Una lezione molto particolare della prof.ssa Marinoni

di
genere
masturbazione


vete mai avuto la professoressa Marinoni ? La ricordate di sicuro, se è stata una vostra insegnante. Era una docente di Scienze dai metodi molto innovativi. Sempre molto esauriente nelle spiegazioni, faceva molti esperimenti in laboratorio e le lezioni di Scienze davvero non risultavano mai noiose, anzi sono sempre state una scoperta per i ragazzi. Insomma, nella nostra scuola è risultata per anni una delle docenti più apprezzate, poi si è trasferita a Trento. Anzi, si dice pure che abbia sposato un ricco industriale tedesco e abbia smesso di insegnare.
Tutti gli studenti sanno che svolgeva alcune lezioni all’avanguardia per l’epoca (gli anni Novanta). Tutti noi suoi ex allievi ce le ricordiamo perché vi abbiamo assistito: quelle lezioni erano molto piacevoli (parlava già di contraccezione, educazione sessuale ecc.), interessanti per gli adolescenti e nessuno ha mai sollevato polemiche perché era molto professionale e seria.
Dopo anni, memore di quelle lezioni, tempo fa ho fatto un sogno in cui lei era protagonista: una lezione impossibile ma molto speciale ed eccitante.
Non ricordo esattamente il giorno, ma di certo era verso al fine della mattinata (quarta, quinta ora): la professoressa aveva in programma una lezione sull’apparato genitale.
- Ragazzi e ragazze, tutti alla pagina 214 del vostro testo! -
Si sentì subito un sussurrare di voci, soprattutto da parte dei maschi, quando guardammo l’immagine che libro proponeva: riproduzione, sotto forma di disegno, di un pene e di una vagina, accompagnati nel dettaglio da tutte le restanti parti dell’apparato genitale con i relativi nomi. Erano altri anni rispetto ad ora e, sebbene fossimo in quinta superiore, non eravamo moto esperti.
- Vi sento incuriositi. Partiremo oggi con l’apparato uro-genitale maschile. –
La Marinoni cominciò a descrivere, con l’uso dell’immagine, tutto l’apparato: la presenza del pene, dello scroto, dei testicoli, dei vasi deferenti, della prostata; passò poi ad elencare le parti del pene e quindi di come avviene il funzionamento dell’apparato: come si determina l’erezione, come avviene l’eiaculazione in un uomo e concluse la sua delucidazione con un accenno al liquido seminale e alla sua composizione.
Nel corso della lezione cominciarono le domande, talvolta provocatorie: “Prof, in genere durante un’erezione di quanto si allunga il pene ?”, oppure “Con l’erezione si scopre tutta la cappella, ops, scusi, il glande?”, “Toccarsi danneggia l’apparato riproduttore”; ed altre domande simili che i maschi facevano.

I maschi in classe erano sei, Luca, Davide, Matteo (Matty), Alessandro (Ale), Stefano (Ste) e Simone, quest’ultimo un ripetente di due anni più grande, quasi ventunenne; noi ragazze eravamo in 14.
Eravamo in quinta superiore, ma i ragazzi non erano ancora un po' … acerbi. Fisicamente intendo. Dei diciottenni ancora un po’ brufolosi, come sempre a quell’età; Davide era però davvero bellino, niente acne, longilineo, castano chiaro e riccio.
Poi c’era Simone, il più grande di tutti, non propriamente bello ma che faceva un certo effetto su noi ragazze perché era fisicamente maturo, più uomo: sempre un filo di barba, fumava qualche sigaretta, guidava il motorino, vestiva in modo non curato ma che evidenziava una certa personalità.

La Marinoni rispondeva con serietà a tutte le domande, fingendo di non cogliere l’intento provocatorio.
Poi arrivò la sorpresa.
La professoressa si alzò: - Bene. Ora è il momento del laboratorio pratico. –
Ci guardammo tutti. Che laboratorio potevamo fare su quell’argomento? Che tipo di esperimento ?
- Lo faccio ormai tutti gli anni … Lo propongo anche a voi. Esercitazione pratica.-
Noi continuavamo a non capire mentre la Marinoni continuò con pacatezza e serietà:
- Ora, ragazze, i vostri compagni verranno alla cattedra e vedrete dal vivo l’apparato genitale maschile.-
I ragazzi si guardarono sorridendo increduli.
- Non sto scherzando. Certo, siete ormai maggiorenni e chi non vuole può anche evitare. Non ci sono punizioni. –
I nostri compagni si guardarono un attimo perplessi, poi in cinque si alzarono; Matteo era rimasto seduto, molto serio e accigliato. Sapevamo che era il più introverso.
Stefano, Davide, Ale, Luca e Simone erano in piedi accanto alla Marinoni: due alla sua destra e tre a sinistra. Dopo pochi minuti, con il capo un po’ chino per l’imbarazzo, si unì a loro anche Matteo.
- Ora, ragazzi, vinciamo l’imbarazzo. Abbassate i pantaloni e togliete la maglia. Grazie. –
La Marinoni cominciò ad evidenziare alcuni caratteri sessuali dei nostri compagni, rimasti chi in slip, chi in boxer.
Noi ragazze osservavamo un po’ curiose il corpo dei ragazzi: sotto l’intimo si intravedevano, ovviamente, i genitali e qualcuno aveva già un certo rigonfiamento dovuto all’ eccitazione. Oppure, pensavamo, ce l’ha particolarmente grosso !
- Vedete, ragazze, Stefano ha pochi peli sulle cosce e anche sul petto è tutto glabro, invece ha una certa peluria sulle ascelle: è normale, non tutti sono ugualmente pelosi. Se abbassa gli slip (breve pausa e poco dopo Stefano, imbarazzatissimo, ad un cenno dell’insegnante lo fece), vedete che il pube è sufficientemente peloso e il pene è ormai sviluppato. Lo si capisce dalle dimensioni. Quindi, come vi dicevo, anche a 18 anni per un ragazzo lo sviluppo è in corso … In genere i ragazzi si sviluppano un po’ più tardi delle ragazze, pertanto ancora per qualche anno Stefano potrà verificare dei cambiamenti sul suo corpo, con un aumento anche dell’apparato pilifero …
Intanto Stefano si copriva i genitali con le mani, perché la situazione e sicuramente la mano della docente gli stava procurando un’ erezione. La Marinoni gli sorrise per rassicurarlo e tranquillizzarlo.
- Tranquillo, Stefano, è normale che tu abbia avuto un inizio di erezione dato che hai ricevuto una sollecitazione alle zone più erogene del corpo maschile . Anzi, questo è istruttivo anche per la classe.-
Poi la Marinoni concentrò la propria attenzione sul corpo di Davide.
- Osservate, ragazze, che Davide ha una lieve peluria attorno all’ombelico (lo indicava con il dito); anche per lui lo sviluppo è in corso ormai da qualche anno. Il suo pene (intanto gli aveva fatto abbassare i boxer) è abbastanza sviluppato. Vedete che a differenza di quello di Stefano questo non è completamente coperto: il glande sporge un pochino. Tutto ciò è normale: alcuni uomini hanno più pelle, altri un po’ meno, a coprire il glande: questa parte, come abbiamo visto prima nella lezione teorica, si chiama prepuzio. Poi notate la folta peluria del pube che copre un po’ anche lo scroto (lo toccò lievemente). Anche i peli sono un fattore molto soggettivo: non tutti gli uomini sono ugualmente pelosi, anzi alcuni quasi per nulla, e la cosa dipende da fattori ereditari e ormonali.
- Alessandro è un po’ grassoccio, come sapete. Questo a volte può creare qualche problema per lo sviluppo, ma mi sembra che qui sia tutto normale. Osservate che, a differenza dei suoi compagni, ha dei capezzoli decisamente più grandi. Anche i capezzoli, come per voi ragazze, si ingrossano durante lo sviluppo nei maschi. Il suo pene (Ale aveva nel frattempo abbassato gli slip seguendo il cenno della professoressa) è piuttosto tozzo ma meno lungo di quello degli altri due compagni. Ma non c'è nulla di male, dato che è assolutamente nella norma. Ricordatevi che le misure variano molto da uomo a uomo, non c’è uno standard, e secondo certi studi bastano 9 centimetri in erezione per soddisfare sessualmente una donna. –
- Luca è il più alto di tutti, a occhio è oltre un metro e ottanta (Luca annuì con la testa, precisando 1,82), ma questo non significa necessariamente che sia più sviluppato o più dotato. Ha parecchio pelo sulle gambe e sulle ascelle … Il pene, beh, adesso come vedete lui ha un inizio di erezione quindi non è facile fare un confronto con gli altri, però, la lunghezza è simile a quella dei primi due amici. Vedete che quando subentra l’erezione il glande progressivamente si scopre.-
Mentre faceva questa osservazione lo toccò leggermente con la punta del dito sotto il glande, procurando un lieve sussulto in Luca, a cui l’erezione era aumentata visibilmente tanto che il pene gli si era indurito ingrossandosi parecchio.
La Marinoni lo rassicurò, vedendo il suo imbarazzo, e passò poi a Simone.
- Simone, lo sapete ragazze, è il più grande tra i vostri compagni, ha due anni in più. Sembra poco ma per un ragazzo non è così, quindi il suo livello si sviluppo è decisamente più avanzato. Vedete che ha un po’ di peluria sui capezzoli e al centro del petto. Poi (e qui fu la professoressa ad abbassare gli slip) il suo pene è completamente formato, i testicoli pure. Lui ha tutto il glande coperto. –
Noi ragazze osservavamo il suo organo moscio ma decisamente lungo.
- Vedete il pelo pubico più folto, lo scroto rivestito da una certa peluria (intanto glielo toccava) e questi che si scorgono sono i testicoli. Ora vediamo: se facciamo scendere questa pelle, si nota bene il glande (e con la mano la faceva scorrere delicatamente). Ora è normale che con la mia sollecitazione stia subentrando l’erezione – disse sorridendo un po’.
Infatti, il pene di Simone si stava ingrossando e drizzando con dei piccoli scatti e con una leggera curvatura. Noi guardavamo imbarazzate ma anche con una certa curiosità: era il più maturo e formato e il glande un po’ a punta si era scoperto tutto.
Quando la Marinoni tolse la mano, il pene era sufficientemente rigido, dritto, arrivava a sfiorare quasi l’ombelico di Simone.
Poi toccò al più imbarazzato, Matteo. Si spogliò e la Marinoni, capendo il suo stato d’animo, fu più sbrigativa: evidenziò come anche per lui si potessero fare osservazioni simili a quelle dei primi due compagni, precisando però che, nonostante la statura non slanciata, la lunghezza del pene a riposo era superiore.
- Quindi, ragazze, non c’è diretta proporzionalità tra la statura di un uomo e le dimensioni del suo pene! –
Noi pensavamo fosse finito l’esperimento. Ma la Marinoni disse:
- Ora procediamo. Adesso, ragazzi, fate in modo di avere tutti un’erezione, una buona erezione. Anche tu, Simone, anche se hai già mostrato prima la tua erezione. –
I ragazzi cominciarono a toccarsi il pene, mentre la Marinoni spiegava:
- Ad alcuni uomini il pene si drizza quasi del tutto, quasi fino sfiorare il basso ventre, altri anche in erezione totale lo hanno più reclinato verso il basso. Non è un difetto. –
Ci spiegava che quello che i nostri compagni stavano facendo era la masturbazione maschile.
Ogni ragazzo aveva una sua tecnica: Ale ad esempio scorreva piuttosto veloce, Stefano si accarezzava il glande con una mano e con l’altra faceva scorrere la pelle, Luca si accarezzava anche lo scroto …
Erano tutti duri di fronte a noi: le dimensioni erano visibilmente diverse. Simone era duro e lo aveva davvero lungo, ma anche Matteo non scherzava, come aveva notato prima la professoressa.
- Ora si sono fermati e vedete che il loro pene resta dritto anche senza la mano. Simone e Stefano lo hanno ben dritto, gli altri un po’ meno, in particolare Luca, come spiegavo prima. Ma non è un difetto, non preoccuparti Luca. Ripeto che è del tutto normale, ognuno ha un certo tipo di erezione. L’importante è che l’erezione avvenga e ben solida.”
Si fermò qualche istante, poi, guardato l’orologio, proseguì:
“Ragazze, i vostri compagni hanno interrotto la stimolazione, la masturbazione, ma se avessero continuato, seppure con tempi diversi, avrebbero raggiunto l’orgasmo e quindi l’eiaculazione. Ora se vogliono possiamo proseguire l’esperimento … fino all’eiaculazione.-
Noi pensavamo che non avrebbero acconsentito ed eravamo molto perplesse ma insieme eccitate.
Accettarono in tre: Davide, Stefano e ovviamente Simone. Gli altri non se la sentirono e si rivestirono, tornando al posto visibilmente rossi in volto.
La Marinoni aprì la sua consueta valigetta e ne estrasse tre profilattici: - Questi vi serviranno per non sporcare dappertutto – disse ai ragazzi rimasti.
I tre cominciarono a toccarsi di nuovo e misero il profilattico sui loro peni completamente in erezione.
Proseguirono tenendo i loro membri nel pugno della mano e scivolando su e giù.
Si sentivano Stefano e Davide ansimare, il loro respiro era accelerato; Stefano chiudeva anche gli occhi ogni tanto. Simone maneggiava il pene e si toccava lo scroto, poi si passava la mano anche sull’addome.
Ad un tratto un gemito come soffocato: Stefano stava godendo. Un liquido biancastro e abbondante usciva dalla punta del suo pene, visibile attraverso il profilattico sottile e trasparente: lui sospirava forte. Poi, tolto il profilattico, si mise in disparte a pulirsi e a rivestirsi.
Solo qualche ulteriore minuto e Davide esclamò ansimando: - Prof, sto per venire. Non resisto più!-
-Tranquillo, Davide, lasciati andare!- lo rassicurò la Marinoni.
E senza gemere molto, spalancando le labbra e chiudendo gli occhi anche lui eiaculò.
La quantità di sperma, come osservò la professoressa, era inferiore a quella di Stefano:
- Anche questa è una caratteristica che varia da soggetto a soggetto … Inoltre, dipende molto dall’eccitazione, dalla durata della stimolazione. -
Simone era rimasto l’unico e ci stava prendendo gusto. Anzi sorrideva un po’ sornione e compiaciuto. Chiese alla docente di togliere il “goldone”, così lo aveva chiamato. La Marinoni acconsentì, ma distese sulla cattedra un ampio cartone blu.
La mano di Simone scorreva veloce su e giù, ogni tanto la inumidiva con la saliva; massaggiava i suoi testicoli. Mi sembrava che una piccola goccia trasparente, a tratti, sorgesse sulla punta del suo glande.
Infatti la Marinoni osservo:
-I ragazzi, in modo diverso, come accade quando noi donne ci eccitiamo, possono fare uscire dall’uretra qualche goccia che anticipa l’eiaculazione. Attente, ragazze, che anche quel pochissimo liquido può fecondare … Quindi usate molte precauzioni, sempre”.
Il pene dritto e duro di Simone era molto eccitante davvero, inoltre con la mano si sfiorava anche i capezzoli e poi ancora lo scroto.
La Marinoni dopo qualche minuto disse:
- Ragazze, ad alcuni uomini piace molto toccare i testicoli, come sta facendo Simone, ma talvolta anche sotto, verso l’ano, così da stimolare la prostata. Lì c’è un punto molto sensibile dell’apparato maschile. Aspetta, Simone, facciamo vedere … -
Di certo quella era un’esperienza nuova anche per lui: Simone dilatò un po’ le gambe, lei cominciò a toccare con due dita in quel punto sotto i testicoli e lui cominciò a sentire un forte piacere:
- Oh, prof, ooohhh, meraviglioso! –
Ansimava sempre di più. Pochi minuti e:
- Prof, non resisto più. Cazzo, sto per venire. Si sposti, prof, altrimenti la spruzzo tutta! Mmmmm! Ahh! –
Gemette e spruzzò un fiotto di sperma sulla cattedra, poi un altro, un altro e infine un altro meno abbondante. Rimase immobile qualche secondo con il pene chiuso nel pugno e gli occhi chiusi. Sospirava forte: aveva goduto davvero molto. Poi, con un fazzolettino si pulì il pene che piano piano perdeva rigidità e si rivestì.
La professoressa intanto ci chiamò attorno alla cattedra e ci fece vedere com’era lo sperma, dopo averlo collocato su un piccolo piattino di vetro.
Pochi istanti ancora e la campanella suonò.
Le mie compagne - se lo sono confidate dopo la lezione - alla fine di quell’ora erano tutte bagnate nelle mutandine !

E’ stato un sogno erotico, ovvio … Ma che lezione istruttiva sarebbe stata per noi ragazze che, a quei, tempi avevamo 18 anni ma eravamo un po' imbranate !!

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scritto il
2016-06-12
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