Mi cugina ballerina
di
Professionista81
genere
incesti
Questo é uno dei miei primi racconti, ma uno di quelli che mi eccitano di più.
Il fatto è successo solo pochi giorni fa e ha come protagonisti me, studentello universitario di 19 anni di Milano e di nome Marco e mia cugina Rosaria, di 17 anni, anch’essa studentessa qui a Milano. Mia cugina che deve il suo nome a mia zia, bella donna sulla quarantina di origini siciliane, ha un fisico mozzafiato, è tonica in quanto pratica ballo sin da quando ha otto anni, ha due tette enormi,credo una quarta, rotonde e sode. Ha un fisico asciutto, fianchi stretti, sedere sodo e classico aspetto da ragazza mediterranea. Capelli neri a ricci, spesso legati a coda come ogni ballerina che si rispetti, pelle scura e un visino che fa girar la testa a tutti nel liceo classico che frequenta.
Ho sempre avuto il sogno segreto di fare del sesso con mia cugina o perlomeno di mettere le mani sulle sue enormi tette, pochi giorni fa tutti i miei sogni si sono avverati.
Come ogni venerdì mattina andavo dai miei zii per un saluto perché durante il weekend tipicamente lasciano la città per andare a sciare d’inverno o per andare al mare d’estate. Ieri mattina mia zia però, diversamente dal solito non era in casa. Al citofono fui infatti sorpreso di sentire mia cugina. Rosaria naturalmente mi invitò a salire e mi spiegò che sua madre era andata a far la spesa mentre lei era rimasta a casa da scuola perché aveva un forte raffreddore. Nonostante le pessime condizioni di salute aveva comunque deciso di ballare in casa ed infatti la trovai che aveva addosso solo un tutù bianco e sotto era evidente che non indossasse null’altro. Dalla parte superiore del suo tutù era infatti facile intravedere i grossi capezzoli delle sue enormi tette, la parte inferiore del suo tutù invece era ben stretta sulle pareti della sua fighetta ed era facile intravedere il taglio della prugnetta.
Io ero super eccitato, ma fortunatamente, essendo pieno dicembre ero ben vestito ed era impossibile intravedere la mia erezione sotto il maglione creata da quella visione divina.
Mia cugina intanto si sentiva completamente a suo agio così dopo aver parlato del più e del meno, insistette per farmi vedere gli ultimi passi di danza che stava preparando. Io non aspettavo altro, così mi accomodai sul divano e le dissi iniziare. Mia cugina Rosaria dopo aver messo la base di una musica classica a me del tutto sconosciuta, iniziò ad ondeggiare, a fare giravolte, spaccate e piroette nel salotto di casa dei miei zii. Ad ogni passo le sue due enormi tette sode balzavano dandomi una profonda eccitazione ed io intanto sul divano mi ero portato la mano al pacco e sotto il giubbotto avevo iniziato a massaggiarmelo, preso dalla forte eccitazione. Ad un certo punto mia cugina iniziando forse a notare la mia eccitazione, iniziò a ballare in maniera sempre più sexy, facendo espressioni da maialina e iniziando ad assumere pose di danza sempre più strane e che poco, per quanto la mia poca esperienza in materia mi consentisse di valutare, c’entrassero con la danza classica. La mia eccitazione saliva, iniziavo a sudare un po’. Intanto mia cugina stava facendo delle spaccate per terra, dopo l’ultima spaccata, si sedette a terra di fronte a me e dicendomi “guarda Marco cosa sono in grado di fare!”, divaricò completamente le gambe, sostenendole con le mani. Dai bordi del suo tutù era possibile intravedere i contorni della sua figa rosa, ancora senza peli probabilmente o accuratamente rasata ai bordi. Stette in quella posizione alcuni secondi, io intanto avevo il pene che mi pulsava e che spingeva forte contro le mie mutande che ormai lo trattenevano a stento. Io le dissi “cuginetta sei proprio brava!dovresti farmi vedere i tuoi miglioramenti nella danza più spesso..”. Dopodichè, mia cugina, capendo che io apprezzavo quanto stesse facendo, mi disse “ora devi aiutarmi a fare una cosa che ancora non mi riesce del tutto. In pratica ti devi alzare in piedi e devi tenermi per le caviglie mentre io starò testa in giù davanti a te, devo fare la spaccata testa in giù che ancora non mi riesce alla scuola di ballo”. Io naturalmente accettai senza esitare. Così mi alzai in piedi, mia cugina venne verso di me, si mise testa in giù appoggiata sulle mani e io la presi per le caviglie.
Dopo un po’ mi disse: “ok Marco, perfetto! ora sposta le tue mani sui miei fianchi”, feci come mi disse e muovendo le mie mani dalle sue caviglie verso i suoi fianchi, non mancando naturalmente di accarezzarle la parte esterna delle coscie, la tenetti sorretta per alcuni minuti in quella posizione. A questo punto mia cugina iniziò lentamente ad allargare le gambe, in pratica fece una spaccata testa in giù mentre io la sostenevo per i fianchi. Il mio viso era a 10 cm dalla sua fighetta coperta dal finissimo strato bianco del suo tutù. Non potrei trattenermi dall’annusare il buon profumo che proveniva da quel lembo di stoffa dal quale era possibile intravedere le gonfie labbra di mia cugina. E non ne sono certo perché ormai la mia eccitazione era tanta che mi stava anche offuscando la vista, ma mi sembra che il suo tutù fosse un po’ bagnato. Ad un certo punto mi cugina mi disse: “vado bene così Marco, ti è piaciuto?”e io non potei che rispondere che era stato bellissimo e che avrei potuto aiutarla a fare quell’esercizio tutte le volte che voleva. A quel punto sentimmo sentir suonare il citofono, era mia zia tornata dal negozio. Salutai mia zia, parlammo un po’ del più e del meno dopodichè salutai entrambe e accompagnato alla porta da Rosaria me ne andai a casa. Mia cugina però alla porta prima di andarmene mi disse che il giorno dopo i suoi sarebbero andati in montagna e che lei a causa del raffreddore sarebbe rimasta tutto il week-end a casa e che se volevo potevo andare a trovarla per aiutarla ancora negli esercizi. Così il giorno dopo non persi tempo e visto che io nei week-end non avevo mai quasi nulla da fare, andai a trovarla. Quel giorno mia cugina indossava solo un top bianco molto aderente ancora con le enormi tette evidentemente non sorrette da alcun reggiseno e nella parte inferiore degli shorts blu molto stretti. Mia cugina mi ringraziò per esser venuto e mi disse che grazie a me avrebbe sicuramente raggiunto grandi risultati. Così ripetemmo subito l’esercizio più caldo del giorno precedente. Ce l’avevo ancora di fronte, faceva la verticale testa in giù e con le gambe spalancate davanti alla mia faccia, mentre la tenevo per i fianchi. Questa volta gli shorts lasciavano intravedere molto di più essendo molto stretti nella parte del sotto-cavallo, potevo infatti intravedere anche un po’ delle sue grandi labbra. La tentazione di palparla era forte ma non volevo rischiare di rovinare tutto e di farmi cacciar via di casa da mia cugina. Le sue gambe completamente spalancate a pochi centimetri dalla mia faccia mi attiravano sempre di più, così mentre lei continuava ad aprire e chiudere le sue gambe, io involontariamente portavo il mio viso verso la sua fighetta. Il mio cazzo era durissimo, ero inebriato dal profumo proveniente dalla sua fighetta! Dopo pochi minuti avvenne l’inevitabile, appoggiai la mia bocca sul lembo di stoffa a contatto con la sua fighetta! Mia cugina esclamò subito: “cosa fai porcellino?siamo cugini, lo sai che non si può!”, così si rimise in piedi e corse in bagno. Intuivo che forse avevo sbagliato, però non era possibile che lei avesse fatto tutto ciò solo per esercitarsi, non volevo crederlo. Così bussai alla porta del bagno, le chiesi se andava tutto bene e lei mi rispose di non preoccuparmi e di tornare il giorno dopo che per quel giorno si era stancata di fare esercizi.
Il giorno dopo era domenica, alle 10 di mattina mi presentai a casa sua. Quando mi aprì alla porta aveva indosso solo una canottiera semitrasparente e delle mutandine bianche molto aderenti in bella mostra. Mi aprì e mi disse “ciao Marco, scusa l’abbigliamento ma mi sono appena alzata.. Ora siediti sul divano del salotto che inizia lo spettacolo”. Io chiesi di che spettacolo stesse parlando e lei mi rispose che dopo quello che avevo fatto il giorno il precedente mi meritavo uno spettacolino. Così obbedendo ai suoi ordini andai in salotto, mi sedetti e aspettai. Dopo un po’arrivò, mise della musica sudamericana molto sensuale (genere tango) ed iniziò a ballare. Per i primi minuti ballò moto sensualmente in piedi, avendo addosso sempre solo una canottiera e le mutandine molto strette.. poi si diresse verso di me che ero ancora seduto sul divano. A ritmo di musica iniziò a strusciare il suo sedere sul mio cazzo! Io ero in preda ad un’eccitazione bestiale, non mi trattenenvo più. Dopo aver menato per un po’ il suo sodo sederino sulla mia asta dura, di slegò i capelli, mostrando una folta chioma riccia, si alzò, si sdraio per terra di fronte a me e divaricò le gambe, prese le mutandine all’altezza del monte di venere e inizio a tirarle all’insù, facendo aderire la parte inferiore sempre di più alle pareti della sua fighetta e lasciando scoperta parte della stessa. Io esclamai che era magnifica, mi aprì la cerniera dei pantaloni e iniziai a masturbarmi davanti a lei sfacciatamente. Lei a questo punto, mentre ballava divorava il mio cazzo con gli occhi. Dopo pochi minuti decise anche lei di rivelare le sue voglie e si levò la canottiera, mostrandomi un seno ancora più enorme, sodo e benfatto di quanto non pensassi. Io allibito dalla visione di mia cugina che ballava di fronte a me con le tette nude, facendole sobbalzare qui e là, non mi trattenni più e venni copiosamente, imbrattando tutti i miei jeans e il divano di pelle di mia cugina. A quel punto Rosaria smise di ballare, venne verso di me, si inginocchiò davanti a me e iniziò a leccare a ritmo di musica tutto lo sperma che avevo riversato sul divano in pelle. Lo tirava su con la lingua, lo assaporava e mi sorrideva. Dopo aver ripulito il tutto bene, mi strinse il cazzo e lo portò tra le sue tette iniziando una spagnola spettacolare, facendo colare dai bordi della sua bocca un po’ di sperma misto a saliva per far scivolare meglio il mio cazzo tra le sue enormi tette. Intanto mi diceva “ti piace vero cuginetto porcellino? Ti piace vedere la tua cuginetta che fa la cagna in calore con te vero?”. Venni ancora, inbrattandole petto e collo. A questo punto, mia cugina non era ancora sazia e avvicinò la sua bocca al mia cazzo, iniziando a fare su e giù con maestria. La sua bocca era calda, la sua lingua lavorava per bene la mia cappella e così non potei evitare di venire per la terza volta! I primi spruzzi le andarono in bocca, ma poi estrassi la mia cappella e iniziai a spruzzarla sul volto e sui ricci capelli color corvino. Rosaria tutta imbrattata di sperma, che orma colava dalle punte dei capezzoli, dal mento e dai bordi della bocca, mi disse che aveva goduto come una pazza e che le sarebbe piaciuto farlo ancora! Così mi diede un bacio sulla guancia, mi saluto e si diresse in doccia.
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Il fatto è successo solo pochi giorni fa e ha come protagonisti me, studentello universitario di 19 anni di Milano e di nome Marco e mia cugina Rosaria, di 17 anni, anch’essa studentessa qui a Milano. Mia cugina che deve il suo nome a mia zia, bella donna sulla quarantina di origini siciliane, ha un fisico mozzafiato, è tonica in quanto pratica ballo sin da quando ha otto anni, ha due tette enormi,credo una quarta, rotonde e sode. Ha un fisico asciutto, fianchi stretti, sedere sodo e classico aspetto da ragazza mediterranea. Capelli neri a ricci, spesso legati a coda come ogni ballerina che si rispetti, pelle scura e un visino che fa girar la testa a tutti nel liceo classico che frequenta.
Ho sempre avuto il sogno segreto di fare del sesso con mia cugina o perlomeno di mettere le mani sulle sue enormi tette, pochi giorni fa tutti i miei sogni si sono avverati.
Come ogni venerdì mattina andavo dai miei zii per un saluto perché durante il weekend tipicamente lasciano la città per andare a sciare d’inverno o per andare al mare d’estate. Ieri mattina mia zia però, diversamente dal solito non era in casa. Al citofono fui infatti sorpreso di sentire mia cugina. Rosaria naturalmente mi invitò a salire e mi spiegò che sua madre era andata a far la spesa mentre lei era rimasta a casa da scuola perché aveva un forte raffreddore. Nonostante le pessime condizioni di salute aveva comunque deciso di ballare in casa ed infatti la trovai che aveva addosso solo un tutù bianco e sotto era evidente che non indossasse null’altro. Dalla parte superiore del suo tutù era infatti facile intravedere i grossi capezzoli delle sue enormi tette, la parte inferiore del suo tutù invece era ben stretta sulle pareti della sua fighetta ed era facile intravedere il taglio della prugnetta.
Io ero super eccitato, ma fortunatamente, essendo pieno dicembre ero ben vestito ed era impossibile intravedere la mia erezione sotto il maglione creata da quella visione divina.
Mia cugina intanto si sentiva completamente a suo agio così dopo aver parlato del più e del meno, insistette per farmi vedere gli ultimi passi di danza che stava preparando. Io non aspettavo altro, così mi accomodai sul divano e le dissi iniziare. Mia cugina Rosaria dopo aver messo la base di una musica classica a me del tutto sconosciuta, iniziò ad ondeggiare, a fare giravolte, spaccate e piroette nel salotto di casa dei miei zii. Ad ogni passo le sue due enormi tette sode balzavano dandomi una profonda eccitazione ed io intanto sul divano mi ero portato la mano al pacco e sotto il giubbotto avevo iniziato a massaggiarmelo, preso dalla forte eccitazione. Ad un certo punto mia cugina iniziando forse a notare la mia eccitazione, iniziò a ballare in maniera sempre più sexy, facendo espressioni da maialina e iniziando ad assumere pose di danza sempre più strane e che poco, per quanto la mia poca esperienza in materia mi consentisse di valutare, c’entrassero con la danza classica. La mia eccitazione saliva, iniziavo a sudare un po’. Intanto mia cugina stava facendo delle spaccate per terra, dopo l’ultima spaccata, si sedette a terra di fronte a me e dicendomi “guarda Marco cosa sono in grado di fare!”, divaricò completamente le gambe, sostenendole con le mani. Dai bordi del suo tutù era possibile intravedere i contorni della sua figa rosa, ancora senza peli probabilmente o accuratamente rasata ai bordi. Stette in quella posizione alcuni secondi, io intanto avevo il pene che mi pulsava e che spingeva forte contro le mie mutande che ormai lo trattenevano a stento. Io le dissi “cuginetta sei proprio brava!dovresti farmi vedere i tuoi miglioramenti nella danza più spesso..”. Dopodichè, mia cugina, capendo che io apprezzavo quanto stesse facendo, mi disse “ora devi aiutarmi a fare una cosa che ancora non mi riesce del tutto. In pratica ti devi alzare in piedi e devi tenermi per le caviglie mentre io starò testa in giù davanti a te, devo fare la spaccata testa in giù che ancora non mi riesce alla scuola di ballo”. Io naturalmente accettai senza esitare. Così mi alzai in piedi, mia cugina venne verso di me, si mise testa in giù appoggiata sulle mani e io la presi per le caviglie.
Dopo un po’ mi disse: “ok Marco, perfetto! ora sposta le tue mani sui miei fianchi”, feci come mi disse e muovendo le mie mani dalle sue caviglie verso i suoi fianchi, non mancando naturalmente di accarezzarle la parte esterna delle coscie, la tenetti sorretta per alcuni minuti in quella posizione. A questo punto mia cugina iniziò lentamente ad allargare le gambe, in pratica fece una spaccata testa in giù mentre io la sostenevo per i fianchi. Il mio viso era a 10 cm dalla sua fighetta coperta dal finissimo strato bianco del suo tutù. Non potrei trattenermi dall’annusare il buon profumo che proveniva da quel lembo di stoffa dal quale era possibile intravedere le gonfie labbra di mia cugina. E non ne sono certo perché ormai la mia eccitazione era tanta che mi stava anche offuscando la vista, ma mi sembra che il suo tutù fosse un po’ bagnato. Ad un certo punto mi cugina mi disse: “vado bene così Marco, ti è piaciuto?”e io non potei che rispondere che era stato bellissimo e che avrei potuto aiutarla a fare quell’esercizio tutte le volte che voleva. A quel punto sentimmo sentir suonare il citofono, era mia zia tornata dal negozio. Salutai mia zia, parlammo un po’ del più e del meno dopodichè salutai entrambe e accompagnato alla porta da Rosaria me ne andai a casa. Mia cugina però alla porta prima di andarmene mi disse che il giorno dopo i suoi sarebbero andati in montagna e che lei a causa del raffreddore sarebbe rimasta tutto il week-end a casa e che se volevo potevo andare a trovarla per aiutarla ancora negli esercizi. Così il giorno dopo non persi tempo e visto che io nei week-end non avevo mai quasi nulla da fare, andai a trovarla. Quel giorno mia cugina indossava solo un top bianco molto aderente ancora con le enormi tette evidentemente non sorrette da alcun reggiseno e nella parte inferiore degli shorts blu molto stretti. Mia cugina mi ringraziò per esser venuto e mi disse che grazie a me avrebbe sicuramente raggiunto grandi risultati. Così ripetemmo subito l’esercizio più caldo del giorno precedente. Ce l’avevo ancora di fronte, faceva la verticale testa in giù e con le gambe spalancate davanti alla mia faccia, mentre la tenevo per i fianchi. Questa volta gli shorts lasciavano intravedere molto di più essendo molto stretti nella parte del sotto-cavallo, potevo infatti intravedere anche un po’ delle sue grandi labbra. La tentazione di palparla era forte ma non volevo rischiare di rovinare tutto e di farmi cacciar via di casa da mia cugina. Le sue gambe completamente spalancate a pochi centimetri dalla mia faccia mi attiravano sempre di più, così mentre lei continuava ad aprire e chiudere le sue gambe, io involontariamente portavo il mio viso verso la sua fighetta. Il mio cazzo era durissimo, ero inebriato dal profumo proveniente dalla sua fighetta! Dopo pochi minuti avvenne l’inevitabile, appoggiai la mia bocca sul lembo di stoffa a contatto con la sua fighetta! Mia cugina esclamò subito: “cosa fai porcellino?siamo cugini, lo sai che non si può!”, così si rimise in piedi e corse in bagno. Intuivo che forse avevo sbagliato, però non era possibile che lei avesse fatto tutto ciò solo per esercitarsi, non volevo crederlo. Così bussai alla porta del bagno, le chiesi se andava tutto bene e lei mi rispose di non preoccuparmi e di tornare il giorno dopo che per quel giorno si era stancata di fare esercizi.
Il giorno dopo era domenica, alle 10 di mattina mi presentai a casa sua. Quando mi aprì alla porta aveva indosso solo una canottiera semitrasparente e delle mutandine bianche molto aderenti in bella mostra. Mi aprì e mi disse “ciao Marco, scusa l’abbigliamento ma mi sono appena alzata.. Ora siediti sul divano del salotto che inizia lo spettacolo”. Io chiesi di che spettacolo stesse parlando e lei mi rispose che dopo quello che avevo fatto il giorno il precedente mi meritavo uno spettacolino. Così obbedendo ai suoi ordini andai in salotto, mi sedetti e aspettai. Dopo un po’arrivò, mise della musica sudamericana molto sensuale (genere tango) ed iniziò a ballare. Per i primi minuti ballò moto sensualmente in piedi, avendo addosso sempre solo una canottiera e le mutandine molto strette.. poi si diresse verso di me che ero ancora seduto sul divano. A ritmo di musica iniziò a strusciare il suo sedere sul mio cazzo! Io ero in preda ad un’eccitazione bestiale, non mi trattenenvo più. Dopo aver menato per un po’ il suo sodo sederino sulla mia asta dura, di slegò i capelli, mostrando una folta chioma riccia, si alzò, si sdraio per terra di fronte a me e divaricò le gambe, prese le mutandine all’altezza del monte di venere e inizio a tirarle all’insù, facendo aderire la parte inferiore sempre di più alle pareti della sua fighetta e lasciando scoperta parte della stessa. Io esclamai che era magnifica, mi aprì la cerniera dei pantaloni e iniziai a masturbarmi davanti a lei sfacciatamente. Lei a questo punto, mentre ballava divorava il mio cazzo con gli occhi. Dopo pochi minuti decise anche lei di rivelare le sue voglie e si levò la canottiera, mostrandomi un seno ancora più enorme, sodo e benfatto di quanto non pensassi. Io allibito dalla visione di mia cugina che ballava di fronte a me con le tette nude, facendole sobbalzare qui e là, non mi trattenni più e venni copiosamente, imbrattando tutti i miei jeans e il divano di pelle di mia cugina. A quel punto Rosaria smise di ballare, venne verso di me, si inginocchiò davanti a me e iniziò a leccare a ritmo di musica tutto lo sperma che avevo riversato sul divano in pelle. Lo tirava su con la lingua, lo assaporava e mi sorrideva. Dopo aver ripulito il tutto bene, mi strinse il cazzo e lo portò tra le sue tette iniziando una spagnola spettacolare, facendo colare dai bordi della sua bocca un po’ di sperma misto a saliva per far scivolare meglio il mio cazzo tra le sue enormi tette. Intanto mi diceva “ti piace vero cuginetto porcellino? Ti piace vedere la tua cuginetta che fa la cagna in calore con te vero?”. Venni ancora, inbrattandole petto e collo. A questo punto, mia cugina non era ancora sazia e avvicinò la sua bocca al mia cazzo, iniziando a fare su e giù con maestria. La sua bocca era calda, la sua lingua lavorava per bene la mia cappella e così non potei evitare di venire per la terza volta! I primi spruzzi le andarono in bocca, ma poi estrassi la mia cappella e iniziai a spruzzarla sul volto e sui ricci capelli color corvino. Rosaria tutta imbrattata di sperma, che orma colava dalle punte dei capezzoli, dal mento e dai bordi della bocca, mi disse che aveva goduto come una pazza e che le sarebbe piaciuto farlo ancora! Così mi diede un bacio sulla guancia, mi saluto e si diresse in doccia.
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