dare un calcio in faccia gli dissi
-ho detto leccare, sei sordo..- pensavo di aver esagerato ma non fui così, infatti lui abbasso la testa e dopo pochi istanti sentiì la sua lingua sul collo del mio piedino coperto dalle autoreggenti bianche.
mi piaceva farmi leccare i piedi e mi piaceva vedere come potevo comandare a bacchetta un uomo più grande di me.
continuai a fargli leccare i piedini ancora un po poi gli dissi che poteva salire.. e cosi inziò a leccare prima le cavigli, pèoi le gambe.. e quando arrivò alle cosce disse solo
-le autoreggenti..-
-perchè non ti sta bene?-
-no no.. anzi..- e si rituffò tra le mie cosce.. pensai che quelle calze e quell'intimo fossero sperecate per un uomo così, pensavo ad alessandro, volevo alessandro, vedevo alessandro..
ma era la mia voglia a comandare.. quindi spalancai le cosce, allontanai il suo viso e mi sfilai il perizoma..
-leccamela..-
non se lo fece ripetere due volte, si gettò tra le mie cosce ed iniziò a tormentare la mia fighetta con la lingua, le labbra e qualche morsetto..
era bravissimo stavo godendo ed arrivò dopo pochissimi secondi di questo trattamento, lui se ne accorge e continua senza sosta. lecca e mordicchia meravigliosamente.. non riuscivo a dirgli di staccarsi neanche se lo avessi voluto.
poi lo feci.. lo staccai con forza tanto che finì sdraiato..
mi tolgo la giacca e la camicia..
la gonna e il reggiseno, ben presto rimango in autoreggenti bianche e basta..
vado sopra di lui ci baciamo a lungo e con violenza poi gli tolgo la felpa e la maglia.. aveva un bel fisico per la sua età, gli mordo il petto, poi scendo e gli slaccio i pantaloni, poi li faccio volare via, e la stessa cosa faccio con i boxer..
glielo perndo in bocca inizio a succhiare e leccare ed anche io lo mordicchio, sembra gradire dai mugoliì che lancia.
quando vedo che ha il pisello completamente in tiro sorrdo, e m'impalo da sola su di lui.
-adesso te ne stai buono buono che mi scopo per bene-
non so neanche a me che cosa mi era preso, sopratutto adesso che avevo capito di amare essere sottomessa, lui non fiatò.. eseguì e basta.
iniziai a muovermi furiosamente su di lui, come se avessi della rabbia da sfogare, è stata una scopata bellissima sentivo quel paletto di carne riempirmi ed in quel momento sembrava che non ci fosse null'altro al mondo d'importante.
e forse era davvero così.
mi muovevo con foga, con rabbia, sfogavo la frustazione per non aver incontrato alessandro.. ma non mi sembrava che luca (il mio capo) fosse dispiaciuto.. anzi!
-mmm dai francy daiiiii sei fantastica siiiii daiiiiiii-
io stessa stavo godendo come una pazza
-ah ah siii siii mmmm ahhhh vengo, vengo, sto per venireeeeee siiiiiiii-
veniamo insieme e lui mi viene dentro...
mi accocolo su di lui.
avevo mille cose per la testa.. e poi la sua voce:
-diventa la mia segretaria particolare.. avrai un ottimo stipendio.. continueremo a divertirci..-
mi misi a ridere.. poi gli dissi:
-sono ancora troppo piccola per fare la puttana di professione..-
risi ancora una volta, poi senza essermi mai tolta il cazzo dalla figa, mi rialzai in ginocchio e ripresi a cavalcare quel bell'uccello per un'ultima volta..
forse.. ;)
Lo ammetto, non mi sono masturbata la sera prima, ne a letto ne durante il bagno.. e adesso mentre andavo a lavoro ero disperata per la voglia..
questa volta avevo indossato anche le autroreggenti bianche, le comprai la mattina stessa; per farlo felice più che per evitare una seconda punizione.
quel giorno il lavoro non andò benissimo, feci qualche contratto in meno del giorno prima, ero distratta mi guardavo intorno, speravo di vederlo arrivare all'improvviso.
il tempo passava e lui non arrivava
-maledizione me la vorrà far pagare bene.. che stupida perchè non l'ho accontentato subito, che mi costava comprare queste cazzo di calze subito..-
ero persa in questi pensieri, quando sento una voce
-sei distratta cosa c'è che non va-
sobbalzo speravo di girarmi e trovare lui, ma non fu così; purtroppo era solo il mio capo.
-nulla mi scusi..-
-svegliati, va be che sei brava ma non addormentarti sugli allori-
non feci in tempo a rispondere che già era lonta, meglio così d'altronde avrei potuto rispondere ben poco se non che aveva ragione.
era più forte di me alessandro mi prendeva nella testa e nel fisico, non potevo fare a meno di lui, non potevo fare a meno di pensare a lui.
verso le 15 si avvicinò un ragazzo, iniziammò a parlare ed usai un po dicivetteria per fargli comprare qualcosa, ci riusciì per fortuna, ma ero assente ero da un'altra parte.
ero col pensiero hai due giorni precedenti, alla scopata nel magazzino ed alle sue mani che mi accarezzavano dolcemente.. sentivo delle fitte nello stomaco e l'interno coscia inumidirsi.
poi ancora ripensavo alla punizione alle sculacciate ed al ditalino interrotto, e non solo quello.
pensavo al ritorno a casa in autobus e cosa aveva pensato chi mi aveva vista con una camicetta rotta; e che tuttosommato qualcuno poteva approfitarne.. che rischio che mi ero presa..
grazie a Dio è andata bene.
la cosa che mi sconvolse fu un'altra però: quando arrivai a casa ed ero sola e piena di voglia, quando mi immersi nel bagno e mi limitai ad accarezzare la mia vulva per qualche istante senza penetrarmi.. ad accarezzami i capezzoli e persino a stringerli un po..
ma senza andare avanti..
perchè, perchè..
perchè me lo aveva ordinato lui..
perchè da quel momento ho avuto la consapevolezza di essere una schiava.
la sua schiava.
ricordo il brivido che percosse il mio corpo ed il liquido che ne fuorì uscì nel momento che arrivai a questa conclusione.. le mutandine si bagnarono moltissimo, ed io ero sempre li.. in attesa di lui.
di un suo ordine,
di un suo sorriso,
della mia speranza.
non arrivò, quel giorno non lo vidi, ed avevo tanta voglia,
dovevo scopare assolutamente, allora mi ricordai di lui, del mio ragazzo?
no del mio capo!
come dettto era un bell'uomo e avevo notato come mi guardava,sopratutto le cosce quando mi siedevo davanti a lui e le accavallavo, così decisi di provocarlo subito.
andai nel suo ufficio, bussa ed entrai, volevo sembrare sicura ma non credo che ci riusciì, era la prima volta che cercavo di sedurre un uomo per altro molto più grande di me.
ero nervosa, ma capiì quasi subito che non ne avevo motivo, e capiì quel giorno che è la donna che sceglie.
non conta l'età, non conta nulla,
è la donna che decide se si scopa oppure no.
quando entrai nella stanza mi sedetti davanti a lui e con non curanza accavallai le gambe facendo vedere un po le cosce.. il suo sguardo si staccò in quel momento dal mio.
sorrisi, non credo che se neaccorse.
-mi dispiace, oggi non sono brava come gli altri giorni..-
- non ti preoccupare, sei stata bravissima fino ad oggi, una giornataccia ci può anche stare-
-è che ha ragione.. sono proprio distratta oggi, non ci sto con la testa..-
-pensi al tuo fidanzato..- mi disse lui con una voce allusiva.
-no no a lui proprio no..-
-e a cosa pensi..-
- penso ad un'altro uomo.. bello, maturo... -
capì subito ache mi stavo riferendo a lui, anche perchè dovevo avere un espressione che era tutta un programma..
-ma cosa ti sei messa in testa..- mi dice stupito.
per un'attimo tremaii dentro di me, avevo paura che mi mandasse via.. ma non fu così..
ovviamente.
non esitai neanche un secondo, questa volta si che dovetti sembrare sicura
-secondo lei..- dissi accavallando l'altra gamba e scoprendo volutamente in modo esagerato la coscia.
si alzo si avvicinò, si mise alle mie spalle ed inizò a baciarmi il collo, sorrisi, mi rilassai..
dopo poco sentiì appoggire la sua mano sul ginocchio..
volli giocare un po, quindi m'irrigidiì per vedere lui cosa avrebbe fatto.
si fermò per un momento.. mi continuò a baciare il collo ed appena sul viso,
poi provò di nuovo a muovere la sua mano per passarla dal gioncchio alla coscia ma io non le aprivo, anzi cercavo di tenerle chiuse e più facevo così e più lui cercava di insistere con un pochino di irruenza, testimonianza del fatto che stava perdendo la pazienza.
io mi divertivo un mondo a vederlo in quello stato di eccitazione frustrata ed anche se non lo davo a vedere dentro di me ridevo a crepapelle.
lui continuava a baciarmi e toccarmi finchè sbotta e mi dice:
- ma ci hai ripensato..?-
rimango fredda..
-no.. ma voglio essere presa in un modo diverso.. devi farmi eccitare..-
intanto era tornato al suo posto, poi si era alzato ed era venuto davanti a me:
-leccami i piedi..-
glielo dissi con calma, come se lo dicessi da sempre, come se fosse una cosa normale.
ci fu qualche istante di silenzio durante il quale stavo per rimangiarmi tutto, ma prima che potessi parlare lui mi anticipò
-va bene..- disse quasi sottovoce, poi si mise in ginocchio
prese il mio piedino destro sfilò la scarpa, avvicinò le sue labbra ed iniziò a bacirlo..
mi diede uno, due, tre baci..
poi con un movimento stizzito del mio piede, quasi a volergli dare un calcio in faccia gli dissi
-ho detto leccare, sei sordo..- pensavo di aver esagerato ma non fui così, infatti lui abbasso la testa e dopo pochi istanti sentiì la sua lingua sul collo del mio piedino coperto dalle autoreggenti bianche.
mi piaceva farmi leccare i piedi e mi piaceva vedere come potevo comandare a bacchetta un uomo più grande di me.
continuai a fargli leccare i piedini ancora un po poi gli dissi che poteva salire.. e cosi inziò a leccare prima le cavigli, pèoi le gambe.. e quando arrivò alle cosce disse solo
-le autoreggenti..-
-perchè non ti sta bene?-
-no no.. anzi..- e si rituffò tra le mie cosce.. pensai che quelle calze e quell'intimo fossero sperecate per un uomo così, pensavo ad alessandro, volevo alessandro, vedevo alessandro..
ma era la mia voglia a comandare.. quindi spalancai le cosce, allontanai il suo viso e mi sfilai il perizoma..
-leccamela..-
non se lo fece ripetere due volte, si gettò tra le mie cosce ed iniziò a tormentare la mia fighetta con la lingua, le labbra e qualche morsetto..
era bravissimo stavo godendo ed arrivò dopo pochissimi secondi di questo trattamento, lui se ne accorge e continua senza sosta. lecca e mordicchia meravigliosamente.. non riuscivo a dirgli di staccarsi neanche se lo avessi voluto.
poi lo feci.. lo staccai con forza tanto che finì sdraiato..
mi tolgo la giacca e la camicia..
la gonna e il reggiseno, ben presto rimango in autoreggenti bianche e basta..
vado sopra di lui ci baciamo a lungo e con violenza poi gli tolgo la felpa e la maglia.. aveva un bel fisico per la sua età, gli mordo il petto, poi scendo e gli slaccio i pantaloni, poi li faccio volare via, e la stessa cosa faccio con i boxer..
glielo perndo in bocca inizio a succhiare e leccare ed anche io lo mordicchio, sembra gradire dai mugoliì che lancia.
quando vedo che ha il pisello completamente in tiro sorrdo, e m'impalo da sola su di lui.
-adesso te ne stai buono buono che mi scopo per bene-
non so neanche a me che cosa mi era preso, sopratutto adesso che avevo capito di amare essere sottomessa, lui non fiatò.. eseguì e basta.
iniziai a muovermi furiosamente su di lui, come se avessi della rabbia da sfogare, è stata una scopata bellissima sentivo quel paletto di carne riempirmi ed in quel momento sembrava che non ci fosse null'altro al mondo d'importante.
e forse era davvero così.
mi muovevo con foga, con rabbia, sfogavo la frustazione per non aver incontrato alessandro.. ma non mi sembrava che luca (il mio capo) fosse dispiaciuto.. anzi!
-mmm dai francy daiiiii sei fantastica siiiii daiiiiiii-
io stessa stavo godendo come una pazza
-ah ah siii siii mmmm ahhhh vengo, vengo, sto per venireeeeee siiiiiiii-
veniamo insieme e lui mi viene dentro...
mi accocolo su di lui.
avevo mille cose per la testa.. e poi la sua voce:
-diventa la mia segretaria particolare.. avrai un ottimo stipendio.. continueremo a divertirci..-
mi misi a ridere.. poi gli dissi:
-sono ancora troppo piccola per fare la puttana di professione..-
risi ancora una volta, poi senza essermi mai tolta il cazzo dalla figa, mi rialzai in ginocchio e ripresi a cavalcare quel bell'uccello per un'ultima volta..
forse.. ;)
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