La professoressa Francesca alla partita 3°parte
di
Francesca E.
genere
tradimenti
Ciao a tutti, ho avuto problemi alla e-mail, se vi va di contattarmi fate lo qui: francylamaiala@tim.it
-Allora? Adesso cosa mi vuoi fare? Vuoi farmi la dichiarazione d’amore? – queste furono le prime parole che Francesca rivolse a Rick una volta entrata nello spogliatoio.
-Come no? - rispose subito lui con un sorrisetto, mentre si avvicinò lentamente alla donna, che a sua volta, lentamente indietreggiò fino a trovarsi con le spalle al muro.
-Ti basta come dichiarazione? – chiese ironicamente Rick, mentre si abbassò la cerniera, tirandone fuori un cazzo di circa 20 cm.
Francy strabuzzò gli occhi, sorpresa ed ammirata da quel pezzo di carne che le si avvicinò minaccioso.
In realtà di cazzi ne aveva visti parecchi, ed alcune volte anche più grossi, ma quello l’affascinò, quasi più che eccitarla.
Lungo, grosso, venoso, forse un po' scuro, fu una vera e propria apoteosi.
-Cazzo se mi basta… - rispose a monosillabi la ragazza.
Intanto Rick l’abbracciò, mentre Francy portò immediatamente la mano sul cazzo di lui ed iniziò una lenta, ma gustosissima sega.
Non volle farlo venire, ma solo eccitare e ci riuscì in pieno, perché dopo quel lungo ed eccitante bacio, condito da quella sega, il pisello di Rick sembrò quasi “aggredire” la ragazza per quanto puntò dritto il corpo caldo di lei.
Francy rivolse la testa all’indietro e lui le iniziò a baciarle il collo, mentre con le mani le accarezzò le cosce, poi le fece salire lentamente e le sbottonò la camicetta, senza fretta, con cura e a lei questo fatto la fece eccitare moltissimo.
Quando i bottoni finirono, Rick, diede un’accelerata, aprendole con forza la camicetta candida, quasi volesse strappargliela, ed allo stesso modo le sfilò la gonna, Francy aprì gli occhi intontiti, come se si fosse appena svegliata da un sogno.
In men che non si dica si trova a seno nudo, visto che quel giorno decise di non indossare il reggiseno, il perizoma viola che aveva come pregio il fatto di essere molto trasparente, le autoreggenti viola e gli stivaletti.
All’improvviso la maialina si senti sollevare con forza e delicatezza e si vide, quasi dall’esterno, per quanto l’eccitazione si impadronì di lei, poggiarsi sul tavolino di legno, dove per altro era poggiata la borsa del cambio del suo fidanzato ormai cornutissimo.
Lui iniziò a sfilarle gli stivaletti, per poi leccarle i piedini con passione: baciò le sue piante profumate, poi le leccò per qualche breve minuto, per poi passare alle sue piccole dita affusolate.
Le leccò, le baciò e poi iniziò a succhiarle lentamente.
-Mmmm si mi eccita quando mi leccano i piedi dai…- mormorò sommessamente la piccola Francy e lui l’accontentò per un paio di minuti ancora, che sembrarono infiniti.
L’eccitazione, la paura di essere visti furono un mix esplosivo per entrambi i ragazzi che, ancor prima della penetrazione, si fusero già insieme.
Rick passò dai suoi piedini alle sue caviglie, le accarezzò delicatamente con la lingua finché arrivò alle sue cosce, per poi arrivare, finalmente al monte di venere, ricoperto di una folta peluria nera.
Iniziò a leccarlo, a baciarlo, mentre con un dito la stuzzicò a dovere.
Dopo qualche secondo iniziò a leccarle ed a mordicchiarle il clitoride, Francy credeva d’impazzire:
-Ti prego, non mi torturare così, ti pregooo… mmm ahhh ahhh godoooo.. mmm- Rick riemerse, dopo qualche istante, dalle cosce della bella Francesca, riprese di nuovo le caviglie tra le mani e le sposto i suoi piedini, coperti dalle autoreggenti viola, sul suo imponente pisello.
Francy, strinse i suoi piedini sul quel meraviglioso esemplare, ed iniziò a masturbarlo, prima lentamente e poi, aumentando sempre di più la velocità e la forza con cui chiuse il cazzo di Rick in quella morsa.
Lui stava impazzendo:
-Mmmmm siiii, mi fai impazzire, dai, più forte daiiii –
-Ti piace non è vero? Sono brava? – chiese la ragazza, quasi alla ricerca di un’approvazione da parte del suo amante.
- Sei fantastica! Quando ti stavo toccando le cosce in tribuna ed ho scoperto che avevi le autoreggenti è la prima cosa che ho desiderato – Francesca, sempre sdraiata sul tavolino di legno, un po’ bagnato e “fracico” sorrise soddisfatta del complimento, poi, senza smettere un momento di segarlo, ma solo diminuendo la velocità, mise una mano nella borsa del suo cornuto, ne tirò fuori una maglietta e dopo averla arrotolata se la mise dietro la testa come se fosse una specie di cuscino.
-Almeno sto più comoda – chiosò ridendo, poi ricominciò a segarlo alla stessa velocità di prima, finché Rick non le staccò i piedi dal cazzo e si appoggiò le sue cosce sulle spalle.
Finalmente era pronto per montarla.
La infilzò subito con forza e la ragazza, per poco, non ribaltò gli occhi all’indietro per il piacere, poi la sbattè con forza e rudezza e lei impazzì totalmente:
-Ahi, ahi mmm, mi fai male, mmm ma mi piace, siiii daiii godoooo aprimiiii, daiiii – Rick neanche le rispose, fu troppo preso dal chiavarsela per parlare, ma più lei strillò e più lui spinse con potenza.
-Mmmm, ti prego non smettere, mi piace troppo siii siiii come godoooo siii- Rick spinse più forte che poteva, così tanto che perfino la borsa del cornuto cadde a terra e ne uscirono le scarpe ed una parte dei pantaloni.
-Ahhhh ahhhh siii come godo… sto impazzendo completamente, siiiii spingi siii –
-Mmmmm si, ti apro in due… siiii godoooo, dai apri le cosce siiiiii-
- Sono la tua troia fammi tutto quello che vuoi dai… mmm siiii ahhhhh mi sta arrivando in bocca siiiii , sto venendooooo siiii godooooooo ahhh siiiiiiiiiii vengoooooooooo ahhhhhhhhhhhhh –
Poi Rick la fece scendere e dopo che la mise in ginocchio si fece fare una spagnola:
-ahhh siii in mezzo alle tette si! Mmmm hai due tettine fantastiche dai- Francy si mosse più velocemente possibile, volle ricevere presto il suo sperma sul viso e sul seno
-Dai, dai, più veloce-
Francesca, grata dell’orgasmo che ebbe ricevuto solo pochi istanti prima, ce la mise veramente tutta e nel giro di cinque minuti lo fece venire tra le sue tette morbide, sode e calde.
-Ahhh ahhh siii mmmm ahhhhhh- in pochi istanti il viso, i capelli, il collo ed il seno della bella professoressa erano riempiti della cremina bianca e densa del bulletto che aveva “abusato” di lei.
Dopo qualche istante per riprendersi, Francesca, andò a lavarsi, poi incominciò a rivestirsi.
-Ci rivedremo? – chiese lei
-Cetro, ma non è finita… -
-Che vuoi dire? – chiese incuriosita la ragazza
-Vieni qui che te lo dico… -
-Allora? Adesso cosa mi vuoi fare? Vuoi farmi la dichiarazione d’amore? – queste furono le prime parole che Francesca rivolse a Rick una volta entrata nello spogliatoio.
-Come no? - rispose subito lui con un sorrisetto, mentre si avvicinò lentamente alla donna, che a sua volta, lentamente indietreggiò fino a trovarsi con le spalle al muro.
-Ti basta come dichiarazione? – chiese ironicamente Rick, mentre si abbassò la cerniera, tirandone fuori un cazzo di circa 20 cm.
Francy strabuzzò gli occhi, sorpresa ed ammirata da quel pezzo di carne che le si avvicinò minaccioso.
In realtà di cazzi ne aveva visti parecchi, ed alcune volte anche più grossi, ma quello l’affascinò, quasi più che eccitarla.
Lungo, grosso, venoso, forse un po' scuro, fu una vera e propria apoteosi.
-Cazzo se mi basta… - rispose a monosillabi la ragazza.
Intanto Rick l’abbracciò, mentre Francy portò immediatamente la mano sul cazzo di lui ed iniziò una lenta, ma gustosissima sega.
Non volle farlo venire, ma solo eccitare e ci riuscì in pieno, perché dopo quel lungo ed eccitante bacio, condito da quella sega, il pisello di Rick sembrò quasi “aggredire” la ragazza per quanto puntò dritto il corpo caldo di lei.
Francy rivolse la testa all’indietro e lui le iniziò a baciarle il collo, mentre con le mani le accarezzò le cosce, poi le fece salire lentamente e le sbottonò la camicetta, senza fretta, con cura e a lei questo fatto la fece eccitare moltissimo.
Quando i bottoni finirono, Rick, diede un’accelerata, aprendole con forza la camicetta candida, quasi volesse strappargliela, ed allo stesso modo le sfilò la gonna, Francy aprì gli occhi intontiti, come se si fosse appena svegliata da un sogno.
In men che non si dica si trova a seno nudo, visto che quel giorno decise di non indossare il reggiseno, il perizoma viola che aveva come pregio il fatto di essere molto trasparente, le autoreggenti viola e gli stivaletti.
All’improvviso la maialina si senti sollevare con forza e delicatezza e si vide, quasi dall’esterno, per quanto l’eccitazione si impadronì di lei, poggiarsi sul tavolino di legno, dove per altro era poggiata la borsa del cambio del suo fidanzato ormai cornutissimo.
Lui iniziò a sfilarle gli stivaletti, per poi leccarle i piedini con passione: baciò le sue piante profumate, poi le leccò per qualche breve minuto, per poi passare alle sue piccole dita affusolate.
Le leccò, le baciò e poi iniziò a succhiarle lentamente.
-Mmmm si mi eccita quando mi leccano i piedi dai…- mormorò sommessamente la piccola Francy e lui l’accontentò per un paio di minuti ancora, che sembrarono infiniti.
L’eccitazione, la paura di essere visti furono un mix esplosivo per entrambi i ragazzi che, ancor prima della penetrazione, si fusero già insieme.
Rick passò dai suoi piedini alle sue caviglie, le accarezzò delicatamente con la lingua finché arrivò alle sue cosce, per poi arrivare, finalmente al monte di venere, ricoperto di una folta peluria nera.
Iniziò a leccarlo, a baciarlo, mentre con un dito la stuzzicò a dovere.
Dopo qualche secondo iniziò a leccarle ed a mordicchiarle il clitoride, Francy credeva d’impazzire:
-Ti prego, non mi torturare così, ti pregooo… mmm ahhh ahhh godoooo.. mmm- Rick riemerse, dopo qualche istante, dalle cosce della bella Francesca, riprese di nuovo le caviglie tra le mani e le sposto i suoi piedini, coperti dalle autoreggenti viola, sul suo imponente pisello.
Francy, strinse i suoi piedini sul quel meraviglioso esemplare, ed iniziò a masturbarlo, prima lentamente e poi, aumentando sempre di più la velocità e la forza con cui chiuse il cazzo di Rick in quella morsa.
Lui stava impazzendo:
-Mmmmm siiii, mi fai impazzire, dai, più forte daiiii –
-Ti piace non è vero? Sono brava? – chiese la ragazza, quasi alla ricerca di un’approvazione da parte del suo amante.
- Sei fantastica! Quando ti stavo toccando le cosce in tribuna ed ho scoperto che avevi le autoreggenti è la prima cosa che ho desiderato – Francesca, sempre sdraiata sul tavolino di legno, un po’ bagnato e “fracico” sorrise soddisfatta del complimento, poi, senza smettere un momento di segarlo, ma solo diminuendo la velocità, mise una mano nella borsa del suo cornuto, ne tirò fuori una maglietta e dopo averla arrotolata se la mise dietro la testa come se fosse una specie di cuscino.
-Almeno sto più comoda – chiosò ridendo, poi ricominciò a segarlo alla stessa velocità di prima, finché Rick non le staccò i piedi dal cazzo e si appoggiò le sue cosce sulle spalle.
Finalmente era pronto per montarla.
La infilzò subito con forza e la ragazza, per poco, non ribaltò gli occhi all’indietro per il piacere, poi la sbattè con forza e rudezza e lei impazzì totalmente:
-Ahi, ahi mmm, mi fai male, mmm ma mi piace, siiii daiii godoooo aprimiiii, daiiii – Rick neanche le rispose, fu troppo preso dal chiavarsela per parlare, ma più lei strillò e più lui spinse con potenza.
-Mmmm, ti prego non smettere, mi piace troppo siii siiii come godoooo siii- Rick spinse più forte che poteva, così tanto che perfino la borsa del cornuto cadde a terra e ne uscirono le scarpe ed una parte dei pantaloni.
-Ahhhh ahhhh siii come godo… sto impazzendo completamente, siiiii spingi siii –
-Mmmmm si, ti apro in due… siiii godoooo, dai apri le cosce siiiiii-
- Sono la tua troia fammi tutto quello che vuoi dai… mmm siiii ahhhhh mi sta arrivando in bocca siiiii , sto venendooooo siiii godooooooo ahhh siiiiiiiiiii vengoooooooooo ahhhhhhhhhhhhh –
Poi Rick la fece scendere e dopo che la mise in ginocchio si fece fare una spagnola:
-ahhh siii in mezzo alle tette si! Mmmm hai due tettine fantastiche dai- Francy si mosse più velocemente possibile, volle ricevere presto il suo sperma sul viso e sul seno
-Dai, dai, più veloce-
Francesca, grata dell’orgasmo che ebbe ricevuto solo pochi istanti prima, ce la mise veramente tutta e nel giro di cinque minuti lo fece venire tra le sue tette morbide, sode e calde.
-Ahhh ahhh siii mmmm ahhhhhh- in pochi istanti il viso, i capelli, il collo ed il seno della bella professoressa erano riempiti della cremina bianca e densa del bulletto che aveva “abusato” di lei.
Dopo qualche istante per riprendersi, Francesca, andò a lavarsi, poi incominciò a rivestirsi.
-Ci rivedremo? – chiese lei
-Cetro, ma non è finita… -
-Che vuoi dire? – chiese incuriosita la ragazza
-Vieni qui che te lo dico… -
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