Ricordi estivi

di
genere
etero

Un amico chiama: "Dai, stasera usciamo e ci divertiamo!". Usciamo, ci divertiamo, lo sento vicino, mi offre da bere. "Cazzo, che bel viso che hai...che occhi tesoro mio, che occhi...che ti farei questa sera...".
"Dai, smettila...lo sai che non sei il mio tipo..."
"Che strana storia questa del "non sei il mio tipo"...che storia è? Una scopata è una scopata. Cicchetto?"
"L'ennesimo? No problem, tanto non te la do. Ordina! Vado in bagno e stavolta pago io."
La musica è assordante, l'odore del locale è forte, la testa inizia a girare, mi sento osservata. Un ragazzo di colore si avvicina, sento la sua mano sui miei fianchi, mi eccito...si, mi eccito. Mi giro, lo guardo desiderosa , vado in bagno. Reggaeton a palla, musica che ti scorre nelle vene. Mi specchio, stasera sono davvero bella: abbronzatissima, un filo di trucco sugli occhi verdi, capelli selvaggi, maglia gialla e intimo nero di pizzo, si intravede e non mi dispiace. Esco dal bagno, lui è lì, ma no...non ne ho voglia. Cerco di tornare al bancone e vengo fermata di nuovo: alto, moro, con il pelo che esce dalla camicetta, sodo...uomo. Mi ispira, mi parla nell'orecchio, dice, perchè la musica non consente di meglio. Il suo respiro sul mio orecchio mi eccita, poi, per sbaglio, appoggia le labbra sotto all'orecchio. Si scusa. Mi prende a ballare, mi gira, mi osserva desideroso, mi abbraccia da dietro, lo sento che si struscia e mi bagno. Sento le sue mani sui miei fianchi: "Mi piacciono..." mi sussurra. Sono leggermente ubriaca, vogliosa e terribilmente disinibita. Mi giro, gli lecco l'orecchio. Profuma, è terribilmente profumato di uomo. Non so il suo nome, e non mi interessa.
"Andiamo via?" gli dico. "Vada avanti, principessa...". Mi fa spazio, poi mi abbraccia di nuovo da dietro e mi spinge in avanti tra la folla. Sento il suo cazzo duro tra le natiche, sento la sua mano sfiorarmi la fica. Dio, sono bagnata. Fottutamente bagnata. Usciamo dal locale, mi bacia. Sento la sua lingua nella mia bocca, desiderosa. Il percorso dalla discoteca a casa mia è breve, mi abbraccia, mi prende per i fianchi. Mi sbatte contro il muro, mi denuda un seno in mezzo alla strada ed inizia a leccarmelo un capezzolo, vorrei dirgli di smetterla ma non riesco. Non riesco. Scappo. Mi segue. Arriviamo a casa, cerco la chiave e sento le sue mani sul mio culo, la sua lingua dietro al mio collo. Apro il portone, entriamo. Dovremmo fare delle scale ed arrivare nella mia vera casa ma niente, non resisto. Luogo comune, più eccitante. Getto a terra la borsa, lui mi sbatte di nuovo contro il muro, mi gira. Mi tira su le mani mentre me lo struscia sulle natiche e mi bacia il collo. Mi tira giù i pantaloni, mi sculaccia, poi mi sposta il perizoma e si abbassa. Sento la sua lingua, poi lo sento succhiare, mi succhia il clitoride...gemo forte. Lo sento smettere e poi...mi prende, dio se mi prende. Ha un cazzo enorme, largo. Lo sento entrare prepotentemente, avanti e indietro. "Sei la mia troia..." mi sculaccia. Mi eccita da paura, vengo urlando. Smorza il mio urlo con le sue dita, mentre vengo spinge più forte. Mi stringe i capezzoli tirando giù il reggiseno. Non è contento! Mi gira, mi fa abbassare a gambe larghe, succhia tutto il piacere, fino all'ultimo goccio. Io voglio il suo cazzo in bocca, lo voglio ora, subito. Non me lo da, non è il suo turno, dice. Non mi interessa, mi alzo e lo prendo in mano. è grosso, largo e grosso, pulsa di piacere, è caldo. Mi abbasso, lo prendo in bocca. Lui mi prende la testa e mi scopa la bocca. Lo guardo, impazzisce. Lo lecco con passione, gli succhio le palle. Lo sento gemere forte. Mi fermo. Ho ancora voglia di quel cazzo dentro di me. Lo capisce. Mi fa sdraiare a terra, mi tira su le gambe e mi lecca, prima la mia fica ancora tutta bagnata e poi il buchetto dietro. Ci infila un dito, lo rilecca. Poi mi scopa. Mentre mi scopa, mi tiene il seno, poi mi masturba il clitoride. Vengo, ancora, di nuovo. Orgasmo multiplo. Mi bagna il buchetto dietro con il mio piacere, lo infila, mi fa male ma mi fa godere da paura, Esce, lo rinfila, esce e rinfila, poi di nuovo in fica a sfondarmi. Lo faccio sedere appoggiato contro il muro, allargo le gambe, gli do la schiena e mi appoggio alla ringhiera delle scale. Mi infilza. Dio che piacere. Lo cavalco mentre mi lecca la schiena e mi masturbo. "Voglio il tuo sperma in bocca, hai capito?". Annuisce. Mi sculaccia di nuovo, più forte. Di nuovo orgasmo. Mi mette a pecora alzandosi sulle ginocchia, mi sfonda nel vero senso della parola, sento il suo cazzo arrivarmi in pancia. Mi gira, mi viene sui seni, schizza tantissimo, lui vuole così. Poi mi stende il suo sperma addosso, sui seni, me li massaggia mentre mi bacia. Si stende sfinito, io mi rivesto. Lo fa anche lui, controvoglia. Mi riprende ma per me è ora di andare. Apro la porta, mi dice il nome, forse il cognome, ma non ricordo nessuno dei due. "Ci vediamo, almeno, domani sera, alla disco?"
"Può darsi, non lo so. Dammi un bacio, sei stato bravo. Buonanotte." Mi sorride e chiudo la porta..
scritto il
2016-05-31
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